giovedì 10 marzo 2016

Denuncia alla Sovrintendenza Beni culturali e Paesaggistici per "mattanza" di tigli storici a San Giorgio del Sannio (BN)

lunedì 15 dicembre 2014

Denuncia alla Sovrintendenza Beni culturali e Paesaggistici per "mattanza" di tigli storici a San Giorgio del Sannio (BN)

Alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania
Via Eldorado, 1
80132 - Napoli
Tel. 0812464111  -  Fax  0817645305

​Spett.le Direzione Generale ​
 per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania
​,

sono la fondatrice e coordinatrice di un comitato civico di San Giorgio del Sannio (BN), il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia.

Mi corre obbligo segnalare formalmente alla Direzione ​quanto è accaduto in San Giorgio del Sannio per responsabilità imputabili all'amministrazione comunale.
 

Nella scorsa tarda primavera si è attuato lo scempio di due alberate di tigli storici, nel centralissimo viale Spinelli e in Via dei Sanniti.

Non è stata resa nota sul sito istituzionale dell'Ente nè la gara di appalto per simili lavori straordinari, nè la ditta vincitrice, nè i beneficiari della legna residuata alla macabra e scorretta capitozzatura

della chioma dei tigli, la cui circonferenza ad 1 metro da terra misura circa 300(trecento) centimetri!

A chi è stata data la biomassa e con quali criteri è stata attribuita?

Il sindaco non ha mai voluto rispondere e fare chiarezza pubblicamente!

Di seguito trascrivo i miei interventi sulla stampa locale, allego dossier fotografico in parte pubblicato sul canale youtube:
 http://youtu.be/H6PfnF7KxS0 

e            
​        CHIEDO

l'immediato intervento della Sovrintendenza dei beni culturali e paesaggistici,

affinchè attivi le procedure di legge contro il Comune, a tutela del verde pubblico gravemente leso e promuova nei confronti dell'Ente responsabile causa per il risarcimento del danno biologico inferto con lesioni volontarie ai tigli.

In ultimo, solleciti anche a nome del comitato che coordino, l'adozione immediata di un Regolamento del Verde, sia pubblico che privato, la cui stesura venga fatta di concerto con personale altamente specializzato e con la partecipazione di esponenti della cittadinanza, liberamente scelti.

PARTE INTEGRANTE DELLA DENUNCIA


Da Il Vaglio del 05.03.2014
 
"Decapitati" della chioma i tigli di due viali: scempio ambientale a San Giorgio del Sannio, la denuncia
L'ennesimo scempio: sintesi efficace di quanto accaduto a San Giorgio del Sannio, esploso “sul più famoso social network internazionale, Facebook, moderna agorà dell'antica Grecia e sede di mobilitazione del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia, coordinato dall'ambientalista attivista indipendente Rosanna Carpentieri”. Da qui “è partita la relativadenuncia ambientale. Le domande sono: a chi dava fastidio la chioma naturale e l'ombra odorosa dei tigli, bene comune dell'intera cittadinanza, testimonianza di ben altro amore per la natura dei nostri antenati che li hanno impiantati? Ma, soprattutto: chi si è appropriato abusivamente della legna risultante dalle efferate mutilazioni?” L'oggetto, come ben si comprende dalla nota della Carpentieri, è la cosiddetta “capitozzatura” che ha interessato “le suggestive alberate di tigli di viale Spinelli e Via dei Sanniti. E speriamo che in questa follia barbarica risparmino le sofore”, auspica Cancellieri, che spiega: “La capitozzatura sono ormai 35 anni che è esclusa dalla comunità scientifica dalle pratiche di corretta potatura di un albero, che non può ridursi ad un palo artificiale o a un antiestetico e malaticcio appendi abiti. Malgrado più di 35 anni di letteratura che ne spiegano i pericolosi effetti, la capitozzatura rimane una pratica diffusa”. Ma “la struttura naturale delle branche di un albero è un prodigio. Gli alberi hanno una moltitudine di forme e dimensioni finalizzate fondamentalmente ad una ottimale captazione della radiazione solare. Il risultato è l’infinita varietà di architetture che definiscono l’identità di ogni specie arborea e che costituiscono il carattere fondamentale della bellezza di ogni albero.
 Un albero capitozzato ha irreversibilmente perso la sua naturale architettura. Ma non solo.
​ ​
Un albero capitozzato è vulnerabile e predisposto a rotture e può essere pericoloso. Dal momento che la capitozzatura è riconosciuta come una pratica inaccettabile di potatura, ogni danno causato dalla caduta dei rami può essere riconosciuta come negligenza presso un tribunale. In virtù di tale scempio dagli esiti forse infausti San Giorgio ha perso l'ultimo residuo di verde pubblico ed una suggestiva galleria ombrosa e odorosa, per cedere il posto al torrido asfalto e all'invivibile traffico.

