giovedì 18 aprile 2013

Il Quirinale degli zombie e la rabbia italiana


Non abbiamo mai creduto che il PD fosse molto diverso dal PDL.... ma che per l'inciucio fosse pronto al Suicidio onestamente non lo pensavamo.
Speriamo vivamente che questa sia l'ultima volta che sentiremo parlare di PD... e speriamo che alle prossime (se ci saranno) elezioni il PD o ciò che ne rimane sia escluso dal parlamento!


Damegachip.info 

Il Quirinale degli zombi e la rabbia italiana

La parabola del Partito Democratico precipita nel baratro nella tarda serata del 17 aprile 2013. La candidatura di Marini alla presidenza della Repubblica, avanzata da Bersani nel plenum del PD, spacca il partito in una decina di frammenti, che non saranno più ricomponibili in nessun modo duraturo. E trova il consenso entusiastico della destra. Un vero torrente di zombi fumanti invade le fognature televisive di un paese alla deriva in una palude stagnante. 
E' l'inciucio più inverosimile della storia degl'inciuci: quello che ammazza uno degl'inciucianti. L'Italia, quella che ancora riesce a sopravvivere, osserva attonita. Che la casta fosse putrescente non c'erano dubbi, per i viventi. Ma che si giungesse a tanto, a un vaudeville così frastornante, pochi riuscivano a immaginare.
Proporre uno come Marini, che conosce a malapena l'abruzzese, alla più alta carica dello Stato, equivale a considerare la più alta carica dello Stato italiano come corrispondente a Marini.
Il che ci conferma nella nostra impressione: che il suo predecessore avesse abbassato al livello zero il prestigio della funzione e della carica.
Ora, nel momento in cui scriviamo, nessuno sa se effettivamente il signor Marini sarà oggi presidente della repubblica (saranno abolite le maiuscole in omaggio al personaggio). Non si può sapere perché all’indomani del baratro bersaniano molti zombi si trasformeranno magicamente in "franchi tiratori" (espressione che non rende pienamente l'idea poiché quanto a "tiratori" si può ancora discutere, ma certamente quella plebaglia non può in alcun modo essere definita "franca").
Ma il guasto è comunque irrimediabile. Anche se Marini finisse impagliato (come era quasi certo fosse già da tempo), il PD non sarà più riciclabile. Neanche rottamabile. Rottamare Bersani è impossibile comunque. Resterà il giovane Renzi, paragonabile a un'iniezione di morfina, di quelle che, pare, ti concedono un po’ d'euforia nelle convulsioni finali.
Il resto è solo spazzatura. Il prossimo presidente della repubblica, prodotto di questi zombi, può essere solo spazzatura anch'egli, o anch'esso, che dir si voglia.
Se ci fosse un esercito capace di pensare e di agire, dovremmo avere paura. Invece non ne abbiamo, perché l'abbassamento del tenore intellettuale ha sicuramente contagiato anche i vertici delle forze armate. Resta l'Eurogendfor, la polizia polivalente europea.
Prepariamoci a essere commissariati da qui alle prossime, inevitabili elezioni, sempre che ce le lascino fare. E, se ce le lasciano fare, cacciamoli via tutti, per davvero. Ma non dovremo accontentarci del 25%

Da gennarocarotenuto.it
Carichiamo i fucili dei franchi tiratori per salvare la Repubblica
Oggi le sorti della nostra Repubblica sono nelle mani di un pugno di cecchini asserragliati sui tetti e dalle finestre del Quirinale.
di Gennaro Carotenuto
Franco Marini è il cavallo di Troia del nemico, il peggior nemico degli italiani, quello che ne ha dissoluto i costumi, li ha obnubilati col miraggio di feste e farina e, salvando dalla forca i corrotti, ci ha poi lasciati senza la farina di lavoro dignitoso, pensioni decenti, futuro. Leggi tutto qui

Su suggerimento della carissima Anna Maria Visconti ascoltate anche Giovanna Marini: "Vi ricordate quel 18 Aprile/ che ave' votato democristiani/senza pensare all'indomani/senza pensare alla gioventù..."

http://www.youtube.com/watch?v=a3tEY158qgw


1 commento:

Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia ha detto...

Per Grillo la voce degli “iscritti” è da sempre sovrana. E’ la voce del popolo grillino.
Ha quindi pubblicato con orgoglio sul suo blog la classifica dei 10 candidati scelti per il Colle.
Così Rodotà, da terzo in classifica, con la rinuncia di Gabanelli e Strada è diventato la bandiera di M5S. Anche perché, precisa Grillo, “non ha mai fatto inciuci con Berlusconi”.
Per far crescere le sue chance di successo ha perfino “ventilato” la disponibilità a dialogare con il PD a patto che prima riversi i suoi voti a favore di Rodotà.
Ancora oggi afferma che esiste una sola scelta: o un Presidente “votato da Berlusconi” o “uno votato da M5S”.
La svolta.
Saputo della nuova candidatura del PD (PRODAGLIA)è pronto a giurare che “nessuno di M5S si è mai sognato di votare Prodi”. Di più. A nome dei parlamentari M5S sentenzia che non lo voteranno “né ora, né in futuro”.

Se ne deve dedurre che non sa che Prodi ha vinto due volte su Berlusconi e non ricorda (????) che proprio gli “iscritti” M5S , questi grandi RIVOLUZIONARI...beeeeh !!?? gli hanno dato più preferenze che a Dario Fo.
Ergo.
Tutto va bene finchè dura il Consenso Surrogato di chi è sensibile alla fascinazione …

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