tag:blogger.com,1999:blog-6862611588236284242024-03-05T17:55:09.720+01:00ALTRAVOCEDELSANNIO Comitato "Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia" <b>Fondatrice e coordinatrice: Rosanna Carpentieri</b>
"Non esiste libertà senza verità. Chi è a conoscenza di una menzogna e non fa nulla per rivelarla, diventa complice
della menzogna stessa. Non possiamo più restare a guardare !" (R.Carpentieri)
Per una San Giorgio LIBERA dalla criptomafia:del camaleontico padrino politico, dal mercante negriero, della cupola mafioclientelare...
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.comBlogger596125tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-15719267688478480742016-03-25T05:36:00.000+01:002016-03-25T05:36:15.692+01:00Frode xylella. La Corte dichiara che avrebbe dovuto opporsi l'Italia alle decisioni dell'Unione Europea !<div style="background-color: white; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">XYLELLA: A QUESTO PUNTO INOCULATECELA ANCORA! GRAZIE!<br />Da quando ci sarebbe questa infezione da Xylella che non contamina la qualità dell' olio d' Oliva, come ci dicono, i nostri Olivi basso salentini infetti- perché han dichiarato infetto tutto il Salento meridionale- proprio nell' annata di dichiarato picco di questa infezione(?), hanno iperprodotto olive e olio come forse non si ricordava più a memoria d' uomo! </span></div>
<div style="background-color: white; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Mare di olio, grandinate di olive nei campi! E alberi rimasti v<span class="text_exposed_show" style="display: inline;">erdi e produttivi !<br />ERGO LA NATURA LI HA SBUGIARDATI!<br />LA MAGISTRATURA E IL POPOLO LI HANNO FERMATI!<br />NON SON RIUSCITI AD AVVELENARE E DISTRUGGERE TUTTO PERCHE' NON CI ACCORGESSIMO NELLA DA LORO INDOTTA PAURA DELLE LORO TRAME!</span></span></div>
<div class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><div style="margin-bottom: 6px;">
E' il tempo di sfoderare l' "arma" dell' ironia!<br />Sommergiamoli di vignette ironiche, ridiamoli in faccia, organizziamo manifestazioni ironiche pacifiste eclatanti sotto i riflettori, e "defenestriamoli" a simpatici calci nel sedere dai nostri palazzi e uffici pubblici!</div>
<div style="margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
E SOPRATTUTTO PIANTIAMO TUTTI CIO' CHE HANNO VIETATO DI RIPROPAGARE E PIANTARE!</div>
<div style="margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Io pianterò questa settimana una "Lavanda" (della specie mediterranea Lavandula angustifolia), che hanno vietato (sic!), anche in segno di lavaggio del Salento da questa sporca, brutta, meschina<b> frode agronomica,</b> che va sotto il nome oggi di "Maxi Frode della Xylella"!</div>
<h2 class="entry-title" style="box-sizing: border-box; color: #333333; font-family: Impact, Charcoal, sans-serif; font-size: 18px; font-stretch: normal; font-weight: normal; line-height: 27px; margin: 0px 0px 25px; padding-bottom: 0px;">
Xylella, Tribunale europeo rigetta ricorso aziende bio: “Toccava all’Italia opporsi a sradicamento”</h2>
<div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Georgia, serif; font-size: 15px; line-height: 22px; margin-bottom: 20px;">
Rimpallate da un tribunale all’altro, <strong style="box-sizing: border-box;">le 29 aziende bio della provincia di Lecce e di Brindisi</strong> non trovano un giudice “competente in via diretta”. <a href="http://xylellareport.it/2015/09/03/xylella-scacco-alla-ue-ricorso-alla-corte-di-giustizia/" style="box-sizing: border-box; color: #333333; text-decoration: none;" target="_blank">Il loro ricorso, l’unico presentato dinanzi al Tribunale europeo</a>, è stato dichiarato irricevibile perché, scrivono i giudici, lo Stato italiano avrebbe potuto impugnare, cioè opporsi, alla decisione della Ue che impone lo sradicamento degli ulivi, anche millenari, e non l’ha fatto.</div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Georgia, serif; font-size: 15px; line-height: 22px; margin-bottom: 20px;">
Viene smascherato così il gioco a nascondino che da tre anni Regione Puglia e Governo italiano, ovvero il ministero delle Politiche agricole, stanno portando avanti: <strong style="box-sizing: border-box;">nessuna obbligatorietà a recepire le decisioni della Ue. Si possono impugnare, motivandone le ragioni.</strong><span id="more-1038" style="box-sizing: border-box;"></span></div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Georgia, serif; font-size: 15px; line-height: 22px; margin-bottom: 20px;">
Ovviamente questo era già noto, ma ora è il Tribunale europeo ad affermarlo.</div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Georgia, serif; font-size: 15px; line-height: 22px; margin-bottom: 20px;">
Però, fanno notare <a href="http://xylellareport.it/sos-salviamo-ora-il-salento/" style="box-sizing: border-box; color: #333333; text-decoration: none;" target="_blank">le aziende bio riunite nel Comitato “Sos Salviamo ora il Salento”</a>, difese dagli avvocati Luigi Paccione e Valentina Stamerra, “nel tempo della crisi della democrazia all’interno delle istituzioni europee, il caso Xylella segnala quanto la giustizia si sia rarefatta al punto che il diritto alla sopravvivenza di 29 aziende del biologico sembra rimanere senza un giudice competente in via diretta”.</div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Georgia, serif; font-size: 15px; line-height: 22px; margin-bottom: 20px;">
<a href="http://xylellareport.it/2016/01/17/xylella-ue-sul-banco-degli-imputati/" style="box-sizing: border-box; color: #333333; text-decoration: none;" target="_blank">Il Tar Lazio, infatti, pronunciandosi sul ricorso delle stesse aziende, non ha emesso una sentenza perché ha correttamente ritenuto “pregiudiziali” le questioni di validità della decisione della Commissione UE</a> sollevate con ricorso diretto avanti al Tribunale Europeo dalle stesse aziende salentine.</div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Georgia, serif; font-size: 15px; line-height: 22px; margin-bottom: 20px;">
Ora però che neanche il Tribunale europeo s’è pronunciato, dichiarando irricevibile il ricorso in quanto, dice il comitato SOS, “a suo avviso solo lo Stato italiano avrebbe potuto impugnare la decisione della Commissione UE”, <b>sorge legittimo l’interrogativo: come avrebbe potuto lo Stato italiano impugnare la decisione UE quando esso stesso aveva già precedentemente decretato la distruzione di un intero paesaggio attraverso lo sterminio degli ulivi e la somministrazione massiccia di erbicidi e insetticidi tassativamente vietati in agricoltura biologica?</b></div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Georgia, serif; font-size: 15px; line-height: 22px; margin-bottom: 20px;">
“Ci sentiamo stretti in una tenaglia che sembra non offrire garanzie adeguate di tutela giurisdizionale – afferma <strong style="box-sizing: border-box;">Daniela Comendulli</strong>, portavoce del comitato SOS. Ad aggravare questo senso di impotenza v’è l’ingiustificabile ritardo dello Stato italiano che, pur condannato dal Tar Lazio a concedere alle nostre aziende l’accesso ai documenti amministrativi relativi alla <b>importazione del batterio nel 2010 in Puglia per motivi di studio dell’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari</b>, tarda tutt’oggi a consegnarli per ragioni a noi ignote.</div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Georgia, serif; font-size: 15px; line-height: 22px; margin-bottom: 20px;">
Il tutto accade dopo che il parziale accesso agli atti relativi a quell’importazione segnala incomprensibili contraddizioni tra la data di partenza del batterio dall’Olanda e quella, assurdamente precedente, di arrivo e di apertura del plico in Italia.</div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Georgia, serif; font-size: 15px; line-height: 22px; margin-bottom: 20px;">
Siamo dunque al paradosso che<b> le istituzioni comunitarie e nazionali possano impunemente omettere di vigilare sull’ingresso dei batteri patogeni nei loro territori e al contempo farsi artefici della devastazione del paesaggio</b> e dell’estinzione di un intero comparto d’eccellenza come l’agricoltura biologica pugliese.</div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Georgia, serif; font-size: 15px; line-height: 22px; margin-bottom: 20px;">
Pur trovandosi coinvolte in un simile labirinto, le aziende biologiche e le 18 associazioni di volontariato che hanno esperito per prime i ricorsi in Italia non intendono rassegnarsi e continueranno la loro battaglia legale per la <b>tutela dei beni comuni quali la salute e il paesaggio da consegnare alle future generazioni</b>”.</div>
<div style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px;">
LA XYLELLA, LA RESURREZIONE DEI MORTI E L'APOCALISSE</div>
<div style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Se qualcuno pensava che il "club di Bari" - ordinari e non ordinari con i loro collegamenti ad ampio spettro - fosse stato stanato o umiliato dalle inchieste penali, sicuramente stava sbagliando. L'odore dei soldi (POR, Ricerca, analisi, monitoraggi, ma anche commercio e sofisticazione, ecc) è molto forte, e la fame pure, e allora bisogna fare di tutto per rimettersi in piedi e contrattaccare, per riprendere le briglie del <span class="text_exposed_show" style="display: inline;">calesse. E qual è la strada? Ritornare a seminare terrore! La Xylella "mostro" mediatico, prima ancora che biologico (<b>non è ancora dimostrata la sua patogenicità!</b>), viene rimesso in gioco, e le pagine e i titoli sono già pronti. Il trucco è lo stesso ed ha <b>caratteristiche mistico-scientiste: </b>affermare l'imminente catastrofe, l'apocalisse appunto; sdoganare gli sbrancamenti prima e gli sradicamenti poi anche se non si capisce per fare cosa e per ottenere cosa (non si può restare immobili...); distruggere il patrimonio olivicolo attuale, ma solo quello del Salento, perché quello della terra di Bari è "sano" e la xylella non ci entrerà mai; chimica a go go, ma solo nel Salento, tanto un tumore in più o un tumore in meno, che fa...; reimpianti di leccino e agricoltura intensiva. Prendersi tutto, insomma, in un modo o nell'altro! Strappare a 4 soldi anche la proprietà delle terre. E allora è necessaria una risposta politica, massiccia. E questa risposta, "Godini & Soffrini", arriverà molto presto. <b>Non c'è solo la Procura. C'è anche il Popolo.</b> Se necessario ci sono anche le "monetine". E noi siamo in democrazia...<b> non in una tecnocrazia-oligarchica sponsorizzata dalla finanza e dall'agromafia</b>.</span></div>
</div>
</span></div>
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-35436201193217925432016-03-11T19:34:00.002+01:002016-03-11T19:34:58.988+01:00Il mio grido, il mio manifesto...<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Che se ne vadano via tutti</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Gli "arrivisti" e le "arriviste" del marketing,</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
che ignorano trionfi e valori</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Che se ne vadano gli indegni,</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
i mentitori, i mafiosi, gli assassini</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Che se ne vadano i carcerieri dell'allegria. Che se ne vadano via le</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
maschere</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Maschere senza sole, schiavi che schiavizzano</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Corpi senz'anima</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Che se ne vadano via tutti quelli che cancellano il riso</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Che se ne vadano via tutti i media della "stampa" che non sono stampa senza</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
il potere delle multinazionali,</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Che se ne vadano via tutti quelli che non ascoltano il clamore dei cuori,</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
né la lingua universale della libertà</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Che se ne vadano via tutti gli pseudo giornalisti, pedagoghi del Regime che</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
ci uccide.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Che se ne vadano via tutti i "politici" svuotati di utopia.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Che se ne vadano via tutti quelli che ci hanno domandato, con le parole del</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
poeta Enrique Bossero, " dove sta la porta dei sogni belli, se non posso</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
entrare quando voglio ? "</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Che se ne vadano via quelli che hanno murato il cielo. Quelli che odiano ciò</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
che lo illumina.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Quelli che scommettono sul declinare delle nostre forze e che ci stancano</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
con questa noia.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Che se ne vadano via e a quelli che sono innocenti, non accada, come scrisse</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Ezra Pound, di chiedersi "chi sono, perché perdo il mio centro lottando col</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
mondo ?".</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Che se ne vadano via tutti</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Tutti quelli che negano la Cultura</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
E la sua più grande rivoluzione</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
La più grande e comprensiva rivoluzione</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Cultura è libertà, dignità, lucidità, allegria</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Che se ne vadano via tutti quelli che negano il valore sociale della</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
felicità</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Quelli che detestano l'esistenza <b>come possibilità creativa</b></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Quelli che impongono ordini ai loro figli</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Quelli che sottopongono i figli ai loro ordini</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Che se ne vadano via tutti quelli che decretano</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Che distruggono il canto, che uccidono la musica</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Chè la poesia è lirismo, quelli che arrestano chi dipinge</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
E che sono profani del miracolo e del mistero.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Che se ne vadano via tutti quelli che trattano con il FMI</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
E devastano i diritti umani, nella corruzione e nell'impunità</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Che se ne vadano via quelli che offrono il circo senza il pane</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
A coloro che necessitano più di pane che di circo,</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
assolutamente, che se ne vadano via quelli che vedono morire l'umanità.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Come iene, ridono</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'Droid Sans', sans-serif; font-size: 14px; margin: 0px; padding: 0px;">
Rosanna Carpentieri</div>
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-74355227079674488572016-03-10T14:02:00.000+01:002016-03-10T14:02:28.144+01:00Denuncia alla Sovrintendenza Beni culturali e Paesaggistici per "mattanza" di tigli storici a San Giorgio del Sannio (BN)<h2 class="date-header" style="background-color: white; color: #666666; font-family: 'Trebuchet MS', Trebuchet, sans-serif; font-size: 14px; font-stretch: normal; font-weight: normal; margin: 0px; min-height: 0px; position: relative;">
lunedì 15 dicembre 2014</h2>
<div class="date-posts" style="background-color: white; color: #666666; font-family: 'Trebuchet MS', Trebuchet, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px;">
<div class="post-outer">
<div class="post hentry uncustomized-post-template" itemprop="blogPost" itemscope="itemscope" itemtype="http://schema.org/BlogPosting" style="min-height: 0px; position: relative;">
<a href="https://www.blogger.com/null" name="7547475586341277381"></a><h3 class="post-title entry-title" itemprop="name" style="margin: 20px 0px 0px; position: relative;">
Denuncia alla Sovrintendenza Beni culturali e Paesaggistici per "mattanza" di tigli storici a San Giorgio del Sannio (BN)</h3>
<div class="post-header" style="line-height: 1.6; margin: 0px 0px 1em;">
<div class="post-header-line-1">
</div>
</div>
<div class="post-body entry-content" id="post-body-7547475586341277381" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 570px;">
<div class="gmail_default">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Alla <strong style="line-height: 21.76px; margin: 0px; padding: 0px;">Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania</strong></span></div>
<div style="line-height: 21.76px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; padding: 0px;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;"><span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;">Via Eldorado, 1</span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;">80132 - Napoli</span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;">Tel. 0812464111 - Fax 0817645305</span></span></div>
<div style="line-height: 21.76px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; padding: 0px;">
<span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="font-family: verdana, sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div style="line-height: 21.76px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; padding: 0px;">
<span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="font-family: verdana, sans-serif;"></span></span></div>
<div class="gmail_default" style="display: inline;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Spett.le Direzione Generale </span></div>
<span style="font-family: verdana, sans-serif;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania</strong></span><br /><div class="gmail_default" style="display: inline;">
,</div>
<br /><div style="line-height: 21.76px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; padding: 0px;">
<span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"></span></span></div>
<div class="gmail_default" style="display: inline;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;"><b>sono la fondatrice e coordinatrice di un comitato civico di San Giorgio del Sannio (BN), </b>il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia.</span></div>
<br /><div style="line-height: 21.76px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; padding: 0px;">
<span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"></span></span></div>
<div class="gmail_default" style="display: inline;">
<b><span style="font-family: verdana, sans-serif;">Mi corre obbligo segnalare formalmente alla Direzione quanto è accaduto in San Giorgio del Sannio per responsabilità imputabili all'amministrazione comunale.</span></b></div>
<span style="font-family: verdana, sans-serif;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;"></strong></span><br /><br /><div style="line-height: 21.76px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; padding: 0px;">
<span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"></span></span></div>
<div class="gmail_default" style="display: inline;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Nella scorsa tarda primavera si è attuato lo scempio di due alberate di tigli storici, nel centralissimo viale Spinelli e in Via dei Sanniti.</span></div>
<br /><div style="line-height: 21.76px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; padding: 0px;">
<span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"></span></span></div>
<div class="gmail_default" style="display: inline;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Non è stata resa nota sul sito istituzionale dell'Ente nè la gara di <b>appalto</b> per simili lavori straordinari, nè la <b>ditta vincitrice</b>, nè i <b>beneficiari della legna</b> residuata alla macabra e scorretta capitozzatura</span></div>
<br /><div style="line-height: 21.76px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; padding: 0px;">
<span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"></span></span></div>
<div class="gmail_default" style="display: inline;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">della chioma dei tigli, la cui circonferenza ad 1 metro da terra misura circa 300(trecento) centimetri!</span></div>
<br /><div style="line-height: 21.76px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; padding: 0px;">
<span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"></span></span></div>
<div class="gmail_default" style="display: inline;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">A chi è stata data la biomassa e con quali criteri è stata attribuita?</span></div>
<br /><div style="line-height: 21.76px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; padding: 0px;">
<span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"></span></span></div>
<div class="gmail_default" style="display: inline;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Il sindaco non ha mai voluto rispondere e fare chiarezza pubblicamente!</span></div>
<br /><div style="line-height: 21.76px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; padding: 0px;">
<span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"></span></span></div>
<div class="gmail_default" style="display: inline;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Di seguito trascrivo i miei interventi sulla stampa locale, allego dossier fotografico in parte pubblicato sul canale youtube:</span></div>
<span style="font-family: verdana, sans-serif;"><a href="http://youtu.be/H6PfnF7KxS0" rel="nofollow" style="color: #b87209; line-height: 16px; text-decoration: none;" target="_blank">http://youtu.be/H6PfnF7KxS0</a><span style="font-size: xx-small;"> </span></span><br /><br /><div style="line-height: 21.76px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; padding: 0px;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small;">e </span></div>
<div class="gmail_default" style="display: inline; font-family: verdana, sans-serif;">
<div style="text-align: center;">
<b>CHIEDO</b></div>
</div>
<br /><div style="line-height: 21.76px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; padding: 0px;">
<span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"></span></span></div>
<div class="gmail_default" style="display: inline;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">l'immediato intervento della Sovrintendenza dei beni culturali e paesaggistici,</span></div>
<br /><div style="line-height: 21.76px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; padding: 0px;">
<span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"></span></span></div>
<div class="gmail_default" style="display: inline;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">affinchè attivi le procedure di legge contro il Comune, a tutela del verde pubblico gravemente leso e promuova nei confronti dell'Ente responsabile causa per il risarcimento del <b>danno biologico </b>inferto con lesioni volontarie ai tigli.</span></div>
<br /><div style="line-height: 21.76px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; padding: 0px;">
<span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"></span></span></div>
<div class="gmail_default" style="display: inline;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">In ultimo, solleciti anche a nome del comitato che coordino, <b>l'adozione immediata di un Regolamento del Verde,</b> sia pubblico che privato, la cui stesura venga fatta di concerto con personale altamente specializzato e con la partecipazione di esponenti della cittadinanza, liberamente scelti.</span></div>
<br /><div style="line-height: 21.76px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; padding: 0px;">
<span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"></span></span></div>
<div class="gmail_default" style="display: inline;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;"><b>PARTE INTEGRANTE DELLA DENUNCIA</b></span></div>
<br /><div style="line-height: 21.76px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; padding: 0px;">
<span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"></span></span></div>
<div class="gmail_default" style="display: inline;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
</div>
<div class="post-body entry-content" id="post-body-7547475586341277381" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 570px;">
<div class="gmail_default" style="display: inline;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;"><b>Da Il Vaglio del 05.03.2014</b></span></div>
</div>
<div class="post-body entry-content" id="post-body-7547475586341277381" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 570px;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: 32px; letter-spacing: -1px; line-height: inherit;">"Decapitati" della chioma i tigli di due viali: scempio ambientale a San Giorgio del Sannio, la denuncia</span><br /><div>
<div class="gmail_default">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;"><span style="font-size: 16px; line-height: 20px;">L'ennesimo scempio: sintesi efficace di quanto accaduto a San Giorgio del Sannio, esploso “sul più famoso social network internazionale, Facebook, moderna agorà dell'antica Grecia e sede di mobilitazione del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia, coordinato dall'ambientalista attivista indipendente Rosanna Carpentieri”. Da qui “è partita la relativadenuncia ambientale. Le domande sono: a chi dava fastidio</span></span><span style="font-family: 'PT Serif', serif; font-size: 16px; line-height: 20px;"> </span><span style="font-size: 16px; line-height: 20px;"><span style="font-family: verdana, sans-serif;">la chioma naturale e l'ombra odorosa dei tigli, bene comune dell'intera cittadinanza, testimonianza di ben altro amore per la natura dei nostri antenati che li hanno impiantati? Ma, soprattutto: chi si è appropriato abusivamente della legna risultante dalle efferate mutilazioni?” L'oggetto, come ben si comprende dalla nota della Carpentieri, è la cosiddetta “capitozzatura” che ha interessato “le suggestive alberate di tigli di viale Spinelli e Via dei Sanniti. E speriamo che in questa follia barbarica risparmino le sofore”, auspica Cancellieri, che spiega: “La capitozzatura sono ormai 35 anni che è esclusa dalla comunità scientifica </span></span><span style="font-size: 16px; line-height: 20px;"><span style="font-family: verdana, sans-serif;">dalle pratiche di corretta potatura di un albero, che non può ridursi ad un palo artificiale o a un antiestetico e malaticcio appendi abiti. Malgrado più di 35 anni di letteratura che ne spiegano i pericolosi effetti, la capitozzatura rimane una pratica diffusa”. Ma “la struttura naturale delle branche di un albero è un prodigio. Gli alberi hanno una moltitudine di forme e dimensioni finalizzate fondamentalmente ad una ottimale captazione della radiazione solare. Il risultato è l’infinita varietà di architetture che definiscono l’identità di ogni specie arborea e che costituiscono il carattere fondamentale della bellezza di ogni albero.</span></span></div>
<div style="clear: both; font-size: 16px; line-height: 20px; margin-left: 32px; margin-right: 45px;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;"></span></div>
<div class="gmail_default" style="display: inline;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Un albero capitozzato ha </span><span style="font-family: verdana, sans-serif;">irreversibilmente </span><span style="font-family: verdana, sans-serif;">perso la sua naturale architettura. Ma non solo.</span><br /><div class="gmail_default" style="display: inline; font-family: verdana, sans-serif;">
</div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Un albero capitozzato è vulnerabile e predisposto a rotture e può essere pericoloso. Dal momento che la capitozzatura è riconosciuta come una pratica inaccettabile di potatura, ogni danno causato dalla caduta dei rami può essere riconosciuta come negligenza presso un tribunale. In virtù di tale scempio dagli esiti forse infausti San Giorgio ha perso l'ultimo residuo di verde pubblico ed una suggestiva galleria ombrosa e odorosa, per cedere il posto al torrido asfalto e all'invivibile traffico.</span></div>
<br /><div style="clear: both; font-size: 16px; line-height: 20px; margin-left: 32px; margin-right: 45px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E' questa la tutela del verde dell'attuale giunta?”, si chiede – retoricamente - la Carpentieri.</span></div>
<div style="clear: both; font-size: 16px; line-height: 20px; margin-left: 32px; margin-right: 45px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">“Quei tigli – conclude - sono beni comuni: è indispensabile pertanto la coesione dei cittadini per la tutela di un territorio ferito da colate di cemento” e “da aggressioni continue e sistematiche al nostro già scarno patrimonio ambientale e paesaggistico, tenendo presente che gli alberi non sono oggetti, nè orpelli di arredamento urbano ma complessi ecosistemi viventi e che esiste un paesaggio 'estetico' da contemplare come tele pittoriche da inventare, ma che esso fa tutt'uno con il paesaggio 'etico"' cioè quello da vivere, coessenziale alla vita umana”.</span></div>
<div style="clear: both; font-size: 16px; line-height: 20px; margin-left: 32px; margin-right: 45px;">
</div>
<div class="gmail_default" style="display: inline;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;"> </span></div>
<br /><div style="clear: both; font-size: 16px; line-height: 20px; margin-left: 32px; margin-right: 45px;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 21.76px;">Da L'Informatore Sannita del 05.03.2014</span></div>
</div>
<div style="line-height: 21.76px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; padding: 0px;">
<span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"></span></span></div>
<div class="gmail_default" style="display: inline;">
<span style="font-family: 'Futura Md BT', tahoma, verdana; font-size: 16px; line-height: 16px;"><a href="http://www.informatoresannita.it/archives/55956#comment-73861" style="color: #b87209; text-decoration: none;" target="_blank">Mattanza di tigli storici a San Giorgio del Sannio, lo denuncia Rosanna Carpentieri</a> </span><span style="font-family: verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<br /><div style="line-height: 16px;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Ennesimo scempio che amministratori insensibili e privi di scrupoli (giunta Ricci Claudio) hanno permesso a San Giorgio del Sannio (BN).<br />Proprio sul più famoso social network internazionale, Facebook, moderna agorà dell’antica Grecia e sede di mobilitazione del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia, coordinato dall’ambientalista attivista indipendente Rosanna Carpentieri, è partita la relativa denuncia ambientale.<br />Le domande sono: a chi dava fastidio la chioma naturale e l’ombra odorosa dei tigli, bene comune dell’intera cittadinanza, testimonianza di ben altro amore per la natura dei nostri antenati che li hanno impiantati? Il sindaco Ricci sapeva che quei tigli rientrano nelle tutele previste per le alberate storiche di particolare interesse paesaggistico e ambientale? Ma, soprattutto: chi si è appropriato abusivamente della legna risultante dalle efferate mutilazioni ? Chi è il “biomassaro” della mattanza in oggetto, plateale esempio di barbarie, violenza e ignoranza ? Forse il nostro sindaco e gli amici dell’Ufficio Tecnico comunale ?<br />Perchè nessuno si è incatenato ai tronchi impedendone la capitozzatura selvaggia di queste creature maestose e indifese?<br />Alcune indagini le delegheremo alle autorità, altre continueremo a farle in proprio, con l’invito a portare nel prossimo consiglio comunale di questa masnada di picari ignoranti e incompetenti, forse finanche in malafede,…una bella motosega.Ovvero l’arma del delitto con cui è giusto, ormai, chiedere giustizia !<br />Intanto chiediamo ai veri amici della natura, ai veri agronomi e ai veri forestali di diffondere in ogni sede questo crimine e di supportarci nella nostra protesta a difesa della vita e della bellezza.<br />Esistono leggi che tutelano gli alberi monumentali ed una che addirittura impone al comune di censirli .Ma San Giorgio del Sannio non è il paese del verde e della legalità ! Ci riferiamo in particolare alla Legge 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, che all’art. 7 riporta le “disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale”.</span><br /><span style="font-family: verdana, sans-serif;">Nei sei mesi precedenti l’entrata in vigore della legge, il comune di San Giorgio avrebbe dovuto aver censito gli alberi monumentali del proprio territorio e aver fatto pervenire l’elenco alla Regione, la quale, a sua volta ed entro i sei mesi seguenti, lo avrebbe dovuto inoltrare al Corpo Forestale dello Stato e renderlo pubblico sul sito internet istituzionale.<br />Niente di ciò è stato fatto dall’amministrazione sangiorgese che invece, nell’imminenza della primavera, quando ormai le gemme fogliari erano pronte a dischiudersi ha pensato di far capitozzare le suggestive alberate di tigli di viale Spinelli e Via dei Sanniti !<br />E speriamo che in questa ignobile follia barbarica risparmino le sofore !</span><br /><span style="font-family: 'Futura Md BT', tahoma, verdana;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 16px;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Ma chi sono questi pseudo agronomi, questi forestali ignoranti che hanno mutilato tutta la chioma dei tigli, causandone l’indebolimento se non la morte prossima? La capitozzatura sono ormai 35 anni che la comunità scientifica (quella vera, non quella dei cialtroni sangiorgesi) la esclude dalle pratiche di corretta potatura di un albero, che non può ridursi ad un palo artificiale o a un antiestetico e malaticcio appendi abiti. Rendo noto che ho informato in data 3.3.2014 il corpo forestale dello stato Sez. di San Giorgio del Sannio, denunciando in particolare la violazione della legge n.10/2013 , l’omesso rilascio del parere obbligatorio e vincolante previsto dalla legge per qualunque modifica significativa della chioma degli alberi, e chiedendo accertamenti su che fine abbia fatto la legna risultante dal massacro.La ditta incaricata pare sia invece di Cucciano ed a tanto si sono prestati pseudo agronomi e forestali per un miserrimo appaltuccio ! Vergogna ! Vi invitiamo a contattare in tanti questo numero di servizio della sez.forestale di San Giorgio (3387807234) registrando il messaggio dettato in segreteria…oppure a farvi mettere in contatto diretto col Comando Provinciale tramite il 1515.Ancora una volta, la locale caserma dei carabinieri è come se non ci fosse e neppure abbiamo visto l’attivazione del referente territoriale del Forum SALVIAMO IL PAESAGGIO, DIFENDIAMO I TERRITORI.<br />Malgrado più di 35 anni di letteratura che ne spiegano i pericolosi effetti, la capitozzatura rimane una pratica diffusa quanto l’inestirpabile ignoranza dei nostri amministratori.</span><br /><span style="font-family: verdana, sans-serif;">La struttura naturale delle branche di un albero è un prodigio. Gli alberi hanno una moltitudine di forme e dimensioni finalizzate fondamentalmente ad una ottimale captazione della radiazione solare. Il risultato è l’infinita varietà di architetture che definiscono l’identità di ogni specie arborea e che costituiscono il carattere fondamentale della bellezza di ogni albero.<br />Un albero capitozzato ha irreversibilmente perso la sua naturale architettura.<br />Ma non solo.<br />Un albero capitozzato è vulnerabile e predisposto a rotture e può essere pericoloso. Dal momento che la capitozzatura è riconosciuta come una pratica inaccettabile di potatura, ogni danno causato dalla caduta dei rami può essere riconosciuta come negligenza presso un tribunale.</span></div>
<div style="line-height: 21.76px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; padding: 0px;">
<span style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="font-family: verdana, sans-serif;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"></span></span></span></div>
<div class="gmail_default" style="display: inline;">
<div style="line-height: 16px;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">In virtù di tale scempio dagli esiti forse infausti San Giorgio ha perso l’ultimo residuo di verde pubblico ed una suggestiva galleria ombrosa e odorosa, per cedere il posto al torrido asfalto e all’invivibile traffico.</span></div>
<div style="line-height: 16px;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">E’ questa la tutela del verde dell’attuale giunta ?</span></div>