E' questa la tutela del verde dell'attuale giunta?”, si chiede – retoricamente - la Carpentieri.
“Quei tigli – conclude - sono beni comuni: è indispensabile pertanto la coesione dei cittadini per la tutela di un territorio ferito da colate di cemento” e “da aggressioni continue e sistematiche al nostro già scarno patrimonio ambientale e paesaggistico, tenendo presente che gli alberi non sono oggetti, nè orpelli di arredamento urbano ma complessi ecosistemi viventi e che esiste un paesaggio 'estetico' da contemplare come tele pittoriche da inventare, ma che esso fa tutt'uno con il paesaggio 'etico"' cioè quello da vivere, coessenziale alla vita umana”.
 ​

Da L'Informatore Sannita del 05.03.2014

Ennesimo scempio che amministratori insensibili e privi di scrupoli (giunta Ricci Claudio) hanno permesso a San Giorgio del Sannio (BN).
Proprio sul più famoso social network internazionale, Facebook, moderna agorà dell’antica Grecia e sede di mobilitazione del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia, coordinato dall’ambientalista attivista indipendente Rosanna Carpentieri, è partita la relativa denuncia ambientale.
Le domande sono: a chi dava fastidio la chioma naturale e l’ombra odorosa dei tigli, bene comune dell’intera cittadinanza, testimonianza di ben altro amore per la natura dei nostri antenati che li hanno impiantati? Il sindaco Ricci sapeva che quei tigli rientrano nelle tutele previste per le alberate storiche di particolare interesse paesaggistico e ambientale? Ma, soprattutto: chi si è appropriato abusivamente della legna risultante dalle efferate mutilazioni ? Chi è il “biomassaro” della mattanza in oggetto, plateale esempio di barbarie, violenza e ignoranza ? Forse il nostro sindaco e gli amici dell’Ufficio Tecnico comunale ?
Perchè nessuno si è incatenato ai tronchi impedendone la capitozzatura selvaggia di queste creature maestose e indifese?
Alcune indagini le delegheremo alle autorità, altre continueremo a farle in proprio, con l’invito a portare nel prossimo consiglio comunale di questa masnada di picari ignoranti e incompetenti, forse finanche in malafede,…una bella motosega.Ovvero l’arma del delitto con cui è giusto, ormai, chiedere giustizia !
Intanto chiediamo ai veri amici della natura, ai veri agronomi e ai veri forestali di diffondere in ogni sede questo crimine e di supportarci nella nostra protesta a difesa della vita e della bellezza.
Esistono leggi che tutelano gli alberi monumentali ed una che addirittura impone al comune di censirli .Ma San Giorgio del Sannio non è il paese del verde e della legalità ! Ci riferiamo in particolare alla Legge 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, che all’art. 7 riporta le “disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale”.

Nei sei mesi precedenti l’entrata in vigore della legge, il comune di San Giorgio avrebbe dovuto aver censito gli alberi monumentali del proprio territorio e aver fatto pervenire l’elenco alla Regione, la quale, a sua volta ed entro i sei mesi seguenti, lo avrebbe dovuto inoltrare al Corpo Forestale dello Stato e renderlo pubblico sul sito internet istituzionale.
Niente di ciò è stato fatto dall’amministrazione sangiorgese che invece, nell’imminenza della primavera, quando ormai le gemme fogliari erano pronte a dischiudersi ha pensato di far capitozzare le suggestive alberate di tigli di viale Spinelli e Via dei Sanniti !
E speriamo che in questa ignobile follia barbarica risparmino le sofore !


