domenica 26 luglio 2015

Crocetta-Espresso, quante ombre: prove sparite e manine romane

crocetta

(http://www.affaritaliani.it/) - Sdegno, vergogna, pianti, richieste di dimissioni, smentite, prove che spariscono, mafia, massoneria e Stato. Nell'oscura vicenda della telefonata Crocetta-Tutino molte cose non tornano. Per provare a capire quello che sta succedendo davvero in Sicilia bisogna allora provare ad andare un po' più a fondo.
Questa intricata vicenda nasce con la pubblicazione da parte dell'Espresso di un'intercettazione tra Rosario Crocetta e il suo medico ed ex primario dell'Ospedale Villa Sofia Matteo Tutino, indagato per presunta truffa ai danni dello Stato. Il contenuto è quello stranoto riguardante l'assessore Lucia Borsellino che secondo Tutino dovrebbe fare "la fine del padre". Vale a dire ammazzato. Dalla mafia, e forse anche da pezzi deviati di Stato. E Crocetta avrebbe ascoltato senza proferire verbo.
Peccato che la Procura di Palermo abbia subito, e a più riprese, smentito l'esistenza di quella intercettazione in una qualsiasi delle inchieste che sta conducendo. Da parte sua il settimanale ha più volte ribadito che l'intercettazione è reale ed è stata "ascoltata" dal suo giornalista. L'Espresso ha anche detto che al processo, intentato da Crocetta che ha richiesto un risarcimento milionario, proverà la bontà delle sue azioni e la veridicità della notizia.
Una promessa che non dubitiamo sarà mantenuta, conoscendo anche la serietà di quel settimanale, ma il problema è che ora del processo in Sicilia può cambiare tutto. Coi tempi della nostra giustizia, come si direbbe, "campa cavallo". Sì perché nel frattempo le pressioni su Crocetta sono sempre più forti, il governatore sta provando a resistere ma non è escluso che alla fine la sua giunta possa cadere. Lo stesso Pd ha fatto capire di aspettarsi le dimissioni e la relazione tra il governatore e il partito di Matteo Renzi non è più esattamente dei migliori.
Insomma, Crocetta rischia di cadere per un'intercettazione la cui esistenza non è stata provata e difficilmente potrà mai essere provata. Già, perché secondo indiscrezioni provenienti da Palermo, questa telefonata sarebbe fatta ascoltare da alcuni investigatori al giornalista per poi essere messa via da qualche parte, o addirittura distrutta. Lo Voi smentisce la sua esistenza perché effettivamente quelle intercettazioni non sono mai state, e probabilmente mai saranno, agli atti di alcun processo.
Il sospetto inquietante è che quella intercettazione sia stata raccolta da uomini "di apparati" non meglio precisati in maniera autonoma, prima di ricevere un'autorizzazione dal giudice e per darla poi in pasto ai giornali. E' solo un sospetto, ma fornirebbe una spiegazione a tutto questo mistero. Perché sarebbe successo? E' una domanda che apre scenari ancora più inquietanti. Crocetta parla di "mafia" e di "massoneria"  ma forse, ancora una volta e come spesso accade nelle vicende che riguardano Palermo e la Sicilia, potrebbe essersi anche mossa una "manina" da Roma per velocizzare il processo di declino della giunta Crocetta.
Intercettazione vera? Finta? Manomessa? Tagliata ad arte? Chi lo sa, probabilmente non sapremo mai. O magari lo sapremo al processo. Nel frattempo, però, in Sicilia può accadere di tutto.

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