<div style="line-height: 16px;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">L’amministrazione Ricci non vede l’inquinamento e i ROVI sui marciapiedi, ma ha pensato male, malissimo, di amputare (forse con conseguenze irreversibili)senza il barlume di una motivazione logica e ragionevole, l’alberata di tigli di via dei Sanniti e del Viale Spinelli; forse, per scroccare biomassa da ardere gratis ?<br />E’ quanto accerteremo con e senza l’ausilio delle autorità competenti.</span></div>
<br />P.S.</div>
<div>
<div class="gmail_default" style="display: inline;">
<div style="font-family: 'Futura Md BT', tahoma, verdana; line-height: 16px;">
</div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; line-height: 16px;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Abbiamo inviato alla redazione (che ringraziamo) e alle autorità competenti un corposo dossier fotografico .<br />In parte lo potete visionare sul canale youtube di “carpentum”: <a href="http://youtu.be/H6PfnF7KxS0" rel="nofollow" style="color: #b87209; text-decoration: none;" target="_blank">http://youtu.be/<wbr></wbr>H6PfnF7KxS0</a>.<br />Le immagini sono cruente e si sconsiglia la visione ai bambini senza la supervisione di un adulto.</span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; line-height: 16px;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Ho ribadito più volte nel comunicato e lo faccio ancora … che la domanda fondamentale è: dove va a finire la legna?</span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; line-height: 16px;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">La Guardia Forestale e la Procura della Procura dovranno accertarlo con immediatezza!<br />Perchè bisogna spezzare sul nascere il cerchio della speculazione pro bio-masse e quella dell’arricchimento illecito.</span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; line-height: 16px;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Grazie per l’attenzione.</span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; line-height: 16px;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">(Rosanna Carpentieri)</span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; line-height: 16px;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: verdana, sans-serif;">Da InfoSannio del 13.12.2014 e da Agorà News On Line del 13.12.3014</span></div>
<h1 style="border: 0px; clear: none; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; margin: 0px 0px 0.2em; outline: 0px; padding: 0px; position: relative; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;">San Giorgio del Sannio (BN), Rosanna Carpentieri: “Mattanza di tigli storici e mattanza di…democrazia e partecipazione!</span><span style="font-size: 3rem;"> </span><span style="font-size: small;">Faremo causa per danno biologico al patrimonio verde!”</span></span></h1>
<div style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium;">
COMITATO CITTADINI PER LA TRASPARENZA E LA DEMOCRAZIA</div>
<div style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium;">
COMUNICATO STAMPA</div>
<div style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium;">
<br /></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium;">
<img class="CToWUd a6T" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/proxy/AVvXsEgBDctVRdJObxgWgPX2yVyKA4S_T5MTSzC8gaGgVZBU2fRVwqorxXTolPQ2O6yFE8DkH3aRrVSQT0gwAKOwKoXttYGaqkqdtY8x5elsYIjeBa_uD1L2SNEuxOTrfqz-oQ6PxKkj143miY3tpTPueARWU3h2jGhaNBBPL2Gxu9Dk4xVVEicTkM8zidqrARcz_mt9yGIGKIQuIEzE-kJIspLEaapMygwNa1nhSOQVC4A2Gpgq8JuESHZ4nHy8yFgr45rnxoeg406YM5wqUwuNMutdOjh9WKQnM4b7ZOYVyifu2SzLwlo841oEhIXNP6n2ewKg8RdpNIRE7CfC2T_EYIsthl9VZ47qZQNesfs_Lh0=s0-d-e1-ft&oe=55027B30&__gda__=1425827284_6c0cc9ae8e38513bab4c0923ac8f920c" style="cursor: pointer; outline: 0px;" tabindex="0" width="300" /></div>
<div class="a6S" dir="ltr" style="font-family: arial, sans-serif; opacity: 0.01; position: absolute;">
<div aria-label="Scarica allegato " class="T-I J-J5-Ji aQv T-I-ax7 L3 a5q" data-tooltip-class="a1V" id=":1ln" role="button" style="background: rgba(0, 0, 0, 0.6); border-radius: 3px; border: 1px solid rgb(115, 115, 115); box-shadow: none; color: #444444; cursor: pointer; display: inline-block; font-size: 11px; font-weight: bold; height: 24px; line-height: 23px; margin-left: 8px; margin-right: 0px; min-width: 0px; outline: 0px; padding: 0px; position: relative; text-align: center; white-space: nowrap; width: 30px;" tabindex="0" title="Scarica">
<div class="aSK J-J5-Ji aYr" style="background: url("https://ssl.gstatic.com/mail/sprites/newattachmentcards-7f961476482232d487c7980cdeb07e59.png") -219px -129px no-repeat; cursor: pointer; display: inline-block; height: 21px; position: relative; vertical-align: middle; width: 21px;">
</div>
</div>
</div>
<div style="font-family: arial, sans-serif;">
</div>
<div dir="ltr" style="font-family: arial, sans-serif;">
<div>
</div>
</div>
<div style="font-family: arial, sans-serif;">
</div>
<div style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i> <span style="font-size: 13px; line-height: 18px;">"Anche se mi avete mutilato e ferito io conosco il cielo...e sono testimone muto, indifeso ma maestoso delle vostre meschinità." Il tiglio</span></i></span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium;">
<span style="font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;"><br /></span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Vorrei segnalare che la Soprintendenza di Bergamo, in collaborazione con il CFS, ha avviato la prima <b>causa milionaria per danno biologico al patrimonio verde </b>(nel caso di specie, privato. Qualora esso sia pubblico e cioè un bene comune di tutti, ciò costituirebbe un'aggravante di non poco conto!)</span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>IL FATTO:</b></span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Cinquecento (500) tigli e ippocastani secolari del santuario ottocentesco di Caravaggio, distrutti questo inverno dall’ignoranza di un gruppo di pensionati incaricati delle potature, sono sottoposti ora ad una perizia individuale per la determinazione del danno biologico subito.</span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Gli esemplari, dell’età di 90-120 anni e dell’altezza di 20-25 m, sono ora ridotti a monconi alti 5-6m.</span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>A prima vista il danno biologico varia da 2500 a 3500 euro/albero per un totale complessivo di circa 1,5 milioni di euro</b>…non si sa a carico di chi:</span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">a carico del Santuario per negligenza nella custodia di verde sotto vincolo monumentale,</span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">a carico dei sei pensionati per lesioni dolose e colpose,</span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">a carico del Comune per inosservanza nei doveri di vigilanza.</span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">I 6 pensionati, dopo qualche giorno di bestemmie in dialetto bergamasco, sono ora in ritiro spirituale nel santuario e bevono acqua santa dalla mattina alla sera.</span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>LA MATTANZA DI TIGLI STORICI A SAN GIORGIO DEL SANNIO</b></span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E' rimasta finora impunita, circondata da una coltre di punti interrogativi cui l'Ente si sottrae dal rispondere, e, - cosa più grave e aberrante - ha avuto dei risvolti giudiziari in danno di chi ha sporto formale denuncia di quanto commesso dall'amministrazione.</span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">MA NOI NON DEMORDEREMO !</span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>IL DANNO BIOLOGICO</b> AI TIGLI SECOLARI DI VIA DEI SANNITI E DI VIALE SPINELLI E' APPUNTO QUANTO IL COMITATO CITTADINI PER LA TRASPARENZA E LA DEMOCRAZIA RICHIEDERA' AL SINDACO RICCI E AL COMUNE DI SAN GIORGIO DEL SANNIO !</span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E non finisce qui.</span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Perchè l'ente comunale dopo la mattanza dei tigli voluti da Napoleone Bonaparte e non segnalati e protetti dall'Ente come storici e monumentali (legge n.10/2013) ha pensato, ancora una volta malissimo, <b>di ABBATTERE addirittura gli alberi del Palazzetto dello Sport! </b></span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E intanto la Procura beneventana indaga su chi denuncia! </span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>Ma non è legittimo chiedersi quali siano le motivazioni che hanno spinto a tale scempio con costi diretti a carico della comunità e che fine abbia fatto la legna? Chi se ne è appropriato? O a chi è stata assegnata e in base a quali criteri?</b></span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Una cosa è certa: le lamentele "querulanti" del sindaco che <b>fa un abuso strumentale della denuncia per diffamazione (TUTTA DA DIMOSTRARE!) per imbavagliare il dissenso e le più che legittime critiche alle scelte perverse dell'amministrazione</b> (così come l'indignazione e i mugugni dei cittadini...) non servono. </span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Esiste una procedura tecnica per la determinazione del DANNO BIOLOGICO. E la si applica negli incidenti come PURE nelle <b>LESIONI VOLONTARIE su uomo, ANIMALI E ALBERI ! </b></span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non a caso, come comitato civico,</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">nella scorsa tarda primavera</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> e cioè <a href="http://www.caserta24ore.it/05032014/san-giorgio-del-sanni-abbattuti-alberi-di-tiglio-secolari/" style="color: #b87209; text-decoration: none;" target="_blank">nell'immediatezza dei fatti criminosi</a>,</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> abbiamo fatto <a href="http://www.ilvaglio.it/archivio/161451/scempio-ambientale-san-giorgio-del-sannio-la-denuncia-decapitati-della-chioma-tigli-di-due-viali.html" style="color: #b87209; text-decoration: none;" target="_blank">denuncia anche a mezzo stampa (dato l'interesse e la rilevanza PUBBLICA)</a> al Corpo Forestale dello Stato e direttamente alla Procura (inviando </span><span style="line-height: 16px;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">alle autorità competenti un corposo e orripilante dossier fotografico). </span></span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="line-height: 16px;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Purtroppo, nella nostra ristretta realtà provincialotta e limitante,</span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> la Forestale non ha espletato -per quanto ci risulta - le indagini richieste non ravvisando nessuna violazione di legge (sic!), mentre la Procura di Benevento, attraverso l'opera diretta dell'esimio procuratore capo dott. Giuseppe Maddalena, non ha trovato nulla di meglio da fare che sottoporre <b>la denunciante</b> (la coordinatrice del comitato, denunciante<span style="font-size: x-small;"> </span>e scrivente in nome e per conto di tale associazione spontanea di cittadini) <b>a ben 9 mesi di indagine</b> per aver leso la reputazione del sindaco Ricci.... (SIC!).</span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Incredibile, ma VERO!</span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">In conclusione, vorrei riportare quanto risponderebbe al sindaco Ricci, senza troppi peli sulla lingua, </span><span style="line-height: 22px;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ermanno Casasco, professionista di fama internazionale e autore del libro Giardiniere errante: </span></span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="line-height: 22px;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">«A New York nevica più che a Milano, ma agli alberi di Central Park o al Village vengono portati via solo i rami più bassi o che sporgono troppo». </span></span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="line-height: 22px;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Mai sottovalutare le potature, ricorda poi: «Un mio maestro diceva sempre che da lì si capisce se l’amministrazione di una città è corrotta o no…».</span></span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Rosanna Carpentieri</span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">per il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia di San Giorgio del Sannio (BN)</span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">P.S. <a href="https://www.youtube.com/watch?v=H6PfnF7KxS0" style="color: #b87209; text-decoration: none;" target="_blank">Video</a></span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman';">
<br /></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; text-align: right;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Con osservanza. </span><span style="font-family: 'Times New Roman';"> </span><span style="font-family: verdana, sans-serif;">Rosanna Carpentieri</span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; text-align: right;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;"> via Cesine 36</span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; text-align: right;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;"> 82018 San Giorgio del </span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; text-align: right;">
<span style="font-family: verdana, sans-serif;"> Sannio (BN)</span></div>
<div style="font-family: 'Times New Roman'; text-align: right;">
<br /></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>ALLEGATI:</b></span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
</div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; line-height: 21.76px; margin-bottom: 8px; margin-top: 8px; padding: 0px;">
<span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"></span></span></div>
<div class="gmail_default" style="display: inline; font-family: arial, sans-serif;">
</div>
</div>
<div style="font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 12px auto 6px;">
<span style="color: black;"><a href="https://www.scribd.com/doc/250075857/Mattanza-Di-Tigli-Storici-a-San-Giorgio-Del-Sannio-Dossier-Fotografico" style="color: #b87209;" title="View Mattanza Di Tigli Storici a San Giorgio Del Sannio. Dossier Fotografico on Scribd">Mattanza Di Tigli Storici a San Giorgio Del Sannio. Dossier Fotografico</a> by <a href="https://www.scribd.com/rcarpentieri" style="color: #b87209;" title="View Rosanna Carpentieri No Logo's profile on Scribd">Rosanna Carpentieri No Logo</a></span></div>
<iframe class="scribd_iframe_embed" data-aspect-ratio="0.7497921862011637" data-auto-height="false" frameborder="0" height="600" id="doc_1377" scrolling="no" src="https://www.scribd.com/embeds/250075857/content?start_page=1&view_mode=scroll&access_key=key-dEwMDfPP08ZsYqPNSk0e&show_recommendations=true" width="100%"></iframe><br /><div style="font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 12px auto 6px;">
<span style="color: black;"><a href="https://www.scribd.com/doc/249771165/Avviso-Di-Conclusione-Indagini-Per-Denuncia-Di-Mattanza-Di-Alberate-Storiche-a-San-Giorgio-del-Sannio" style="color: #b87209;" title="View Avviso Di Conclusione Indagini Per Denuncia Di Mattanza Di Alberate Storiche a San Giorgio del Sannio on Scribd">Avviso Di Conclusione Indagini Per Denuncia Di Mattanza Di Alberate Storiche a San Giorgio del Sannio</a> by <a href="https://www.scribd.com/rcarpentieri" style="color: #b87209;" title="View Rosanna Carpentieri No Logo's profile on Scribd">Rosanna Carpentieri No Logo</a></span></div>
<iframe class="scribd_iframe_embed" data-aspect-ratio="0.7008547008547008" data-auto-height="false" frameborder="0" height="600" id="doc_14839" scrolling="no" src="https://www.scribd.com/embeds/249771165/content?start_page=1&view_mode=scroll&access_key=key-V6rl8GkcIAfOPW99gkWt&show_recommendations=true" width="100%"></iframe><br /><div style="font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 12px auto 6px;">
<a href="https://www.scribd.com/doc/250149635/L-Informatore-Sannita-Mattanza-Di-Tigli-Storici-a-San-Giorgio-Del-Sannio-Lo-Denuncia-Rosanna-Carpentieri" style="color: #b87209;" title="View L&#x27;Informatore Sannita - Mattanza Di Tigli Storici a San Giorgio Del Sannio, Lo Denuncia Rosanna Carpentieri on Scribd"><span style="color: black;">Informatore Sannita - Mattanza Di Tigli Storici a San Giorgio Del Sannio, Lo Denuncia Rosanna Carpen...</span></a></div>
<iframe class="scribd_iframe_embed" data-aspect-ratio="undefined" data-auto-height="false" frameborder="0" height="600" id="doc_76409" scrolling="no" src="https://www.scribd.com/embeds/250149635/content?start_page=1&view_mode=scroll&show_recommendations=true" width="100%"></iframe><div style="clear: both;">
</div>
<div id="lws_0">
<div class="linkwithin_outer" style="border: 0px; clear: both; margin: 0px; padding: 0px;">
<div class="linkwithin_inner" id="linkwithin_inner" style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; width: 477px;">
<div class="linkwithin_text" id="linkwithin_text_0" style="border: 0px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 20px 0px 5px;">
Ti potrebbero anche interessare:</div>
<div class="linkwithin_posts" id="linkwithin_posts_0" style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px;">
<a href="http://sangiorgiodelsannio.blogspot.com/2015/11/i-sindaci-di-san-giorgio-e-gli-attacchi.html" name="linkwithin_link_0" style="border-bottom-style: none; color: #b87209; cursor: pointer; display: block; float: left; margin: 0px; padding: 6px; text-decoration: none;"><div style="border: 0px; height: 165px; margin: 0px; padding: 0px; width: 106px;">
<div class="linkwithin_img_0" style="border: 1px solid rgb(221, 221, 221); height: auto; margin: 0px; padding: 2px; width: auto;">
<div style="background: url("http://images6.linkwithin.com/images/417016199.jpg") no-repeat; border: 0px; height: 100px; margin: 0px; padding: 0px; width: 100px;">
</div>
</div>
<div class="linkwithin_title linkwithin_title_0" style="border: 0px; color: #666666; font-family: arial; font-size: 12px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 3px 0px 0px; padding: 0px;">
I sindaci di San Giorgio e gli attacchi al comitato ...</div>
</div>
</a><a href="http://sangiorgiodelsannio.blogspot.com/2016/03/perche-e-importante-parlare-della.html" name="linkwithin_link_0" style="border-bottom-style: none; border-left-color: rgb(221, 221, 221); border-left-style: solid; border-left-width: 1px; color: #b87209; cursor: pointer; display: block; float: left; margin: 0px; padding: 6px; text-decoration: none;"><div style="border: 0px; height: 165px; margin: 0px; padding: 0px; width: 106px;">
<div class="linkwithin_img_0" style="border: 1px solid rgb(221, 221, 221); height: auto; margin: 0px; padding: 2px; width: auto;">
<div style="background: url("http://images6.linkwithin.com/images/422671805.jpg") no-repeat; border: 0px; height: 100px; margin: 0px; padding: 0px; width: 100px;">
</div>
</div>
<div class="linkwithin_title linkwithin_title_0" style="border: 0px; color: #666666; font-family: arial; font-size: 12px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 3px 0px 0px; padding: 0px;">
Perché è importante parlare della capitozzatura</div>
</div>
</a><a href="http://sangiorgiodelsannio.blogspot.com/2015/10/ancora-unaltra-denuncia-strumentale-per.html" name="linkwithin_link_0" style="border-bottom-style: none; border-left-color: rgb(221, 221, 221); border-left-style: solid; border-left-width: 1px; color: #b87209; cursor: pointer; display: block; float: left; margin: 0px; padding: 6px; text-decoration: none;"><div style="border: 0px; height: 165px; margin: 0px; padding: 0px; width: 106px;">
<div class="linkwithin_img_0" style="border: 1px solid rgb(221, 221, 221); height: auto; margin: 0px; padding: 2px; width: auto;">
<div style="background: url("http://images6.linkwithin.com/images/414231701.jpg") no-repeat; border: 0px; height: 100px; margin: 0px; padding: 0px; width: 100px;">
</div>
</div>
<div class="linkwithin_title linkwithin_title_0" style="border: 0px; color: #666666; font-family: arial; font-size: 12px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 3px 0px 0px; padding: 0px;">
Ancora un'altra denuncia strumentale per il comitato ...</div>
</div>
</a><a href="http://sangiorgiodelsannio.blogspot.com/2015/01/che-cantone-e-lanac-sanzionino.html" id="linkwithin_link_last" name="linkwithin_link_0" style="border-bottom-style: none; border-left-color: rgb(221, 221, 221); border-left-style: solid; border-left-width: 1px; color: #b87209; cursor: pointer; display: block; float: left; margin: 0px; padding: 6px; text-decoration: none;"><div style="border: 0px; height: 165px; margin: 0px; padding: 0px; width: 106px;">
<div class="linkwithin_img_0" style="border: 1px solid rgb(221, 221, 221); height: auto; margin: 0px; padding: 2px; width: auto;">
<div style="background: url("http://images6.linkwithin.com/images/396732779.jpg") no-repeat; border: 0px; height: 100px; margin: 0px; padding: 0px; width: 100px;">
</div>
</div>
<div class="linkwithin_title linkwithin_title_0" style="border: 0px; color: #666666; font-family: arial; font-size: 12px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 3px 0px 0px; padding: 0px;">
Che Cantone e l'ANAC sanzionino direttamente le ...</div>
</div>
</a></div>
<div id="linkwithin_logo_0" style="border: 0px; clear: both; margin: 0px 0px 20px; padding: 5px 6px 0px 0px; text-align: right;">
<a href="http://www.linkwithin.com/learn?ref=widget" id="linkwithin_logolink_0" style="border-bottom-style: none; color: #bbbbbb; font-family: arial; font-size: 10px; font-stretch: normal; line-height: normal; text-decoration: none;" target="_blank">Linkwithin</a></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
<div class="post-footer" style="line-height: 1.6; margin: 0.5em 0px;">
<div class="post-footer-line post-footer-line-1">
<span class="post-author vcard" style="margin-left: 0px; margin-right: 1em;">Pubblicato da <span class="fn" itemprop="author" itemscope="itemscope" itemtype="http://schema.org/Person"><span itemprop="name">Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia</span> </span></span><span class="post-timestamp" style="margin-left: -1em; margin-right: 1em;">a <a class="timestamp-link" href="http://sangiorgiodelsannio.blogspot.it/2014/12/denuncia-alla-sovrintendenza-beni.html" rel="bookmark" style="color: #b87209; text-decoration: none;" title="permanent link"><abbr class="published" itemprop="datePublished" style="border: none;" title="2014-12-15T02:02:00-08:00">02:02</abbr></a> </span><span class="reaction-buttons" style="margin-right: 1em;"></span><span class="post-comment-link" style="margin-right: 1em;"></span><span class="post-backlinks post-comment-link" style="margin-right: 1em;"></span><span class="post-icons" style="margin-right: 1em;"><span class="item-control blog-admin pid-773307629" style="display: inline;"><a href="https://www.blogger.com/post-edit.g?blogID=3788855714453377464&postID=7547475586341277381&from=pencil" style="color: #b87209; text-decoration: none;" title="Modifica post"><img alt="" class="icon-action" height="18" src="http://img2.blogblog.com/img/icon18_edit_allbkg.gif" style="border: none !important; margin: 0px 0px 0px 0.5em !important; position: relative; vertical-align: middle;" width="18" /></a></span></span><div style="margin-right: 1em;">
<a class="printfriendly" href="http://www.printfriendly.com/" style="color: #6d9f00; display: block; float: left; margin-right: 0.5em; margin-top: 0.5em; text-decoration: none;" title="Printer Friendly and PDF"><img alt="Print Friendly and PDF" src="http://cdn.printfriendly.com/pf-button.gif" style="border: none; box-shadow: none; position: relative;" /></a></div>
<div class="post-share-buttons goog-inline-block" style="display: inline-block; margin-right: 0px; margin-top: 0.5em; position: relative; vertical-align: middle;">
<a class="goog-inline-block share-button sb-email" href="https://www.blogger.com/share-post.g?blogID=3788855714453377464&postID=7547475586341277381&target=email" style="background: url("/img/share_buttons_20_3.png") 0px 0px no-repeat !important; color: #b87209; display: inline-block; height: 20px; margin-left: -1px; overflow: hidden; position: relative; text-decoration: none; width: 20px;" target="_blank" title="Invia tramite email"><span class="share-button-link-text" style="display: block; text-indent: -9999px;">Invia tramite email</span></a><a class="goog-inline-block share-button sb-blog" href="https://www.blogger.com/share-post.g?blogID=3788855714453377464&postID=7547475586341277381&target=blog" style="background: url("/img/share_buttons_20_3.png") -20px 0px no-repeat !important; color: #b87209; display: inline-block; height: 20px; margin-left: -1px; overflow: hidden; position: relative; text-decoration: none; width: 20px;" target="_blank" title="Postalo sul blog"><span class="share-button-link-text" style="display: block; text-indent: -9999px;">Postalo sul blog</span></a><a class="goog-inline-block share-button sb-twitter" href="https://www.blogger.com/share-post.g?blogID=3788855714453377464&postID=7547475586341277381&target=twitter" style="background: url("/img/share_buttons_20_3.png") -40px 0px no-repeat !important; color: #b87209; display: inline-block; height: 20px; margin-left: -1px; overflow: hidden; position: relative; text-decoration: none; width: 20px;" target="_blank" title="Condividi su Twitter"><span class="share-button-link-text" style="display: block; text-indent: -9999px;">Condividi su Twitter</span></a><a class="goog-inline-block share-button sb-facebook" href="https://www.blogger.com/share-post.g?blogID=3788855714453377464&postID=7547475586341277381&target=facebook" style="background: url("/img/share_buttons_20_3.png") -60px 0px no-repeat !important; color: #b87209; display: inline-block; height: 20px; margin-left: -1px; overflow: hidden; position: relative; text-decoration: none; width: 20px;" target="_blank" title="Condividi su Facebook"><span class="share-button-link-text" style="display: block; text-indent: -9999px;">Condividi su Facebook</span></a><a class="goog-inline-block share-button sb-pinterest" href="https://www.blogger.com/share-post.g?blogID=3788855714453377464&postID=7547475586341277381&target=pinterest" style="background: url("/img/share_buttons_20_3.png") -100px 0px no-repeat !important; color: #b87209; display: inline-block; height: 20px; margin-left: -1px; overflow: hidden; position: relative; text-decoration: none; width: 20px;" target="_blank" title="Condividi su Pinterest"><span class="share-button-link-text" style="display: block; text-indent: -9999px;">Condividi su Pinterest</span></a><div class="goog-inline-block google-plus-share-container" style="display: inline-block; padding-left: 0.3em; position: relative; vertical-align: top;">
<div id="___plusone_0" style="background: transparent; border-style: none; display: inline-block; float: none; font-size: 1px; height: 20px; line-height: normal; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline; width: 300px;">
<iframe data-gapiattached="true" frameborder="0" hspace="0" id="I0_1457597106335" marginheight="0" marginwidth="0" name="I0_1457597106335" scrolling="no" src="https://apis.google.com/u/0/se/0/_/+1/fastbutton?usegapi=1&source=blogger%3Ablog%3Aplusone&size=medium&width=300&annotation=inline&hl=it&origin=http%3A%2F%2Fsangiorgiodelsannio.blogspot.it&url=http%3A%2F%2Fsangiorgiodelsannio.blogspot.com%2F2014%2F12%2Fdenuncia-alla-sovrintendenza-beni.html&gsrc=3p&ic=1&jsh=m%3B%2F_%2Fscs%2Fapps-static%2F_%2Fjs%2Fk%3Doz.gapi.it.lHdaqdv-L0E.O%2Fm%3D__features__%2Fam%3DAQ%2Frt%3Dj%2Fd%3D1%2Frs%3DAGLTcCMv0XUglMIntL_30_cq7Hz4jGp01A#_methods=onPlusOne%2C_ready%2C_close%2C_open%2C_resizeMe%2C_renderstart%2Concircled%2Cdrefresh%2Cerefresh&id=I0_1457597106335&parent=http%3A%2F%2Fsangiorgiodelsannio.blogspot.it&pfname=&rpctoken=20727110" style="border-style: none; height: 20px; left: 0px; margin: 0px; position: static; top: 0px; visibility: visible; width: 300px;" tabindex="0" title="+1" vspace="0" width="100%"></iframe></div>
</div>
</div>
</div>
<div class="post-footer-line post-footer-line-2">
<span class="post-labels" style="margin-left: 0px; margin-right: 0px;">Etichette: <a href="http://sangiorgiodelsannio.blogspot.it/search/label/mattanza%20di%20tigli%20storici%20a%20San%20Giorgio%20del%20Sannio" rel="tag" style="color: #b87209; text-decoration: none;">mattanza di tigli storici a San Giorgio del Sannio</a>, <a href="http://sangiorgiodelsannio.blogspot.it/search/label/segnalazione-denuncia%20alla%20Soprintendenza%20Beni%20Culturali%20e%20Paesaggistici" rel="tag" style="color: #b87209; text-decoration: none;">segnalazione-denuncia alla Soprintendenza Beni Culturali e Paesaggistici</a></span></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-91675186172083747432016-03-06T09:29:00.001+01:002016-03-10T03:31:15.807+01:00Il Comune autorizza Barletta a costruire nuovo capannone sull'area del maxi incendio del 2009 strettamente contigua a zona residenziale<div style="display: block; font-size: 14px; font-stretch: normal; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; margin: 12px auto 6px;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><a href="https://www.scribd.com/doc/302168560/Imprenditoria-camorrista-ed-amministrazioni-colluse-al-soldo" style="text-decoration: underline;" title="View Imprenditoria camorrista ed amministrazioni colluse al soldo on Scribd">Imprenditoria camorrista ed amministrazioni colluse al soldo</a> by <a href="https://www.scribd.com/user/29810614/Rosanna-Carpentieri-No-Logo" style="text-decoration: underline;" title="View Rosanna Carpentieri No Logo's profile on Scribd">Rosanna Carpentieri No Logo</a></span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><iframe class="scribd_iframe_embed" data-aspect-ratio="0.7068965517241379" data-auto-height="false" frameborder="0" height="600" id="doc_37927" scrolling="no" src="https://www.scribd.com/embeds/302168560/content?start_page=1&view_mode=scroll&access_key=key-XNj4lx9XmSVs0of0MYi3&show_recommendations=true" width="100%"></iframe><br /></span>
<br />
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">IL MAXI INCENDIO DEL
CAPANNONE BARLETTA DEL 2009 E LE SUE NEFASTE CONSEGUENZE NON BASTANO
<b>A FARE RAVVEDERE IL RESPONSABILE APICALE DELL'U.T.C. DI SAN
GIORGIO DEL SANNIO</b> E L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">RILASCIATO <b>PERMESSO
A COSTRUIRE AI BARLETTA PER NUOVO CAPANNONE</b> SUL SITO INCENDIATO
<b>CONTIGUO A ZONA RESIDENZIALE SATURA (B1 SATURA)!!! PER SCELTE
URBANISTICHE SCELLERATE. </b>
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #222222;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 12pt;"><b>In
data 03/03/2016</b><b> </b><b>Mario </b><b>Fusco </b><b>(dirigente e
responsabile apicale dell'Ufficio Te</b><b>c</b><b>nico)</b><b> e il
Comune </b><b>di San Giorgio del Sannio (BN) </b><b>hanno deciso la
destinazione urbanistica dell'area incendiata accontentando
l'imprenditore Barletta condannato in primo grado </b><b>proprio</b><b>
a seguito dell'incendio del capannone nel 2009.</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #222222;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 12pt;"><i><b>La
cittadinanza non ha fatto in tempo a leggere la notizia della
condanna che arriva un'altra pesante quanto un macigno: sarebbe
questa la destinazione urbanistica che il Comune intende dare
all'area incendiata ed inquinata ?</b></i></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="color: #222222;"><span style="font-size: 12pt;"><i><b>Con
ciò </b><b>il Comune </b><b>disattende vistosamente le necessità di
sicurezza, di misure a tutela della salute , dell'ambiente e della
pubblica e privata incolumità, nonché l'esigenza di destinare il
lotto incendiato ad area verde (magari una villa privata con attività
di ristoro e ricreazione aperta al pubblico) così come </b><b>più
volte </b><b>richiesto </b><b>pubblicamente,</b><b> a mezzo stampa
dal comitato civico sangiorgese “Cittadini per la Trasparenza e la
Democrazia”. </b></i></span></span>
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #222222;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 12pt;">Fusco
ieri
(<a href="http://www.halleyweb.com/c062058/mc/mc_gridev_dettaglio.php?x=4312284abdc9f9c0d4d45fa9f363ac7c&id_pubbl=8821&interno=0">http://www.halleyweb.com/c062058/mc/mc_gridev_dettaglio.php?x=4312284abdc9f9c0d4d45fa9f363ac7c&id_pubbl=8821&interno=0</a>#)
ha rilasciato alla famosa e/o famigerata <b>Luigi Barletta s.n.c. </b>il
permesso a costruire n.3/2016 per un nuovo capannone sul sito
incendiato, prescrivendo una distanza minima dalle proprietà
confinanti di <b>appena cinque metri,</b> facendo finta di ignorare
che, per scelte urbanistiche scellerate dello stesso Ente, <b>la zona
D3 è strettamente contigua ad una zona B1 satura cioè una Zona
</b><u><b>Residenziale</b></u><b> Satura</b>, regolarmente abitata e
vissuta dale famiglie residenti da tempo immemore, comunque
antecedente l'approvazione del p.i.p. e del successivo
P.U.C.(...salvo far scomparire sulla rappresentazione grafica della
lottizzazione p.i.p. proprio alcune abitazioni presenti e fare
apparire inedificati altri lotti...invece già edificati !).</span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #222222;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 12pt;">La
<u><b>distanza irrisoria</b></u><b> prescritta dal Fusco</b> fa finta
di ignorare quanto accaduto nel 2009(il maxi incendio del 2009 del
capannone Barletta, l'invasione dalle fiamme altissime della strada
unica via di ingresso e di scampo della famiglia Carpentieri Ilario),
le problematiche di sicurezza ed incolumità avutesi in passato ed
ignora finanche la presenza di <b>una stradina vicinale o
interpoderale che dir si voglia,</b> che il Comune si è rifiutato di
classificare e regolamentare come vicinale ad uso pubblico (“non vi
è interesse” , così -sic!- il sindaco p.t. Nardone a mezzo
stampa!) per la quale col permesso di costruire con leggerezza e
superficialità estreme rilasciato, <b>si violano</b> <b>le maggiori
distanze previste dal Codice della Strada </b>da applicare per
espressa volontà legislativa a<u> </u><u><b>tutte</b></u><b> le
strade.</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #222222;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 12pt;">Infine
c'è da chiedersi: quale impresa si insedierà nel capannone e per
svolgere che tipo di attività ?</span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #222222;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 12pt;">Una
grande e <b>fortemente</b><b> impattante e incompatibile</b>
attività di cash & curry o commercio magari all'ingrosso con
connesso transito di autoarticolati e Tir com'è avvenuto nel passato
recente con le conseguenze di <b>pericolosità ed invivibilità</b>
che ben conosciamo o una piccola attività commerciale con <b>mezzi
adeguati allo stato dei luoghi </b>e alle dimensioni stesse della
stradina privata?</span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #222222;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 12pt;"><u>Non
v'è dubbio che per la prima<b> occorre una V.I.A</b>. cioè una
preventiva Valutazione di Impatto Ambientale !</u></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="color: #222222;"><span style="font-size: 12pt;"><i>Ma,
date le infinite inadempienze dell'Ente molto spesso ostico a
sanzionare il privato Barletta (vedasi omesso ordine di demolizione
del manufatto abusivo di <b>altro capannone fatto passare per una
pensilina </b><b>(sic!)</b><b> </b>, per cui il comitato civico
sangiorgese ha sporto regolare denuncia, poi archiviata
<b><a href="https://www.scribd.com/doc/194188027/Il-Ne-Bis-in-Idem-del-p-m-Antonio-CLEMENTE">inaspettatamente dal P.M. Antonio Clemente</a></b>…) ed ostico a
mettere in atto la puntuale ed imparziale osservanza della legge
(nessun ordine di demolizione ha emesso Fusco per l'abusivo e non
conforme manufatto !, a differenza di quanto praticano
amministrazioni di altri enti comunali della provincia) , non
tranquillizza affatto leggere nel Permesso di Costruire che il
capannone sarà destinato a “DEPOSITO”. </i></span></span>
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="color: #222222;"><span style="font-size: 12pt;"><i>Chiediamo:
è un altro modo per dire che ci sarà in ingresso e in uscita dal
sito una continua movimentazione merci? </i></span></span>
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #222222;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 12pt;"><b>E con
quali VEICOLI? Cosa cambia rispetto al recente passato? Nulla !</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #222222;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 12pt;">Ma
soprattutto, <u><b>dove </b></u><b>avverrà il transito veicolare</b>?</span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #222222;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 12pt;">Come si
fa ad autorizzare de plano ed in assenza dei necessari presupposti la
costruzione di un altro capannone senza aver prima realizzato la
<b>strada </b><b>industriale </b><b>a servizio </b>del lotto D3
<b>prevista dal PUC </b><u><b>ma ancora inesistente</b></u><b> </b>
malgrado Fusco con palese e reiterato <b>falso in atti pubblici</b>
ed impunemente sinora, sostenga il contrario (vedasi:
<a href="https://www.scribd.com/doc/230539322/Sig-Fusco-dov-e-la-strada-a-servizio-PIP-a-Cesine-di-San-Giorgio-del-Sannio">https://www.scribd.com/doc/230539322/Sig-Fusco-dov-e-la-strada-a-servizio-PIP-a-Cesine-di-San-Giorgio-del-Sannio</a>)
?</span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #222222;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 12pt;">Ancora.
