mercoledì 22 luglio 2015

G8 Genova, altri particolari inquietanti: Black Bloc e polizia erano d’accordo

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(http://www.affaritaliani.it) - Son passati esattamente 14 lunghi annida quel G8 di Genova in cui i movimenti no-global e le associazioni pacifiste diedero vita a manifestazioni di dissenso, seguite da gravi tumulti di piazza, con violenti scontri tra le forze dell'ordine e i Black Bloc. Scontri in cui ha anche trovato la morte il manifestante Carlo Giuliani.
Eppure quell'episodio, che ha portato anche alla condanna dello Stato italiano in sede civile per gli abusi commessi dalle forze dell'ordinecontinua a rivelare particolari sconosciuti (e inquietanti) come quello messo in luce dalla testimonianza shock di un giornalista dell’agenzia di stampaAp.Biscom (oggi TMNews). Testimonianza appena pubblicata dal sito www.mafia-capitale.it.
Secondo il racconto dell'interessato, che è riuscito a prender contatto sia con le forze di polizia sia con alcuni manifestanti giorni prima degli scontri, una parte dei dimostranti si era infatti segretamente accordata con la polizia per limitare l'impatto delle devastazioni e per altre motivazioni rimaste però perlopiù oscure.
"Fatti trovare a mezzogiorno all'angolo tra corso Buenos Aires e piazza Paolo da Novi. Arriveranno dei Black Bloc e distruggeranno la banca. Due-tre minuti al massimo. È quello il segnale dell'inizio del macello", è quanto scrive il giornalista riferendo di un dialogo avuto con un poliziotto la sera prima degli scontri di domenica 22 luglio mentre cercava di reperire informazioni importanti per riuscire a raccontare con dovizia di particolari gli scontri in piazza.
"Era un minuto che i neri stavano distruggendo la vetrina della banca. La polizia a pochi metri restava immobile. Due minuti. La polizia sempre immobile. Tre minuti! Black Bloc avevano con grande maestria il loro lavoro sotto gli sguardi allibiti e le proteste dei Cobas. La polizia sempre a pochi metri e sempre immobile", prosegue il giornalista descrivendo gli attimi prima degli scontri verso le 12. Che continua: "Cominciavo a pensare di aver avuto un’informazione sbagliata, almeno in parte. I nero vestiti persero qualche altro minuto a divellere alcuni marciapiedi della piazza per accumulare sampietrini da lanciare. Sempre nulla. La polizia a guardare".
"Ore 12.10, i Black Bloc si ritirarono con grande rapidità, lasciando la piazza in mano ai Cobas (come prima), ma anche con una certa quantità di macerie, segno del loro passaggio. Era solo in quel momento, solo quando il posto era sgombero dai neri, che la polizia, tra urla e botti per lo sparo di lacrimogeni, decideva di attaccare. Non di inseguire i Black, ma di attaccare gli inermi ed innocenti Cobas della Scuola", conclude il giornalista.
Sull'episodio di Genova, sono tante  le prove fotografiche, filmate e testimoniali che hanno dimostrato come tra i Black Bloc e i manifestanti più facinorosi ci fossero molti agenti delle forze dell’ordine, sia italiani, che indossavano abiti da sommossa. Un modo per consentitre ai poliziotti di anticipare i movimenti dei violenti. Che le parti però si fossero anche accordate sulla dinamica degli scontri, è inquietante.  

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