Ma chi sono questi pseudo agronomi, questi forestali ignoranti che hanno mutilato tutta la chioma dei tigli, causandone l’indebolimento se non la morte prossima? La capitozzatura sono ormai 35 anni che la comunità scientifica (quella vera, non quella dei cialtroni sangiorgesi) la esclude dalle pratiche di corretta potatura di un albero, che non può ridursi ad un palo artificiale o a un antiestetico e malaticcio appendi abiti. Rendo noto che ho informato in data 3.3.2014 il corpo forestale dello stato Sez. di San Giorgio del Sannio, denunciando in particolare la violazione della legge n.10/2013 , l’omesso rilascio del parere obbligatorio e vincolante previsto dalla legge per qualunque modifica significativa della chioma degli alberi, e chiedendo accertamenti su che fine abbia fatto la legna risultante dal massacro.La ditta incaricata pare sia invece di Cucciano ed a tanto si sono prestati pseudo agronomi e forestali per un miserrimo appaltuccio ! Vergogna ! Vi invitiamo a contattare in tanti questo numero di servizio della sez.forestale di San Giorgio (3387807234) registrando il messaggio dettato in segreteria…oppure a farvi mettere in contatto diretto col Comando Provinciale tramite il 1515.Ancora una volta, la locale caserma dei carabinieri è come se non ci fosse e neppure abbiamo visto l’attivazione del referente territoriale del Forum SALVIAMO IL PAESAGGIO, DIFENDIAMO I TERRITORI.
Malgrado più di 35 anni di letteratura che ne spiegano i pericolosi effetti, la capitozzatura rimane una pratica diffusa quanto l’inestirpabile ignoranza dei nostri amministratori.

La struttura naturale delle branche di un albero è un prodigio. Gli alberi hanno una moltitudine di forme e dimensioni finalizzate fondamentalmente ad una ottimale captazione della radiazione solare. Il risultato è l’infinita varietà di architetture che definiscono l’identità di ogni specie arborea e che costituiscono il carattere fondamentale della bellezza di ogni albero.
Un albero capitozzato ha irreversibilmente perso la sua naturale architettura.
Ma non solo.
Un albero capitozzato è vulnerabile e predisposto a rotture e può essere pericoloso. Dal momento che la capitozzatura è riconosciuta come una pratica inaccettabile di potatura, ogni danno causato dalla caduta dei rami può essere riconosciuta come negligenza presso un tribunale.
In virtù di tale scempio dagli esiti forse infausti San Giorgio ha perso l’ultimo residuo di verde pubblico ed una suggestiva galleria ombrosa e odorosa, per cedere il posto al torrido asfalto e all’invivibile traffico.
E’ questa la tutela del verde dell’attuale giunta ?
L’amministrazione Ricci non vede l’inquinamento e i ROVI sui marciapiedi, ma ha pensato male, malissimo, di amputare (forse con conseguenze irreversibili)senza il barlume di una motivazione logica e ragionevole, l’alberata di tigli di via dei Sanniti e del Viale Spinelli; forse, per scroccare biomassa da ardere gratis ?
E’ quanto accerteremo con e senza l’ausilio delle autorità competenti.

P.S.
Abbiamo inviato alla redazione (che ringraziamo) e alle autorità competenti un corposo dossier fotografico .
In parte lo potete visionare sul canale youtube di “carpentum”: http://youtu.be/H6PfnF7KxS0.
Le immagini sono cruente e si sconsiglia la visione ai bambini senza la supervisione di un adulto.
Ho ribadito più volte nel comunicato e lo faccio ancora … che la domanda fondamentale è: dove va a finire la legna?
La Guardia Forestale e la Procura della Procura dovranno accertarlo con immediatezza!
Perchè bisogna spezzare sul nascere il cerchio della speculazione pro bio-masse e quella dell’arricchimento illecito.
Grazie per l’attenzione.
(Rosanna Carpentieri)

Da InfoSannio del 13.12.2014 e da Agorà News On Line del 13.12.3014

San Giorgio del Sannio (BN), Rosanna Carpentieri: “Mattanza di tigli storici e mattanza di…democrazia e partecipazione! Faremo causa per danno biologico al patrimonio verde!”

COMITATO CITTADINI PER LA TRASPARENZA E LA DEMOCRAZIA
COMUNICATO STAMPA

 "Anche se mi avete mutilato e ferito io conosco il cielo...e sono testimone muto, indifeso ma maestoso delle vostre meschinità." Il tiglio