Come si fa ad autorizzare la costruzione di un altro capannone
senza aver prima verificato la messa in atto della <b>preventiva
bonifica</b> del sito incendiato da parte del responsabile
dell'inquinamento Barletta, così come prescritto <b>dall'ARPAC</b> ?</span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #222222;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 12pt;">Attendiamo
con ferma determinazione risposte da parte dell'amministrazione, da
parte dell'ARPAC (che non può più -allo stato- avanzare presunti
segreti istruttori...quali?) e contestuale interesse ed
approfondimenti da parte della stampa locale e nazionale.</span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #222222;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 12pt;">Ma, in
primis, vistane la palese illegittimità ed incongruità nonchè<b>
l'assenza dei presupposti minimi infratrutturali,</b> chiediamo
all'Ente comunale <b>la revoca in via di autotutela</b> del permesso
di costruire n.3/20016.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg18MjgG8ZnTcwfRGQWg_JLUm72EtUk3gu7tb-0Z7dcF7uojeaX8ZExB0hOZtaIl7mAYub8oSyWLnVRzc9rNIFnJAvheDpFBZ11jpR4KEUTR96aKn6msPyHrvlTyJI5yPQe9y95J35E20c/s1600/distanza+casa+e+baraccopoli+abusiva.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg18MjgG8ZnTcwfRGQWg_JLUm72EtUk3gu7tb-0Z7dcF7uojeaX8ZExB0hOZtaIl7mAYub8oSyWLnVRzc9rNIFnJAvheDpFBZ11jpR4KEUTR96aKn6msPyHrvlTyJI5yPQe9y95J35E20c/s400/distanza+casa+e+baraccopoli+abusiva.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Casa e baraccopoli abusiva</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkawB26FyZ6oQeLFmHekszfxxC2kMfBTbz6v4pB5elMEwna3ELR8toAz-YO30AH1YrceQkDTcNUDEeBITgs11-7jl4N4qBlG8ZLfUzIqOivKllKXS_jQkJLn-drQj65bDsdgHDs-Fb1p0/s1600/capannone+stato+dei+luoghi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkawB26FyZ6oQeLFmHekszfxxC2kMfBTbz6v4pB5elMEwna3ELR8toAz-YO30AH1YrceQkDTcNUDEeBITgs11-7jl4N4qBlG8ZLfUzIqOivKllKXS_jQkJLn-drQj65bDsdgHDs-Fb1p0/s400/capannone+stato+dei+luoghi.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuPQIaoqch22KS9ojP8KmDVNAXGX5DnyJCfN31ewmmVa09urS1bGbKIvMcAGrYXBZ3DWWIaM6KF7206AjdC_i4jAyKW0uTnZUDVMyKTAADFtEMbPhzVj3OUzCNrHLgpGbu0_tqrXFwKos/s1600/copertura+con+teli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuPQIaoqch22KS9ojP8KmDVNAXGX5DnyJCfN31ewmmVa09urS1bGbKIvMcAGrYXBZ3DWWIaM6KF7206AjdC_i4jAyKW0uTnZUDVMyKTAADFtEMbPhzVj3OUzCNrHLgpGbu0_tqrXFwKos/s400/copertura+con+teli.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiU9On9vwaJowU1PU3YXKndSqziX77FmAJxzdhF8Jxi5V6NQVMLcHJcqJUL3jekb5oGasTAp5Cpw-NPfZRP2U-lHNhh8g8YEwXjnkxN5-qynLC90CC2Vn7QXaNsxdIB2DF-qR69OoK4Oa8/s1600/TIR+in+luoghi+storici+residenziali6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiU9On9vwaJowU1PU3YXKndSqziX77FmAJxzdhF8Jxi5V6NQVMLcHJcqJUL3jekb5oGasTAp5Cpw-NPfZRP2U-lHNhh8g8YEwXjnkxN5-qynLC90CC2Vn7QXaNsxdIB2DF-qR69OoK4Oa8/s400/TIR+in+luoghi+storici+residenziali6.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4vy9H2GsKeMhZyMYHv5h1W4Hi2HRXN0W0B1Z9bnxwprn9AdshV8L1_O8zo77r-omaeAvwn2vavJJdxLta2aP4CmD4g5E8y-p5qxypK1VsbdGZgtbFipG4cTF-TwxtNDzniZfDpezAt9E/s1600/TIR+e+miletti+diesel+in+luoghi+storici+residenziali3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4vy9H2GsKeMhZyMYHv5h1W4Hi2HRXN0W0B1Z9bnxwprn9AdshV8L1_O8zo77r-omaeAvwn2vavJJdxLta2aP4CmD4g5E8y-p5qxypK1VsbdGZgtbFipG4cTF-TwxtNDzniZfDpezAt9E/s320/TIR+e+miletti+diesel+in+luoghi+storici+residenziali3.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh2WqPpeID1Ig_admLsi4xGFO4_zee9VZUF6lAuhm69PQlRBLsammtwXe-a8ZM1AQdI3GJKSm5ivGkxzsxO5y32PRhDVOjzZBdjzraUpNTl3Yl8T1BgDMTeJafzU_I6SVele_868sABss/s1600/TIR+e+miletti+diesel+in+luoghi+storici+residenziali9.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh2WqPpeID1Ig_admLsi4xGFO4_zee9VZUF6lAuhm69PQlRBLsammtwXe-a8ZM1AQdI3GJKSm5ivGkxzsxO5y32PRhDVOjzZBdjzraUpNTl3Yl8T1BgDMTeJafzU_I6SVele_868sABss/s400/TIR+e+miletti+diesel+in+luoghi+storici+residenziali9.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzTH-5YA3jOg6HOjCHhK7S9XArpLIctbtC9nMAv7TYqGHKOMsB0X7dk4sxYETEbGn901fGLnJrxc3J1GdWWaPRVnOUtsLjj75hKkni1ERI-gTiyiifL3dHr2OMt0VuOE7-hmGhQsApBTA/s1600/TIR+e+miletti+diesel+in+luoghi+storici+residenziali11.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzTH-5YA3jOg6HOjCHhK7S9XArpLIctbtC9nMAv7TYqGHKOMsB0X7dk4sxYETEbGn901fGLnJrxc3J1GdWWaPRVnOUtsLjj75hKkni1ERI-gTiyiifL3dHr2OMt0VuOE7-hmGhQsApBTA/s400/TIR+e+miletti+diesel+in+luoghi+storici+residenziali11.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTq7bdCyO646tCzyc72J9vWwaHwps11f8LjscIeTokJ3gkTI1jFp3Qx3Pbyqdnwjpszgeo28L9Qdp2m9cFrja-KvtezBW_SGQKcMXn7uCACQ_NZtpMziK5PfO93R-lUBDxXa5jnKuMZsw/s1600/TIR+e+miletti+diesel+in+luoghi+storici+residenziali9.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTq7bdCyO646tCzyc72J9vWwaHwps11f8LjscIeTokJ3gkTI1jFp3Qx3Pbyqdnwjpszgeo28L9Qdp2m9cFrja-KvtezBW_SGQKcMXn7uCACQ_NZtpMziK5PfO93R-lUBDxXa5jnKuMZsw/s400/TIR+e+miletti+diesel+in+luoghi+storici+residenziali9.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicvHHl6Sl5uVm5he5op7DrsFGfmnsyhFYDhlhtGp6nrwJhjpP3BcYGnGjJHOPstjPJLTe85tMhqE_u5uh2IedNiZGkqmla7ev2pPJ-mky748ltSVClWytTuCRDw1aIDRYW7FwO0LaKyAs/s1600/TIR+e+miletti+diesel+in+luoghi+storici+residenziali12.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicvHHl6Sl5uVm5he5op7DrsFGfmnsyhFYDhlhtGp6nrwJhjpP3BcYGnGjJHOPstjPJLTe85tMhqE_u5uh2IedNiZGkqmla7ev2pPJ-mky748ltSVClWytTuCRDw1aIDRYW7FwO0LaKyAs/s400/TIR+e+miletti+diesel+in+luoghi+storici+residenziali12.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiG6FK-07sYIVjknlieEdF512FOv7dXc74T_T0tzgmuVeBeD8BazB6giKhnbrePfZkFQBuNcIftiMpJdbxQLJjshDaqe-dwFQ4GMNGavX-KK0lWMsVc7StoMNQp0lV5pEpq7r-ywGoEHNo/s1600/TIR+e+miletti+diesel+in+luoghi+storici+residenziali13.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiG6FK-07sYIVjknlieEdF512FOv7dXc74T_T0tzgmuVeBeD8BazB6giKhnbrePfZkFQBuNcIftiMpJdbxQLJjshDaqe-dwFQ4GMNGavX-KK0lWMsVc7StoMNQp0lV5pEpq7r-ywGoEHNo/s400/TIR+e+miletti+diesel+in+luoghi+storici+residenziali13.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6Gfu4qTTcuMERgd2NY0OA35UNob85A8ialKCMRH23tc8Im8uMvkVmmXkbczGcy12Dq8Dws3M8kp5mSW0WW67uW-EPnvwZSDElCPRnwzpShG1JZp05EbCitg2Q1E1dUyNuHx1T3hXMlEA/s1600/TiR+e+miletti+diesel+in+luoghi+storici+residenziali17.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6Gfu4qTTcuMERgd2NY0OA35UNob85A8ialKCMRH23tc8Im8uMvkVmmXkbczGcy12Dq8Dws3M8kp5mSW0WW67uW-EPnvwZSDElCPRnwzpShG1JZp05EbCitg2Q1E1dUyNuHx1T3hXMlEA/s400/TiR+e+miletti+diesel+in+luoghi+storici+residenziali17.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigCrQ0IhRyWQAA9SSGcgJpx5Invfle1cmQyJXMl5vWpguuu3G-EfosWhq6R7wnvURBvcvLjB_KMrkPA96I_d2qCAsTH_bySJ8tCwYRXO19WL-pnDSFz4-27_jUIhPeQZjqbZakhLxtzTw/s1600/2014-03-21_072837.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="278" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigCrQ0IhRyWQAA9SSGcgJpx5Invfle1cmQyJXMl5vWpguuu3G-EfosWhq6R7wnvURBvcvLjB_KMrkPA96I_d2qCAsTH_bySJ8tCwYRXO19WL-pnDSFz4-27_jUIhPeQZjqbZakhLxtzTw/s400/2014-03-21_072837.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6-OD_9auQu6Ss6a4aqENhWsxO__Mc9jr2fQaa5un516TjrXbYpk3GiQOAw5KGJmmYTdY7RUWiQepPf0g0lALa2eu0z1LqzDCQXx6fw4J7po9wUwOsbIQyaJTMe58jjLyqJV5kFGg9Nmw/s1600/incendio+2009+21.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6-OD_9auQu6Ss6a4aqENhWsxO__Mc9jr2fQaa5un516TjrXbYpk3GiQOAw5KGJmmYTdY7RUWiQepPf0g0lALa2eu0z1LqzDCQXx6fw4J7po9wUwOsbIQyaJTMe58jjLyqJV5kFGg9Nmw/s400/incendio+2009+21.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b style="background-color: white; color: #222222; font-family: 'Trebuchet MS', Trebuchet, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px;"><span style="color: black;">Nella foto sotto, altra baraccopoli dei Barletta estremamente internata dal fronte stradale ed ubicata proprio nella zona residenziale, <u>priva di viabilità</u> e lontana dalla strada Cesine. Sulla destra, notasi Capannone abusivo fatto passare in atti pubblici e catastali per ...pensilina, con il favoreggiamento compiacente e colluso dell'Ufficio Tecnico di San Giorgio del Sannio.</span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCcHEK_a1X2KYiiOiA9nJ6LHJKLsQFxD_SIOfc-NuZDGby-K07ARwYPYNLsF4BDcYZaVMAtmokY6LmQIxii6lNX_AooBAMLgH9Pc_JCppjE5W5RvlwHxWwR-7sbVc2vX2WQuYID6XKv6s/s1600/pensilina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCcHEK_a1X2KYiiOiA9nJ6LHJKLsQFxD_SIOfc-NuZDGby-K07ARwYPYNLsF4BDcYZaVMAtmokY6LmQIxii6lNX_AooBAMLgH9Pc_JCppjE5W5RvlwHxWwR-7sbVc2vX2WQuYID6XKv6s/s400/pensilina.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">SI LEGGA ANCHE:</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<h3 class="post-title entry-title" itemprop="name" style="background-color: white; font-family: 'Trebuchet MS', Trebuchet, sans-serif; margin: 20px 0px 0px; position: relative;">
<a href="http://sangiorgiodelsannio.blogspot.it/2014/09/il-comune-quale-destinazione-intende.html">IL COMUNE QUALE DESTINAZIONE INTENDE DARE ALL'AREA INCENDIATA DEL CLAN FAMILISTICO BARLETTA ?</a></h3>
<div>
<br /></div>
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Da Agorà News On Line:</span></div>
<div>
<h1 class="entry-title" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: inherit; clear: both; color: #333333; font-family: 'Noto Serif', serif; line-height: 1.2308; margin: 0px 0px 1.2308em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<a href="https://agoranewsonline.wordpress.com/2015/11/05/incendio-capannone-barletta-del-23-maggio-2009-ancora-si-attende-giustizia-tra-mille-inconcepibili-sviamenti-processuali%E2%80%8F/"><span style="font-size: large;">Incendio capannone Barletta del 23 maggio 2009 : ancora si attende giustizia tra mille inconcepibili sviamenti processuali</span><span style="font-size: 3.9rem;"></span></a></h1>
<h1 class="entry-title" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: inherit; clear: both; color: #333333; font-family: 'Noto Serif', serif; line-height: 1.2308; margin: 0px 0px 1.2308em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Da Agorà News On Line:</h1>
<div>
<h1 class="entry-title" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: inherit; clear: both; color: #333333; font-family: 'Noto Serif', serif; line-height: 1.2308; margin: 0px 0px 1.2308em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: large;"><a href="https://agoranewsonline.wordpress.com/2016/03/08/il-comune-autorizza-barletta-a-costruire-nuovo-capannone-sullarea-del-maxi-incendio-del-2009-strettamente-contigua-a-zona-residenziale-comunicato-stampa-del-comitato-civico-sangiorgese/">Il Comune autorizza Barletta a costruire nuovo capannone sull’area del maxi incendio del 2009 strettamente contigua a zona residenziale COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO CIVICO SANGIORGESE</a></span></h1>
</div>
<div>
INFORMAZIONE SULLA INFORMAZIONE:</div>
<div>
A parte Info Sannio, <b>la stampa locale tace !</b></div>
<div>
<b><br /></b></div>
<h1 class="entry-title" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: inherit; clear: both; color: #333333; font-family: 'Noto Serif', serif; line-height: 1.2308; margin: 0px 0px 1.2308em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="background-color: transparent; font-family: "verdana" , sans-serif; line-height: 100%;">Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia</span></h1>
<h1 class="entry-title" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: inherit; clear: both; color: #333333; font-family: 'Noto Serif', serif; line-height: 1.2308; margin: 0px 0px 1.2308em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="background-color: transparent; font-family: "verdana" , sans-serif; line-height: 100%;"><span style="font-size: small;">La coordinatrice e portavoce </span></span></h1>
<h1 class="entry-title" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: inherit; clear: both; color: #333333; font-family: 'Noto Serif', serif; line-height: 1.2308; margin: 0px 0px 1.2308em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="background-color: transparent; font-family: "verdana" , sans-serif; line-height: 100%;">Rosanna Carpentieri</span></h1>
</div>
<div>
<span style="background-color: transparent; font-family: "verdana" , sans-serif; line-height: 100%;"><a href="http://altravocedelsannio.blogspot.it/2014_05_01_archive.html">http://altravocedelsannio.blogspot.it/2014_05_01_archive.html</a></span></div>
<br />Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-30445681021552305562016-03-06T00:32:00.000+01:002016-03-06T00:40:18.327+01:00GLI ASINI, IL GRANO ANTICO E LA TERRA: Intervista a Ivan Di Palma, un filosofo agricoltore<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">« Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà.»</span><br style="background-color: white; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Bernardo di Chiaravalle</span></span><br />
<br />
<img alt="FOTO - Valentina Gaudiosi" src="http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/8625f96c-8333-491f-a676-be6e5df8920a-650x412.jpg" height="253" width="400" /><br />
<br />
<div style="border: 0px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><strong style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Ivan Di Palma</strong> ha una compagna, due bimbi, una mucca, un cavallo, quattro cani, quindici asini e un numero imprecisato di gatti. Ha pure una laurea in filosofia, conseguita a <strong style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Firenze</strong>, con una tesi su Max Scheler e Helmuth Plessner che riflettono e si confrontano <b>per assegnare all’uomo la giusta posizione nell’ordine del cosmo.</b> La sua posizione, quella giusta, Ivan l’ha trovata a Tempa degli Arnici, una contrada di <strong style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Atena Lucana</strong> sospesa sul confine tra Campania e Basilicata.</span></div>
<div style="border: 0px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Qui ci sono i suoi terreni, i suoi campi di grano antico, il suo forno, i suoi frutteti, le sue stalle, i suoi asini: questo è il regno di Ivan, un piccolo impero fondato sulla fatica e alimentato dalla gioia di veder coincidere la propria passione con il proprio lavoro. Un lavoro a dir poco sfiancante, certo. E, per di più, nemmeno tanto redditizio. Insomma, chiunque altro, dotato di un minimo di buon senso, al suo posto avrebbe già mollato tutto. Chiunque altro, sì, ma non il nostro Ivan che ormai, impastando entusiasmo e sudore, è diventato a tutti gli effetti l’emblema di un fenomeno in forte crescita, quale quello del… No! Fermi tutti.</span></div>
<div style="border: 0px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«<em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Potremmo evitare il solito cliché del giovane del sud che ritorna alla terra?</em>»</span></div>
<div style="border: 0px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«<strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Per quale motivo?</strong>»<br />«<em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">È una cosa che non sopporto più. Se fossi tornato a fare l’idraulico, saresti venuto fin qui a intervistarmi?</em>»<br /><strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><br />«Credo di no, sarebbe stato più difficile considerarti un modello.»</strong>«<em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Ma io non voglio essere un modello, non mi interessa. Ho altro a cui pensare. Adesso, ad esempio, ho finito il fieno e sono preoccupatissimo. Non so come andrà avanti questo strano inverno, se dovesse piovere per un mese di fila cosa darò da mangiare ai miei animali?</em>»</span></div>
<div style="border: 0px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«<strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Non chiederlo a me, non ne so granché di queste cose.</strong>»<strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><br /></strong>«<em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Io ero come te, se qualcuno mi avesse chiesto il nome di una pianta, non avrei saputo rispondere.</em>»</span></div>
<div style="border: 0px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«<strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Come mai, allora, ti ritrovi a fare questo lavoro?</strong>»<br />«<em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Per una serie di circostanze. Non avevo certo progettato di tornare ad Atena per mettermi a lavorare la terra e allevare gli animali.</em>»</span></div>
<div style="border: 0px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«<strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Qual è stato il punto di partenza di questa avventura?</strong>»<br />«<em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Il latte d’asina. Per un po’ di tempo mi sono dedicato a questa produzione, ma è un mercato troppo altalenante per un piccolo allevatore. C’erano periodi in cui avevo tantissimo latte e nessuna richiesta e periodi in cui non riuscivo a soddisfare le tante richieste perché ero a corto di latte. Prima ancora di questo, però, ho smesso per una questione di carattere etico: se togli il latte materno a un puledro, c’è poco da fare, crescerà per forza di cose rachitico. E che te ne fai di un asino rachitico? Puoi solo portarlo al macello.</em>»</span></div>
<div style="border: 0px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«<strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">E così hai abbandonato la produzione ma hai tenuto con te gli asini.</strong>»<br />«<em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Gli asini sono al centro del progetto di onoterapia che stiamo portando avanti. Anche se, a dirla tutta, il termine terapia non mi convince. Preferisco parlare di attività di mediazione.</em>»</span></div>
<div style="border: 0px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«<strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Che tipo di mediazione?</strong>»<br />«<em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">C’è un asino che ti aiuta a recuperare la tua corporeità. E questo facilita le tue relazioni e ti fa diventare una persona migliore.</em>»</span></div>
<div style="border: 0px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«<strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">In che modo?</strong>»<br />«<em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Hai mai avuto un animale? Un cane? Un gatto? Sei mai riuscito a instaurare un rapporto con loro? L’onoterapia si basa proprio su questo, cioè sulla costruzione di una relazione emotiva e corporea con l’asino. È una cosa che richiede tempo e pazienza, è ovvio. Bisogna avere fiducia per arrivare a capire, pian piano, che l’animale può dare benessere e, di conseguenza, migliorare le qualità nostre e della nostra vita.</em>»</span></div>
<div style="border: 0px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«<strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">E funziona?</strong>»<br />«<em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Quando</em> <em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">cammino con gli asini provo una sensazione di benessere corporeo. Materialmente, camminare a fianco a un asino, condividere con lui un tratto di strada, imparare a rispettare le sue esigenze mentre lui asseconda le tue, significa stabilire un rapporto con un altro essere vivente, una connessione che mette in moto altre connessioni. È come una luce che illumina all’improvviso i fili di una ragnatela nascosta, c’è un concatenarsi di legami e relazioni che si rendono man mano più evidenti, fino a farti sentire parte di un tutto. E questo ti fa stare bene. D’altro canto, <b>cos’è il benessere se non la consapevolezza di far parte di qualcosa di più grande di noi stessi?</b></em>»</span></div>
<div style="border: 0px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">«Al di là della mia passione per Giordano Bruno, ti confesso che non avevo mai associato il concetto di benessere all’asino.»</strong><br />«<em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">È un animale che riesce facilmente a imporsi nel tuo immaginario. L’asino cerca il contatto fisico e questo ti spinge a metterti in gioco, tramite il corpo, con tutto te stesso. I malati di Alzheimer che seguivano l’onoterapia non ricordavano il proprio nome ma ricordavano perfettamente tutti gli esercizi che avevano svolto con l’asino.</em>»</span></div>
<div style="border: 0px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">«Altro che latte d’asina, insomma.»</strong><br />«<em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Un’azienda agricola piccola come la mia ti dà da vivere solo se ti inventi e costruisci altre cose intorno. Per come vanno attualmente le cose, funziona solo chi può contare sui grandi numeri, puoi farcela solo se possiedi grandi appezzamenti di terreno e almeno un’ottantina di capi di bestiame. Un tempo non era così. Negli anni settanta, un contadino con cinque mucche era una persona ricca che poteva mandare i figli all’università. Oggi, se hai solo cinque mucche, sei praticamente un morto di fame.»</em><br /><strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">«C’è da essere nostalgici?»</strong><em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><br /></em>«<em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Se le aziende agricole vogliono avere un futuro devono per forza di cose concepirsi e organizzarsi <b>come microimprese familiari che producono di tutto e collaborano sinergicamente tra loro. Come accadeva in passato</b>, quando ogni contadino produceva, consumava e vendeva latte, caciocavallo, pecorino, pane, legumi, ortaggi, orzo, grano e altri cereali</em>.»</span></div>
<div style="border: 0px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">«Che è esattamente ciò che stai facendo tu.»</strong> «<em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Ci sto provando, ma non è per niente facile. Anche perché qui coltiviamo tutto in modo rigorosamente naturale. E puntiamo sulla biodiversità, cioè sul recupero di grani antichi come il Senatore Cappelli, la Carosella Lucana e la Iurmana. Con i grani antichi, però, è tutto molto più complesso, le rese sono molto più basse. Trattandosi di piante alte, poi, c’è sempre il rischio che le piogge primaverili le abbattano e facciano marcire tutto. I campi che vedi sono belli, ma quanto grano farò?»</em><br /><strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">«Gli asini, l’onoterapia, la terra, il grano antico, la biodiversità. Mi spieghi per quale motivo vuoi sottrarti al tuo ruolo di messaggero di un nuovo tentativo di aprire un cammino verso la salvezza?»</strong><em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">«In linea generale, non posso certo negare di far parte di un fenomeno che è quello del ritorno alla terra. Ma, allo stesso tempo, la storia di questa terra, di questa fetta di Meridione, mi respinge. Per i contadini e i pastori che vivono qui io sono un corpo estraneo, anche se sostanzialmente non faccio niente di diverso da quel che fanno loro.»</em><br /><strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">«A me hai ispirato fiducia fin da subito. Perché mai loro dovrebbero diffidare di te?»</strong><em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><br />«È nella natura di chi vive in montagna essere sospettoso e scostante. Il nostro Appennino è popolato da un’umanità elementare che apparentemente non ha niente di bello, fatta di persone semplici, ruvide, ignoranti. Forse questo ha tenuto al riparo questa terra da tutta una serie di vizi e malanni contratti con la modernità. È un limite. Ma anche il nostro più grande punto di forza.»</em><br /><em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><br /></em><strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">«Limite e punto di forza: come fanno a conciliarsi questi due opposti?»<br />«</strong><em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">È proprio questa stessa gente cruda e poco delicata a manifestare, all’improvviso, in un gesto, in un discorso <b>o magari anche in un’imprecazione, la delicatezza d’animo tipica dei poeti</b>. Ecco, io in quest’articolarsi del brutto e del bello ho trovato le radici del mio legame con queste montagne e con la gente che vi abita. È questo elemento di essenzialità che riscontro in questa <b>gente completamente priva di sovrastrutture</b> che mi ha fatto capire che questa è la mia terra.»</em></span></div>
<div style="border: 0px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">A cura di: <strong style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Angelo Cariello</strong></span></div>
<div style="border: 0px; color: #666666; font-family: 'Open Sans', sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<a href="http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/8625f96c-8333-491f-a676-be6e5df8920a-1.jpg" rel="attachment wp-att-42056" style="color: black; outline: none 0px; text-decoration: none; transition: all 0.2s ease 0s;"><img alt="8625f96c-8333-491f-a676-be6e5df8920a" class="aligncenter wp-image-42056 size-medium" src="http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/8625f96c-8333-491f-a676-be6e5df8920a-1-300x200.jpg" height="200" sizes="(max-width: 300px) 100vw, 300px" srcset="http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/8625f96c-8333-491f-a676-be6e5df8920a-1-300x200.jpg 300w, http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/8625f96c-8333-491f-a676-be6e5df8920a-1-768x512.jpg 768w, http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/8625f96c-8333-491f-a676-be6e5df8920a-1-200x133.jpg 200w, http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/8625f96c-8333-491f-a676-be6e5df8920a-1.jpg 784w" style="border: 0px; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px; vertical-align: baseline;" width="300" /></a> <a href="http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/c9e48594-b8cd-4430-bb6e-205e04b567b1.jpg" rel="attachment wp-att-42057" style="color: black; outline: none 0px; text-decoration: none; transition: all 0.2s ease 0s;"><img alt="c9e48594-b8cd-4430-bb6e-205e04b567b1" class="aligncenter wp-image-42057 size-medium" src="http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/c9e48594-b8cd-4430-bb6e-205e04b567b1-300x200.jpg" height="200" sizes="(max-width: 300px) 100vw, 300px" srcset="http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/c9e48594-b8cd-4430-bb6e-205e04b567b1-300x200.jpg 300w, http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/c9e48594-b8cd-4430-bb6e-205e04b567b1-768x512.jpg 768w, http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/c9e48594-b8cd-4430-bb6e-205e04b567b1-200x133.jpg 200w, http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/c9e48594-b8cd-4430-bb6e-205e04b567b1.jpg 784w" style="border: 0px; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px; vertical-align: baseline;" width="300" /></a> <a href="http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/Foto-di-Valentina-Gaudiosi-2.jpg" rel="attachment wp-att-42058" style="color: black; outline: none 0px; text-decoration: none; transition: all 0.2s ease 0s;"><img alt="Foto di Valentina Gaudiosi 2" class="aligncenter wp-image-42058 size-medium" src="http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/Foto-di-Valentina-Gaudiosi-2-200x300.jpg" height="300" sizes="(max-width: 200px) 100vw, 200px" srcset="http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/Foto-di-Valentina-Gaudiosi-2-200x300.jpg 200w, http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/Foto-di-Valentina-Gaudiosi-2-768x1152.jpg 768w, http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/Foto-di-Valentina-Gaudiosi-2-683x1024.jpg 683w" style="border: 0px; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px; vertical-align: baseline;" width="200" /></a> <a href="http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/Foto-di-Valentina-Gaudiosi-3.jpg" rel="attachment wp-att-42059" style="color: black; outline: none 0px; text-decoration: none; transition: all 0.2s ease 0s;"><img alt="Foto di Valentina Gaudiosi 3" class="aligncenter wp-image-42059 size-medium" src="http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/Foto-di-Valentina-Gaudiosi-3-200x300.jpg" height="300" sizes="(max-width: 200px) 100vw, 200px" srcset="http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/Foto-di-Valentina-Gaudiosi-3-200x300.jpg 200w, http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/Foto-di-Valentina-Gaudiosi-3-768x1152.jpg 768w, http://www.occhiodisalerno.it/wp-content/uploads/2016/03/Foto-di-Valentina-Gaudiosi-3-683x1024.jpg 683w" style="border: 0px; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px; vertical-align: baseline;" width="200" /></a></div>
<div style="border: 0px; color: #666666; font-family: 'Open Sans', sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
Foto: <strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Valentina Gaudiosi</strong></div>
<span style="color: #666666; font-family: "open sans" , sans-serif; font-size: 16px;">- See more at: http://www.occhiodisalerno.it/barra/gli-asini-il-grano-antico-e-la-terra-intervista-a-ivan-di-palma-un-filosofo-agricoltore/#sthash.t4vxMzJG.dpuf</span>Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-54288349093435231622016-03-05T19:19:00.000+01:002016-03-10T03:32:04.272+01:00Non estorsione ma truffa assicurativa dietro incendio ex Mercatone di Catanzaro<div style="background-color: white; font-size: 13px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.16px; line-height: 1.3em;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">C’è un tentativo di <b>truffa all’assicurazione </b>dietro il doppio<b> incendio di un capannone.</b> Per questo, su incarico della Procura della Repubblica, la squadra mobile di Catanzaro ha notificato altrettanti avvisi di conclusione indagini a carico di tre imprenditori del settore arredamento che stavano aprendo un punto vendita nel capoluogo. Dietro la parvenza di una intimidazione criminale a scopo estorsivo gli inquirenti ritengono di avere scoperto ben altro. Repertando il materiale scampato all’incendio sono state rinvenute scatole di diavolina e persino uno scontrino fiscale. La questura è quindi risalita al punto vendita ed all’orario di acquisto e tramite le telecamere di sorveglianza sono stati individuati i soggetti che materialmente avevano pagato i prodotti poi utilizzati per il losco progetto. Si tratta di Alfonso Talarico, 38 anni; Graziano Russo di 50 e di Antonio Celia di 40 anni, contitolari di un’azienda già attiva con un punto vendita a Botricello. Le fiamme, divampate una prima volta tra il 10 e l’11 maggio, furono tanto poderose che secondo i tecnici avrebbero messo in pericolo l’intera struttura. Ma una volante in perlustrazione, notando il fumo, allertava tempestivamente i vigili, il cui intervento immediato scongiurava guai peggiori anche alle altre attività del centro commerciale. Spente le fiamme gli investigatori rinvenivano, oltre alla diavolina, anche taniche e bottiglie di liquido infiammabile, segno inequivocabile della volontà di mettere a fuoco la sala-mostra ancora in fase di allestimento. Un secondo analogo episodio incendiario si verificava tre settimane dopoi, il 7 giugno, peggiorando lo stato delle cose.</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-size: 13px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Al momento dei fatti, i locali che ospitavano il salone non erano ancora muniti di impianto video ne di allarme ma la merce era coperta da <b>una sostanziosa assicurazione</b>. Tutti elementi che sommati alla prova delle immagini-video, hanno fatto convergere verso l’ipotesi di truffa assicurativa, lontana dalle consuete logiche aggressive ed intimidatorie della criminalità ma non per questo meno amara e spiacevole. </span></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; text-align: justify;">
<br /></div>
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-19292846890476091262016-03-04T19:44:00.000+01:002016-03-07T19:45:51.791+01:00San Giorgio del Sannio, Parco pubblico in presenza di amianto?<div style="background-color: white; font-family: georgia; font-size: 13px; line-height: 19.5px; margin-bottom: 0.75em; padding: 0px; text-align: center;">
<strong>Il MeetUp Amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sannio, con una nota, ha riportato d'attualità la realizzazione di uno spazio, con giostrine, dedicato ai bimbi, tornando sull'area dismessa dove sorgeva l'ex edificio postale composto da amianto.</strong></div>
<div style="background-color: white; font-family: georgia; font-size: 13px; line-height: 19.5px; margin-bottom: 0.75em; padding: 0px; text-align: center;">
