di Karl Marx
Traduzione di Armanda Cetrulo
“Questa
esposizione è la prova schiacciante del potere concentrato con cui la
moderna industria di larga scala sta distruggendo ovunque le barriere
nazionali e sta progressivamente dissolvendo le peculiarità locali di
produzione, la società e il carattere nazionale tra i tutti i popoli".
Una rilettura da Karl Marx
Questa
esposizione era stata annunciata dalla borghesia inglese già nel 1849,
con il più impressionante sangue freddo, in un tempo in cui l’intero
Continente stava ancora sognando la rivoluzione. Per questa esposizione
hanno convocato tutti i loro vassalli dalla Francia fino alla Cina per
un grande esame, in cui dovranno dimostrare come hanno impiegato il loro
tempo; e persino l’onnipotente Zar di Russia si è sentito obbligato ad
ordinare ai suoi sudditi di presentarsi numerosi a questo grande esame.
[…] Questa esposizione è la prova schiacciante del potere concentrato
con cui la moderna industria di larga scala sta distruggendo ovunque le
barriere nazionali e sta progressivamente dissolvendo le peculiarità
locali di produzione, la società e il carattere nazionale tra i tutti i
popol i. Mettendo in mostra le risorse ammassate dell’industria moderna
in un piccolo spazio concentrato, proprio nel tempo in cui la società
borghese moderna è minacciata da ogni parte, si stanno anche mostrando i
materiali che sono stati prodotti, e che vengono ancora prodotti giorno
dopo giorno in questi tempi turbolenti, per la costruzione di una nuova
società. Con questa esposizione, la borghesia del mondo ha eretto nella
moderna Roma il suo Pantheon, dove, con orgoglio compiaciuto, esibisce
gli idoli che ha creato per sé stessa.
Si fornisce così una
dimostrazione concreta del fatto che “l’impotenza e la vessazione del
cittadino”, che gli ideologi tedeschi predicano di anno in anno, è solo
il fallimento di questi signori incapaci di comprendere il movimento
moderno, e la loro stessa irritazione a tale impotenza.
La borghesia
celebra dunque questo, la sua più grande festa, in un momento in cui è
imminente il collasso del suo ordine sociale in tutto il suo splendore,
un crollo che dimostrerà nel modo più vigoroso che mai, come le forze
che essa stessa ha creato sono sfuggite al suo controllo. In una futura
esposizione la borghesia non comparirà forse più come proprietaria di
queste forze produttive ma solo come suo cicerone.
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