domenica 6 marzo 2016

Il Comune autorizza Barletta a costruire nuovo capannone sull'area del maxi incendio del 2009 strettamente contigua a zona residenziale



IL MAXI INCENDIO DEL CAPANNONE BARLETTA DEL 2009 E LE SUE NEFASTE CONSEGUENZE NON BASTANO A FARE RAVVEDERE IL RESPONSABILE APICALE DELL'U.T.C. DI SAN GIORGIO DEL SANNIO E L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE.
RILASCIATO PERMESSO A COSTRUIRE AI BARLETTA PER NUOVO CAPANNONE SUL SITO INCENDIATO CONTIGUO A ZONA RESIDENZIALE SATURA (B1 SATURA)!!! PER SCELTE URBANISTICHE SCELLERATE.

In data 03/03/2016 Mario Fusco (dirigente e responsabile apicale dell'Ufficio Tecnico) e il Comune di San Giorgio del Sannio (BN) hanno deciso la destinazione urbanistica dell'area incendiata accontentando l'imprenditore Barletta condannato in primo grado proprio a seguito dell'incendio del capannone nel 2009.
La cittadinanza non ha fatto in tempo a leggere la notizia della condanna che arriva un'altra pesante quanto un macigno: sarebbe questa la destinazione urbanistica che il Comune intende dare all'area incendiata ed inquinata ?
Con ciò il Comune disattende vistosamente le necessità di sicurezza, di misure a tutela della salute , dell'ambiente e della pubblica e privata incolumità, nonché l'esigenza di destinare il lotto incendiato ad area verde (magari una villa privata con attività di ristoro e ricreazione aperta al pubblico) così come più volte richiesto pubblicamente, a mezzo stampa dal comitato civico sangiorgese “Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia”.
Fusco ieri (http://www.halleyweb.com/c062058/mc/mc_gridev_dettaglio.php?x=4312284abdc9f9c0d4d45fa9f363ac7c&id_pubbl=8821&interno=0#) ha rilasciato alla famosa e/o famigerata Luigi Barletta s.n.c. il permesso a costruire n.3/2016 per un nuovo capannone sul sito incendiato, prescrivendo una distanza minima dalle proprietà confinanti di appena cinque metri, facendo finta di ignorare che, per scelte urbanistiche scellerate dello stesso Ente, la zona D3 è strettamente contigua ad una zona B1 satura cioè una Zona Residenziale Satura, regolarmente abitata e vissuta dale famiglie residenti da tempo immemore, comunque antecedente l'approvazione del p.i.p. e del successivo P.U.C.(...salvo far scomparire sulla rappresentazione grafica della lottizzazione p.i.p. proprio alcune abitazioni presenti e fare apparire inedificati altri lotti...invece già edificati !).
La distanza irrisoria prescritta dal Fusco fa finta di ignorare quanto accaduto nel 2009(il maxi incendio del 2009 del capannone Barletta, l'invasione dalle fiamme altissime della strada unica via di ingresso e di scampo della famiglia Carpentieri Ilario), le problematiche di sicurezza ed incolumità avutesi in passato ed ignora finanche la presenza di una stradina vicinale o interpoderale che dir si voglia, che il Comune si è rifiutato di classificare e regolamentare come vicinale ad uso pubblico (“non vi è interesse” , così -sic!- il sindaco p.t. Nardone a mezzo stampa!) per la quale col permesso di costruire con leggerezza e superficialità estreme rilasciato, si violano le maggiori distanze previste dal Codice della Strada da applicare per espressa volontà legislativa a tutte le strade.
Infine c'è da chiedersi: quale impresa si insedierà nel capannone e per svolgere che tipo di attività  ?
Una grande e fortemente impattante e incompatibile attività di cash & curry o commercio magari all'ingrosso con connesso transito di autoarticolati e Tir com'è avvenuto nel passato recente con le conseguenze di pericolosità ed invivibilità che ben conosciamo o una piccola attività commerciale con mezzi adeguati allo stato dei luoghi e alle dimensioni stesse della stradina privata?
Non v'è dubbio che per la prima occorre una V.I.A. cioè una preventiva Valutazione di Impatto Ambientale !
Ma, date le infinite inadempienze dell'Ente molto spesso ostico a sanzionare il privato Barletta (vedasi omesso ordine di demolizione del manufatto abusivo di altro capannone fatto passare per una pensilina (sic!) , per cui il comitato civico sangiorgese ha sporto regolare denuncia, poi archiviata inaspettatamente dal P.M. Antonio Clemente…) ed ostico a mettere in atto la puntuale ed imparziale osservanza della legge (nessun ordine di demolizione ha emesso Fusco per l'abusivo e non conforme manufatto !, a differenza di quanto praticano amministrazioni di altri enti comunali della provincia) , non tranquillizza affatto leggere nel Permesso di Costruire che il capannone sarà destinato a “DEPOSITO”.
Chiediamo: è un altro modo per dire che ci sarà in ingresso e in uscita dal sito una continua movimentazione merci?
E con quali VEICOLI? Cosa cambia rispetto al recente passato? Nulla !
Ma soprattutto, dove avverrà il transito veicolare?

Come si fa ad autorizzare de plano ed in assenza dei necessari presupposti la costruzione di un altro capannone senza aver prima realizzato la strada industriale a servizio del lotto D3 prevista dal PUC ma ancora inesistente malgrado Fusco con palese e reiterato falso in atti pubblici ed impunemente sinora, sostenga il contrario (vedasi: https://www.scribd.com/doc/230539322/Sig-Fusco-dov-e-la-strada-a-servizio-PIP-a-Cesine-di-San-Giorgio-del-Sannio) ?

Ancora.  Come si fa ad autorizzare la costruzione di un altro capannone senza aver prima verificato la messa in atto della preventiva bonifica del sito incendiato da parte del responsabile dell'inquinamento Barletta, così come prescritto dall'ARPAC ?

Attendiamo con ferma determinazione risposte da parte dell'amministrazione, da parte dell'ARPAC (che non può più -allo stato- avanzare presunti segreti istruttori...quali?) e contestuale interesse ed approfondimenti da parte della stampa locale e nazionale.

Ma, in primis, vistane la palese illegittimità ed incongruità nonchè l'assenza dei presupposti minimi infratrutturali, chiediamo all'Ente comunale la revoca in via di autotutela del permesso di costruire n.3/20016.
Casa e baraccopoli abusiva












Nella foto sotto, altra baraccopoli dei Barletta estremamente internata dal fronte stradale ed ubicata proprio nella zona residenziale, priva di viabilità e lontana dalla strada Cesine. Sulla destra, notasi Capannone abusivo fatto passare in atti pubblici e catastali per ...pensilina, con il favoreggiamento compiacente e colluso dell'Ufficio Tecnico di San Giorgio del Sannio.
SI LEGGA ANCHE:

IL COMUNE QUALE DESTINAZIONE INTENDE DARE ALL'AREA INCENDIATA DEL CLAN FAMILISTICO BARLETTA ?


Da Agorà News On Line:

Incendio capannone Barletta del 23 maggio 2009 : ancora si attende giustizia tra mille inconcepibili sviamenti processuali

Da Agorà News On Line:

INFORMAZIONE SULLA INFORMAZIONE:
A parte Info Sannio, la stampa locale tace !

Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia

La coordinatrice e portavoce 

Rosanna Carpentieri


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