"Ogni tanto, anno dopo anno ciclicamente, riemerge - si legge - a San Giorgio il problema della mancanza di spazi pubblici attrezzati per bambini e famiglie.<br /><strong>Era il novembre 2010</strong> quando, a pochi mesi dalle elezioni amministrative, l'allora assessore all'Urbanistica, Maurizio Genito, in un convegno da lui organizzato su "Gli atti di programmazione e la gestione urbanistica", affermò che quel convegno fosse "un'occasione per dibattere e confrontarsi sulle scelte urbanistiche e sulle priorità degli interventi da fare a San Giorgio del Sannio come ad esempio tempi modi e forme per la realizzazione della nuova villa comunale con parco per bambini, spazio ad oggi mancante"...<br />Nell'aprile 2011 Genito, poi, si dimise da assessore, in dissenso con quella che lui stesso definiva sulla stampa la "casta" sangiorgese e del parco per bambini non si parlò più per un po'.<br /><strong>A maggio 2011 le elezioni amministrative videro trionfare la lista di Claudio Ricci</strong>, con una campagna elettorale in cui il parco pubblico per i bambini ritornò fortemente in auge, citato, sponsorizzato e promesso più e più volte ai cittadini dall'ex sindaco Nardone, mentore e predecessore di Ricci.<br /><strong>Dopo quattro mesi, poi, ci fu la demolizione dell'edificio ex poste</strong> di via De Gasperi e l'inizio di una vicenda complessa fatta di indagini da parte dell'Arpac per verificare la presenza di amianto, di denunce, di diffide, ed esposti al Tribunale di Benevento: ebbene, a dire dell'assessore Barricella e del sindaco era proprio quella <strong>l'area individuata per costruire il famoso parco pubblico</strong>!<br />Infatti, nonostante le analisi Arpac avessero individuato <strong>la presenza di polvere di amianto anche nel terreno</strong> e non solo nelle lastre che sarebbero poi state bonificate, il sindaco ha continuato con i suoi proclami e nel maggio 2012, durante la presentazione di una scultura lignea donata alla città dal maestro Raffaele Pepe, ha dichiarato alla stampa locale "A breve sarà inaugurata la piccola villa comunale che sorgerà in via Alcide De Gasperi dov'è stato, da poco, smaltito l'ex ufficio postale.<br />L'area si estende su di una superficie di circa 1.800 metri quadrati di cui almeno 300 saranno adibiti a parco giochi per bambini".<br /><strong>Sul tema parco pubblico, poi, nell'ottobre 2012 anche il gruppo di opposizione Nuova San Giorgio ebbe un sussulto</strong> e in una nota stampa dichiarò che erano stati fatti troppi annunci relativi alla realizzazione di parchi pubblici sia nella zona di piazza della Costituzione sia nell'area ex poste di via De Gasperi ma, in realtà, non erano stati approvati gli Api, gli atti di programmazione degli interventi, che avrebbero dovuto essere inseriti nel Piano annuale e triennale delle Opere Pubbliche per dare corso alla realizzazione delle promesse.<br />In virtù di ciò, gli annunci tali rimasero e così sono rimasti fino ad oggi.<br /><strong>Intanto, da qualche giorno, nell'area ex poste, ci sono strani movimenti: sembra si stia allestendo un cantiere</strong>, i cancelli sono aperti, sono stati scaricati 4 o 5 cassoni di terreno...<br />Cosa stia accadendo, però, non è dato di sapere...<br />Nel frattempo, è comparsa sulla stampa, casualmente forse, ma anche questo non è dato di saperlo, una nota del gruppo consiliare Nuova San Giorgio in cui, dopo circa 1 anno, l'opposizione è ritornata sull'atavica mancanza di aree pubbliche per i bambini nel nostro paese ed ha dichiarato di aver rinvenuto nei meandri del bilancio di previsione le risorse per realizzare un parco giochi già nell'immediato. Questi i fatti.<br />Ora, allo stato attuale delle cose, chiediamo al sindaco ed agli assessori competenti: ma è mai possibile che all'interno dell'Amministrazione comunale sangiorgese pare proprio non sia alcuno che, nella gestione della cosa pubblica, tenga conto del diritto della società civile alla partecipazione alla vita democratica, del diritto della popolazione all'informazione sulle attività di gestione del territorio e del <strong>diritto di tutti all'incolumità ed alla salute</strong>?<br /><strong>Com'è possibile trattare con tante leggerezza l'argomento della possibile presenza di rifiuti pericolosi all'interno di un'area che si intende destinare a parco pubblico</strong> e con altrettanta leggerezza bypassare tutti gli esposti, le denunce e le diffide fatte dai cittadini a tutela della propria salute e della buona amministrazione pubblica?<br />Davvero gli amministratori considerano così poco rilevante comunicare alla cittadinanza le informazioni ambientali riguardanti l'area in oggetto, in particolare la salubrità dell'aria, la non tossicità del terreno, l'assenza di rifiuti tossici e/o pericolosi?<br />Davvero gli amministratori ritengono così poco importante informare la popolazione su cosa si stia facendo e si farà in quell'area, da chi sono stati commissionati eventuali lavori, di che tipo di lavori si tratta, quanto costano questi lavori, quale ditta se ne occupa e/o se ne occuperà?<br />Sembrerebbe proprio di sì, visto che sul sito web istituzionale del Comune, invece dei dati, obbligatori per legge, sull'aria, sull'acqua, sui terreni, ci sono informazioni che i bambini studiano alle elementari, l'estensione, l'altitudine, il clima e sono totalmente assenti tutti dati sulla programmazione urbanistica.<br /><strong>Che dire a riguardo: il M5S resta l'unica forza politica che, dentro e fuori le istituzioni, dà voce al popolo e ne tutela i diritti!</strong><br />Per questo, invece di fare tante chiacchiere, come tanta gente è solita fare, abbiamo <strong>chiesto l'intervento del prefetto </strong>e fatto appello al diritto di ogni cittadino, senza limitazione alcuna, all'accesso civico alle informazioni ambientali e sulla programmazione urbanistica.<br /><strong>Il Comune ha 30 giorni di tempo per risponderci: attendiamo cosa hanno da dirci</strong>".<br /><br /><a href="http://www.gazzettabenevento.it/Sito2009/dettagliocomunicato.php?Id=60220" style="color: #921712; outline: none;"><em><strong>da Gazzettabenevento.it</strong></em></a></div>
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-5698311546215353782016-03-04T19:13:00.000+01:002016-03-07T19:19:45.566+01:00Usura ed estorsioni, in manette il figlio del prefetto di Avellino Sessa ed altro ancora. Da leggere.<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><strong style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Usura ed estorsioni, in manette il figlio del prefetto Sessa</strong>, scrive “Il Mattino”. Daniele Sessa, 31 anni, figlio del prefetto di Avellino, Carlo, è stato arrestato ieri dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto, su disposizione del giudice per le indagini preliminari. Sessa è finito in carcere all’alba insieme a Cosimo De Pasquale. I due, entrambi tarantini, sono dietro le sbarre con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata all’usura e all’estorsione. Nel corso delle indagini della Guardia di Finanza, eseguite anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, è emerso che Sessa e De Pasquale, gestivano nel capoluogo ionico un giro di usura nei confronti di numerosi commercianti, con il supporto anche di altre tre persone, delle quali due legate da vincoli di parentela. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, mentre Daniele Sessa si occupava principalmente di procurare i capitali e di gestire la parte contabile, Cosimo De Pasquale, sfruttando la sua fama di uomo violento, si assicurava con continue minacce e intimidazioni fisiche e psicologiche, il rispetto delle scadenze da parte delle vittime finite nel giro di usura. Gli altri tre componenti dell’associazione a delinquere, denunciati a piede libero, fungevano, a loro volta, da collettori insospettabili per la raccolta delle rate usurarie, mettendosi a disposizione come supporto logistico dell’associazione malavitosa. Ai due arrestati, su disposizione del pubblico ministero della Procura tarantina, sono stati sequestrati i conti correnti bancari, a titolo preventivo d’urgenza. L’operazione, condotta dalla Guardia di Finanza, è stata denominata «Ultima chanche». Le indagini delle Fiamme Gialle di Taranto sono andate avanti per circa un anno. I finanzieri sono entrati in azione dopo la denuncia di alcuni commercianti finiti nella rete degli strozzini. Secondo quanto accertato dagl inquirenti, Sessa e De Pasquale imponevano agli esercenti del rione Italia, che avevano chiesto piccole somme di denaro in prestito, tassi usurai che si aggiravano tra il 150-180 per cento.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Da un fatto ad un al’atro.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Il Prefetto (poco perfetto) del Bunga Bunga.</strong> Guarda un po’: il prefetto Carlo Ferrigno, uno dei testi chiave dell’atto di accusa di “papponaggio” a Berlusconi (“A casa di Berlusconi c’era pure la Minetti, col seno da fuori, che baciava Berlusconi in continuazione. Che puttanaio…”), è un esperto della materia: risulta iscritto nel registro degli indagati per violenza sessuale da sette donne: ricattate in cambio di pompini…, scrive “Dagospia”.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">1 – IL PREFETTO SOTTO INCHIESTA PER VIOLENZA SESSUALE…Franco Bechis per “Libero”.</strong> Uno dei testi chiave dell’atto di accusa a Silvio Berlusconi, il prefetto Carlo Ferrigno, è stato intercettato non su ordine di Ilda Boccassini e dei pm di Milano che stavano indagando sui festini di Arcore, ma del pm Stefano Civardi, che lo ha iscritto nel registro degli indagati per ipotesi di reato gravissime, fra cui la violenza sessuale. Il clamoroso particolare filtra con discrezione dal palazzo di Giustizia di Milano, e fa leggere sotto altra luce l’inchiesta principale. Ferrigno infatti è protagonista delle 389 pagine di intercettazioni telefoniche che Milano ha inviato in parlamento per inchiodare Berlusconi. Lo è perché Ferrigno è prefetto della Repubblica, e fra il 2003 e il 2006 è stato anche commissario anti-racket nominato dal governo Berlusconi. È attraverso le sue parole intercettate in tre telefonate che gli inquirenti e la stampa hanno disegnato il quadro delle feste di Arcore. Ferrigno non ha avuto mezze parole. È stato lui a definirle «un puttanaio» e a dare questo quadro alla stampa nelle prime ore. Lui a giudicare – alla luce dei festini – «un uomo di merda» il presidente del Consiglio, raccontando: «[…] tutte ragazze che poi alla fine erano senza reggipetto, solo le mutandine, quelle strette […], capito? Bella roba, tutta la sera […], pensa un po’, che fa questo signore […], ma che schifo quell’uomo». Trattandosi di un prefetto, di «un servitore dello Stato», quel giudizio è stato la chiave di lettura di quelle carte. Nessuno degli inquirenti però, inviandole a Montecitorio, si è premurato di fare sapere i guai giudiziari in cui il prefetto che si scandalizzava è incappato, e per cui il suo telefonino era sotto controllo del pm. Ferrigno è stato denunciato nel febbraio scorso dal presidente di Sos usura, Frediano Manzi, e dal presidente della Associazione Sos Italia Libera, Paolo Bocedi. Alla denuncia erano allegate sette testimonianze di donne che raccontavano ricatti e violenze sessuali subìte dal prefetto per sbloccare i loro mutui dal fondo anti-usura. Fatti avvenuti anche dopo l’abbandono dell’incarico di commissario, perché a loro dire il prefetto Ferrigno sosteneva di avere ancora in mano il commissariato. Le sette donne sono state convocate in procura e hanno confermato parola per parola i fatti. Una vittima dell’usura aveva consentito di filmare la sua denuncia, chiedendo di oscurare il volto. Il filmato è visionabile sul nostro sito www.libero-news.it. In procura sono arrivate altre due testi di accusa nei confronti di Ferrigno che hanno raccontato episodi di violenza sessuale svoltisi negli uffici o nelle abitazioni di Torino, di Milano e di Roma in cui si trovava il prefetto. Tutti e nove i verbali sono stati segretati dalla procura che ancora ha indagini in corso. Le accuse delle testi – lo capisce bene chi può visionare il video – sono gravissime. I presunti ricatti subiti sono di incredibile e odiosa violenza, le parole crude. Ferrigno – secondo il racconto – imponeva rapporti sessuali completi e talvolta orali in cambio dello sblocco dei mutui. E minacciava le malcapitate di non fare denuncia, perché tanto lui aveva relazioni con molti pm e molte procure e non le avrebbero mai prese sul serio. Il pubblico ministero Civardi invece le ha prese molto sul serio e così è nata l’inchiesta. Quando sono emerse le prime notizie, Ferrigno ha negato ogni responsabilità, sostenendo che le signore si erano inventate tutto. Sfortuna vuole che pochi giorni dopo, in tutt’altra procura – quella di Fermo – ma per episodi non dissimili si sia presentato un imprenditore, G.G., denunciando di avere subito analoghi ricatti dal prefetto per sbloccare la somma da lui attesa dal fondo anti-usura. Ha raccontato di avere dovuto pagare 5 mila euro per una serata che Ferrigno voleva trascorrere con alcune ragazze di un night club della riviera marchigiana. Il prefetto anche in questo caso è stato iscritto nel registro degli indagati, non per reati sessuali ma per corruzione. Entrambe le indagini sono ancora in corso, e per Ferrigno vale naturalmente la presunzione di innocenza. Anche se sembra singolare la sua inclinazione allo scandalo per le feste di Berlusconi. È curioso però come i verbali di intercettazione di Ferrigno siano finiti dentro un altro faldone che poco aveva a che vedere con il prefetto. Ferrigno infatti ha solo sfiorato le feste di Arcore, grazie a un suo rapporto assai stretto con una ballerina marocchina, Maria Makdoum, che la sera del 13 luglio ballò ad Arcore e nel cuore della notte telefonò a Ferrigno per un resoconto. Di quella telefonata ci sono solo i tabulati. Ma è citata come fosse avvenuta il giorno precedente in altre due telefonate, contenute in un brogliaccio di intercettazioni relative a telefonate che il prefetto ha fatto a un amico e al figlio il 22 e il 29 settembre 2010, a due mesi e mezzo dai fatti. Un giallo ulteriore che dovrà essere chiarito.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">2 – LE INTERCETTAZIONI…Da “Libero”. </strong>Che uomo di merda (…) Praticamente questo sai che faceva? Facevano le orge lì dentro, non con droga, non mi risulta, capito? E facevano quel lavoro lì. Bevevano tutte mezze discinte, e poi lui è rimasto con due o tre di queste (…) tutte ragazze che poi alla fine erano senza reggipetto, solo le mutandine quelle strette (…) capito? Bella roba, tutta la sera (…) pensa un po\’, che fa questo signore (…) ma che schifo quell’uomo.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La testimone X.Y su Ferrigno….Sua Eccellenza il prefetto Carlo Ferrigno mi chiamò a Roma per vedere la mia pratica perché diceva che c’erano novità. Mi mandò a prendere da Tonino, il suo autista. Suonai. Mi venne ad aprire Sua Eccellenza e io ero un po’ imbarazzata perché lo vidi in accappatoio. (…) La situazione era imbarazzante perché era nudo. Lui lasciava aperto l’accappatoio e quindi si vedevano i genitali. Cominciò con dei convenevoli (…) mi chiese di toccarlo. Mi disse proprio “Mi fai il favore di toccarmi?”. Dissi che non ci pensavo proprio. Lui reagì sostenendo che non avevo capito, non dovevo pensare male… Mi prese per mano e mi portò in camera da letto… (…) Mi prese le mani e le mise sui suoi genitali… Io mi ritrassi. Lui disse che non avevo capito niente, (…) ma che ero abbastanza intelligente per capire che questa situazione mi avrebbe portato dei benefici. Lui (il prefetto Carlo Ferrigno) chiuse la porta dietro di me a chiave. Mi sono sentita sicuramente in trappola (…). Mi disse che non pretendeva tanto, che gli bastava anche un rapporto orale. Gli dissi che non se ne parlava proprio. Lui mi spinse sul letto e mi infilò la mano nei calzoni. Nel frattempo si era slacciato i suoi e aveva fuori il pene e i testicoli (…) Mi disse che le pratiche potevano restare ferme fino alla prescrizione, che lui aveva tanti amici nelle procure e anche fra i giudici e che la mia denuncia sarebbe finita in niente… Mi portò nei sotterranei… Mi prese la mano, la portò sui calzoni. Si slacciò la cerniera e in quella occasione mi disse che era la soluzione a tutti i miei problemi… se non vuoi avere un rapporto con me possiamo avere almeno un rapporto orale. Chiaramente mi rifiutai e lui mi disse che avevo deciso comunque la mia fine…</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ferrigno su Berlusconi. A casa di Berlusconi c’era pure la Minetti, col seno da fuori, che baciava Berlusconi in continuazione, insomma, senti, proprio un puttanaio eh? Quella Minetti lì, dice che poi non è nemmeno tanto bella, quella sera che c’erano tutte donne, Emilio Fede, Lele e lei, c’era anche la Minetti (…) quella mi chiamava, pur essendo lei una puttanella è rimasta esterrefatta quando stavano tutte discinte con le mutande, mezze ubriache, in braccio a Berlusconi e se le baciava tutte, le toccava tutte….</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Ed ancora. “Pizzo come i malavitosi”, 7 arresti per le tangenti su appalti della Marina militare.</strong> Secondo l’accusa, da più di 10 anni, gli imprenditori erano tenuti a pagare il 10 per cento del valore delle commesse per aggiudicarsi i lavori. In manette cinque ufficiali, un sottufficiale e un dipendente civile, scrive Vittorio Ricapito su “La Repubblica”. Scandalo in Marina Militare. Per la procura di Taranto ufficiali e responsabili degli uffici imponevano il pizzo alle aziende fornitrici e dell’appalto. Un sistema di tangenti a percentuale fissa, il dieci per cento sull’importo di ogni appalto o fornitura, sotto minaccia di rallentare o ostacolare i pagamenti. “Come la malavita organizzata”, il pizzo veniva imposto “in modo rigido e con brutale e talora sfacciata protervia”, scrive il gip Pompeo Carriere nell’ordinanza di custodia cautelare, causando danni notevoli sia alle singole imprese che all’intera economia locale. Con l’aggravante che il giro di tangenti era imposto da dipendenti dello Stato, per la maggior parte militari, “che hanno giurato fedeltà alla Repubblica e all’osservanza delle regole, innanzitutto deontologiche, dell’ordinamento di appartenenza”. Secondo gli investigatori, il “sistema del 10 per cento” andava avanti da almeno dieci anni, una prassi illecita che tacitamente si trasferiva da un comandante all’altro, come un passaggio di consegne. All’alba di questa mattina sono scattate le manette. I carabinieri del comando provinciale di Taranto guidati dal colonnello Giovanni Tamborrino hanno portato in carcere l’attuale e due ex vice direttori del commissariato militare marittimo di Taranto (Maricommi), un ex capo reparto, un sottufficiale capo deposito, un dipendente civile addetto alla contabilità del reparto e un capo ufficio del settore logistico dello Stato Maggiore della Marina militare, tutti accusati di concussione. Gli arresti sono stati eseguiti a Roma, Napoli e Taranto. In carcere sono finiti il capitano di vascello Attilio Vecchi, di 54 anni (in servizio al Comando Logistico di Napoli); il capitano di fregata Riccardo Di Donna, di 45 anni (Stato Maggiore della Difesa-Roma); il capitano di fregata Marco Boccadamo, di 50 anni (Stato Maggiore Difesa-Roma); il capitano di fregata Giovanni Cusmano, di 47 anni (Maricentadd Taranto); il capitano di fregata Giuseppe Coroneo, di 46 anni (vice direttore Maricommi Taranto); il luogotenente Antonio Summa, di 53 anni (V reparto Maricommi Taranto); e Leandro De Benedectis, di 55 anni (dipendente civile di Maricommi Taranto). Secondo gli investigatori le tangenti venivano riscosse dall’ufficiale alla guida del quinto reparto e poi divise in percentuali a seconda degli accordi con chi aveva seguito l’iter amministrativo della pratica. C’era da oliare diversi ingranaggi: chi dal comando di vertice assicurava la copertura finanziaria sui relativi capitoli di bilancio, chi autorizzava l’atto di spesa, chi sottoscriveva l’atto dispositivo, chi materialmente contabilizzava assegni e provviste ed infine chi si interfacciava direttamente con la vittima del sistema. Il tutto naturalmente suddiviso in percentuali formulate in base all’importanza che rivestiva nel procedimento ogni singolo attore. L’inchiesta del sostituto procuratore Maurizio Carbone è decollata il 13 marzo del 2014 quando i carabinieri arrestarono in flagranza di reato il capitano di fregata Roberto La Gioia, 45 anni, comandante del 5° reparto di Maricommi, fermato nel suo ufficio subito dopo aver intascato una tangente di 2mila euro da un imprenditore. Questo aveva già denunciato tutto ai carabinieri sostenendo di aver subìto per anni il “sistema del 10 per cento” e versato tangenti per circa 150 mila euro per mantenere l’appalto dello smaltimento delle acque di sentina delle navi militari. Fra casa ed ufficio del militare, gli investigatori trovarono circa 44mila euro ma soprattutto alcune pen drive su cui era annotata la contabilità occulta e la lista delle imprese che pagavano tangenti. Il 5° reparto di Maricommi, guidato da La Gioia fino al suo arresto, è quello che si occupa dell’approvvigionamento, stoccaggio e rifornimento di combustibili e lubrificanti delle unità navali della Marina Militare e dei mezzi aeromobili, assicurando rifornimenti h24 e 365 giorni all’anno. Nei successivi nove mesi gli investigatori si sono concentrati sulle dichiarazioni dell’ufficiale arrestato, hanno ascoltato i titolari delle imprese che lavorano con la Marina militare, messo sotto controllo telefoni e sequestrato documenti, computer e buoni carburanti, portando alla luce un giro di pizzo di notevoli dimensioni. La Marina militare, si legge in una nota, “ribadendo il proprio pieno sostegno all’azione della magistratura, ha incrementato al proprio interno le attività ispettive e di controllo finalizzate a prevenire e contrastare il fenomeno della corruzione, a salvaguardia del personale che presta quotidianamente servizio con spirito di sacrificio e senso dello stato, compiendo il proprio dovere anche a rischio della vita”.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ma non è la prima volta.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Un provvedimento di interdizione dagli incarichi è stato chiesto dal sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Taranto Vincenzo Petrocelli nei confronti di quattro ufficiali della Marina Militare, coinvolti in un’inchiesta su appalti assegnati dalla Marina Militare per lavori nell’Arsenale di Taranto, scrive “La Gazzetta del Mezzogiorno”. La richiesta è stata accolta dal gip del tribunale di Taranto Michele Ancona: trattandosi tuttavia di personale militare è necessario prima procedere agli interrogatori di garanzia, già fissati per il 28 e il 31 marzo 2008. Per i quattro ufficiali era stato chiesto l’arresto, ma il gip ha respinto la richiesta di misura cautelare. In tutto sono nove gli indagati. I quattro destinatari del provvedimento interdittivo sono l’ammiraglio Giulio Cobolli, attuale comandante dell’Arsenale militare, l’ammiraglio ispettore Alberto Gauzolino, ex direttore dell’Arsenale di Taranto, trasferito a Roma; Pietro Covino, in servizio a La Spezia, e Nicola Giustino, contrammiraglio in servizio a Taranto. Si ipotizzano anche i reati di truffa e turbativa d’asta perché alle gare di appalto avrebbero partecipato ditte che non avevano requisiti. L’inchiesta sfociò, il 9 novembre 2005, nel sequestro preventivo e probatorio di un’area di circa 18.000 metri quadrati all’interno dell’Arsenale della Marina Militare, nella quale lavorano numerose ditte appaltatrici, e delle attrezzature utilizzate per la manutenzione delle navi. Successivamente fu notificato il provvedimento di sequestro preventivo ai titolari delle ditte, alcune delle quali avrebbero la sede legale in un bar o in campagna. All’ammiraglio ispettore Alberto Gauzolino fu affidata la custodia giudiziale dell’area interessata dal sequestro. Le indagini dei carabinieri del Nil e dei funzionari dell’Ispettorato del lavoro facevano riferimento a presunte violazioni della normativa sulla sicurezza sul lavoro. Durante le ispezioni, sarebbe emersa la mancanza dei requisiti utili per poter partecipare alle gare di appalto espletate dalla Marina militare. Per altre aziende, invece, furono avviati accertamenti sulle modalità con le quali era stato ottenuto il certificato Nato necessario per compiere interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sulle navi militari.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">E poi….</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Denuncia un concorso ma l’Ateneo la accusa: «Collezionava incarichi»,</strong> scrive Luca Barile su “La Gazzetta del Mezzogiorno”. Un assegno di ricerca, pagato dall’Ateneo dal 2007 al 2011, entra a gamba tesa in un processo non ancora incominciato, ma che sta già facendo discutere. Dalla procura di Taranto, è notizia dell’altro ieri, il pubblico ministero Remo Epifani ottiene il rinvio a giudizio per una decina di professori universitari, accusati a vario titolo di aver favorito, nella fase di valutazione dei titoli, il candidato risultato vincitore di un concorso per ricercatore, bandito nel dicembre del 2009. Ma dalla direzione generale dell’Ateneo, nel frattempo, era partita una lettera, datata 12 dicembre 2014 scorso, indirizzata all’avvocatura dello Stato. Nella missiva si chiede un parere su come comportarsi nei confronti di Monica Bruno, titolare dell’assegno di ricerca. Da una verifica interna parrebbe che la signora, moglie del magistrato tarantino Ciro Fiore, possa aver percepito quella borsa senza averne avuto diritto. E quindi l’Università è pronta a pretenderne la restituzione. Quello che non è chiaro, ed ecco perché il parere richiesto all’avvocatura, è se si possa anche annullare il contratto che, a suo tempo, l’assegnista Bruno firmò con l’Ateneo. Questione non da poco (senza contratto, niente titolo) considerando che la signora è l’autrice dell’esposto dal quale è partita l’indagine sul concorso da ricercatore, un posto nel settore del diritto commerciale nella sede distaccata, a Taranto, dell’ateneo barese. Perché il titolo di assegnista ha il suo valore in una procedura di valutazione comparata. Tanto più che proprio sui titoli, Bruno sta giocando la sua partita contro Giuseppe Sanseverino, vincitore del concorso. La tesi, accolta da una sentenza del 2013 del Consiglio di Stato, è che i commissari valutarono positivamente alcuni titoli presentati da Sanseverino, in particolare delle esperienze scientifiche all’estero, senza accertarne la veridicità. Il Consiglio di Stato ordinò all’Università di ripetere la comparazione dei titoli, per i due concorrenti in causa ed il rettore, Antonio Uricchio, annullò il precedente decreto di nomina di Sanseverino, con cui questi era stato dichiarato vincitore. Inoltre, ha messo in moto la procedura per formare una nuova commissione. Della vecchia, sono indagati alcuni docenti baresi e non, compreso il professor Gianvito Giannelli, noto per aver svolto l’incarico di curatore fallimentare del Bari Calcio. È indagato anche il professor Ugo Patroni Griffi, presidente della Fiera del Levante, anche se non faceva parte della commissione. Sanseverino, però, ha denunciato all’Ateneo che la sua concorrente avrebbe ottenuto incarichi, come amministratore giudiziario, curatore e revisore dei conti durante il periodo dell’assegno di ricerca. La cosa è incompatibile con l’esclusivo impegno richiesto ad un assegnista. E’ stata fissata per il 13 febbraio 2015 prossimo l’udienza preliminare, dinanzi al gup del tribunale di Taranto Vilma Gilli, a carico di 11 persone per un presunto concorso truccato per un posto di ricercatore in diritto commerciale alla sede tarantina della Facoltà di Economia dell’università di Bari.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">E poi: la ciliegina sulla torta.</span></strong></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Equitalia, strozzini di Stato: per 2.100 euro ne vogliono 3 mila, scrive di Franco Bechis su “Libero Quotidiano”. Avviene tutti i giorni in gran parte delle case degli italiani. A metà mattina suona il postino «Raccomandata!», apri e ti trovi fra le mani una missiva di Equitalia, che sono sempre dolori. Si tratta delle solite multe prese magari senza nemmeno accorgersene (soste, infrazioni al traffico, eccessi di velocità etc..) o di contestazioni della Agenzia delle Entrate per rilievi formali magari di poco conto sulle dichiarazioni dei redditi. Al signor Marco Rossi (il nome è di fantasia) proprio quest’ultima è arrivata: una cartella Equitalia con una contestazione per irregolarità formali da parte della Agenzia delle Entrate su una dichiarazione dei redditi di cinque anni prima. «Ma come? Sono lavoratore dipendente, l’unica cosa che aggiungo è qualche detrazione di spese mediche e per questo invio tutto al commercialista». Marco manda la cartella di Equitalia al commercialista, che allarga le braccia: «La cifra non è enorme. Bisogna pagarla». Marco sospira: «Per lei non saranno enormi 2.114,66 euro. Ma per me sono più di un mese di stipendio. Almeno si può pagare a rate?». Con l’aiuto del commercialista è subito pronta la lettera da spedire ad Equitalia: non c’è bisogno di allegare documentazione che comprovi le difficoltà del momento per cifre così basse. E infatti Equitalia tempo un mese risponde a Marco, che apre la lettera tutto felice: «Le abbiamo accordato la ripartizione del pagamento di tale documento in n.28 rate mensili». Rateizzare – Il piano di ammortamento – scrivono – è stato «formulato secondo il criterio alla francese, che prevede rate di importo costante con quota di capitale crescente e quota interessi decrescente». Il signor Rossi non ci capisce molto: qualcosa cresce, qualcosa altro decresce. Ma vede il conto totale a fine operazione: 3.076,44 euro. Rateizzare quel debito che nemmeno capisce gli costa insomma 950 euro più che pagare subito. Sono 20 giorni di stipendio che si involano un po’ salendo un po’ scendendo «alla francese» per finire in tasca ad Equitalia. Le varie colonne dicono «quota capitale», «quota interessi di mora», «quota interessi di dilazione», «quota compensi di riscossione». Si fa due calcoli e significa che in due anni e 4 mesi il suo debito aumenta del 45,2%. Se va da uno strozzino dal cuore buono finisce che per una cifra così i prestito riesce perfino a risparmiare rispetto a quanto gli chiede il fisco italiano. Equitalia vuole il 32,58% in interessi di mora, poi il 4% di interessi di dilazione e l’8,6% di compensi di riscossione. Avranno ragione? Naturalmente hanno ragione: sono le leggi e i regolamenti che prevedono questo lievitare del debito dei contribuenti. Ogni governo di questi ultimi anni ha fatto finta di addolcire la pillola, si è sgolato parlando di «fisco amico», di «sportello amico», di una Equitalia dal volto umano, magari ha anche allargato e allungato le possibilità di rateizzare il debito per cifre via via più consistenti e perfino in tempi più lunghi, per venire incontro alle difficoltà che la crisi economica crea nel bilancio familiare o aziendale di milioni di contribuenti. Ma al ruolo vocazionale di strozzinaggio lo Stato non ha mai rinunciato, in nessuno dei volti in cui si presenta. Tassi di interesse – Il primo gennaio 2014 scorso sulla <em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana</em> è stato pubblicato il nuovo tasso di interesse legale stabilito dal governo italiano: è l’uno per cento. Il contribuente non si deve attendere di più quando presta soldi o li dà in custodia a Stato o privati secondo le leggi vigenti. Ma se il percorso è quello contrario: è lo Stato che li deposita da te (ad esempio facendoti rateizzare il tuo debito con lui), quella regola non vale più, e sono dolori per il cittadino. Oltretutto non c’è solo Equitalia: quel debito potrebbe essere con l’ufficio tributi di un comune, o con un ufficio giudiziario, o con un altro ente pubblico. E ognuno applica il tasso che vuole. Ad esempio gli interessi sulle dilazioni sono diversissimi in ogni posto di Italia: si va da zero fino al 6 per cento. Ed è questione di fortuna: gli uffici giudiziari applicano il 4,5%. L’ufficio tributi del comune di Monza (e di pochi altri piccoli comuni) non chiede interessi (il tasso sulle dilazioni è 0%). Quello di Livorno vuole il 4,5%, quello di Perugia si accontenta dell’1% che sarebbe poi il tasso legale, quello di Pitigliano chiede il 3,5%. A Messina vogliono il 4%, a Torino il 5%, a Milano sulla tassa per i rifiuti viene applicato un interesse dilazionatorio del 2%, a Novara l’ufficio tributi chiede il 2,5%, in un posto vip come Courmayeur si accontentano dell’1,5% (a Cortina invece è 1%).</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">E’ facile far passare i meridionali da mafiosi: a 14 anni e per sempre.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">«Quella bambina di 14 anni è un capomafia»,</strong> scrive Francesco Altomonte su “Il Garantista”. Mancano sei mesi al compimento dei suoi 17 anni, ma leggendo i capi di imputazione riportati nell’avviso di conclusioni delle indagini preliminari sembra di avere a che fare con un boss di lunga data, di un criminale incallito che ha dedicato la sua vita a “<em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">mamma ‘ndrangheta</em>”. Lei (sì, stiamo parlando di una ragazzina), figlia di uno dei personaggi di primo piano della potente cosca Gallico di Palmi, nel Reggino, risulta ancora incensurata, benché la procura dei minorenni di Reggio Calabria l’accusi non solo di associazione mafiosa, ma anche di essere un capo promotore del clan (armato) di riferimento dei suoi genitori. Il primo pensiero che passa nella mente del cronista (o perlomeno dovrebbe passare) è: ma un ragazzina che all’epoca dei fatti non aveva compiuto 14 anni, è imputabile? La risposta è, anzi dovrebbe essere no, ma la data posta in calce al documento che decreta la fine delle indagini preliminari dissiperebbe i dubbi: «Accertato in Palmi e territori limitrofi in epoca successiva al 12.05.2011». Nel giugno di quell’anno (il 2011), infatti, la ragazzina avrebbe compiuto 14 anni, quindi poteva essere perseguita per il delitto associativo. Alcuni fatti che le vengono contestati, infatti, risulterebbero compiuti nei mesi successivi. Da qui, la possibilità da parte della procura dei minori di poterla accusare di associazione mafiosa. La ragazza, che dall’inizio del 2014 è ospite di una famiglia nel nord Italia, entra in una delle tante inchieste che hanno permesso di decapitare il clan Gallico, in particolare quella in cui viene colpita una presunta rete di fiancheggiatori della cosca dedita alle estorsioni. Suo padre e sua madre sono in carcere, lei vive in casa con dei partenti. Gli uomini della squadra mobile di Reggio Calabria e del commissariato di Palmi, che stanno conducendo le indagini, hanno piazzato delle microspie in quella casa e a metà del 2011 intercettano una conversazione nella quale alcuni indagati parlano di soldi e di qualcosa nascosto all’interno di quella abitazione. Tra i partecipanti alla discussione c’è anche l’allora tredicenne. La ragazza dopo alcuni minuti lascia la casa insieme a una donna finita in carcere alla fine del 2011, Loredana Rao, salendo in auto con lei. Gli investigatori, per capire dove e cosa trasportassero nell’autovettura, piazzano un posto di blocco appena fuori la città. Le due donne pochi minuti dopo intravedono la volante della polizia, fermano la macchina e fanno marcia indietro. Quella è la prova per i poliziotti che qualcosa non quadra. Partono all’inseguimento e bloccano non solo la macchina nella quale viaggiavano la Rao e la ragazzina, ma anche un’altra autovettura con a bordo alcuni uomini della famiglia. La mossa conseguente è il trasferimento di tutti in commissariato per la perquisizione. Per evitare fughe o altri problemi, due poliziotti salgono a bordo delle due macchine. Un agente, si legge nell’informativa redatta dagli uomini della Mobile, durante il tragitto nota che la ragazzina cercava di sistemare qualcosa che aveva nascosto all’altezza dell’inguine. Appena giunti in commissariato chiedono se vogliono essere assistiti da un legale, soprattutto lei che ancora non ha compiuto 14 anni, ma tutti declinano l’invito. La ragazza, però, non si fa neanche perquisire perché spontaneamente consegna alla poliziotta un foglietto contenuto all’interno dello slip. Si scoprirà nel novembre 2011 di cosa si tratta, quando la procura antimafia di Reggio Calabria emette un decreto di fermo con il quale finisce in carcere l’intera rete di presunti estortori. Si trattava di un foglio di calendario sul quale erano state annotate date e cifre. Per gli inquirenti quei dati parlano chiaro: sono appunti per la riscossione del pizzo imposto dal clan Gallico agli imprenditori e commercianti della città. Alcuni di loro, per inciso, collaboreranno alle indagini confermando quanto ricostruito dalle forze dell’ordine. All’interno di un’altra informativa, la ragazzina viene intercettata con il fratello. Per gli inquirenti il parente le starebbe impartendo degli ordini per andare a ritirare delle estorsioni, o per intimarne in pagamento. Siamo nel 2012 e, quindi, per la legge italiana la 14enne è perseguibile e può essere incriminata. L’equazione sembrerebbe questa: siccome tutti i suoi parenti e membri del clan sono dietro le sbarre, dai <em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">mammasantissima</em> fino ai fiancheggiatori, l’allora 14enne svolgerebbe il compito di “reggente” della cosca, anello di congiunzione con i detenuti e figura “visibile” della famiglia sul territorio. La ragazzina, intanto, dopo l’arresto di tutti i suoi parenti, compreso suo fratello ancora minorenne, viene data in affidamento a una famiglia del nord Italia dalla quale la giovane, secondo quanto appreso, fugge con regolarità per ritornare a casa. Con altrettanta regolarità viene ripresa e riportata indietro. Secondo quanto saputo nella giornata di ieri, pare che solo ad agosto scorso, il Tribunale dei minori le abbia concesso la possibilità di visitare suo padre in carcere.