Un Bioniere raggiunto nel Sannio da indagini giudiziarie:aveva denunciato una mattanza di tigli storici di due alberate! Ritorsione o bavaglio ?
La
magistratura beneventana non tutela i beni pubblici difesi e denunciati da un comitato civico (quali , il verde
pubblico, l'imparzialità , la trasparenza e l’efficienza della pubblica
amministrazione etc.) ma tutela i poteri forti che quei beni pubblici
aggrediscono, nella sostanziale impunità
E' questo il punto dolente della
situazione.
La smaccata pregiudizialità e lo
schieramento preventivo della magistratura beneventana a tutela dei poteri
forti e delle scelte aberranti della pubblica amministrazione, quella
sangiorgese in particolare, a detrimento delle voci critiche che si sollevano dalla
comunità sangiorgese, e dal comitato civico “Per la Trasparenza e la Democrazia”,
censurate dalla nuova gestapo dei
poteri forti.
La magistratura beneventana si è fatta
incredibilmente "sfuggire" una intercettazione tra il primo cittadino
sangiorgese e l'imprenditore Barletta attraverso la quale il sindaco istigava a
delinquere il cittadino prediletto e favorito, incitandolo a non osservare una
sua ordinanza, emessa nei riguardi di tutti gli esercenti il commercio nella
comunità sangiorgese, ma ritenuta dal sindaco stesso eludibile da parte del
cittadino di serie a, nelle attenzioni ultra legem del sindaco che gli
suggeriva finanche i modi per assicurarsi l'impunità nella violazione
dell'ordinanza sindacale.
Muta, sorda e cieca la magistratura di
fronte a questa grave intercettazione, foto plastica del rapporto di
commistione affaristica tra pubblico e privato, di prostituzione della funzione
pubblica -in tutte le sue molteplici ma convergenti sfaccettature- ad esulanti
ed estranei interessi privatistici:quegli stessi che consentivano -indisturbata
ma con effetti perversi sulla legalità- la discutibile "amicizia" e
le moine affettuose tra il pubblico ufficiale ed il privato, facoltoso
ovviamente, che portavano alla sistematica omissioni di interventi sul sito e
di atti di ufficio…
La magistratura beneventana non ha
punito il sindaco che dell'imparzialità e della trasparenza della pubblica
amministrazione ha fatta carta straccia nelle sue mani. E che ha anzi
aggiunto:"Non mi pento di nulla.LO RIFAREI!".
La magistratura beneventana ha invece
smaccatamente premiato quello stesso sindaco cui è bastato querularsi per
diffamazione a causa della oggettiva vicenda che aveva ben altre vittime
sacrificali. Gli è bastato invocare l'intervento della magistratura in
quanto soggettivamente, in questo caso (non in quello dell'intercettazione e degli
opinabili rapporti che intratteneva col dominus della grande distribuzione!) si
sentiva offeso per diffamazione in una vicenda che ha dell'incredibile sul
piano legale , in cui si osava far pagare ai comuni cittadini in termini di
stress psicoemotivoesistenziale e di corrispettivo (soldi!) per nuovi loculi
dallo status giuridico incerto (liberi, assegnabili, già assegnati?) le
conseguenze del caos vessatorio nei pubblici servizi, nella tenuta ordinata
degli atti pubblici e dei rogiti notarili e nella gestione mercantilistica dei
servizi cimiteriali, pretendendo di fatto dall'estinto l'esibizione dei
contratti di concessione dei loculi cimiteriali !
A nulla è valsa la denuncia alla
magistratura e alla guardia di finanza dell'incredibile vicenda, il sindaco è
stato osannato per aver fatto egli stesso ricorso alla magistratura querulo di
una presunta diffamazione nei suoi riguardi,tutta da dimostrare non
essendo stato neppure personalmente citato nel racconto della vicenda che
riguardava la pubblica amministrazione sangiorgese ed esponenti della
cittadinanza .Ma di quale imparzialità e trasparenza parliamo? La magistratura
d'altronde neppure ha rinviato a giudizio e condannato un sindaco (lo stesso)
che ha dimenticato la sua funzione di tutore della salute pubblica verso i
cittadini coinvolti dall'incendio dell'abusivo capannone Barletta, in quanto
"costoro" gli avrebbero dato delle "noie giudiziarie". Si
disattendono i propri doveri pubblici e si lasciano morire oppure ammalare dei
concittadini perchè costoro avrebbero dato noie giudiziarie? E quali noie, di
grazia ? Quelle orientate a far cessare il favoritismo verso il privato
facoltoso e opulento pagato dagli altri cittadini in termini di illegalità,
angherie ed abuso dei propri diritti finanche di proprietà esclusiva ?
