Chi ha presentato il disegno di legge sul pareggio in bilancio?
Chi ha abrogato e modificato molti delitti contro lo Stato in un ddl sui reati d'opinione nel 2006?
Dall’On. Renato Cambursano dell’IdV e altri co-firmatari - tutti suoi
colleghi di partito e del PD -, che il 23 marzo 2011, presentarono il
progetto di legge sul pareggio di bilancio, a Lega e Rifondazione
Comunista che si accordarono velocemente su uno strano disegno di legge
che elimina delitti contro lo Stato...
…il contributo dei piccoli partiti è stato non da poco.
Non si può dire certo che la politica italiana non sia trasversale….
***Ricordiamo che il ddl sul pareggio di bilancio, venne approvato
velocemente e con le maggioranze rafforzate necessarie ad evitare il
referendum popolare, con i seguenti scrutini:
Camera, prima lettura:
Presenti 475, Votanti 464, Astenuti 11, Maggioranza 233 , Favorevoli 464,
Contrari 0
Senato prima lettura:
Presenti: 270; votanti 269; favorevoli: 255; contrari: 0; astenuti: 14
Seconda lettura alla Camera:
Favorevoli 489, contrari 3, astenuti 19, votanti 492, presenti 511
ed al Senato:
Presenti: 281; votanti 280; favorevoli: 235; contrari: 11; astenuti: 34.
*********** NORIMBERGA ITALIANA *********
La denuncia che ha aperto per la prima volta in assoluto
le indagini contro tutti i politici degli ultimi 20 anni
per gravi reati contro lo Stato
:::::::::::::::::::: IN PILLOLE ::::::::::::::::::::
<<< PILLOLA 11 >>>
IL PORCELLUM PENALE E L'ELEMENTO DELLA VIOLENZA E DELL'INGANNO CHE IL PM (nella richiesta di archiviazione) DICE DI NON RAVVEDERE
Dalla denuncia :
Gli autori del reato hanno inserito il requisito della violenza nel
Codice Penale, come elemento oggettivo di molti dei reati appena citati,
ed altresì dell’art. 241, che punisce gli attentati contro l'integrità,
l'indipendenza o l'unità dello Stato, tramite la Legge del 24 febbraio
2006 n. 85, guarda caso, assegnata in Commissione e velocemente
approvata subito dopo le prime elezioni fatte con il Porcellum.
Senza timore di usare termini eccessivi, lo si può definire un’altra
macroscopica “porcata” per ingannare i cittadini, il Porcellum penale
per eccellenza. La legge fu denominata "Modifiche al codice penale in
materia di reati di opinione", ma i primi articoli, invece, comportano
modifiche sostanziali al Codice relative proprio ai più gravi delitti
contro la personalità dello Stato.
Ne fu relatore in
Commissione Giustizia, dal 3 febbraio 2005, Giuliano Pisapia, ma a
maggio dello stesso anno passò il testimone all’anonima deputata della
Lega Nord Carolina Lussana, bergamasca, classe 1971, laureata di
Giurisprudenza alla Cattolica di Milano, nota solo in quanto coniugata
con un deputato PdL calabrese e perché, a quanto risulta, ha preferito
sostenere l’esame di abilitazione in trasferta a Napoli.
Ebbene, furono riuniti si, due progetti di legge sui reati di opinione
del lontano 2002 dell’On. Lussana e dell’On. Pisapia ed altri firmatari,
fra i quali Nichi Vendola e Fausto Bertinotti, ma anche un progetto
molto “estremo”, dell’On. Pier Paolo Cento, sempre del 2002, per
l’abrogazione degli articoli 270, 272, 304 e 305 del codice penale,
tutti recanti delitti contro la personalità dello Stato.
Ma la
cosa che lascia allibiti è il progetto di legge del 2005, sempre a firma
Pisapia e Vendola, per l’abrogazione degli articoli 304 e 305 del
codice penale, concernenti i reati di cospirazione politica.
Con la L. n. 85/2006 vennero addirittura aboliti i delitti di Attività
antinazionale del cittadino all'estero (art. 269 c.p.) e di Propaganda
ed apologia sovversiva o antinazionale (art. 272 c.p.), che ha pene
aggravate se “Se la propaganda è fatta per distruggere o deprimere il
sentimento nazionale”, nonché l’art. 293, circostanza aggravante per il
vilipendio alla bandiera ex 292 c.p. se il fatto è commesso dal
cittadino in territorio estero. Naturalmente anche questo Porcellum
penale, passò veloce e a larga maggioranza.
I relatori
leghisti Francesco Tirelli e Carolina Lussana, potevano forse essere
poco avvezzi alla materia, ma addirittura gli esimi legislatori,
giuristi, avvocati e professori di diritto presenti in entrambe le
Commissioni parlamentari (1) hanno approvato una riformulazione
talmente maldestra ed oggettivamente peciona del cardinale primo
articolo del Titolo I del Cod. Penale, dedicato ai Delitti contro lo
Stato – l’art. 241 c.p. - e ne hanno talmente ridotto la portata,
tramite lo stringente limite della presenza di violenza, da farlo
risultare ad un’analisi obiettiva, anche non tecnica, una fattispecie
pressoché corrispondente a quella dell’articolo successivo (art. 242 -
Cittadino che porta le armi contro lo Stato italiano), con un risultato
paradossale di un “bis in idem” codicistico.