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Mio marito, ’ndranghetista per sempre.</strong> Ma è innocente anche per la legge, scrive Yvone Graf su “Il Garantista”. «Racconto la mia storia, una storia qualunque di malagiustizia, di una vita segnata irrimediabilmente da un marchio posto sulle teste della mia famiglia e mai più rimosso: la ‘ndrangheta. Nel lontano 1991 ho incontrato l’uomo che oggi è mio marito. All’epoca lui era un sorvegliato speciale, doveva ancora scontare 4 anni di sorveglianza per una misura di prevenzione. Li abbiamo scontati insieme. Chi vive con un sorvegliato speciale patisce tutte le limitazioni e le conseguenze che ne derivano: andare tutti i giorni in questura a mettere la firma; non uscire da casa prima del alba e rincasare prima del tramonto; stare tutte le notti pronti a subire un controllo improvviso che può coglierti nel sonno profondo e farti rischiare una denuncia per evasione. Aveva 18 anni mio marito quando fu accusato di appartenere a una cosca della ‘ndrangheta e di essere il super killer di questa cosca. L’avevano accusato di una diecina di omicidi, altrettanti tentati omicidi, sequestri di persona, porto abusivo di armi da guerra e chi più ne ha più ne metta. Fu condannato in primo grado tenuto conto della sua giovane età a 101 anni e 6 mesi di carcere. Dopo i vari gradi di giudizio, nel 1990 fu assolto da tutte le incriminazioni per non aver commesso il fatto ma condannato per associazione a delinquere, art. 416 c.p. – all’epoca dei fatti il reato di associazione mafiosa non era ancora codificato. Mio marito si professava innocente. Le accuse specifiche erano cadute ma era rimasta in piedi quella associativa a salvare il teorema degli inquirenti e una misura di prevenzione, appunto, cinque anni di vigilanza. Condannato senza commettere un reato a tre anni di reclusione; cresciuto e vissuto in un paese dove tutti conoscono tutti e tutti si frequentano, giovani, nelle strade e nelle piazze di paese. Per quel ragazzo che era mio marito fu devastante, fu causa di un grave sbandamento. Era vittima di un’ingiustizia che gli stava distruggendo la giovinezza e la vita. Da detenuto si era ammalato di anoressia ed era stato messo ai arresti domiciliari a causa del suo deperimento organico. Poi mandato al confino nel Lazio, solo e lontano dalla famiglia, affetto da una grave depressione ed in balia di una assoluta incertezza sul suo futuro. Poi una sera, sbandato per come era all’epoca, commise il furto di una macchina e fu arrestato e condannato per questo a 4 mesi di reclusione. Dopo questa carcerazione e dopo di aver scontato la sua sorveglianza, nel dicembre del 1994 decidemmo di lasciare l’Italia e di venire in Svizzera, il mio paese di appartenenza. Speravamo di iniziare una vita serena, di trovarci un lavoro entrambi e di vivere lontano da tutto tranquillamente ma ancora una volta questo ci fu impedito dallo stato italiano. Dopo appena 4 mesi che eravamo in Svizzera siamo venuti a sapere che lui era di nuovo ricercato dalla giustizia italiana. Un pentito lo accusava, per sentito dire, di essere il killer di un duplice omicidio avvenuto nei primi anni 80. In primo grado per queste accuse ha preso una condanna a 26 anni di reclusione. Il pm in appello chiese l’ergastolo. Nel 1998 la polizia svizzera esegue l’arresto di mio marito che nel frattempo era stato inserito nella lista dei 500 latitanti più pericolosi d’Italia su mandato internazionale emesso dall’Italia nonostante da subito ci fossimo opposti all’estradizione. Mio marito si dichiarava un perseguitato dalla giustizia italiana. Intanto mio marito ancora lottava con gli effetti collaterali delle prime ingiustizie subite e le loro conseguenze: attacchi di panico, ansia, depressione maggiore. In quel periodo avviammo le pratiche per poterci sposare. Nel ’96 avevo partorito il mio primo figlio che lui non aveva potuto riconoscere in quanto latitante ed ero incinta al 5 mese, al momento del suo arresto, della mia seconda figlia. Nel dicembre del ’98 ci sposammo nel carcere in svizzera e ai miei figli fu riconosciuta la paternità. Nel febbraio 1999 arrivo l’estradizione e mio marito fu prelevato e portato via dalla Svizzera. Per giorni non sono riuscita a sapere dove l’avevano portato. Poi seppi che era nel carcere a Como. Partii subito e mi accompagnò al carcere un avvocato del posto cui il mio legale aveva chiesto una cortesia. Lo fece malvolentieri precisandomi che non era opportuno per un avvocato stare vicino a chi aveva quel genere di imputazioni. Non trovai mio marito a Como. Era stato trasferito in Calabria. Solo dopo tre settimane dall’estradizione ho potuto fare il primo colloquio con lui: devastante! Mio marito era l’ombra di sé, irriconoscibile, lo sguardo spento, movimenti spaventosamente rallentati, assente e incapace di formulare delle frasi compiute. Non gli somministravano la sua terapia e con delle punture di calmanti lo tenevano in quello stato. A marzo 1999 venne assolto con formula piena per non aver commesso il fatto! Ma non tornò libero subito. Continuavano a tenerlo in virtù di un’accusa fumosa e incomprensibile tanto che la Svizzera rifiutò l’estradizione. Mio marito restava però detenuto. Ho dovuto fare il diavolo a quattro con l’appoggio dell’ambasciatore che richiamava il ministero degli Interni al rispetto dei accordi. Per fortuna sul nostro cammino incontrammo un giudice onesto che dovette intimare la scarcerazione al direttore del carcere avvisandolo che rischiava una denuncia per sequestro di persona e mio marito tornò libero. Sembrava tutto finito, a parte le patologie depressive che ancora affliggono mio marito. Ma le conseguenze di una condanna per associazione sono immortali, ti seguono per sempre. Marchiano una persona e la sua famiglia in modo definitivo, incancellabile. La Svizzera nega a mio marito la cittadinanza in virtù di rapporti segreti e di una pericolosità sociale presunta ineluttabilmente e collegata alla qualifica di ‘ndranghetista. Mio marito non aveva commesso alcun reato ma è ‘ndranghetista per sempre per volontà dello Stato italiano, senza diritto di replica e senza speranza di redenzione. Mafioso da innocente, la sua vita, le nostre vite, proprietà dello stato, per sempre. I nostri figli, mafiosi per discendenza ereditaria e così, da padre in figlio, all’infinito.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Inutile ribellarsi. I Tribunali sono proprietà dei giudici.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Cassazione su Ilva: «Giudici tarantini senza condizionamenti», scrive Mimmo Mazza su “La Gazzetta del Mezzogiorno”. Il processo sull’inquinamento provocato dall’Ilva si può tranquillamente e legittimamente fare a Taranto perché «non c’è una grave situazione locale tale da condizionarlo» e perché «l’esito non riguarderà il futuro produttivo dello stabilimento siderurgico e dunque anche quello economico-sociale di Taranto ma la condotta di singoli imputati». I provvedimenti adottati dai magistrati tarantini che finora si sono occupati della vicenda «non sono stati il frutto del condizionamento operato da una «grave situazione locale», ma rappresentano piuttosto l’espressione fisiologica dell’esercizio della funzione giudiziaria e non denotano in alcun modo mancanza di imparzialità dell’ufficio giudiziario della sede in cui si svolge il processo medesimo».</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">In Italia si rileva che la Corte di Cassazione, sistematicamente, rigetta ogni istanza di rimessione da chiunque sia presentata e qualunque ne sia la motivazione. La Corte di Cassazione – Supremo Organo di Giustizia Italiana – rigetta sistematicamente ogni istanza di rimessione dei processi per legittimo sospetto e ogni richiesta di ricusazione presentata dall’imputato per grave inimicizia con il magistrato che lo giudica. La Corte di Cassazione non applica mai le norme per il giusto processo e, sistematicamente, non solleva mai dalla sua funzione il giudice naturale, anche quando questo non è sereno nel dare i suoi giudizi.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il 6 maggio 2013 è stata respinta l’istanza di Berlusconi di trasferimento a Brescia dei suoi processi a Milano. La richiesta di trasferimento è basata sul legittimo sospetto che ci sia un accanimento giudiziario, “un’ostilità” da parte della sede giudiziaria del capoluogo lombardo (che giudica sul caso della giovane marocchina) e da parte della Corte d’Appello, che si occupa del processo Mediaset, nei confronti del Cavaliere. In quaranta pagine, stilate dai legali e giunte in Cassazione a metà marzo, vengono rappresentate una serie di decisioni, atteggiamenti e frasi pronunciate in aula dai giudici che sarebbero la dimostrazione dell’accanimento nei confronti del leader del Pdl; tra queste le ordinanze con cui sono stati negati i legittimi impedimenti, le visite fiscali a carico di Berlusconi ricoverato al San Raffaele per uveite, la sentenza del caso Unipol dove gli non sono state concesse le attenuanti generiche, la fissazione di 4 udienze in 7 giorni nel processo Ruby, e alcune affermazioni in aula del procuratore aggiunto Ilda Boccassini e del presidente del collegio, Giulia Turri. Nel 2003 la richiesta di trasferire da Milano a Brescia i processi del cosiddetto filone toghe sporche (Imi-Sir/Lodo Mondadori), in cui era imputato Cesare Previti (mentre Berlusconi era stato prosciolto per prescrizione) fu respinta dai giudici, i quali ritennero che la situazione prospettata non potesse far ipotizzare un concreto pericolo di non imparzialità a Milano.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">L’imputazione di quattro avvocati nelle indagini per l’omicidio di Sarah Scazzi è “sconcertante e inquietante”. L’Unione delle camere penali scende in campo contro i pubblici ministeri del caso di Avetrana e chiede al ministro della Giustizia l’invio di ispettori alla procura di Taranto. Lo fa nel silenzio assordante della Camera Penale e dell’intero Consiglio dell’ordine degli avvocati di Taranto, assuefatti o collusi alle anomalie del foro tarantino. Anomalie su cui vi è una coltre di omertà forense e giudiziaria e di censura mediatica. Per l’Ucpi è “assurdo che nel medesimo procedimento si trattino questioni riguardanti il delitto e questioni relative all’indagine sul delitto stesso”. Ma “ancora più grave è che alcune contestazioni mosse a due avvocati letteralmente s’intromettono indebitamente nelle scelte e nelle strategie difensive, le quali dovrebbero, al contrario, costituire un recinto invalicabile e coperto dal segreto professionale”.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">C’è dunque una “grave violazione del diritto di difesa” da parte dei pm. E in particolare è “sconcertante quanto capita all’avvocato De Cristofaro, il quale per aver sostenuto l’assunzione di responsabilità del proprio assistito, da quest’ultimo reiteratamente dichiarata, si ritrova indagato per ‘infedele patrocinio dai pubblici ministeri che si prefiggono l’obiettivo di provare la responsabilità di altra e diversa persona”. Secondo i penalisti, “si è verificato un ‘corto circuito all’interno del quale i pm che sostengono l’accusa hanno elevato un’imputazione, per un reato riguardante in astratto le condotte del difensore che si pongono in contrasto con l’interesse del proprio assistito, che già a una prima lettura appare addirittura paradossale, poiché‚ si fonda su fatti che dimostrano in maniera lampante il contrario, e cioè che il difensore ha viceversa dato seguito alle richieste del proprio assistito.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">In realtà, i pm procedenti hanno valutato come contrastante con l’interesse dell’imputato, puramente e semplicemente, una versione dei fatti da questi offerta che confligge con l’ipotesi di accusa e lo hanno fatto sulla scorta della loro ricostruzione dei fatti”. Insomma, “oltre a ergersi arbitri della formulazione dell’accusa, i pm pretendono di determinare anche l’interesse dell’imputato a sostenere l’una o l’altra tesi, e nel far questo criminalizzano l’attività del difensore, il che appare una intollerabile violazione del diritto di difesa oltre che l’espressione di una cultura apertamente inquisitoria. Con il risultato, inquietante e certamente non ignorato, che attraverso la contestazione elevata si vorrebbe determinare, allo stato, un obbligo deontologico di astensione da parte del difensore che, in consonanza con il proprio assistito, ha sostenuto una tesi avversa rispetto a quella caldeggiata dalla Procura”. Non solo: “Nel corso dell’indagine le attività difensive – lamenta l’Ucpi – sono state costantemente oggetto di controllo da parte della autorità giudiziaria, e anche di decisioni assai stravaganti quale quella di autorizzare l’espletamento di un atto di parte, come l’assunzione di informazioni, ‘alla presenza dei pm procedenti oppure di imporre il potere di segretazione nei confronti di persone sottoposte alle indagini”. Tutto ciò si riverbera nell’ipotesi di affrancarsi il diritto di poter far scegliere agli imputati i difensori che più aggradano ai Pm. L’avv. De Cristofaro, per forza di cose prenderà in considerazione la concreta possibilità di rilasciare l’incarico trovandosi in una situazione di contrasto con il suo cliente, mentre per i P.M. l’operato del suo predecessore, l’avv. Galoppa era conforme se non strumentale alle loro attività.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Tutto questo lo sa bene il dr Antonio Giangrande di Avetrana, presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie, che nel denunciare codeste anomalie, viene perseguitato dai magistrati criticati, con il benestare della Corte di Cassazione, che non rileva affatto il legittimo sospetto che i loro colleghi tarantini possano essere vendicativi contro chi si ribella.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">29 agosto 2011. La rimessione del processo per incompatibilità ambientale rigettata dalla Cassazione. «Le lettere scritte da Michele Misseri le abbiamo prodotte perchè‚ sono inquietanti non tanto per il fatto che lui continua ad accusarsi di essere lui l’assassino, ma proprio perchè mettono in luce questo clima avvelenato, in cui i protagonisti di questa inchiesta possono essere condizionati». Lo ha sottolineato alla stampa ed alle TV l’avv. Franco Coppi, legale di Sabrina Misseri riferendosi alle otto lettere scritte dal contadino di Avetrana e indirizzate in carcere alla moglie Cosima Serrano e alla figlia Sabrina, con le quali si scusa sostenendo di averle accusate ingiustamente. «Michele Misseri – aggiunge l’avv. Coppi – afferma che ci sono persone che lo incitano a sostenere la tesi della colpevolezza della figlia e della moglie quando lui afferma di essere l’unico colpevole e avanza accuse anche molto inquietanti. Si tratta di lettere scritte fino a 7-8 giorni fa». «Che garanzie abbiamo – ha fatto presente il difensore di Sabrina Misseri – che quando dovrà fare le sue dichiarazioni avrà tenuta nervosa e morale sufficiente per affrontare un dibattimento?». «La sera c’è qualcuno che si diverte a sputare addosso ad alcuni colleghi impegnati in questo processo. I familiari di questi avvocati non possono girare liberamente perchè c’è gente che li va ad accusare di avere dei genitori o dei mariti che hanno assunto la difesa di mostri, quali sarebbero ad esempio Sabrina e Cosima. Questo è il clima in cui siamo costretti a lavorare ed è il motivo per cui abbiamo chiesto un intervento della Corte di Cassazione». «E’ bene – ha aggiunto l’avvocato Coppi – allontanarci materialmente da questi luoghi. Abbiamo avuto la fortuna di avere un giudice scrupoloso che ha valutato gli atti e ha emesso una ordinanza a nostro avviso impeccabile. La sede alternativa dovrebbe essere Potenza. Non è che il processo si vince o si perde oggi, ma questo è un passaggio che la difesa riteneva opportuno fare e saremmo stati dei cattivi difensori se per un motivo o per l’altro e per un malinteso senso di paura non avessimo adottato questa iniziativa».</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">«I Tribunali non sono proprietà dei giudici»</strong>, scrive Errico Novi su “Il Garantista”. Vogliono rovinare la “festa”. Oggi sarebbe la giornata della giustizia, proclamata dall’Anm per protestare contro la riforma del ministro Orlando e in particolare contro il taglio delle ferie. I penalisti intervengono con una certa, brutale franchezza e mettono in discussione i dati che oggi i magistrati proporranno ai cittadini, per l’occasione liberi di entrare nei Palazzi di giustizia. Intanto, dice il presidente dell’Unione Camere penali Beniamino Migliucci, l’iniziativa del sindacato delle toghe è «la dimostrazione, come se ce ne fosse bisogno, di una concezione proprietaria della giustizia e dei luoghi in cui essa si celebra, da parte dei magistrati». I cittadini, dice, «non hanno bisogno di alcun invito per accedere al Tribunale, luogo sacro in cui si svolgono i processi in nome del popolo italiano». Dopodiché «i numeri forniti dall’Associazione magistrati rischiano di offrire una visione autoreferenziale e alterata della situazione in cui versa la giustizia italiana, nella quale si enfatizza la loro efficienza a tutto discapito di una realtà che ci vede fra i primi paesi in Europa per numero di condanne dalla Corte di Strasburgo». I numeri sono altri, secondo il presidente dei penalisti, «a cominciare dalla sostanziale inattuazione del sistema di controllo sulla responsabilità dei magistrati, dalle frequentissime sentenze di riforma dei giudizi di primo grado, per passare al cospicuo importo dei risarcimenti che lo Stato è costretto ogni anno a pagare per indennizzare le vittime degli errori giudiziari, all’inevitabile ricorso, da parte della magistratura togata, all’ausilio di magistrati onorari, il cui apporto è determinante per il raggiungimento di quegli obiettivi di produttività che la Anm enfatizza». Su una delle “contro-statistiche” proposte da Migliucci interviene anche il cahier de doleance del viceministro della Giustizia Enrico Costa, che dà notizia del boom di risarcimenti per ingiusta detenzione ed errori giudiziari pagati dallo Stato nel 2014. «L<strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">’incremento rispetto all’anno precedente è del 41,3%: 995 domande liquidate per un totale di 35 milioni e 255mila euro</strong>». Dal 1992, osserva Costa, «l’ammontare delle riparazioni raggiunge così i 580 milioni: sono numeri che devono far riflettere, si tratta di persone che si sono viste private della libertà personale ingiustamente e per le quali lo Stato ha riconosciuto l’errore. Dietro c’è una storia personale, ci sono trepidazioni, ansie, che un assegno, anche di migliaia di euro, non può cancellare». Le contromisure di Parlamento e governo sono note: da una parte la legge sulla custodia cautelare, che naviga ancora in acque incerte, dall’altra quella sulla responsabilità civile dei giudici, prossima all’approvazione della Camera. Sui problemi più generali del processo penale è ora all’esame della commissione Giustizia di Montecitorio l’atteso ddl del governo, che si accoda al testo base adottato proprio ieri dai deputati sulla prescrizione. «Sono soddisfatta, abbiamo avviato tutti e due i provvedimenti, coerenti tra loro», dice la presidente Donatella Ferranti. Su un altro capitolo della riforma, la soppressione di alcuni Tribunali, arriva dalla Consulta la bocciatura del referendum con cui alcune regioni avevano impugnato le chiusure. Tra queste, c’erano anche le sedi delle zone terremotate dell’Abruzzo.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Spero che la risposta sia esauriente alla domanda : <strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">CONVIENE DENUNCIARE?</strong></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Dr Antonio Giangrande</span></em></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-size: 14px; line-height: 23px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie e di Tele Web Italia</span></div>
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-7977515296342701372016-03-04T18:23:00.000+01:002016-03-04T18:37:44.981+01:00Facciamo valere i nostri diritti in uno Stato di Diritto ! Il privato cittadino può dichiarare in arresto un giudice e qualunque altro<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Da Il Mattino del 03/03/2016</span><br />
<br />
<img src="http://www.ilgiorno.it/polopoly_fs/1.602759.1422099540!/httpImage/image.JPG_gen/derivatives/gallery_800/image.JPG" height="226" width="400" /><br />
<span style="background-color: #f9f9f9; line-height: 28.8px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Barricato per 9 ore in Tribunale. «Ho arrestato un giudice. Ho fatto un arresto da privato cittadino. Ma le forze dell’ordine l’hanno lasciata scappare. E’ evasa. E intanto, fino a quando non mi date il verbale d’arresto, io di qui non me ne vado». E con queste parole l’ingegnere Giuseppe Testa, 89enne di Avellino, ha tenuto impegnati carabinieri, polizia (sul posto anche il vicequestore Iannuzzi) e vigili urbani fino alle 20:30. Nessuno è riuscito a farlo ragionare. Nessuno lo ha convinto a recarsi in caserma a sporgere una regolare querela contro il giudice in questione: «L’arresto l’ho fatto qui e il verbale deve essere redatto qui, al terzo piano del tribunale di Avellino. E mano a mano che si avvicinava l’orario di chiusura degli uffici giudiziari, le 18, si facevano strada le ipotesi più azzardate, fino al prelievo forzato dell’ingegnere o al suo ricovero in tso da parte del 118. Fino a che la situazione non è stata risolta dagli agenti della polizia municipale di Avellino, che con un computer portatile ha finalmente raccolto le dichiarazioni spontanee dell’ingegnere: «Questo è un processo verbale – ha precisato l’ingegnere Testa-; voglio che venga ufficializzato il mio arresto del giudice, anche se in questo momento non si trova più qui». </span></span><br />
<span style="background-color: #f9f9f9; line-height: 28.8px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Tutto è iniziato ieri mattina alle 11:30, mentre al terzo piano del <b>palazzo di giustizia di Avellino</b>, aula del giudice per le esecuzioni immobiliari, si tiene l’udienza per la vendita all’incanto dei beni di proprietà delle società rappresentate dall’ingegnere. </span></span><br />
<span style="background-color: #f9f9f9; line-height: 28.8px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Beni posti in vendita su istanza dell’allora Banca Popolare dell’Irpinia (alla quale è poi subentrata la Mutina Srl, società per cartolarizzazione dei crediti dell’ex Bpi): «E’ una procedura di espropriazione coattiva – ci spiega l’avvocato civilista dell’ingegnere, Tiziana Teodosio – che va avanti dal 1990. </span></span><br />
<span style="background-color: #f9f9f9; line-height: 28.8px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Già nel passato l’ingegnere ha sporto denunce penali e promosso azioni civili contro quel provvedimento ingiusto, ma senza mai ricevere nessun riscontro. Evidentemente questa mattina l’esasperazione ha avuto la meglio». </span></span><br />
<span style="background-color: #f9f9f9; line-height: 28.8px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«Sono vittima di un accanimento che va avanti da 26 anni – dice l’ingegnere -. Era arrivata l’ora di dire basta. Sto lottando per la vita della mia famiglia. Vogliono farmi passare per pazzo, ma non rinuncio ai miei diritti e alla mia battaglia di legalità. Vogliono vendere all’asta dei beni che mi appartengono e vogliono farlo senza averne neanche i titoli». </span></span><br />
<span style="background-color: #f9f9f9; line-height: 28.8px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">L’esasperazione dell’ingegnere è esplosa alla fine dell’udienza di ieri mattina (che è stata tra l’altro rinviata a settembre per mancanza di offerte): Testa si è avvicinato al giudice e davanti a tutti, ad alta voce, l’ha <b>ufficialmente dichiarata in arresto: “per i reati di tentata estorsione, riduzione in schiavitù, usura, omissione d’atti di ufficio e malversazione”.</b> E’ lo stesso ingegnere, in un momento di pausa dell’intenso pomeriggio, a raccontarci quei concitati momenti: «All’inizio il giudice ha pensato che stessi scherzando, ma poi ha capito che facevo sul serio. Hanno allora chiamato uno dei carabinieri che presta servizio in tribunale e lo abbiamo aspettato insieme per qualche minuto. Poi il giudice si è stancato di aspettare nell’aula e ha detto che se ne andava in cancelleria. Mi ha detto “non si preoccupi ingegnere, non me ne scappo”. Poi è arrivato il carabiniere, ha raccolto la mia versione dei fatti ed è entrato nella cancelleria dal giudice. Insieme se ne sono usciti e se ne stavano per andare: li ho fermati chiedendo il verbale dell’arresto che avevo fatto da privato cittadino e il carabiniere mi ha risposto “dopo, dopo”. </span></span><br />
<span style="background-color: #f9f9f9; line-height: 28.8px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">E invece ho poi saputo che è stato il giudice a presentare una denuncia contro di me. A questo punto ho deciso di non andarmene, che sarei rimasto qui in tribunale<b> fino a che non mi avessero portato quel verbale del mio arresto.</b> Sto difendendo un patrimonio che mi sono sudato una vita» </span></span><br />
<span style="background-color: #f9f9f9; line-height: 28.8px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">(Gianluca Rocca Il Mattino).</span></span><br />
<span style="background-color: #f9f9f9; line-height: 28.8px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span></span><br />
<h1 style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 20px; font-stretch: normal; line-height: 30px; margin: 0px;">
Facoltà di arresto da parte dei privati</h1>
<div>
<img src="http://www.kultunderground.org/public/img/CONTROLLO.jpg" /></div>
<div>
<div align="center" class="TITOLO" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 6pt 0cm;">
<span style="color: windowtext; font-size: 10pt;">(nota<a href="http://www.kultunderground.org/art/752#_ftn1" name="_ftnref1" style="color: red; font-weight: bold; text-decoration: none;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt; line-height: 20px;">[1]</span></span></span></a>)<o:p></o:p></span></div>
<div align="right" class="FraseinizioFine" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="color: windowtext; font-size: 10pt;"><em>I nostri peggiori nemici,<o:p></o:p></em></span></div>
<div align="right" class="FraseinizioFine" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="color: windowtext; font-size: 10pt;"><em> e quelli con cui dobbiamo combattere più di tutti,<o:p></o:p></em></span></div>
<div align="right" class="FraseinizioFine" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="color: windowtext; font-size: 10pt;"><em>sono dentro<o:p></o:p></em></span></div>
<div align="right" class="AutoreFraseinizioFineNonCorsivo" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; margin: 0cm 0cm 6pt;">
<span style="color: windowtext; font-size: 10pt;">Miguel de Cervantes y Saavedra<o:p></o:p></span></div>
<div class="AutoreFraseinizioFineNonCorsivo" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; margin: 0cm 0cm 6pt;">
<br /></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-indent: 0cm;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 20px;">L'arresto in flagranza<a href="http://www.kultunderground.org/art/752#_ftn2" name="_ftnref2" style="color: red; font-weight: bold; text-decoration: none;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt;">[2]</span></span></span></a> di reato, avviene normalmente ad opera di ufficiali e agenti della Polizia Giudiziaria. Secondo la legge (art.382 Codice di Procedura Penale), è in stato di flagranza chi viene colto nell'atto di commettere il reato (cosiddetta flagranza propria), o chi, subito dopo averlo commesso, è inseguito dalla polizia, dalla persona offesa o da altre persone, ovvero è sorpreso con cose o tracce dalle quali appaia che egli abbia commesso il reato immediatamente prima (cosiddetta flagranza impropria o quasi flagranza)<a href="http://www.kultunderground.org/art/752#_ftn3" name="_ftnref3" style="color: red; font-weight: bold; text-decoration: none;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt;">[3]</span></span></span></a>.<o:p></o:p></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-indent: 0cm;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 20px;">Nelle ipotesi di flagranza di reati per i quali è previsto l'arresto obbligatorio da parte della PG (qualche esempio dall'<b>art.380 CPP</b>: delitti contro la personalità dello Stato, delitto di devastazione e saccheggio, delitti contro l'incolumità pubblica, delitto di riduzione in schiavitù previsto, delitto di prostituzione minorile, delitto di iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile, delitto di furto di armi, delitto di rapina e di estorsione, delitti concernenti sostanze stupefacenti o psicotrope, ecc.), <b>e limitatamente ai casi in cui il delitto sia perseguibile d'ufficio</b><a href="http://www.kultunderground.org/art/752#_ftn4" name="_ftnref4" style="color: red; font-weight: bold; text-decoration: none;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt;">[4]</span></span></span></a>, <b><u>l'art.383 del Codice di Procedura Penale</u></b> stabilisce che "<b><i><u>ogni persona</u></i></b><i> è autorizzata a procedere all'arresto in flagranza</i><a href="http://www.kultunderground.org/art/752#_ftn5" name="_ftnref5" style="color: red; font-weight: bold; text-decoration: none;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt;">[5]</span></span></span></a>", con l'obbligo consequenziale di "<i>senza ritardo consegnare l'arrestato e gli oggetti costituenti il corpo del reato<a href="http://www.kultunderground.org/art/752#_ftn6" name="_ftnref6" style="color: red; font-weight: bold; text-decoration: none;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><b><span style="font-size: 10pt;">[6]</span></b></span></span></a> alla polizia giudiziaria,<u> la quale redige il verbale<a href="http://www.kultunderground.org/art/752#_ftn7" name="_ftnref7" style="color: red; font-weight: bold;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><b><span style="font-size: 10pt;">[7]</span></b></span></span></a> della consegna e ne rilascia copia</u>"</i>.<o:p></o:p></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-indent: 0cm;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 20px;">L'istituto costituisce, quindi, <b>una forma di autotutela che il nostro ordinamento penale ha riservato al privato,</b> in considerazione della <u>necessità pratica che impone un'immediata e tempestiva reazione di fronte al perpetrarsi di un grave delitto</u>, oltre che essere l'espressione di una politica legislativa finalizzata a permettere la repressione di fatti illeciti <u>anche attraverso la volontaria collaborazione dei cittadini con le istituzioni.</u><o:p></o:p></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-indent: 0cm;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 20px;">La facoltà di effettuare l'arresto per il cittadino privato non rappresenta certo una "novità" dell'attuale sistema processualpenalistico (risalente agli anni 1988/89), ed è stato in passato sospettato di essere in contrasto con il 2° comma dell'art.13 della Costituzione il quale, autorizzando la sola "autorità di pubblica sicurezza" ad adottare misure restrittive della libertà personale, parrebbe volersi riferire soltanto agli organi costituiti che impersonano <st1:personname productid="la Pubblica Amministrazione." w:st="on">la Pubblica Amministrazione.</st1:personname> </span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-indent: 0cm;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 20px;"><st1:personname productid="La Corte Costituzionale" w:st="on">La Corte Costituzionale</st1:personname> ha, tuttavia, precisato<a href="http://www.kultunderground.org/art/752#_ftn8" name="_ftnref8" style="color: red; font-weight: bold; text-decoration: none;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt;">[8]</span></span></span></a> che il privato, quando agisce in presenza dei presupposti previsti dalla norma che gli consente l'arresto in flagranza, <b>acquisisce la veste di organo di polizia, <i>sia pure in via straordinaria e temporanea</i>, e di conseguenza viene a godere, nell'esercizio delle funzioni pubbliche assunte, della stessa speciale posizione giuridica conferita ai soggetti che esercitano poteri di polizia giudiziaria.</b> Semprechè, sottolinea <st1:personname productid="la Corte" w:st="on">la Corte</st1:personname>, rimanga nei limiti che la norma stessa impone (egli è anche autorizzato a prendere in custodia le cose costituenti <u>il corpo del reato,</u> assumendo così eventualmente anche la qualità di custode di cose sequestrate).<o:p></o:p></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-indent: 0cm;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 20px;">E a questo proposito, opportunamente viene chiarito dalla Giurisprudenza della Corte di Cassazione che, determinante ai fini della legittimità dell'arresto, è la circostanza che la persona arrestata non venga trattenuta, dal privato intervenuto nell'operazione, oltre il tempo strettamente necessario per la consegna agli organi di polizia, in modo da evitare che una misura eccezionale si trasformi in un "sequestro di persona"<a href="http://www.kultunderground.org/art/752#_ftn9" name="_ftnref9" style="color: red; font-weight: bold; text-decoration: none;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt;">[9]</span></span></span></a> dell'arrestato.<o:p></o:p></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-indent: 0cm;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 20px;"><b>Inoltre</b>, per concludere e precisare ancora meglio,<b> i privati cittadini possono difendere i beni di loro proprietà e possono inseguire i ladri anche se questi ultimi si sono già "disfatti" degli oggetti rubati e anche se il reato commesso prevede l'arresto facoltativo</b> da parte della polizia giudiziaria. </span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-indent: 0cm;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 20px;"><b>Questo in sostanza il senso della sentenza n. 37960 della Corte di Cassazione (Sez. II penale), del 24-09-2004.</b> <st1:personname productid="la Corte" w:st="on">La Corte</st1:personname> ha dichiarato "inammissibile" il ricorso di un borseggiatore che aveva rubato ad una giovane bolognese il portafogli, di cui però si era liberato subito poiché si era accorto che un passante lo aveva visto. Nonostante, quindi, la possibilità di recuperare agevolmente il portafogli, il passante aveva inseguito e trattenuto il ladro, successivamente identificato e arrestato. L'intervento del passante era stato "illegittimo", secondo il borseggiatore, perché "per il furto aggravato non è concessa al comune cittadino la facoltà di arresto".<o:p></o:p></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-indent: 0cm;">