E di quale tutela del verde pubblico
possiamo parlare se non è consentito criticare lo scempio delle alberate dei
tigli secolari con capitozzature selvagge e l'inosservanza degli obblighi di
pubblicità e trasparenza nell'adottare scelte che comportano impegni di spesa
pubblica che dovrebbero essere resi noti preventivamente e secondo legge alla
cittadinanza tutta?
Difatti, altro sindaco sangiorgese (vice
del precedente) ha anche lui fatto in pessimo stile un uso strumentale ma
vincente della querela per diffamazione per inibire le legittime critiche che
provenivano da pecore nere della sua comunità, attente osservatrici, non
disposte a plaudire ed elogiare ogni sua scelta, anche la più aberrante ed
insensata come la capitozzatura delle alberate di tigli ed affiancate da
organismi che rappresentano l’eccellenza nella tutela del verde pubblico e
nella scienza agronomica, quali il Conalpa, il Coordinamento Nazionale Alberi e
Paesaggio !
Querulatosi per la presunta offesa alla
sua reputazione (sic!) ha trovato ascolto da parte della magistratura
beneventana che senza mai svolgere nessuna effettiva indagine in primis sulle
capitozzature laddove erano praticabili altri metodi di potatura come la
corretta agronomia e cura del verde prescrivono, neppure ha fatto alcuna
indagine sulla fondatezza della diffamazione e sulla sua idoneità
intrinseca a sostenere l'accusa in dibattimento, ma ha preferito anzichè
"verificare", darne per scontata la fondatezza allo scopo palese di
reprimere voci dissenzienti
verso opinabili modus procedendi della pubblica amministrazione.
Ergo, anche in questo caso, un fine ed
uno scopo "altro" rispetto all'esercizio della funzione giudiziaria
che è la legalità, non il conformismo e la dittatura sociale!
Purtroppo la querela
dei sindaci per diffamazione è l'arma tipica e spuntata di chi non ha -oltre al
potere e all'arroganza-altri argomenti con cui difendere il proprio agire
amministrativo !
La dittatura impera e viene garantita
dall'esercizio parziale del potere giudiziario, forte con i deboli e debole con
la forza ed il potere.
Ancora una volta è stato rinviato a
giudizio un comitato civico nella persona della sua coordinatrice, Rosanna
Carpentieri che ne è la portavoce e che, con fiducia nella magistratura e nella
massima trasparenza aveva inviato, com'è stile ormai del comitato civico, copia
dell'esposto a mezzo stampa, oltre che al Comune al Corpo Forestale e alla
Procura.
Per diffamazione? Per diffamazione
!Ancora una volta.
Forse perchè Cittadini per la
Trasparenza e la Democrazia ha tacciato di ignoranza l'utc,
l'elettricista e l'impresa prescelta per le capitozzature?
Ed il sindaco cosa c'entra? Per cosa si
sente offeso nella reputazione personale?
Sanno lor signori cosa significa
"potare" e l'abissale differenza che esiste tra la potatura e la
"capitozzatura"???
Il sindaco a sua volta sa cosa prescrive
la Legge 10 del 14 gennaio 2013?
Immolarne uno per "educarne"
cento o mille o diecimila pavidi ipocriti di coppolonia : questa è la
mentalità nazifascista a San Giorgio del Sannio mai finita, ma
ancora viva e vegeta, e pane quotidiano del potere , del clientelismo,
della corruzione, oltre che a latere della magistratura che meglio farebbe se
si occupasse del malaffare a San Giorgio del Sannio, come per esempio le false
certificazioni dell'ufficio tecnico, l’abusivismo edilizio, lo stupro del
territorio, l'inadempienza del Comune nella realizzazione della strada a
servizio dei lotti pip in contrada Cesine, dove nel 2009 ci fu uno spaventoso e
vergognoso incendio che coinvolse una famiglia dirimpettaia alla distanza di
appena tre metri da un abusivo capannone in fiamme e non furono assicurate a
quella famiglia che ora versa in gravi condizioni di salute le precauzioni minime
necessarie come l'allontanamento temporaneo dal sito contaminato !
Sono forse finiti i tempi in cui la
magistratura beneventana attraverso i suoi più autorevoli esponenti
rappresentava una garanzia per il cittadino leso dalle angherie del potere più arrogante
e sosteneva :«L'idea del potere politico come servizio
ai cittadini è ancora troppo spesso mera utopia.»
(Sergio Pezza - Gip presso il Tribunale di
Benevento) ?
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