Vorrei segnalare che la Soprintendenza di Bergamo, in collaborazione con il CFS, ha avviato la prima causa milionaria per danno biologico al patrimonio verde (nel caso di specie, privato. Qualora esso sia pubblico e cioè un bene comune di tutti, ciò costituirebbe un'aggravante di non poco conto!)
IL FATTO:
Cinquecento (500) tigli e ippocastani secolari del santuario ottocentesco di Caravaggio, distrutti questo inverno dall’ignoranza di un gruppo di pensionati incaricati delle potature, sono sottoposti ora ad una perizia individuale per la determinazione del danno biologico subito.
Gli esemplari, dell’età di 90-120 anni e dell’altezza di 20-25 m, sono ora ridotti a monconi alti 5-6m.
A prima vista il danno biologico varia da 2500 a 3500 euro/albero per un totale complessivo di circa 1,5 milioni di euro…non si sa a carico di chi:
a carico del Santuario per negligenza nella custodia di verde sotto vincolo monumentale,
a carico dei sei pensionati per lesioni dolose e colpose,
a carico del Comune per inosservanza nei doveri di vigilanza.
I 6 pensionati, dopo qualche giorno di bestemmie in dialetto bergamasco, sono ora in ritiro spirituale nel santuario e bevono acqua santa dalla mattina alla sera.

LA MATTANZA DI TIGLI STORICI A SAN GIORGIO DEL SANNIO
E' rimasta finora impunita, circondata da una coltre di punti interrogativi cui l'Ente si sottrae dal rispondere, e, - cosa più grave e aberrante - ha avuto dei risvolti giudiziari in danno di chi ha sporto formale denuncia di quanto commesso dall'amministrazione.

MA NOI NON DEMORDEREMO !

IL DANNO BIOLOGICO AI TIGLI SECOLARI DI VIA DEI SANNITI E DI VIALE SPINELLI E' APPUNTO QUANTO IL COMITATO CITTADINI PER LA TRASPARENZA E LA DEMOCRAZIA RICHIEDERA' AL SINDACO RICCI E AL COMUNE DI SAN GIORGIO DEL SANNIO !
E non finisce qui.
Perchè l'ente comunale dopo la mattanza dei tigli voluti da Napoleone Bonaparte e non segnalati e protetti dall'Ente come storici e monumentali (legge n.10/2013) ha pensato, ancora una volta malissimo, di ABBATTERE addirittura gli alberi del Palazzetto dello Sport! 
E intanto la Procura beneventana indaga su chi denuncia! 

Ma non è legittimo chiedersi quali siano le motivazioni che hanno spinto a tale scempio con costi diretti a carico della comunità e che fine abbia fatto la legna? Chi se ne è appropriato? O a chi è stata assegnata e in base a quali criteri?

Una cosa è certa: le lamentele "querulanti" del sindaco che fa un abuso strumentale della denuncia per diffamazione (TUTTA DA DIMOSTRARE!)  per imbavagliare il dissenso e le più che legittime critiche alle scelte perverse dell'amministrazione (così come l'indignazione e i mugugni dei cittadini...) non servono. 
Esiste una procedura tecnica per la determinazione del DANNO BIOLOGICO. E la si applica negli incidenti come PURE nelle LESIONI VOLONTARIE su uomo, ANIMALI E ALBERI ! 

Non a caso, come comitato civico,nella scorsa tarda primavera e cioè nell'immediatezza dei fatti criminosi, abbiamo fatto denuncia anche a mezzo stampa (dato l'interesse e la rilevanza PUBBLICA) al Corpo Forestale dello Stato e direttamente alla Procura (inviando alle autorità competenti un corposo e orripilante dossier fotografico). 
Purtroppo, nella nostra ristretta realtà provincialotta e limitante, la Forestale non ha espletato -per quanto ci risulta - le indagini richieste non ravvisando nessuna violazione di legge (sic!), mentre la Procura di Benevento, attraverso l'opera diretta dell'esimio procuratore capo dott. Giuseppe Maddalena, non ha trovato nulla di meglio da fare che  sottoporre la denunciante (la coordinatrice del comitato, denunciante e scrivente in nome e per conto di tale associazione spontanea di cittadini) a ben 9 mesi di indagine per aver leso la reputazione del sindaco Ricci.... (SIC!).

Incredibile, ma VERO!

In conclusione, vorrei riportare quanto risponderebbe al sindaco Ricci, senza troppi peli sulla lingua, Ermanno Casasco, professionista di fama internazionale e autore del libro Giardiniere errante: 
«A New York nevica più che a Milano, ma agli alberi di Central Park o al Village vengono portati via solo i rami più bassi o che sporgono troppo». 
Mai sottovalutare le potature, ricorda poi: «Un mio maestro diceva sempre che da lì si capisce se l’amministrazione di una città è corrotta o no…».

Rosanna Carpentieri
per il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia di San Giorgio del Sannio (BN)

P.S. Video

Con osservanza.                                                      Rosanna Carpentieri
                                                                                    via Cesine 36
                                                                                    82018 San Giorgio del 
                                                                                                Sannio (BN)

ALLEGATI:



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