<st1:personname productid="la Corte" w:st="on"><span style="font-size: 10pt; line-height: 20px;"><b>La Corte</b></span></st1:personname><span style="font-size: 10pt; line-height: 20px;"><b> ha affermato invece che "il privato, anche in assenza delle condizioni previste dal combinato disposto degli articoli 383 e 380 cpp, e quindi anche se non ha la facoltà di procedere all'arresto in flagranza dell'autore dei reati per i quali è solo previsto l'arresto facoltativo, ha tuttavia <u>il diritto di difendere la sua proprietà e quella dei terzi dagli attacchi dei malfattori</u></b><u>; e quindi di inseguire un ladro al fine di recuperare la refurtiva e di consentirne l'identificazione e l'eventuale arresto da parte della polizia giudiziaria".</u><o:p></o:p></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-indent: 0cm;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 20px;">La sentenza ha perciò reso definitiva la condanna a tre anni e un mese di reclusione, oltre a 600 euro di multa, nei confronti del borseggiatore confermando la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Bologna nel 2003. Non ha avuto successo, è stata la conclusione dei magistrati, "la tesi difensiva che vorrebbe addirittura criminalizzare l'encomiabile operato di un soggetto intervenuto in difesa di un diritto altrui". Pertanto l'intervento del passante va considerato "assolutamente legittimo".<o:p></o:p></span></div>
<div align="justify" class="AutoreArticolo" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 6pt 0cm 12pt;">
<br /></div>
<div align="justify" class="FraseinizioFine" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="color: windowtext; font-size: 10pt;"><em>Quando non si fa nulla, ci si crede responsabili di tutto.<o:p></o:p></em></span></div>
<div align="justify" class="AutoreFraseinizioFineNonCorsivo" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="color: windowtext; font-size: 10pt;">Jean Paul Sartre</span><span style="color: windowtext; font-size: 10pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div align="justify" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px;">
<br clear="all" /></div>
<div align="justify" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px;">
<hr align="left" size="1" width="33%" />
</div>
<div align="justify" class="MsoFootnoteText" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<a href="http://www.kultunderground.org/art/752#_ftnref1" name="_ftn1" style="color: red; font-weight: bold; text-decoration: none;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 8pt;"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 8pt; line-height: 16px;">[1]</span></span></span></span></a><span style="font-size: 8pt;"> Nell'immagine "controllo di polizia", dal sito della Polizia di Stato, www.poliziadistato.it.<o:p></o:p></span></div>
<div align="justify" class="MsoFootnoteText" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<br /></div>
<div align="justify" class="MsoFootnoteText" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<a href="http://www.kultunderground.org/art/752#_ftnref2" name="_ftn2" style="color: red; font-weight: bold; text-decoration: none;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 8pt;"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 8pt; line-height: 16px;">[2]</span></span></span></span></a><span style="font-size: 8pt;"> <b>Arresto in flagranza:</b> consiste in una privazione temporanea di libertà di competenza esclusiva della p.g. L'arresto in flagranza rappresenta la prima forma di custodia cautelare; si distingue in obbligatorio e facoltativo, a seconda che la sua attuazione costituisca un atto dovuto o discrezionale. L'articolo 380 del Codice di Procedura Penale stabilisce, in via generale, che gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria <b>debbano procedere</b> all'arresto di chiunque è colto in flagranza di un <b>delitto</b> <b>non colposo</b>, consumato o tentato, per il quale la legge stabilisce la pena <b>dell'ergastolo o della reclusione non inferiore nel minimo a quattro anni e nel massimo a venti anni</b>. L'articolo 381 dello stesso Codice prevede, invece, soltanto la <b>facoltà di arrestare</b> chi viene colto in flagranza di un <b>reato non colposo per il quale è prevista la pena della reclusione superiore nel massimo a tre anni ovvero non inferiore nel massimo a cinque anni</b>. Entrambi gli articoli prevedono, però, una lunga serie di reati, tassativamente indicati, per i quali è stabilito rispettivamente l'arresto obbligatorio o facoltativo, indipendentemente dalla previsione generale delle pene su indicate.<o:p></o:p></span></div>
<div align="justify" class="MsoFootnoteText" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<br /></div>
<div align="justify" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<a href="http://www.kultunderground.org/art/752#_ftnref3" name="_ftn3" style="color: red; font-weight: bold; text-decoration: none;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 8pt;"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 8pt; line-height: 16px;">[3]</span></span></span></span></a><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 8pt;"> </span></span><span class="CarattereCarattere"><span style="font-size: 8pt;">Cfr. Antonio Marini "L'arresto in flagranza di reato anche da parte dei privati" in www.specchioeconomico.com. giugno 2007.<o:p></o:p></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoFootnoteText" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<br /></div>
<div align="justify" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<a href="http://www.kultunderground.org/art/752#_ftnref4" name="_ftn4" style="color: red; font-weight: bold; text-decoration: none;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 8pt;"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 8pt; line-height: 16px;">[4]</span></span></span></span></a><span style="font-size: 8pt;"> <span class="CarattereCarattere">Si ha reato perseguibile d'ufficio quando non occorre, per l'inizio del processo, una manifestazione di volontà proveniente dalla persona offesa (querela art. 336 CPP, istanza art.341 CPP), oppure dalla pubblica autorità (richiesta art.342 CPP, autorizzazione a procedere art.343 CPP).<o:p></o:p></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoFootnoteText" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<br /></div>
<div align="justify" class="MsoFootnoteText" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<a href="http://www.kultunderground.org/art/752#_ftnref5" name="_ftn5" style="color: red; font-weight: bold; text-decoration: none;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 8pt;"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 8pt; line-height: 16px;">[5]</span></span></span></span></a><span style="font-size: 8pt;"> Diversamente che per gli organi di polizia si tratta, dunque, di una mera facoltà, cfr.: Siracusano, Galati, Tranchina, Zappalà, Diritto Processuale Penale, vol.II, 2° edizione<o:p></o:p></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-indent: 0cm;">
<a href="http://www.kultunderground.org/art/752#_ftnref6" name="_ftn6" style="color: red; font-weight: bold; text-decoration: none;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 8pt;"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 8pt; line-height: 16px;">[6]</span></span></span></span></a><span style="font-size: 8pt;"> <span class="CarattereCarattere"><b>Corpo del reato</b>: sono le cose sulle quali o mediante le quali il reato è stato commesso, nonché quelle cose che ne costituiscono il prodotto, il profitto o il prezzo. Esso è assoggettabile a confisca, misura di sicurezza a carattere patrimoniale, consistente nell'espropriazione, a favore dello Stato (<i>cum fiscum</i>), di cose collegate al reato, secondo uno dei criteri di relazione indicati dall'art. <a href="https://www.blogger.com/null" style="color: red; font-weight: bold;"><span style="color: windowtext;">240</span></a> CP (strumentalità, destinazione, produzione ecc). La legge distingue fra confisca obbligatoria (quando la pericolosità è intrinseca alla cosa: si pensi ad una pistola) e confisca facoltativa (quando il giudizio di pericolosità è formulato in relazione al caso concreto, mancando una valutazione di pericolosità presunta fatta dal legislatore). Mentre la confisca facoltativa può applicarsi solo in presenza di una condanna, quella obbligatoria va disposta anche in caso di assoluzione.<o:p></o:p></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoFootnoteText" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<br /></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-indent: 0cm;">
<a href="http://www.kultunderground.org/art/752#_ftnref7" name="_ftn7" style="color: red; font-weight: bold; text-decoration: none;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 8pt;"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 8pt; line-height: 16px;">[7]</span></span></span></span></a><span style="font-size: 8pt;"> <span class="CarattereCarattere"><b>Verbale (o processo verbale)</b>: indica un atto redatto da un pubblico ufficiale con funzione di documentazione e prova di fatti o atti ai quali il pubblico ufficiale assiste o che compie in prima persona. Il verbale contiene, naturalmente, la descrizione delle operazioni o dei fatti ai quali si riferisce. Quando ha per oggetto l'accertamento di un atto non scritto, il verbale rimane comunque da quest'ultimo distinto e può essere redatto anche in un momento successivo. È quindi la forma di documentazione, per riassunto o in forma integrale, delle attività compiute nell'ambito dell'intero procedimento penale. Nel primo caso, viene letteralmente trascritta tutta l'attività processuale che si svolge; nel secondo caso se ne fa un mero riassunto, integrato della registrazione fonografica ed audiovisiva<o:p></o:p></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoFootnoteText" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<br /></div>
<div align="justify" class="MsoFootnoteText" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<a href="http://www.kultunderground.org/art/752#_ftnref8" name="_ftn8" style="color: red; font-weight: bold; text-decoration: none;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 8pt;"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 8pt; line-height: 16px;">[8]</span></span></span></span></a><span style="font-size: 8pt;"> Corte Costituzionale, Sentenza n.89 del 1970.<o:p></o:p></span></div>
<div align="justify" class="MsoFootnoteText" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<br /></div>
<div align="justify" class="MsoFootnoteText" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<a href="http://www.kultunderground.org/art/752#_ftnref9" name="_ftn9" style="color: red; font-weight: bold; text-decoration: none;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 8pt;"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 8pt; line-height: 16px;">[9]</span></span></span></span></a><span style="font-size: 8pt;"> Corte Suprema di Cassazione 14/06/1993.</span></div>
<div align="justify" class="MsoFootnoteText" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<br /></div>
</div>
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-39406747006919432072016-03-04T09:48:00.000+01:002016-03-07T09:55:06.996+01:00Abbandono di rifiuti in proprietà altrui. E' una colpa essere proprietari di un terreno? Secondo il decreto Ronchi (art.14) NO.<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><b>SOMMARIO:</b>– 1. Premessa; – 2. <b>Cosa capita al proprietario di un’area interessata dall’abbandono di rifiuti;</b> – 3. Cosa si chiede al proprietario dell’area; – 4. I primi dubbi; – 5. Esempi caratteristici; – 6. La tesi da verificare; – 7. Le decisioni del Consiglio di Stato; – 8. Le decisioni dei Tribunali Amministrativi Regionali; – 9. La Suprema Corte di Cassazione; – 10. I “buoni” ed i “cattivi”; – 11. Alcuni aspetti particolari; – 12. Conclusioni.<br /> </span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><b>1 – Premessa</b>Prendendo spunto dalla recentissima decisione della Quinta Sezione del Consiglio di Stato (di seguito indicato con l’<i>acronimo</i> CdS), 16 novembre 2005, n. 6406, vorremmo evidenziare come, ancora oggi,<u>non</u> sono per niente rare le occasioni in cui un’amministrazione comunale (avviando – quando va bene !! – un procedimento amministrativo) indirizzi direttamente ai proprietari di un’area, in cui “qualcuno” ha scaricato dei rifiuti, un provvedimento che impone loro di provvedere alla rimozione degli stessi (molte volte qualificandola impropriamente come “<i>bonifica</i>”), nonostante che la deprecabile azione sia imputabile ai soliti <i>ignoti</i>. In aggiunta a ciò, molto spesso, viene del tutto omessa o trascurata – da parte dell’Ente locale – la predisposizione di concreti accertamenti volti ad individuare chi sia l’effettivo autore dell’illecito, come se ciò non avesse poi troppa importanza.<br />Dichiarata preliminarmente l’intenzione di <u><b>non</b></u> volersi addentrare nella tematica della <b><i>bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati</i><sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#1"><span style="text-decoration: none;">1</span></a></sup></b>, ci proponiamo di sottolineare come una delle <i>massime</i> ricavate dalla menzionata decisione n. 6406/2005, risulti formulata in maniera tale da lasciar intendere, a primo acchito, che le sopradescritte iniziative – intraprese dalle pubbliche amministrazioni a carico di proprietari di immobili – siano sempre del tutto legittime. D’altronde, vistone il tenore, non si può negare che lo si potrebbe anche pensare: «<i>L’ordinanza con la quale il sindaco impone al proprietario dell’area di bonificarla in relazione a rifiuti speciali tossici e nocivi su essa giacenti, non ha carattere sanzionatorio, nel senso che non è diretta ad individuare e punire i soggetti ai quali è da attribuire la responsabilità civile e/o penale della situazione abusiva, ma solo ripristinatorio, per essere rivolta essenzialmente ad ottenere la rimozione dell’attuale stato di pericolo e a prevenire ulteriori danni all’ambiente circostante e alla salute pubblica. Pertanto, detta ordinanza può essere legittimamente indirizzata all’attuale proprietario dell’area, cioè a colui che si trova con quest’ultima in un rapporto tale da consentirgli di eseguire gli interventi ritenuti necessari al fine di eliminare la riscontrata situazione di pericolo, ancorché essa sia da imputarsi ad altro soggetto o al precedente proprietario</i> (v. C.d.S. Sez. V, 2 aprile 2001, n. 1904 e 2 aprile 2003 n. 1678).»<br /><br />Il nostro, quindi, vuol essere un modesto contributo semplicemente rivolto a chiarire che – contrariamente a quanto qualcuno possa o <i>voglia</i> pensare – “di regola” <b>non</b> è affatto plausibile “prendere di petto” il proprietario <i>incolpevole</i> – di un terreno interessato da un abbandono di rifiuti – ed <i>invitarlo/incaricarlo/obbligarlo</i> a fare ciò che da questi, viceversa, non potrebbe essere assolutamente preteso.<br /><br />Con il proposito ed al fine di <i>approfondire</i> il più possibile – nei termini sopra esposti – questa peculiare e fors’anche secondaria fattispecie (che assurge però a ruolo primario per quei soggetti che vi si imbattono), ci vediamo costretti ad evitare la trattazione di quegli aspetti di natura penale che, non si esclude affatto, possano avere una certa rilevanza in casi simili. Rimarremo, appunto per questo, nel solco – deliberatamente prefissatoci – della descrizione e commento di <i>quelle situazioni </i>in cui le condotte, inizialmente descritte, sono state considerate palesemente illegittime, così come di <i>quelle altre</i> che, viceversa, sono risultate ammissibili, in quanto costituenti legittime <i>“eccezioni”</i> alla suddetta regola madre. Naturalmente con l’auspicio di non <i>annebbiare</i> ancor di più le idee del povero lettore, visto che, in tal caso, il <i>tentato rimedio</i> si rivelerebbe peggiore del male che si intendeva debellare.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><b>2 – Cosa capita al proprietario di un’area interessata dall’abbandono di rifiuti</b>Può capitare (e capita!!) che Tizio, per il solo fatto di esserne proprietario (o titolare di diritti reali o personali di godimento), si veda notificare – da parte dell’amministrazione comunale territorialmente competente – una comunicazione di avvio procedimento amministrativo, ex-art. 8 legge 241/90<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#2"><span style="text-decoration: none;">2</span></a></sup>, avente ad oggetto il riscontrato abbandono di rifiuti in una certa (sua) area. Comunicazione che, contenendo – solitamente – l’<i>invito</i> a rimuoverli prontamente, costringe l’interessato, quantomeno, ad attivarsi<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#3"><span style="text-decoration: none;">3</span></a></sup> per partecipare al procedimento. Diciamo subito che questa <i>partecipazione</i> deve considerarsi solo e soltanto un mero onere iniziale: <i>così…tanto per gradire!</i> Poi, ovviamente, ci sarà da affrontare anche tutto il resto del programma (primo, secondo, contorno, formaggi, frutta, dolce e caffè…); che, a dire il vero, costituisce…<i>il bello</i>… della storia!!<br />Quindi può accadere (ed accade!!) che, per quanto estraneo al fatto<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#4"><span style="text-decoration: none;">4</span></a></sup>, sia <i>“proprio il proprietario”</i> dell’area ad esser posto nelle condizioni di dover porre rimedio, e trovar soluzione, ad una situazione illecita determinata dalla scellerata condotta di <i>terzi ignoti</i>; tanto che – in caso di un eventuale, e non raro, contenzioso con l’amministrazione comunale procedente – questi <i>ultimi benemeriti sconosciuti</i> potrebbero persino “godere” dell’aggiuntiva soddisfazione di veder sommata la <i>“beffa”</i> al <i>“danno”</i> da loro stessi cagionato. Tutti episodi che chiunque sarebbe in grado di ascrivere nella famosa raccolta rubricata: «<i>Agli zoppi grucciate!</i>» o, che dir si voglia, «<i>Il giusto ne soffre per il peccatore !</i>».<br /><br />Sappiamo bene che, normalmente, la pubblica amministrazione opera conformandosi scrupolosamente ai basilari principi di <i>ragionevolezza, legalità, imparzialità, autotutela e buona amministrazione</i>. Quando però la “<i>pizzichiamo</i>” a cimentarsi nell’attuazione di pretese così paradossali, sorge spontaneo – ed è anch’esso: <i>ragionevole, legittimo ed imparziale</i> – un grosso <b>dubbio</b> sull’affermazione di cui al lemma precedente. D’altronde, in molti casi<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#5"><span style="text-decoration: none;">5</span></a></sup>, il tipico e purtroppo ricorrente deposito/abbandono di rifiuti consta di: modeste quantità di macerie edili, vecchi elettrodomestici, pneumatici, bidoni, tubi, ceramica sanitaria, qualche lastra di <i>eternit</i> – a volte – intonsa<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#6"><span style="text-decoration: none;">6</span></a></sup>, ecc., la cui rimozione, obiettivamente, non costituisce, di per sé, un problema insormontabile. Proprio per questo risulta difficile trovare una plausibile giustificazione al tentativo – operato da parte dell’istituzione che rappresenta la collettività – di coinvolgere direttamente chi non c’entra proprio niente (<i>alias</i>: proprietario <i>incolpevole</i>) con la verificatasi manifestazione di inciviltà. L’inopportunità di una tal condotta, così degna di biasimo, è altresì dimostrata dal fatto che, non di rado e magari in ragione dell’esigua quantità di rifiuti oggetto del contendere, il proprietario dell’area – “forzosamente” <i>invitato</i> a rimuovere l’illecito deposito di materiali di scarto – si faccia prendere dalla tentazione di rispondere favorevolmente all’invito che gli giunge dall’amministrazione comunale. Spinto a far ciò, non tanto da una recondita e spiccata benevolenza o da un innato senso di <i>masochismo</i>, quanto perché il destinatario dell’invito è portato a ritenere (a nostro avviso sbagliando!) che sia “più semplice” farsi carico della rimozione dei rifiuti – e……. <i>chiuderla là!</i> – piuttosto che dover instaurare un lungo ed oneroso contenzioso con l’Ente locale; implicante, come noto, l’andarsi a presentare di fronte ad un giudice, con l’assistenza di un legale e quant’altro, di sgradito, ognuno di noi può facilmente immaginare.<br />Addirittura, ci sentiamo di affermare che, in molti casi, il problema <i>principale</i> del proprietario <i>incolpevole</i> <u><b>non</b></u> è affatto il costo di quella rimozione, bensì l’istintivo <i>rifiuto</i> di rimuovere i <i>rifiuti</i> (ci sia consentito il bisticcio di parole) prodotti da altri maleducati concittadini, accompagnato dal fondato e prevalente timore<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#7"><span style="text-decoration: none;">7</span></a></sup> di creare un precedente negativo in capo ed a scapito di se stesso; sapendo bene di avere come unico “torto” quello di essere titolare di un diritto (la <i>proprietà</i>) tutelato dall’art. 42 della Carta Costituzionale.<br />Vogliamo dire che, se il proprietario <i>incolpevole</i> si attiva pedissequamente una prima volta – asportando quanto “offertogli” <i>notte tempo</i> dai soliti <i>furbi di turno</i> – come potrà, in una successiva (e magari molto più “consistente”) occasione, rifiutarsi di farlo? E’ vero – nessuno lo nega!– che l’accorto e diligente possidente potrà dotare i luoghi – divenuti oggetto dello scarico abusivo (e le relative vie di accesso) – di indicazioni di divieto di scarico, divieto di accesso, divieto di….<i>questo</i>, divieto….<i>di quell’altro</i>; così come è altrettanto vero che questi ed altri idonei<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#8"><span style="text-decoration: none;">8</span></a></sup> espedienti dissuasivi hanno un’efficacia meramente astratta. Se poi, riguardo a quest’ultima opinione, non trovassimo l’accondiscendenza di chi legge, reputiamo sia comunque da condividere perlomeno l’<i>assurdità</i> della pretesa che tali <i>escamotage precauzionali</i> vengano estesi ad ogni parte di quella proprietà e, conseguentemente, in ognuna delle proprietà riconducibili a quel certo soggetto. Tenendo ben presente che tutto ciò può valere per ciascuno dei – grandi e piccoli – proprietari immobiliari italiani; i quali, senza alcun’ombra di dubbio, non bramano certo di attivarsi preventivamente per (o di esser chiamati a): <i>cartellonare, recintare, o dotare di accorgimenti dissuasivi,</i> ogni tratto ed ogni angolo dei propri possedimenti, <b>sol per evitare</b> (o tentare inutilmente di farlo!) che a qualcuno, prima o poi, <b>passi per la mente la malsana idea</b> di prenderli di mira per scaricarvici dei rifiuti, a mo’ di omaggio natalizio; che potrebbe avere una certa attinenza con le festività da poco trascorse.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><b>3 – Cosa si chiede al proprietario dell’area </b>Occorre tener presente che solitamente, nella comunicazione di avvio procedimento amministrativo – che il proprietario <i>incolpevole</i> potrebbe vedersi recapitare –, l’Ente locale <u>indica</u> che gli agenti, accertatori del verificatosi misfatto, <b>non</b> sono stati in grado di identificare il vero <i>responsabile</i> dell’abbandono e <u>ricorda</u>, altresì, che l’obbligo di <i>rimozione</i> e <i>smaltimento</i> dei materiali abbandonati incombe <u>solidalmente</u>sul proprietario…<i>al quale tale violazione sia imputabile a titolo di <b>dolo</b> o <b>colpa</b></i>.<br />Nonostante il peculiare contenuto della significativa precisazione contenuta in quest’ultimo lemma<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#9"><span style="text-decoration: none;">9</span></a></sup>, capita spesso che sia proprio il <i>padrone</i> di casa – indipendentemente dalla sussistenza a suo carico del necessario elemento soggettivo della colpa – ad essere “<u><b>invitato</b></u>” ad attivarsi per la rimozione dei rifiuti <i>giacenti</i> nel proprio cespite immobiliare, oltre che, naturalmente, a ripulire il tutto …<i><u>con le <b>modalità</b>previste dalla normativa vigente</u></i>. Ma non basta, in quanto, non raramente, l’<i>invito</i> consiste in un vero e proprio <i>ordine</i> “sotto mentite spoglie”, essendo quasi sempre accompagnato dalla precisazione: «<i>In caso di inottemperanza il Sindaco <b>disporrà</b> con ordinanza le operazioni di cui sopra…</i>»; la quale attribuisce a quella garbatissima esortazione una connotazione “<i>appena appena</i>” coercitiva.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><b>4 – I primi dubbi</b>Ci chiediamo, e – tanto per rendere partecipe il lettore – <i>invitiamo</i> a domandarsi, quanto sia logico e ragionevole che, al proprietario<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#10"><span style="text-decoration: none;">10</span></a></sup> di un’area divenuta oggetto di uno scarico abusivo di rifiuti, possa essere richiesto <i>tout court</i> di provvedere a rimediare alle altrui scelleratezze; oltre ad esigere, sempre con una certa <i>non-scialans</i>, addirittura il ripristino dei luoghi, perpetuamente e soltanto – su questo non c’è dubbio!– <u>a proprie spese</u>.<br />Eppure ci “par di ricordare” che gli articoli 7.2 e 21.2, <i>lettera g)</i>, del D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22, definiscono e/o «<i>considerano</i>» come “<b>urbani</b>”: i rifiuti <i>di <u>qualunque natura o provenienza, giacenti</u> sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed <b>aree private <u>comunque </u>soggette ad uso pubblico</b> o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua</i>. Su tale scorta, quelli in tal modo individuati non sono altro che rifiuti il cui smaltimento costituisce <b>obbligo per il comune</b> ex-art. 21.1 del citato decreto.<br />Non ci è dato però di poter trattare in maniera esaustiva il concetto di <i>area privata</i> <i><u>comunque</u></i><sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#11"><span style="text-decoration: none;">11</span></a></sup><i> soggetta ad <b>uso pubblico</b></i>. La storia si allungherebbe troppo, visto che dovremmo cominciare col rilevare come già nel testo dell’art. 2, terzo comma punto 3)<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#12"><span style="text-decoration: none;">12</span></a></sup>, del D.P.R. 10 settembre 1982, n. 915, ci si riferiva ad aree <i>private <u><b>comunque</b></u> soggette ad uso pubblico</i>, e, di aree private <i><b>soggette <u>ad uso pubblico</u></b></i>, ne trattava il successivo art. 9<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#13"><span style="text-decoration: none;">13</span></a></sup> dello stesso decreto. Ma non sarebbe sufficiente, perché anche nel vigente decreto Ronchi si parla di aree <i>private <u><b>comunque</b></u> soggette ad uso pubblico</i>, agli articoli 7, comma 2 lettera d), e 21, comma 2 lettera g); mentre <i>le aree soggette ad uso pubblico</i> sono menzionate al successivo art. 49, comma 2.<br />Non potendo fare di meglio, ci limiteremo a farne un breve accenno nel prosieguo, onde risparmiare sia energie che spazio, a tutto vantaggio dell’argomento principale che si intende trattare. Oltretutto, potrebbe risultare imprudente trarre conclusioni premature e fors’anche inutili, dal momento in cui già altri – e più accreditati – autori<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#14"><span style="text-decoration: none;">14</span></a></sup> hanno esaustivamente trattato dell’argomento nel suo complesso.<br /><br />Detto ciò, inizieremo ad analizzare – puntualmente – alcune fra le più significative decisioni giurisprudenziali che, nel passato a noi prossimo, sono intervenute in merito all’argomento <i>de quo</i>. Se non altro, per cercare di <i>ridurre ai minimi termini</i> il possibile dubbio che, in mezzo ad esse, dimorino delle <i><b>contraddizioni</b></i>; la cui palesata sussistenza, oltretutto, potrebbe determinare uno smarrimento “di non poco conto” sia fra gli operatori delle pubbliche amministrazioni, sia nei privati, sia in coloro che sono chiamati a giudicare, o fornire assistenza, in contenziosi concernenti la materia in esame.<br /> </span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><b>5 – Esempi caratteristici</b></span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><b><br /><i>CdS, Sez. V, 08 marzo 2001 n. 1347</i></b>Paradigmatica al riguardo è la sentenza CdS, Sez V, 08 marzo 2001 n. 1347<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#15"><span style="text-decoration: none;">15</span></a></sup>, nella quale è <b>fin troppo facile</b> comprendere la ragione per cui, nel giudizio di primo grado, il T.A.R. lombardo abbia annullato il provvedimento sindacale che poneva obblighi di asporto e smaltimento, a carico di certi soggetti, <b>per il solo fatto</b> di essere i titolari del diritto di proprietà sull’area interessata da un verificatosi abbandono di rifiuti (in quel caso, indipendentemente e/o senza che fosse stato predisposto alcun accertamento circa la loro effettiva responsabilità al riguardo). Infatti, nella motivazione del provvedimento – annullato dal Giudice di prime cure, con sopravvenuta debita conferma in secondo grado – non veniva svolta alcuna considerazione circa le ragioni per cui i proprietari dell’area sarebbero stati tenuti, <b>in quanto tali</b>, a provvedere allo smaltimento dei rifiuti.<br />Fin qui, pertanto, si tratta di conclusioni piuttosto <i>scontate</i> e quindi non troppo utilizzabili – per carente adattabilità – per approfondire e comprendere meglio quelle situazioni in cui, viceversa, i provvedimenti impugnati non appaiono così palesemente illegittimi.<br /><br />Per tale ragione, adesso, ci dedicheremo all’esame di altre e più recenti sentenze dello stesso Giudice d’Appello, le quali, sempre trattando l’argomento in esame, hanno determinato <i>impressioni</i> anche “di segno opposto” fra gli operatori del diritto. Il nostro fine è sempre lo stesso: verificare – come annunziato – se effettivamente, fra queste, si celi una qualche recondita contrapposizione, oppure se si possa veramente e finalmente confidare nell’esistenza di un <i>leitmotiv</i> comune a tutti<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#16"><span style="text-decoration: none;">16</span></a></sup> gli organi giudicanti; quantomeno – non potendo pretendere che sia unico ed immutato nel tempo – con variazioni secondarie e/o contenute entro limiti ragionevoli.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.a.r. Sicilia, Palermo, Sez. II, 22 giugno 2005, n. 1041</b></i>Altro stereotipo può essere individuato nella sentenza T.A.R. Sicilia, Palermo, sez. II, 22 giugno 2005, n. 1041, con la quale è stato considerato <b>illegittimo</b> l’ordine di provvedere alla rimozione dei rifiuti presenti in un’area, impartito da un comune – in forza dell’art. 14 D.Lgs. 22/97 – direttamente ai proprietari della medesima, con comminatoria, per il caso d’inosservanza, di esecuzione d’ufficio in danno e con rivalsa di spese, fatta salva l’applicazione di sanzioni amministrative e penali….