Si reputa non
serva fare altra esegesi delle fonti, per dimostrare che quel disegno di
legge era preordinato quantomeno a sovvertire l’ordine della legge
penale, un intervento principale e radicale sui Delitti contro la
personalità dello Stato, camuffato, neanche abilmente, da provvedimento
sui reati di opinione, perlopiù religiosa, e persino maldestro (sic!),
lasciando agli inquirenti l’accertamento di eventuale dolo o colpa
grave, ma soprattutto la valutazione della grave pericolosità sociale
dei fatti e delle persone implicate.
Come ha decretato la
Consulta, gli atti posti in essere si sono ormai verificati, ma
l’attacco contro l’Italia è stato di una violenza tale da permettere
persino di provare tale elemento.
Solo, infatti, se ci si limita ad
interpretare questo requisito della fattispecie, così introdotto e già
di per sé estremamente limitante e di difficile realizzazione, in senso
decisamente restrittivo, ossia esclusivamente come violenza propria -
prettamente meccanico-fisica - può essere negata la violenza di ciò che è
accaduto in questi ultimi dieci anni e che sta volgendo il Paese ad un
terribile destino. Ma, per dirla con i più illustri ed eminenti: “è pure
indubbio che questa primitiva (e – potremmo dire – brutale) specie di
violenza nel diritto attuale non si può considerare in alcun modo come
l’unica sua forma”.
Nel concetto penale di violenza va, dunque,
ricompresa a tutti gli effetti, la violenza impropria, che consiste come
illustrato dal Prof. Antolisei, in “tutte le attività insidiose che
l’individuo pone in essere, totalmente o parzialmente nell’impossibilità
di volere o di agire” e “può consistere anche in una semplice
omissione, come far mancare il cibo ad un individuo incapace di
procurarselo da sé per indurlo ad un dato comportamento.”
Si
ritiene, dunque, che i fatti illustrati contengano l’elemento della
violenza sotto diversi aspetti: la commissione permanente del reato de
quo, che si è sostanziato in una vera e propria usurpazione reiterata e
di gravità crescente dei diritti politici dei cittadini e dei pubblici
poteri; l’aver ridotto milioni di persone a non avere mezzi di
sostentamento, istruzione e cure mediche ed alcuni di essi, soprattutto
persone con un grado d’istruzione ed un reddito inferiore, ad una
disperazione tale da determinare gesti estremi; la violenza psicologica
derivante dalla minaccia continua della catastrofe economica ed il
terrorismo psicologico relativo all’eventuale uscita dall’Euro e dai
parametri suicidari imposti dai Trattati europei, quando molti esperti
avevano avvertito dei pericoli della moneta unica, così come ormai ben 6
premi Nobel per l’economia, e persino Giorgio Napolitano nel lontano
1978, riconosceva la dannosità dei cambi fissi e di un’unione monetaria
così concepita.
Sono solo alcuni esempi, di violenza impropria, di
cui l’ultimo configura un’ipotesi di minaccia tale, che può arrivare a
rappresentare violenza essa stessa, arrecando “in colui che la subisce
turbamento psicologico”.
La violenza psicologica ha incluso
una propaganda, in complicità con i centri del sapere e con i maggiori
organi di stampa e tv, fatta per “distruggere o deprimere il sentimento
nazionale”, una delle fattispecie abrogate, appunto, con la L. 85/2006,
tesa ad un “lavaggio del cervello” incessante per far credere agli
italiani che quello che sta succedendo se lo meritano, che è colpa degli
sprechi e della corruzione generale, che sarebbe insita nel Popolo
italiano, che “hanno vissuto al di sopra delle proprie possibilità”, che
lavorano troppo poco e male, che sono “choosy” e le altre amenità più
che note.
La violenza sulle cose è stata poi pari, come detto, solo alla seconda guerra mondiale nella storia della Repubblica.
(1) Erano presenti nelle due Commissioni Giustizia delle Camere, fra
gli altri: Giampaolo Zancan, Guido Calvi, Mauro Paniz, Oliviero
Diliberto, Gaetano Pecorella, Carlo Taormina, Antonio Caruso, Marcella
Lucidi, Luciano Callegaro, Vincenzo Siniscalchi, ed addirittura
ex-magistrati, come Melchiorre Cirami, Luigi Bobbio e Anna Finocchiaro.
Fondatrice e coordinatrice: Rosanna Carpentieri "Non esiste libertà senza verità. Chi è a conoscenza di una menzogna e non fa nulla per rivelarla, diventa complice della menzogna stessa. Non possiamo più restare a guardare !" (R.Carpentieri) Per una San Giorgio LIBERA dalla criptomafia:del camaleontico padrino politico, dal mercante negriero, della cupola mafioclientelare...
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