Il progetto si chiama:
“Impianto idroelettrico di regolazione sul bacino di Campolattaro (Bn)” proposto dalla Soc. Rec- Repower.
Il sito prescelto - e questa è l'aggravante - è un Sito di Interesse Comunitario e pertanto non sono ammessi interventi se non con riferimento “alla salute dell’uomo e alla sicurezza pubblica” previo parere della Commissione Europea.
Ciò nonostante, sul territorio beneventano sono previste 7 enormi gallerie con la distruzione di boschi, sorgenti e produzioni tipiche per costruire la centrale elettrica interrata a 500 metri di profondità.
In quei comuni regna il silenzio, e si sono zittiti anche i consiglieri di opposizione e i movimenti civici.
Metodi mafiosi? Parliamone.
Perché il Ministero alle Infrastrutture e il suo sottosegretario si spingono a sostenere gli affari di un privato che vuole solo speculare sul costo dell’energia elettrica ???
Come ? Acquistando la corrente di notte a prezzi contenuti per pompare l’acqua in salita dalla diga di Campolattaro a Colle Alto (500 metri di dislivello); far riscendere l’acqua di giorno nelle turbine e produrre il 75% dell’energia elettrica spesa, da vendere però nelle ore di punta ad un prezzo triplo rispetto al costo iniziale.
Precisiamo che a sostenere in ogni modo quello scellerato e illegale progetto è il Commissario della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile.
Secondo il sottosegretario, leader del PD sannita, quel progetto si deve realizzare a tutti i costi e, per “aiutare” Repower bisogna aumentare la durata delle concessioni dell’acqua pubblica al privato, imporre a Terna di acquistare l’energia elettrica dalla società svizzera a prezzi triplicati anche se non ci sono emergenze.
Per giustificare il suo sostegno a questa opera sciagurata, De Caro chiede alla Regione e al Governo di aiutare economicamente Repower perché quella Centrale Elettrica garantirebbe la autonomia idrica alla provincia di Benevento. Ma questa è una bufala.
Perché gli amministratori sanniti non si preoccupano di procurare questi soldi per sostenere le produzioni agricole, potenziare gli acquedotti, difendere l’acqua pubblica e creare posti di lavoro piuttosto che pensare di regalare soldi pubblici alla Repower per una centrale elettrica inutile, devastante e pericolosa?
Come si può anche lontanamente ipotizzare di realizzare - con soldi pubblici, di tutti noi - una centrale elettrica che consuma più energia di quella che produce?
La coordinatrice del Comitato
Rosanna Carpentieri
Si legga anche:
Lettera aperta di AltraBenevento agli amministratori e associazioni locali contro la costruzione della centrale tra Morcone e Pontelandolfo
(Da sinistra, Biagio Mataluni e Giorgio Squinzi)
Infrastrutture, Squinzi: E' il tempo del fare
(L'assemblea pubblica di Confindustria Benevento)
Nessun commento:
Posta un commento