<br />Anche in questo caso, dall’istruttoria svolta in sede giurisdizionale, è risultato come l’Amministrazione soccombente <u><b>non</b></u> si fosse fatta minimamente carico di svolgere gli opportuni e congrui accertamenti volti a verificare la sussistenza di fatti suscettivi di integrare le necessarie fattispecie di responsabilità dolosa o colposa a carico del proprietario dell’area, e di esplicitarne compiutamente le ragioni. Così operando – nonostante gli interessati avessero esposto, in proposito, di aver fatto tutto quanto fosse possibile (segnalazione alle autorità competenti, recinzione del terreno) per impedire l’abbandono di rifiuti su quel terreno – alla proprietà dell’area è stata imputata una sorta di <i><b>responsabilità oggettiva</b></i>, notoriamente <u><b>non</b></u> prevista dalla legge.<br />Per ragioni di completezza potremmo altresì citare, con risultato del tutto analogo, anche le altre sentenze: T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 07 aprile 2005, n. 6348; T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 07 febbraio 2005, n. 840.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>CdS, Sez. V, 25 gennaio 2005, n. 153 e n. 154</b></i>Non sarebbero da meno le <i><b>vicende</b></i> riconducibili alle sentenze CdS, Sez. V, 25 gennaio 2005, n. 153 (che <u><b>annulla</b></u> la sentenza T.A.R. Friuli Venezia Giulia, 20 dicembre 2003, n. 888) e CdS, Sez. V, 25 gennaio 2005, n. 154 (che <u><b>annulla</b></u> la sentenza T.A.R. Friuli Venezia Giulia, 26 gennaio 2004, n. 12), dato che avrebbero astrattamente potuto costituire un ulteriore e valido esempio dell’insana abitudine di rivolgersi per <i>default</i> al proprietario del terreno.<br />Difatti – per quanto si tratti di sentenze <i><b>annullate</b></i><sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#17"><span style="text-decoration: none;">17</span></a></sup> – il provvedimento sindacale, sul quale si sono incardinati i due distinti giudizi di primo grado, imponeva il ripristino dello stato dei luoghi (con rimozione del materiale ivi depositato) direttamente al proprietario dell’area, oltre che ad una società incaricata della gestione della servitù – gravante su parte del fondo – per le sistemazioni riguardanti una pista di sci esistente in loco. Nel corso delle istruttorie relative ai due separati ricorsi – presentati, rispettivamente, da quest’ultima società e poi anche dal proprietario del terreno – è stato accertato che <u><b>nulla</b></u>, a questi, poteva essere imputato a titolo di dolo o colpa <b>grave</b><sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#18"><span style="text-decoration: none;">18</span></a></sup>.<br />Non vale però la pena intrattenersi troppo su questo caso, visto che il Consiglio di Stato – pur se per tutt’altre questioni –, decidendo definitivamente sugli appelli presentati dal comune, li ha accolti annullando le sentenze di primo grado e rinviando le cause al T.A.R. Friuli<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#19"><span style="text-decoration: none;">19</span></a></sup>, con obbligo che lo stesso provvedesse anche alle spese dei giudizi d’appello.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<br /></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><b>6 – La tesi da verificare</b></span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br />Forse conviene – anche per tracciare una determinata <i>linea di riferimento</i> ed individuare un <i>alveo</i> in cui far confluire la fiumana di fatti ed atti di cui ci apprestiamo a trattare – dichiarare quale sia la <i><b>tesi</b></i> di cui vorremmo verificare la fondatezza. In pratica, essa consiste nel cercare riscontro al fatto che, in caso di abbandono o di deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolo<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#20"><span style="text-decoration: none;">20</span></a></sup>, il proprietario e/o i titolari di diritti reali o personali di godimento sull’area interessata, siano davvero tenuti a procedere alla rimozione, all’avvio a recupero o allo smaltimento dei rifiuti, oltre che al ripristino dello stato dei luoghi (<i><b>in solido</b></i> con l’autore effettivo), <u><b>solo</b></u> e <u><b>soltanto</b></u> ove tale violazione sia imputabile <u><b>anche</b></u> ad essi a titolo di <i><b>dolo</b></i> o di <i><b>colpa</b></i>. Ergo, acclarare che al proprietario, ecc. ecc., <i>incolpevole</i> <u><b>non possa mai</b></u> essere indirizzato l’ordine di rimozione dei rifiuti, <b><u>salvo</u><i> eccezionali, limitati e particolari</i></b> casi. Precisando fin da ora come non possano assolutamente essere considerati tali quelli caratterizzati da:</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px 0px 40px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">√ il generale <i>obbligo giuridico</i> di impedire un evento; in quanto lo stesso è configurabile solo a carico di chi sia, al riguardo, investito di una <b>posizione di garanzia</b><sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#21"><span style="text-decoration: none;">21</span></a></sup>, e <u><b>non risulta sussistere</b></u> alcuna disposizione che ponga a carico del proprietario (o del titolare di altri diritti reali o di godimento) l’obbligo giuridico di impedire la discarica abusiva da terzi posta in essere;<br />√ la responsabilità causalmente fatta discendere dall’omissione di <i>obblighi generici di custodia</i>, che comunque non sono affatto <i>previsti</i>, e dunque <u>non</u> sono rilevanti, al fine di impedire l’evento del formarsi di un abbandono/discarica abusiva di rifiuti.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br />A tutto vantaggio dell’anzidetta verifica, le sentenze che a breve verranno richiamate, sono state deliberatamente classificate come “<i>favorevoli</i>” o “<i>contrarie</i>” alla tesi suesposta.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px 0px 30px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i>▪ Un piccolo contributo per accostarsi adeguatamente agli artt. 14 e 17 del D.Lgs. 22/97</i></span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">In ragione del fatto che – come abbiamo già visto inizialmente – anche nel prosieguo si parlerà di <i>ordini</i> di “<i>bonifica</i>” (nonostante che il tema da trattare sia soltanto quello che stanzia nel contesto dell’art. 14<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#22"><span style="text-decoration: none;">22</span></a></sup> del decreto in oggetto), appare utile riportare un breve accenno alla differente posizione assunta, nei riguardi del proprietario di un’area, dalle disposizioni dell’art. 14, rispetto a quelle contenute nel successivo art. 17 dello stesso D.Lgs. 22/97.<br />Per quanto attiene al contesto in cui ci troviamo risulterà sufficiente precisare che il citato art. 14<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#23"><span style="text-decoration: none;">23</span></a></sup> è informato al principio secondo cui – in linea di massima – l’obbligo dell’asportazione dei materiali e del ripristino dello stato dei luoghi grava <u><b>soltanto sull’autore</b></u> della violazione (verificatasi mediante commissione od omissione, sia essa volontaria o colposa), dovendosi <b>escludere</b> qualsiasi forma di<i><b>responsabilità oggettiva</b></i> del proprietario; il quale viene chiamato a rispondere –solidalmente con l’autore – <u>solo</u> e <u>soltanto</u> in ragione degli ordinari canoni della <i><b>diligenza media</b></i> (o del buon padre di famiglia) che è alla base della nozione di colpa.<br />Questa – che è la tipica fattispecie del mero abbandono o deposito di rifiuto – va nettamente distinta da una situazione di <i>vero e proprio inquinamento</i> di un determinato sito; caso diverso, che risulta disciplinato dall’art. 17 dello stesso decreto legislativo.<br />Nell’articolo 17<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#24"><span style="text-decoration: none;">24</span></a></sup>, infatti, per la posizione del proprietario<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#25"><span style="text-decoration: none;">25</span></a></sup> <i>incolpevole</i>, si attua un principio diverso, in quanto – nell’ipotesi in cui il responsabile della contaminazione resti ignoto o non provveda, tanto da rendere necessario l’intervento dell’amministrazione comunale – viene previsto<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#26"><span style="text-decoration: none;">26</span></a></sup> che gli interventi “di bonifica”, per quanto effettuati <i>d’ufficio</i>, costituiscano <b>onere reale</b> sulle aree inquinate e<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#27"><span style="text-decoration: none;">27</span></a></sup> che, conseguentemente, le spese sostenute dall’Ente siano assistite da privilegio speciale immobiliare sulle aree medesime – ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2748, comma 2, c.c. – oltre che da privilegio generale mobiliare.<br />In questo caso, pertanto, pur non essendoci astrattamente alcun obbligo diretto, è impossibile nascondere la pratica sussistenza di una forma di responsabilità <i>limitatamente</i> “oggettiva” a carico del proprietario; sulla cui situazione patrimoniale, di fatto, si va, indirettamente, ad incidere per quanto e nonostante che lo stesso possa dimostrare di essere del tutto <i>incolpevole</i>.<br />Per quanto sia da ritenere molto discutibile<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#28"><span style="text-decoration: none;">28</span></a></sup>, non manca chi è riuscito ad intravedere una <i>logica</i> che spieghi la diversa struttura assunta dalla fattispecie <b>dell’articolo 17</b> rispetto a quella tipica <b>del 14</b>. Si è evidenziato, infatti, che nella prima non è richiesta semplicemente la rimozione di una quantità confinata e ben individuata di rifiuti (cosa che caratterizza la seconda), bensì si rende necessaria l’attuazione di: • diversi livelli di progettazione, • articolate operazioni di caratterizzare del sito, oltre che l’individuazione di specifiche, • complesse ed adeguate metodologie di bonifica. Sembra che questa possa essere la <i><b>ragione</b></i><sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#29"><span style="text-decoration: none;">29</span></a></sup> per cui la posizione del proprietario venga considerata in modo differenziato, e meno impegnativo, nel caso in cui si tratta di fenomeni consistenti nel mero abbandono incontrollato di rifiuti <i>ex</i>-art. 14 (di regola caratterizzato da ridotte dimensioni e dal fatto che l’attività illecita non è di per sé destinata a prolungarsi molto nel tempo). Dal nostro punto di vista – condividendo le affermazioni di autorevoli giuristi<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#30"><span style="text-decoration: none;">30</span></a></sup>– la riteniamo una clamorosa illegittimità, dal momento in cui, mentre in forza di quanto stabilito dall’art. 14 – in caso di proprietario <i>incolpevole</i> – è previsto l’intervento del comune e….. tutto finisce lì, viceversa, nelle fattispecie riconducibili all’articolo 17<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#31"><span style="text-decoration: none;">31</span></a></sup> il comune interviene ma solo “in astratto”, in quanto lo fa avvalendosi del previsto e concreto <i>onere reale</i> e <i>privilegi vari</i>, in base ai quali, di fatto, è “<i>proprio il proprietario incolpevole</i>” a farne le spese<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#32"><span style="text-decoration: none;">32</span></a></sup>, risultando evidentemente “colpevole” di <i>esser tale</i>.<br />Per rafforzare l’illogica disparità di trattamento operata da queste due fattispecie normative nei riguardi del proprietario dell’area, ci permettiamo di riprodurre un estratto della risposta al quesito : «<i>E’ consentito adottare una ordinanza d’urgenza per disporre la "messa in sicurezza" di un sito, senza aver prima accertato l’avvenuto sfondamento (o pericolo di sfondamento) dei valori limite di accettabilità consentiti dal D.M. 471/1999? Come si assolve l’obbligo di motivazione di siffatta ordinanza?</i>», magistralmente fornita dal Prof. Avv. Pasquale Giampietro:<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#33"><span style="text-decoration: none;">33</span></a></sup><br /><i>L’art. 14 abilita il sindaco (o un suo delegato ovvero il responsabile del servizio) ad estendere gli obblighi imposti dall’ordinanza a soggetti diversi dall’autore del fatto qualora l’abbandono sia imputabile anche al proprietario e/o al titolare del diritto reale o personale sul bene immobile i quali devono aver cooperato consapevolmente con l’autore del fatto, secondo un atteggiamento della volontà da qualificare tecnicamente come doloso (o "secondo l’intenzione", ex art. 43, del codice penale) o colposo (dovuto a negligenza, imprudenza o imperizia, ecc.). In definitiva, la solidarietà nell’obbligo (di rimozione, recupero, smaltimento) del proprietario attuale dell’area e degli altri soggetti cit., sorge e si fonda – per l’art. 14 …. – sul concorso colposo o doloso dei medesimi nell’illecito abbandono da parte dell’esecutore materiale. Si è visto, infatti, che l’art. 14 colpisce, in via diretta l’autore dell’abbandono (nel caso: dei rifiuti di ….) e, in via estensiva, il "concorrente", solo se imputabile dello stesso illecito (penale o amministrativo), a titolo colposo o doloso….. .</i><br />Chiedendoci quale sia la ragione per cui tutto ciò non dovrebbe valere anche per l’art. 17 dello stesso decreto, abbandoniamo la questione che, diversamente, ci porterebbe veramente fuori strada!</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<br /></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><b>7 – Le decisioni del Consiglio di Stato</b></span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br />Fra le più recenti decisioni del Consiglio di Stato ci è sembrato opportuno analizzarne alcune, il cui contenuto viene di seguito concisamente illustrato e analizzato.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><br /><i><b>CdS, Sez. V, 08 marzo 2005, n. 935</b></i>Questa sentenza<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#34"><span style="text-decoration: none;">34</span></a></sup> può considerarsi <i><b>favorevole</b></i> alla tesi esposta nella sezione precedente.<br />Nell’anno 1999 il Sindaco del Comune di Campi Bisenzio – richiamandosi all’art. <b>14</b> del D.Lgs 5.2.1997, n. 22 – intimava, ad una società, di provvedere (entro 20 giorni) alla rimozione di rifiuti abbandonati <i>da terzi ignoti</i> su area antistante il proprio stabilimento, ritenendola comunque “responsabile” dell’accaduto, sul rilievo che questa <u>avrebbe dovuto accorgersi del misfatto</u>, essendo dotata di un particolare <i>sistema di sorveglianza esterno</i><sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#35"><span style="text-decoration: none;">35</span></a></sup>. Nel caso di specie, l’omissione di tale vigilanza era stata interpretata – dall’Ente locale – come elemento costituente il <i>comportamento colposo</i> di cui al citato articolo e quindi presupposto della <i>responsabilità solidale</i> del proprietario del terreno con l’autore dell’abbandono.<br />Il T.A.R. Toscana, viceversa, nella propria sentenza – n° 619/2002, che ha annullato la citata ordinanza – ha considerato quel <i>sistema di sorveglianza</i> come semplice <i>misura funzionale</i> ad impedire l’accesso di intrusi nello stabilimento e non certamente atta a vigilare anche sui terreni contigui; giungendo a ritenere <u><b>insussistenti</b></u>, in capo alla società ricorrente, sia l’imputabilità “a titolo di dolo o colpa” dell’abbandono dei rifiuti <i>de quo</i>, così come qualsiasi altro elemento di <i>cooperazione colposa</i> nella violazione alle norme vigenti.<br />Nel successivo grado di giudizio, l’Ente locale – appare opportuno precisarlo – è giunto perfino a richiamare il principio generale, desumibile dall’<b>art. 2051</b><sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#36"><span style="text-decoration: none;">36</span></a></sup> del codice civile, per il quale graverebbe sul proprietario di un immobile, o del soggetto che lo ha in custodia, un generale <i>onere di vigilanza</i> “<i>in quanto responsabile dello stato di conservazione dell’immobile stesso e dei danni che derivano dalla sua omessa custodia, salvo che non provi che i danni medesimi siano dovuti a caso fortuito</i>”. Cionostante, il Consiglio di Stato, nella sentenza in esame, ha ritenuto tale rilievo del tutto inconferente; tant’è che, con riguardo all’art. 2051 c.c., il Supremo Giudice Amministrativo ha ribadito come lo stesso <u><b>non sia affatto</b></u> espressione di un <i>principio di carattere generale</i> dell’ordinamento. Al contrario – lungi dal poterlo considerare tale – da Palazzo Spada si è precisato che si tratta di un’<i>eccezione</i>; quindi, di uno <b>specifico</b> caso di responsabilità <i>aggravata</i> – in cui l’evento dannoso è posto a carico di chi ha in custodia la cosa – che deroga, in favore del danneggiato (in ragione della difficoltà di stabilire come sia stato causato il danno), al principio generale per il quale, viceversa, <u>spetta a quest’ultimo</u> <b>provare</b> – oltre al <i>danno</i>e al <i>rapporto di causalità</i> – anche l’<i>elemento soggettivo</i> del <b>dolo</b> o della <b>colpa</b> del soggetto che il danno ha provocato (salvo la prova del <i>caso fortuito</i> ovvero <i>del fatto del terzo o dello stesso danneggiato</i>).<br />A ben vedere, poi, riteniamo sia alquanto claudicante la tesi secondo cui il proprietario possa essere chiamato a rispondere in ragione della responsabilità oggettiva conseguente agli obblighi connessi con la<i>custodia</i>, dal momento in cui è lo stesso articolo 2051 c.c. a prevedere che “non si risponde” del <i>caso fortuito</i> ovvero del <i>fatto del terzo</i> o <i>dello stesso danneggiato</i>. Quindi, il cercare di “affibbiare” al proprietario incolpevole quella responsabilità oggettiva è veramente una forzatura che ci porta tragicamente al di fuori dei principi dell’ordinamento giuridico.<br />A parte ciò, la Quinta Sezione del CdS ha proprio evidenziato come il fatto (all’origine di tale controversia) configurasse piuttosto una figura specifica di <i>atto illecito</i>, punito dall’ordinamento<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#37"><span style="text-decoration: none;">37</span></a></sup> solo in base all’<b>elemento soggettivo</b> del <b>dolo</b> o della <b>colpa</b>.<br />Riteniamo fondamentale l’asserzione contenuta nella sentenza in esame, secondo cui, in ogni caso: “…<i>il <b>dovere di diligenza</b>, che fa carico al titolare del fondo,<b>non</b> può arrivare al punto di richiedere una costante vigilanza, da esercitarsi giorno e notte, per impedire ad estranei di invadere l’area e, per quanto riguarda la fattispecie regolata dall’art. 14 citato, di abbandonarvi dei rifiuti. La richiesta di un impegno di tale entità <b>travalicherebbe</b> oltremodo gli ordinari canoni della diligenza <b>media</b> (o del buon padre di famiglia) che è <u>alla base della nozione di colpa, <b>quando</b></u> questa è indicata in modo generico, come nella specie, senza ulteriori specificazioni</i>…”<br />Sempre con riguardo alla condotta della società resistente, il Giudice d’Appello aggiunge e precisa che: “…<i>in tale quadro, </i></span><i><b>le modalità</b><span style="font-size: x-small;"> con le quali si è verificato l’abbandono di rifiuti nella fattispecie in esame sono state tali da escludere del tutto la configurabilità di un comportamento colposo addebitabile alla società appellata….. Infatti i rifiuti sono stati abbandonati durante le ore notturne, dopo avere forzato un cancello che bloccava l’accesso alla strada e quindi al luogo in cui i rifiuti sono stati versati (secondo quanto denunciato dalla società appellata alle forze dell’ordine)</span></i><span style="font-size: x-small;">….”.<br />In tale contenzioso quindi<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#38">38</a></sup> è stata fornita una grande rilevanza anche alle <b>modalità</b><sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#39"><span style="text-decoration: none;">39</span></a></sup> con le quali si verifica l’abbandono di rifiuti; elemento cui verrà dato il giusto rilievo nel prosieguo.</span></span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>CdS, Sez. V, 21 giugno 2005,ORDINANZA n. 2959</b></i>Si tratta di un’<i>ordinanza</i><sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#40"><span style="text-decoration: none;">40</span></a></sup> che, a prima vista, <b><u>può sembrare</u> contraria</b> alla tesi che stiamo testando, ma che, da una più attenta analisi, ne conferma <i><b>favorevolmente</b></i> tutti gli elementi sostanziali.<br />La considerazione circa le <i>modalità</i>, con cui si è concluso il punto precedente, risulta utile a comprendere come mai questo provvedimento n. 2959, ugualmente proveniente dalla <u>stessa sezione V</u> del CdS, non costituisca – in alcun modo – elemento di contraddizione nella logica seguita, in due diverse occasioni, dal Giudice d’Appello amministrativo.<br />Si tratta, in questo caso, di un ricorso, presentato dall’Amministrazione Provinciale di Potenza – avverso un’ordinanza del Sindaco di Melfi con cui era stata imposta, alla stessa Provincia, la rimozione di rifiuti giacenti nelle aree di pertinenza di strade di proprietà provinciale –, che ha visto accolta<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#41"><span style="text-decoration: none;">41</span></a></sup> in primo grado, con ordinanza del T.A.R. per la Basilicata, l’istanza cautelare proposta dall’Ente provinciale; cui, però, è seguita la riforma della decisione del Giudice di prime cure, operata dalla Quinta Sezione del CdS, che ha <b>respinto</b> l’istanza cautelare proposta in primo grado.<br />Di fatto, come inizialmente annunciato, nelle due pronunce provenienti da Palazzo Spada, non si è verificata alcuna contraddizione, in quanto <b>non</b> si è preteso (dalla Provincia <i>de qua</i>) una costante vigilanza, da esercitarsi giorno e notte, per impedire ad estranei di scaricare rifiuti nelle aree di propria pertinenza. Il ragionamento e la logica seguiti sono altri e concernono proprio le richiamate <i><b>modalità</b></i> di formazione degli scarichi abusivi. Il CdS, difatti, in questo caso, ha individuato la <b>colpa</b> della Provincia nella <i><b>reiterata trascuratezza</b></i> scaturente dalla <b>pluralità</b> dei depositi abusivi di rifiuti, dalla loro <b>entità</b> e dal <b>lasso di tempo</b> <i>non breve</i> in cui i depositi sono venuti a formarsi. Questi sono gli elementi posti a fondamento dell’insufficiente azione di vigilanza (sia <i>preventiva</i> che <i>postuma</i>), che, per tale Sezione, ha determinato<u><b>insuperabili</b></u> esigenze di <b>salvaguardia dell’igiene</b><sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#42"><span style="text-decoration: none;">42</span></a></sup> ed ha costituito indice di <i>colpevolezza</i> (resta il fatto che, a nostro avviso, quelli abbandonati in loco, potevano essere considerati <i>rifiuti urbani</i>; ma di questo tratteremo nella sezione rubricata «<i>Un accenno alla natura dei rifiuti in base al luogo di abbandono</i>»).<br /><br /><i><b>CdS, Sez. V, 01 luglio 2002, n. 3596</b></i>Pure questa decisione<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#43"><span style="text-decoration: none;">43</span></a></sup> potrebbe apparentemente mostrarsi <i><b>contraria</b></i> alla tesi da noi prospettata; viceversa ne conferma a pieno la validità, tanto da doversi considerare pienamente <i><b>favorevole</b></i>.<br />Si ravvisa una certa assonanza fra l’<i>ordinanza</i> CdS, Sez V, 21 giugno 2005, n. 2959 (precedentemente trattata) e questa <i>sentenza</i> CdS, Sez V, 01 luglio 2002, n. 3596. In entrambe i casi il giudice di primo grado aveva respinto i ricorsi, lasciando immuni i provvedimenti sindacali – che imponevano ai proprietari incolpevoli la rimozione di rifiuti – mentre invece il Giudice dell’Appello li ha cassati, riformando le decisioni che li avevano salvati. Nonostante tutto ciò, anche stavolta <u><b>non</b></u> sussiste alcuna antinomia. Difatti, mentre il T.A.R. Lombardia del ‘97 aveva astrattamente ritenuto che, nella specie, non sussistesse alcuna responsabilità dei proprietari<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#44"><span style="text-decoration: none;">44</span></a></sup> – sia perché non accertata, sia perché attivatisi richiedendo l’autorizzazione per la recinzione dell’area – il CdS, <u>in via astratta</u>, <u><b>non</b></u> si è affatto discostato dal principio generale<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#45"><span style="text-decoration: none;">45</span></a></sup> dell’improcedibilità verso il proprietario <i>incolpevole</i>, dovendo però, <u>nella fattispecie concreta</u>, ritenere i proprietari di quell’area <u><b>non del tutto</b></u> esenti da responsabilità, perlomeno a titolo di colpa.<br />Il Supremo Giudice Amministrativo, infatti, ha rilevato (dalla realtà degli atti processuali) che, in passato, quell’area – divenuta oggetto dell’abusivo abbandono di rifiuti – era stata <u><b>affittata</b></u> dai proprietari ad un<i>terzo</i> soggetto (v. <i>amplius</i> successiva sezione 11, «<i>casi particolari di colpa</i>»), il quale vi aveva attivato, fin da subito, un deposito abusivo per l’ammasso di pneumatici. Deposito che, anche dopo la cessazione dell’affitto, ha continuato ad essere ancora abusivamente utilizzato da altri soggetti, dato che nessuno – <b>neppure i proprietari</b> ! – aveva provveduto a ripristinarne l’originaria recinzione precedentemente divelta. In tal senso e per tale ragione la Sezione Quinta ha sottolineato come i proprietari, in quel caso, fossero, <u><b>da anni</b></u>, necessariamente <b>a conoscenza</b> dell’utilizzazione “come discarica” del loro terreno, <i><b>concorrendo</b></i>, grazie alla loro <i>negligenza</i>, ad aggravare la situazione e risultando incuranti della necessità di ripristinare la preesistente recinzione<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#46"><span style="text-decoration: none;">46</span></a></sup>, fino al momento in cui –<b>tardivamente !</b> – non vi sono stati costretti dall’intervento dell’Autorità.<br />Due ulteriori particolarità caratterizzano il caso in esame. In primo luogo, sussistono <u><b>effettivamente</b></u> i presupposti per l’adozione di un provvedimento <i>contingibile ed urgente</i>, stante il <u>periodico</u> verificarsi di<b>incendi di grosse proporzioni</b> – dei pneumatici ivi abbandonati –, con emissione di fumi acri e tossici, determinanti gravi inconvenienti ambientali ed igienico-sanitari. Subito dopo rileviamo – sempre dalla sentenza in esame – un riscontrato <u><b>concorso di responsabilità</b></u> anche a carico dell’Amministrazione comunale<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#47"><span style="text-decoration: none;">47</span></a></sup>, per non aver tempestivamente provveduto al riguardo; pur dovendo rilevare come tale aspetto non sia stato specificamente dedotto dagli interessati e quindi non abbia trovato la debita rilevanza nel giudizio <i>de quo</i>. La ragione di quest’ultima considerazione è evidente. Non dimentichiamo, infatti, che l’ultimo periodo del terzo comma dell’art. 14 del D.Lgs. 22/97 prevede che: « …<i>Il sindaco dispone con ordinanza le operazioni a tal fine necessarie ed il termine entro cui provvedere, decorso il quale <b>procede all’esecuzione in danno dei soggetti obbligati ed al recupero delle somme anticipate</b></i>….», tanto che la mancanza del dovuto intervento (CdS, Sez V, 02 aprile 2001 n. 1904) da parte dell’amministrazione comunale è da considerare negligenza a tutti gli effetti e, quindi, colpevolezza.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<br /></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px 0px 30px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i>▪ Un accenno alla natura dei rifiuti in base al luogo di abbandono</i></span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">Ricondotta “ad unità” la logica che la Quinta Sezione ha seguito in occasioni diverse, vorremmo sommessamente fornire un nostro contributo riguardo all’evento che sta alla base dell’<i>ordinanza</i> CdS, Sez V, 21 giugno 2005, n. 2959; cominciando col ricordare che il <b>convincimento del Giudice</b> si forma in base agli elementi addotti dalle parti in causa.<br />Se ne può ragionevolmente dedurre che, nel caso di specie, nessuno abbia pensato ad “orientare” l’attenzione del giudice di prime cure (prima) e del Supremo Giudice Amministrativo (poi) su quanto disposto degli articoli 7.2 e 21.2, <i>lettera g)</i>, del D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22. Nel senso che nessuno deve aver portato il Giudicante a “riflettere” sul fatto che, <i>mutatis mutandis</i>, i rifiuti oggetto del contendere, altro non erano che <i>rifiuti urbani</i>. D’altronde è inequivocabile – e vale la pena ripeterlo – che per il nostro ordinamento giuridico : «<i>Sono comunque considerati <b>rifiuti urbani</b>, ai fini della raccolta, del trasporto e dello stoccaggio, <b>tutti i rifiuti</b> provenienti dallo spazzamento delle strade <u><b>ovvero</b></u>, <b>di qualunque natura e provenienza, <u>giacenti</u></b> sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed <b>aree private comunque soggette ad uso pubblico</b> o sulle strade marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua</i>».<br />Sulla giacenza di rifiuti in <b>aree pubbliche</b> non c’è molto da dire: o si individuano i responsabili dell’abbandono, oppure, essendo «rifiuti urbani» a tutti gli effetti, questi debbono essere rimossi dal soggetto istituzionalmente deputato a gestirne la raccolta nell’ambito del territorio<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#48"><span style="text-decoration: none;">48</span></a></sup>. Riguardo alle <b>aree private</b> non vorremmo spendere troppe parole sull’argomento dell’<i>uso pubblico</i> di un’area privata – in quanto ridondanti rispetto a quelle di chi<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#49"><span style="text-decoration: none;">49</span></a></sup> ne ha trattato con competenza ed esaustività – ritenendo sufficiente limitarsi ad evidenziare che quel “<i>comunque</i>” (posto quasi in mezzo alla dizione: <i>aree private<b>comunque</b> soggette ad uso pubblico</i>) dovrebbe potersi leggere come: <i>in qualsiasi modo</i>. Visto che la nozione di <i>uso pubblico</i> deve essere intesa nel senso – ampio e generico – di <b>utilizzazione</b> “<u>di fatto</u>” della stessa, tale peculiare <i>caratteristica</i> viene a dipendere dal fatto che una certa area (anche <i>privata</i>) sia interessata dalla “<i>circolazione di un numero indeterminato ed indiscriminato di persone</i>”. E’ altrettanto evidente che <b>debba</b> ugualmente considerarsi <i>di uso pubblico</i> quell’area privata cui vi si possa accedere, oppure vi si possa entrare, <u><b>senza</b></u> che vi siano <u>elementi qualificanti che ne limitino l’accessibilità</u> alla sola fruizione – e quindi in funzione esclusiva – dell’attività o dei servizi che in essa vengono svolti. Addirittura, anche l’<u>assenza</u> di una <b>recinzione</b>, in fregio ad un’area privata, è stata ritenuta sufficiente a farla considerare «<i>comunque di uso pubblico</i>»<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#50"><span style="text-decoration: none;">50</span></a></sup>.<br />Quale ulteriore conferma preme evidenziare che anche nello schema del nuovo Decreto Unico Ambientale<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#51"><span style="text-decoration: none;">51</span></a></sup>, all’art. 184, secondo comma, si legge che sono rifiuti urbani (lettera <i>d</i>) <i>i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree <b>pubbliche</b> o sulle strade ed aree <b>private comunque soggette ad uso pubblico</b> o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua</i>.<br />Per tutto quanto sopra esposto, quale mai potrebbe essere la ragione per cui – ove il proprietario dell’area privata sia <i>incolpevole</i> e la stessa sia comunque soggetta ad uso pubblico – i rifiuti abbandonativi da ignoti non dovrebbero essere rimossi dall’istituzionale gestore della raccolta dei rifiuti urbani ? A nostro avviso: <i>nessuna!</i> (Cfr. anche CdS, Sez V, 02 aprile 2001 n. 1904).<br /><br />In ogni modo, tornando al caso interessato dall’ordinanza <b>CdS, Sez. V, 21 giugno 2005, n. 2959</b>, è facilmente deducibile che i terreni interessati da quell’abbandono di rifiuti fossero addirittura qualificabili come <i><b>area pubblica</b></i> (aree di pertinenza di strade di proprietà provinciale). Onde per cui, fin dal verificarsi dei primi scarichi abusivi (effettuati da autori ignoti) i materiali derelitti avrebbero dovuto essere considerati «<i><b>rifiuti urbani</b></i>»; il cui smaltimento – per il dettato dell’articolo 7.2 del decreto Ronchi – costituiva <b>obbligo per il comune</b> ex-art. 21.1 del citato decreto. Questo lo si riscontra anche nella previsione di cui all’art. 49, comma 2, dello stesso D.Lgs. 22/97; secondo la quale è prevista, per i Comuni, la copertura dei costi per i servizi relativi alla gestione dei rifiuti urbani e dei <u>rifiuti di qualunque natura o provenienza</u> <b>giacenti</b> sulle strade ed aree <i><b>pubbliche</b></i> e aree <i><b>private soggette ad uso pubblico.</b></i><br />Nessuno vuol negare che poi, in un secondo momento, ai deprecabili fatti iniziali possa essersi addizionata anche l’inerzia dell’amministrazione provinciale “proprietaria” delle aree. Questa però è altra cosa. E’ nostra ferma convinzione che, in ogni caso, ciò non sopprime né attenua l’iniziale “mancanza di reazione” da parte del soggetto istituzionalmente tenuto alla raccolta dei rifiuti urbani, di fatto, formatisi (anche nel caso di specie) sul territorio di specifica competenza.