sabato 15 marzo 2014

Fermiamo i mostri ! I cittadini di San Giovanni diventino Comune a sè stante !


Un fantasma, una zona allucinante, "un'incognita dissestata, un “non-luogo”, un "non senso" dove la bella campagna della contrada di San Giovanni a Morcopio vive l'attesa del suo irreversibile scempio.

Così in un pezzo su Il Mattino di Benevento di giovedì 6 marzo viene definita l'area Asi che dovrebbe sorgere tra i Comuni di San Giorgio del Sannio e San Nicola Manfredi. Una zona industriale che, considerando lo spopolamento delle aree industriali e il processo di deindustrializzazione in atto nel Paese, potrebbe non essere altro che l'ennesimo oltraggio di cemento in un paesaggio ammirevole e incontaminato. 
Ma la direzione dell'Asi ritiene “stucchevoli" – come scrive rispondendo a un'interrogazione del 2012 del gruppo consiliare Nuova San Giorgio – eventuali “considerazioni sullo stato generale dell'economia nazionale e locale” e il consigliere di minoranza Maurizio Genito del gruppo "LIbera...Mente" che quando era assessore all'Urbanistica nella precedente Giunta Nardone diede una spinta al progetto, ora ammette Candida...Mente ...che questa crisi nel 2008 non se la poteva aspettare.
Ma allora dov'è la lungimiranza e la progettualità sul futuro sostenibile che dovrebbe essere prerogativa di amministratori sedicenti tali ?
L'articolo de Il Mattino parte proprio dall'iniziale idea di una "Città della Luce" che non ha mai visto nemmeno una lampadina e mette al tappeto le attuali proposte di Genito e del consigliere Antonio Castaldo (Nuova San Giorgio) di puntare sul settore agroalimentare, ricucendo la vocazione agricola della zona con una "vocazione industriale" alquanto dubbia. 
Sorprendentemente, il sindaco e l'assessore alle attività produttive di San Giorgio del Sannio non si sono resi disponibili per un confronto su temi tanto importanti e l'articolo si chiude con la speranza che l'amministrazione batta un colpo, sviscerando la propria (eventuale) visione dell'area e magari fornendo delucidazioni su alcune forti dichiarazioni dei consiglieri, come quella secondo cui nei pressi della futura area Asi sarebbe stata registrata la presenza di rifiuti tossici....
Da parte nostra, come Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia, contestiamo la presunta "vocazione industriale" che si vorrebbe imporre alla Piana di San Giovanni, alla luce dello scempio mostruoso che è stato fatto nel territorio di Cesine e , in particolare, nella storica Contrada Cerzone, imponendo allo stesso una scellerata e irrazionale "lottizzazione p.i.p. contrattata" tra privati prenditori e amministrazione comunale. 
Al contempo, invitiamo i cittadini della Frazione di San Giovanni a Morcopio a dissociarsi dal carrozzone comunale sangiorgese improntato a colonialismo, clientelismo, sfruttamento  e consumo delle risorse del  territorio e a rivendicare la propria autonomia statutaria, politica, amministrativa, gestionale , erigendosi a comune a sè stante.
Nella loro istanza autonomistica, si appellino anche ai cittadini della Frazione Cesine, sfruttata sino al midollo dall'amministrazione centrale prima come serbatoio di voti della Democrazia Cristiana, ora con l'edificabilità d'imperio di quanto resta dei suoli agricoli e tenuta in costante stato di degrado quanto a ogni sorta di servizi: di mobilità, infrastrutture fognarie, servizi di raccolta rifiuti, depuratore, manutenzione strade, illuminazione etc.etc.
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia
Rosanna Carpentieri

2 commenti:

Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia ha detto...

Commento su BMagazine:
Ma di cosa ci si sorprende se il sindaco e l'assessore alle attività produttive di San Giorgio del Sannio non si sono resi disponibili per un confronto su temi tanto importanti, se non hanno una visione lungimirante ed ecocompatibile, se rifiutano ogni tipo di delucidazione sulla registrazione della presenza di rifiuti tossici nei pressi della futura area ASI ? E' da tempo che come comitato civico per la Trasparenza e la Democrazia sosteniamo che certe decisioni che riguardano in buona sostanza lo scempio irreversibile del territorio e della sua cultura non possono essere prese da amministratori incapaci, in altri affari indaffarati e che al massimo possono gestire la propria osteria, ma è indispensabile la partecipazione di tutta la cittadinanza coinvolta. E' da tempo che sulla scorta della pedestre lottizzazione pip di Cesine e,particolarmente della storica contrada Cerzone, invitiamo i cittadini delle Frazioni Cesine e San Giovanni, a non prestarsi al gioco imperialistico e colonialistico del comitato d'affari di Piazza Municipio, a non prestarsi ad essere l'ultima terra di conquista di speculatori del paesaggio, dell'ambiente e di suolo fertile e a rivendicare la propria autonomia comunale (è ora!), dissociandosi dal malgoverno "centrale" . La vocazione di quei territori è turistica e agricola e tale deve restare, è antistorico fare credere alle "magnifiche sorti e progressive" di un modello industriale miseramente fallito in tutto l'occidente, nel sud in particolare, e a Cesine dove "prenditori e amministratori senza scrupoli" hanno solo creato ecomostri e lucrato soldi pubblici senza creare un solo posto di lavoro.
Ma di quale sviluppo vogliamo parlare? Di quali realtà produttive ? Con infrastrutture da terzo mondo , fognature nelle campagne e strade inesistenti ma disegnate su atti pubblici ? Autonomia !
Rosanna Carpentieri

Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia ha detto...

Peccato che l'art. 15 del d.lgs 267/2000 prevede che, nelle forme previste dalle leggi regionali , le Regioni possono istituire nuovi comuni, a condizione che non abbiano popolazione inferiore a 10.000 abitanti o la cui costituzione non comporti che altri comuni scendano sotto tale limite.
R.C.

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