mercoledì 20 maggio 2015

LA SCUOLA FASCISTA DI MATTEO RENZI: presidi despota , docenze clientelari e silenzio dei media

L’articolo 9 della riforma della scuola, quello che inaugura le docenze clientelari affidandole alla discrezionalità del Preside, è stato approvato.
Il Preside sceriffo è il simbolo di un autoritarismo scolastico non inedito, perché Mussolini nel 1923 aveva approvato una legge che affidava al Preside le stesse prerogative. 
240 deputati servi hanno approvato un articolo che è già preludio di crescenti conflittualità, a scapito degli studenti che ne faranno le spese.
Il Ministro Giannini ha manifestato incommensurabile soddisfazione per l’approvazione di questo cruciale passaggio della riforma.
Esagerando nell’esultanza ha mostrato di essere assolutamente incapace di comprendere le ragioni della protesta, o perché è fascista nei metodi più di quanto non dia ad intendere, oppure perché ha un limite cognitivo alla comprensione, tertium non datur.
Il Governo ha vinto una votazione parlamentare contro la scuola pubblica e si è guadagnato tutto il disprezzo della maggioranza dei docenti, e non solo.
Oggi la Giannini è fiera, insieme a Renzi, di essere in procinto di ultimare la demolizione di uno dei pilastri della nostra democrazia, ovvero l’istruzione pubblica, ed è impermeabile ai fischi ricevuti fuori da Montecitorio.
Avrà pensato che per il suo disegno distruttivo poteva ben pagare il prezzo di una simile contestazione temporanea, tanto i danni permanenti li pagherà qualcun’altro .
Non è dignitoso esultare per aver compiuto un abominio ed è pur vero che i fascisti, intesi come demolitori delle garanzie democratiche, generalmente, sono in grado di farlo.

Altra indecenza che sia rimasto il finanziamento alle scuole private (parificate).

Dopo l'Italicum, incostituzionale quanto e più del Porcellum, non c'è regresso peggiore sul piano della democrazia !



E notate bene : c'è un presidio permanente di docenti davanti a Montecitorio da quando è iniziato l'esame del testo di legge. 
Inoltre 30 docenti sono entrati in sciopero della fame. Sono state attivate alcune petizioni e tutto questo nel silenzio dei media.

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