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>CdS, Sez. V, 08 febbraio 2005, n. 323</b></i>Si tratta di una decisione<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#52"><span style="text-decoration: none;">52</span></a></sup> nettamente <i><b>favorevole</b></i> alla nostra tesi.<br />Il caso si origina dall’ordinanza dell’ottobre del 1993 con cui il Sindaco di Urbino ha imposto ad un privato (ex-art. 9 D.P.R. 10 settembre 1982, n. 915) di provvedere alla rimozione dei rifiuti depositati su terreno di sua proprietà ed alla <i>bonifica</i> (sic!) dell’area.<br />Anche in questo caso il CdS rileva sia la <u>non</u> configurabilità di un’ipotesi di responsabilità oggettiva del proprietario del terreno, sia l’omessa valutazione – da parte del comune – dell’effettiva responsabilità del succitato proprietario. La Sezione Quinta, inoltre, evidenzia che <u><b>anche</b></u> con riferimento all’art. 9 del DPR 915/1982: «…<i>L’orientamento giurisprudenziale assolutamente maggioritario, dal quale il Collegio non ritiene di doversi discostare, infatti, era nel senso che, secondo il disposto dell’art. 9 citato, l’ordine di smaltimento dei rifiuti <u>non</u> potesse essere rivolto al proprietario come tale, se non in quanto egli potesse ritenersi “obbligato” a causa di un comportamento – anche omissivo – di corresponsabilità con l’autore dell’abbandono illecito dei rifiuti….in considerazione della natura dell’ordine di smaltimento, configurato quale <b>sanzione</b> avente carattere <b>ripristinatorio</b>, che presuppone l’accertamento della responsabilità da illecito in capo al destinatario.</i> »<br />Viceversa, nel caso posto all’esame di Palazzo Spada, il provvedimento sindacale scaturigine del contenzioso – passato al vaglio del giudice di prime cure ma arrestatosi nella rete del successivo grado d’Appello – risultava essersi fondato <b>solo e soltanto</b> sull’accertamento …..che l’area occupata dai suddetti rifiuti fosse catastalmente di proprietà di quella persona fisica. Il proprietario, pertanto, è stato direttamente interessato da un procedimento amministrativo per il solo fatto di esserlo; <u>senza</u> la necessaria indicazione di suoi comportamenti – quantomeno colposi – <b>causalmente collegati</b> all’evento dannoso – al quale si è preteso vi ponesse rimedio –, ed anche <u>senza</u> che fosse svolta alcuna valida attività istruttoria tesa ad accertarne la responsabilità con riguardo all’illecito stesso.<br /><u><b>Il cliché è sempre lo stesso</b></u> ! Lo potremmo considerare un manuale di come “<u>non</u>” comportarsi (quindi una sorta di anti-manuale) e ci fornisce lo spunto per approfondire un elemento che, già inizialmente, avevamo visto, trattando delle sentenze CdS 3596/2002 e T.A.R. Sicilia 1041/2005.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<br /></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px 0px 30px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i>▪ La necessità di un’approfondita attività istruttoria</i></span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">La necessità di una valida <i>attività istruttoria</i> tesa ad accertare l’effettiva o eventuale responsabilità del proprietario dell’area riguardo all’illecito, ci offre lo spunto per rilevare come tale ed imprescindibile elemento – fondante la legittimità di un provvedimento ex-art. 14 D.Lgs. 22/97 – sia espressamente previsto anche nel nuovo schema di DECRETO UNICO AMBIENTALE<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#53"><span style="text-decoration: none;">53</span></a></sup>, nel quale (perlomeno all’attuale stato crisalideo), al terzo comma di quello che oggi è l’articolo 192<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#54"><span style="text-decoration: none;">54</span></a></sup>, si legge che l’obbligo della rimozione dei rifiuti abbandonati, anche da terzi, in un’area, è da intendersi come imposto <i>solidalmente</i> con il proprietario e con i titolari di diritti reali o personali di godimento sull’area, ai quali tale violazione sia imputabile a titolo di dolo o colpa “<u><i><b>grave</b></i></u>”. Questo è un primo elemento di novità: deve trattarsi di colpa “<b>grave</b>”! Ma, del <i>grado della colpa</i> tratteremo nell’apposita sezione 11, alla quale facciamo rimando.<br />La nuova norma (lo ribadiamo: <i>ancora in bozz</i>a) prosegue precisando: “…<i>in base agli <b>accertamenti effettuati, in contraddittorio con i soggetti interessati, dai soggetti preposti al controllo</b></i><b>…</b>”. Quindi – e siamo al punto che volevamo trattare ! – nel caso in cui tale novella sia confermata in via definitiva, <u><b>non solo</b></u> ci vorranno sempre degli <i><b>accertamenti</b></i> da parte dei soggetti preposti al controllo, ma gli stessi dovranno addirittura essere condotti “<b><i>in contraddittorio</i></b>” con gli interessati (alias: i proprietari).</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>CdS, Sez. V, 25 gennaio 2005, n. 136</b></i>Altro giudicato<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#55"><span style="text-decoration: none;">55</span></a></sup>, <i><b>favorevole</b></i> alla tesi esaminata, è quello formatosi da una vertenza scaturita dopo l’emanazione di provvedimenti del Sindaco di Grado, con i quali, nel febbraio 2000, è stato intimato ad una società – in quanto proprietaria – di provvedere alla pulizia di certe aree, in quanto interessate da numerose discariche abusive di rifiuti, ed anche di realizzare la recinzione dell’intero sedime di proprietà, con comminatoria, in caso di inadempienza, delle previste sanzioni.<br />In tal caso, <u><b>nonostante</b></u> che detta società fosse stata esplicitamente autorizzata – in relazione a talune delle particelle interessate dagli scarichi abusivi – al <i>deposito temporaneo</i> di rifiuti e che nei provvedimenti, da questa impugnati, non risultasse essere stata spesa una parola per dimostrare la sussistenza dell’elemento soggettivo nell’operato di tale società<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#56"><span style="text-decoration: none;">56</span></a></sup>, il T.A.R. Friuli ha ritenuto ugualmente di dover <u><b>respingere</b></u> il ricorso.<br />Decisione di primo grado assunta in base al fatto che l’abusivo abbandono di rifiuti <b>durava</b> “indisturbato” da lungo tempo e che la recinzione preesistente fosse stata abbattuta (n.d.r.: da ignoti!) per un tratto così ampio, da consentire il passaggio anche di automezzi pesanti; il tutto interpretato e considerato come fattore di <i>negligenza</i> imputabile alla società proprietaria, tacciata, oltretutto, di aver trascurato <i>le più elementari </i>misure di sorveglianza dell’area, a niente valendo l’apposizione di numerosi <b>cartelli di divieto</b>, a fronte del fatto che (secondo il T.A.R.) la stessa avrebbe avuto l’obbligo di adoperarsi attraverso misure efficaci e <u>non</u> “<i>meramente simboliche</i>”.<br />Il Consiglio di Stato, in maniera – a nostro avviso – del tutto corretta, ha censurato l’operato del comune, sotto il particolare profilo dell’omessa valutazione della responsabilità della ricorrente, ed ha “dato contro” al Giudice di prime cure, rilevando come lo stesso si sia sostituito all’Amministrazione comunale (fra l’altro <b>non costituitasi in giudizio!!</b>) in tale valutazione, giungendo a preoccuparsi di verificare autonomamente se da parte della società proprietaria – poi divenuta appellante – vi fosse stata negligenza nella gestione della proprietà.<br />Anche in questo caso, la Quinta Sezione di Palazzo Spada, rilevando l’assoluta mancanza – nel provvedimento originariamente impugnato di fronte al T.A.R. Friuli – di quella necessaria indicazione di comportamenti quanto meno <i>colposi</i> (del proprietario dell’area) e causalmente collegati all’evento dannoso chiamato a riparare, ha voluto ribadire come l’art. 14 del D.Lgs. 22/97 <u><b>escluda</b></u>, in linea di principio,<u><b>qualsiasi forma di responsabilità oggettiva del proprietario</b></u>, essendo necessario l’<i><b>accertamento</b></i> di un suo comportamento, anche omissivo, di corresponsabilità e quindi di un suo coinvolgimento doloso o quantomeno colposo (in tal senso, richiamando la propria decisione Cons. Stato, Sez. V, 2 aprile 2001 n. 1904).<br />Non avendo niente da obiettare in tal senso, ci limitiamo ad osservare quanto risulti insensato l’aver preteso che il proprietario dovesse sopperire, riparando e ripristinando continuamente l’ apposita recinzione – di cui era stata munita la propria area – reiteratamente divelta da ignoti, giungendo persino a qualificare la sua umana e naturale desistenza come indice di negligenza (altro caso da aggiungere alla raccolta citata in calce al primo capoverso della precedente sezione 2).</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>CdS, Sez. V, 30 dicembre 2004, n. 8295</b></i>Si tratta di una sentenza<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#57"><span style="text-decoration: none;">57</span></a></sup>, <i><b>favorevole</b></i> al nostro asserto (per quanto con necessità di qualche spiegazione), che pone fine ad una vicenda generatasi da una determinazione della Regione Piemonte del 2002, recante ingiunzione – rivolta ai titolari di un’impresa di demolizioni e scavi – di ripristino dello stato dei luoghi, a seguito dell’avvenuto scarico abusivo di materiali inerti in un avvallamento del terreno lungo il torrente Sangone; con obbligo di rimozione completa dei materiali scaricati nell’area. L’impresa, <u>negando</u> di essere proprietaria dell’area interessata dallo scarico abusivo, così come di essere autrice materiale di quest’ultimo, <b>non</b> ha ottenuto tutela dal T.A.R. Piemonte, il quale ha respinto il ricorso in quanto – per contro – sarebbe risultato confermato che il deposito dei materiali inerti fosse situato, <i>per la maggior parte</i>, su proprietà dei ricorrenti stessi. Fra le altre cose, nel corso del giudizio di primo grado, sembra sia emerso che alcuni dei depositi di rifiuti fossero stati effettuati (sì) da <i>terzi</i>, <u>ma</u> su indicazione dell’impresa, ed anche che un ultimo episodio di scarico fosse stato (addirittura) realizzato per il tramite di un mezzo di trasporto di proprietà della stessa impresa ricorrente.<br />Viene dunque da chiedersi come mai il CdS abbia <u><b>riformato</b></u> la decisione del giudice di prime cure, apparentemente ineccepibile !<br />A ben vedere, in sede di Appello, è stato accertato come, per una parte, l’area interessata dagli scarichi fosse effettivamente situata “al di fuori” della proprietà dell’impresa, ma che, per un’altra parte, viceversa, i rifiuti si trovassero effettivamente nella disponibilità della stessa. Quindi, nel caso di specie, il CdS ha recepito solo in parte l’appello, ritenendo parzialmente accoglibile anche il ricorso esperito in primo grado. Il provvedimento regionale fonte di tutto è pertanto in parte legittimo ed in parte no!<br />Ciò potrebbe sottendere una <i><b>logica diversa</b></i> da quelle seguite, dalla stessa Sezione Quinta, nei casi precedentemente illustrati; ma così <b>non è</b>! Si tratta di un caso avente particolari peculiarità. Infatti, il provvedimento <i>de quo</i> risulta essere stato assunto in applicazione della L.R. Piemonte 17 aprile 1990, n. 28, con cui – nelle zone di salvaguardia della Fascia Fluviale del Po – è previsto uno <b>specifico divieto </b>di «modificazione dello stato dei luoghi» senza una preventiva autorizzazione (art. 12, 2° c., L.R. cit.); divieto che ricade in capo al soggetto che, avendo la disponibilità dell’area, compia atti idonei a modificarne l’assetto, ovvero (anche) consenta ad altri di farlo, omettendo la <u><b>necessaria vigilanza</b></u>. Quindi, è per quest’ultima <b>particolare evenienza</b> che l’ordine di rimozione è stato e deve considerarsi<u><b>legittimamente impartito</b></u> nei confronti dell’impresa proprietaria; per quanto limitatamente ai materiali depositati sulle particelle di propria competenza<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#58"><span style="text-decoration: none;">58</span></a></sup>.<br />E’ evidente come, dal testo della sentenza d’Appello, <u><b>non</b></u> risulti dimostrata la colpevolezza dell’impresa riguardo alla fase di formazione degli scarichi abusivi de quibus, tanto da aver acquisito rilevanza<b>solo</b> l’obbligo direttamente ricadente – stavolta – sul proprietario, ma <u><b>non tanto</b></u> in forza dell’art. 14 del D.Lgs. 22/97, <u><b>quanto</b></u> per le particolari previsioni di cui all’art. 12.2 della L.R. Piemonte 17 aprile 1990, n. 28.<br />Alla fine dei giochi, appunto per questo, <u><b>non</b></u> risulta sussistere alcuna <i><b>incongruenza</b></i>.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>CdS, Sez. V, 12 agosto 2004, n. 5549</b></i>Si tratta di un verdetto<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#59"><span style="text-decoration: none;">59</span></a></sup>, <i><b>sostanzialmente in linea</b></i> con l’indicazione di cui alla precedente sezione 6, che riguarda un provvedimento sindacale, rivolto a proprietari di un’area al fine di sgomberarla dai rifiuti ivi depositati da ignoti, confermato dal giudice di primo grado – nonostante i ricorrenti abbiano evidenziato al T.A.R. Lombardia un’alternanza di disponibilità dell’area fra i legittimi proprietari ed un affittuario – il quale ha respinto il ricorso.<br />Da un esame del contenzioso <i>de quo</i> <b>non</b> risulta acclarata la colpevolezza di coloro che hanno avuto la disponibilità effettiva dell’area, tanto che, anche in questo caso – avendo il CdS <u><b>confermato</b></u> la scelta operata dal Giudice di primo grado –, potrebbe sorgere il <b>dubbio</b> che <u>vi sia incoerenza</u> tra questa decisione e le precedenti assunte dalla stessa Sezione Quinta. Anche stavolta, però, il motivo “celato” è un altro e consente di confermare – anche in questo caso e senza alcuna contraddizione – l’inesistenza di una <i>responsabilità oggettiva</i> in capo al proprietario ed ai titolari di diritti reali o personali di godimento sull’area.<br />Emerge infatti, dall’analisi delle decisioni, come i proprietari dell’area in questione fossero stati interessati da un <b>precedente ed identico ordine</b>, contro il quale <u><b>non</b></u> era stato esperito alcun mezzo di impugnazione; così che, quand’anche si fosse voluto ritenere compreso – nell’impugnativa esperita in primo grado – anche tale precedente provvedimento (notificato quasi un anno prima di quello impugnato), il ricorso originario avrebbe dovuto essere comunque dichiarato <i>inammissibile</i> dal Giudice lombardo, in relazione alla mancata impugnativa dell’ordinanza precedente e, quanto meno, <i>tardivo</i> (rispetto all’ordinario termine di 60 giorni per la notifica del ricorso). Questa è la ragione che sta alla base della negativa evoluzione del giudizio riguardo alla posizione dei proprietari.<br /> </span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<br /></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px 0px 30px;">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">▪ Sentenze solo apparentemente <b>contraddittorie</b></span></i></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">Sono due le recenti e significative sentenze che potrebbero sembrare <i>elementi di incongruenza</i> rispetto a quanto finora detto. E qui arriviamo a trattare anche della recentissima decisione del Consiglio di Stato, Sez V, 16 novembre 2005, n. 6406, inizialmente richiamata e la cui massima, già riportata in premessa, potrebbe far giungere a conclusioni opposte alla nostra tesi.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>CdS, Sez. V, 16 novembre 2005 n. 6406</b></i>Ma è proprio vero che il Consiglio di Stato ha cambiato idea ? Questo è l’interrogativo che ci siamo posti con grande scrupolo e, nel farlo, la risposta è risultata ancora una volta univoca: <b>no!</b> Non c’è alcuna contraddizione, dal momento in cui, nel caso sottoposto al giudizio di Palazzo Spada, sussistono <u><b>tutti</b></u> i fondati <b>presupposti</b> necessari all’adozione di un provvedimento <i>contingibile ed urgente</i> appartenente alla competenza esclusiva del sindaco quale ufficiale di governo. Quindi il provvedimento – che chiama in causa direttamente il <i>proprietario</i> dell’area interessata dalla presenza di rifiuti – è legittimo perché esistono tali <i>presupposti</i>, ed occorre altresì notare come la realtà dei fatti (prodromici all’adozione del provvedimento stesso) sia ben diversa da quella che si potrebbe eventualmente dedurre o interpretare dalla descrizione fattane in massima: si tratta di un caso molto particolare e non del “<i>classico</i>” abbandono di rifiuti su di un terreno – affrontabile normalmente ricorrendo all’impiego dell’art. 14 D.Lgs. 22/1997 –.<br />Il Consiglio di Stato, nello scorso novembre, ha respinto l’appello<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#60"><span style="text-decoration: none;">60</span></a></sup> dei soggetti cui era stata notificata un’ordinanza del vicesindaco del comune di Barletta, volta <u><b>anche</b></u> a rimuovere rifiuti presenti nell’area di una ditta fallita, ma, <b>soprattutto</b>, finalizzata ad eliminare una <b>situazione divenuta potenzialmente inquinante</b> a seguito, ed a causa, di un <u><b>incendio doloso</b></u> del capannone di tale ditta, ad opera di ignoti.<br />In primo luogo, pertanto, si rileva un uso improprio del termine “<i>bonifica</i>” (utilizzato nel provvedimento), al quale, nel caso di specie, non deve assolutamente essere attribuito il significato di cui all’art. 17 del D.Lgs. 22/97 ed al D.M. 471/99. Occorre poi, come già detto, prendere le distanze dai meri casi di “<i>abbandono di rifiuti da parte di terzi ignoti, nell’area di un proprietario incolpevole</i>” <i>ex</i>-art. 14 D.Lgs. 22/97. Qui ci troviamo di fronte ad una situazione “<i><b>grave</b></i>”, per far fronte alla quale il provvedimento del comune è stato dotato di un’<b>ampia motivazione</b> sul danno ambientale che si sarebbe potuto generare, nell’area interessata, a causa della presenza di <i><b>fibre di amianto</b></i> e di <b><i>fusti contenenti materiale chimico decomposto</i></b>, nonché sul <i><b>pericolo per la salute pubblica</b></i> connesso alla necessità di eliminare<b>strutture pericolanti</b>.<br />E’ ovvio che, così dettagliatamente illustrata, la questione si pone su di un piano completamente diverso. Il CdS ha infatti sostenuto che, <u><b>in quel caso</b></u>, l’ordinanza con cui l’Autorità preposta ha imposto al proprietario dell’area “di bonificarla” (sic!!)<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#61"><span style="text-decoration: none;">61</span></a></sup> in relazione a rifiuti speciali tossici e nocivi su essa giacenti, non è stata adottata ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. 22/1997, trattandosi di una vera e propria ordinanza <i>extra-ordinem</i>, che, in quanto tale, si adotta ogni qual volta <u>non ci si possa avvalere</u> degli strumenti offerti dall’ordinamento. Quello impugnato era un provvedimento che <b>non</b> ha carattere<i><b>sanzionatorio</b></i> – nel senso che non è diretto ad individuare e punire i soggetti ai quali è da attribuire la responsabilità civile e/o penale della situazione abusiva – <b>ma</b> solo <i><b>ripristinatorio</b></i>, essendo rivolto essenzialmente ad ottenere la rimozione di un attuale <i>stato di pericolo</i> e <i>prevenire ulteriori danni all’ambiente circostante e alla salute pubblica</i> (queste sono le dizioni più corrette, alternative a “<i>bonificare</i>”).<br />E’ <u>solo per tali ragioni</u> che l’ordinanza è stata considerata legittima pur se indirizzata all’<i>incolpevole</i> proprietario dell’area; essendo <i>egli</i>, il solo a trovarsi, con quest’ultima, in un rapporto tale da consentirgli di eseguire gli interventi ritenuti necessari al fine di eliminare la riscontrata situazione di pericolo, per quanto notoriamente non imputabile a <i>lui</i>, bensì ad altro soggetto <i>ignoto</i> o al precedente proprietario. Per questa ragione, infatti, il Giudice di Appello si è preso la briga di evidenziare come resti del tutto impregiudicata ogni rivalsa – da parte del proprietario dell’area – nei confronti dell’effettivo responsabile. Nelle more di tale individuazione, però, ed a fronte di una situazione di concreto <i>pericolo per l’ambiente e per la salute pubblica</i>, l’Autorità sanitaria locale ha ritenuto che il soggetto destinatario del provvedimento contingibile ed urgente potesse anche essere l’attuale proprietario incolpevole.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<br /></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px 0px 30px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i>▪ Una parentesi con il CdS, Sez VI, 05 settembre 2005, n. 4525, e le misure urgenti</i></span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">A questo punto vorremmo rilevare come, in un diverso contenzioso, la VI sezione del Consiglio di Stato (CdS, Sez VI, 05 settembre 2005, n. 4525) si sia espressa in maniera ancor più opportuna – delineando adeguatamente il corretto uso del termine “<i>bonifica</i>” – affermando la legittimità di rivolgere un provvedimento (analogo a quello di cui al punto precedente) direttamente al proprietario dell’area, <b>non tanto</b> per il fatto che questo sia l’unico soggetto che, in tal caso, avrebbe il potere di intervenire sul sito, bensì <b>in quanto</b> ed <u><b>a condizione</b></u> che l’ordine si limiti ad imporre l’adozione di sole <i><b>misure urgenti</b></i>(<u><b>messa in sicurezza</b></u>). In relazione a queste ultime, e <u>solo a queste</u>, possono essere esercitati i poteri del Sindaco – ex-art. 54 del D. Lgs. n. 267/2000 – anche prescindendo dall’individuazione dell’effettivo responsabile dell’inquinamento (accertamento i cui tempi sarebbero, in molti casi, come quello in esame, incompatibili con l’urgenza di garantire la sicurezza del sito). Il Consiglio di Stato del settembre 2005, addentrandosi, stavolta, nel vero e proprio ambito della <i>disciplina sulle bonifiche</i> (che, come già detto, è ben diverso da quello in esame), giunge a precisare che l’<i>ordinanza di messa in sicurezza e bonifica</i><b>può</b> ben essere notificata al proprietario (solo e soltanto) <u><b>al fine</b></u> di renderlo edotto dell’onere cui va incontro (che egli ha facoltà di assolvere per liberare l’area dal vincolo correlativo), ma <u><b>non può</b></u> imporre<b><i>misure di bonifica</i></b> (qualificabili come) <u>ulteriori</u> rispetto alla <b>mera <i>messa in sicurezza</i></b>, salvo un preventivo ed adeguato accertamento della responsabilità, o corresponsabilità, del proprietario per l’inquinamento del sito (abbiamo già visto che il proprietario “<i>ne busca ugualmente</i>” da un punto di vista economico, ma anche questa….è un’altra storia!).<br /> </span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px 0px 30px;">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">▪ Ancora sul CdS, Sez. V, 16 novembre 2005 n. 6406</span></i></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">Tornando a trattare della sentenza 6406/05, abbiamo visto che neppure quel contesto è riferibile all’art. 14 D.Lgs. 22/97. Si tratta, in ogni caso, di una fattispecie utile a capire che quanto ordinato dal comune di Barletta non è certamente l’imposizione di una <i>bonifica</i>, e neppure la mera asportazione di rifiuti, bensì l’adozione di <i>urgenti misure di messa in sicurezza</i> dell’area devastata da un incendio (Così come si è verificato nel caso della sentenza T.A.R. Emilia, Bologna, Sez II,29 giugno 2004, n. 1531). Ci preme aver chiarito che <b>non</b> si trattava del “solito e, purtroppo, “incivilmente routinario” <i>abbandono di rifiuti</i>!</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>CdS, Sez. V, 02 aprile 2003, n. 1678</b></i>A ben vedere la decisione CdS, Sez V, 16 novembre 2005 n. 6406 – poco sopra commentata – non differisce molto dalla precedente del 02 aprile 2003, n. 1678<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#62"><span style="text-decoration: none;">62</span></a></sup>, tant’è che, anche quest’ultima, si riferisce ad un particolare caso di <b>ordinanza contingibile ed urgente</b>, resasi necessaria a seguito di un principio di incendio.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<br /></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px 0px 30px;">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">▪ Provvedimenti contingibili ed urgenti</span></i></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">Ciò significa che anche nel caso divenuto poi oggetto della sentenza 1678 del 2003 è possibile riscontrare:<br />• il presupposto della necessità di provvedere con immediatezza in ordine a situazioni di natura <i>eccezionale e imprevedibile</i>, che giustifica la legittimità di provvedimenti <i>contingibili ed urgenti</i> anche e soprattutto – alla stregua dell’art. 32 Cost. – per evitare che tali danni abbiano a verificarsi (Cons. Stato, V, 19 febbraio 1996, n. 220);<br />• il concetto in base al quale l’art. 14 del D.Lgs. 22/97 sia informato al principio secondo cui, in linea di massima, l’obbligo di ripristino dello stato dei luoghi grava <u>soltanto</u> sull’autore della violazione (mediante commissione od omissione, volontaria o colposa), dovendosi <u>escludere</u> qualsiasi forma di <i>responsabilità oggettiva</i> del proprietario;<br />• l’affermazione che tutto ciò, comunque, non impedisce che il sindaco – ove ne sussistano i peculiari presupposti – possa imporre specifici comportamenti a carico del <i>proprietario incolpevole</i> (chiaramente scevri da qualsiasi carattere <i>sanzionatorio</i>, bensì solo <i>ripristinatorio</i>), tutte le volte in cui l’individuazione e la ricerca del soggetto effettivamente obbligato di diritto – implicando accertamenti complessi e laboriosi – potrebbe:</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px 0px 40px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">√ essere incompatibile con la necessità di rimuovere celermente un attuale stato di pericolo e prevenire ulteriori danni all’ambiente circostante e alla salute pubblica (e, quindi)<br />√ svuotare di contenuto l’intrinseca natura e funzione dei provvedimenti contingibili ed urgenti<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#63"><span style="text-decoration: none;">63</span></a></sup>.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br />Permanendo in ogni caso impregiudicata, ragionevole e legittima ogni successiva rivalsa, da parte del proprietario, nei confronti dell’effettivo e concreto responsabile.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<br /></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<br /></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">▪ Confini fra provvedimenti ordinari e provvedimenti d’urgenza</span></i></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">Tuttavia, quella che risulta decisiva per giungere ad un concreto discrimine fra le <u>condizioni</u> necessarie e sufficienti all’adozione di un provvedimento ex-art. 14 D.Lgs. 22/97 a carico del proprietario<i><b>colpevole</b></i> (ed ovviamente anche dell’autore dello scarico di rifiuti in una certa area) e quelle da porre a fondamento di un’ordinanza contingibile ed urgente, <i>extra ordinem</i>, che va ad interessare il proprietario<i><b>incolpevole</b></i>, è certamente la sentenza CdS, Sez V, 02 aprile 2001 n. 1904<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#64"><span style="text-decoration: none;">64</span></a></sup>.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>CdS, Sez. V, 02 aprile 2001 n. 1904</b></i>Nella fattispecie affrontata in tale giudizio, il T.A.R. aveva accolto il ricorso esperito, dai proprietari di un’area, contro un ordine di “messa in sicurezza” e di bonifica della stessa, in quanto adibita – secondo l’amministrazione procedente – a “discarica abusiva”.<br />Nonostante si tratti di un caso più affine alle disposizioni <i>ex</i>-art. 17 del D. Lgs. 22/97 piuttosto che alla fattispecie di scarico abusivo di rifiuti di cui all’art. 14 stesso decreto, la sentenza affronta ugualmente, in maniera esemplare ed esaustiva, quest’ultima disposizione.<br />La Quinta Sezione del 2001, infatti, conferma che, in base alla formula legislativa del citato art. 14, l’ordine di sgombero di un’area – interessata dallo scarico di rifiuti – può avere quali destinatari <u>soltanto</u> i soggetti inadempienti all’obbligo di non abbandonare, scaricare o depositare rifiuti; <b>non</b> potendo riguardare i proprietari della stessa, <u>a meno che</u> non venga accertata la loro responsabilità, eventualmente anche solo colposa. Ne consegue che, nel caso in cui, nonostante un’adeguata istruttoria, non vengano individuati gli autori della condotta illecita e, nel contempo, <b>non</b> risulti accertata una specifica responsabilità del proprietario dell’area, <b><u>di regola</u> spetta all’amministrazione comunale</b> il compito (con i relativi oneri organizzativi ed economici) di avviare le <i>idonee procedure</i> di ripristino della situazione ambientale degradata dallo scempio.<br />Quindi, Palazzo Spada – anche in tale occasione – ribadisce come la norma in oggetto esprima il principio secondo cui, in linea di massima, l’obbligo di ripristino dello stato dei luoghi grava <u><b>soltanto</b></u>sull’autore della violazione – commessa mediante commissione od omissione, volontaria o colposa –, non potendo chiamare in causa il proprietario, salvo che venga individuato a suo carico l’elemento soggettivo del dolo o della colpa. Solo in quest’ultimo caso egli può essere destinatario di ordinanza sindacale di rimozione e rimessione in pristino ex-art. 14 e 50 D.Lgs. n. 22/97, con irrogazione di sanzione penale in caso di inosservanza. In antitesi, si tratterebbe di un caso di responsabilità oggettiva del proprietario , che, viceversa, deve essere drasticamente <b>esclusa</b>.<br />Il Consiglio di Stato prosegue rinsaldando il concetto secondo cui tutto ciò costituisce la <b>regola, <u>ma non impedisce</u></b> che il Sindaco possa ugualmente imporre <i><b>specifici comportamenti</b></i> anche a carico del<b>proprietario <i>incolpevole</i></b>, nel caso in cui – <u><b>solo e soltanto nel caso in cui !</b></u> – emerga, con sufficiente chiarezza, l’indifferibilità di un’apposita attività, resasi necessaria e volta ad eliminare un pericolo per la <u><b>tutela della salute pubblica</b></u>. In tali eventualità, che potremmo considerare l’<i><b>eccezione</b></i>, è però necessario che l’amministrazione procedente appuri scrupolosamente il <u>carattere <b>effettivamente</b> <i>urgente</i> ed indifferibile</u> dell’intervento da richiedere al proprietario “innocente”, proprio con specifico riguardo alla incidenza che la situazione, venutasi a creare, può avere <u>sull’igiene</u> e sulla <u>salute pubblica</u>. E’ solo questo il caso in cui il proprietario (o comunque titolare in uso di fatto del terreno), per quanto <i>incolpevole</i>, può ugualmente essere destinatario della ordinanza sindacale emessa secondo i principi generali «<i>extra</i>» D.Lgs. n. 22/97; non certo quale autore dello scempio, bensì quale <i><b>parte lesa</b></i> di un eventuale procedimento a carico dei terzi autori del fatto (ove e se individuati).<br />Le realtà in cui ci si imbatte presso alcune pubbliche amministrazioni ci consigliano di ribadire che il <i><b>presupposto</b></i> necessario per poter dare legittima attuazione a tale eccezione consiste nella ricorrenza di un <i><b>grave pericolo </b></i>di <i><b>danno imminente</b></i>, che emerga da inequivoci accertamenti tecnici e risulti da una congrua e dettagliata motivazione del provvedimento adottato (repetita iuvant).<br /><br />Nel caso di specie il Supremo Giudice Amministrativo ha respinto l’appello del comune, confermando così la decisione del giudice di prime cure con cui era stato accolto il ricorso e, quindi, annullata l’ordinanza. Tutto ciò proprio perché il provvedimento <b><u>non</u> evidenziava</b>, in modo adeguato, <u><b>né</b></u> concreti pericoli attuali <u><b>né</b></u> dannosità per la salute pubblica, tanto da non poter essere considerato sufficientemente motivato. Oltretutto, nel caso di specie, era pure stata individuata una <i>traccia</i> di collegamento con i concreti autori del misfatto.<br />Se il provvedimento sindacale <u>non</u> avesse presentato tutte queste <i>carenze</i>, l’appello avrebbe potuto essere accolto e la sentenza di primo grado revisionata a tutto vantaggio dell’Ente locale.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. FRIULI, 01 settembre 2005, n. 750</b></i>Quanto appena adesso sostenuto è confermato dalla sentenza del T.A.R. Friuli Venezia Giulia, 01 settembre 2005, n. 750 (<b><i>favorevole</i></b>) ove si afferma che: «…<i> il potere esercitato dall’autorità comunale (in base al precetto contenuto nell’art. 14, comma 3, del D.L.vo n. 22/97, qualora venga violato il divieto di abbandono di rifiuti sul suolo di cui al comma 1), riveste natura sanzionatoria di un illecito commesso,<u><b>non</b></u> presuppone necessariamente l’incombere di <b>situazioni di pericolo</b> o di <b>urgenza</b> (a differenza di quello previsto dall’art. 13 stesso decreto)</i>…». Per questa ragione l’adozione dell’ordinanza per la rimozione ed il ripristino di cui all’ultimo periodo, terzo comma dell’art. 14 prima menzionato: «… <i><b>rientra tra le normali attribuzioni del comune in quanto tale e <u>non costituisce</u>, in definitiva, ordinanza contingibile ed urgente: </b>di qui</i>…».<br /><br />Il tutto viene confermato dalla recentissima sentenza T.A.R. Veneto, Sez. III, <b>15 dicembre 2005,</b> n. 4243 di cui si tratta all’inizio della successiva sezione 7 (vds. anche in sezione 11: «<i>La competenza per l’adozione dei provvedimenti</i>»).</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<br /></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px 0px 30px;">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">▪ Una piccola polemica anche sui provvedimenti d’urgenza</span></i></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">Quindi, abbiamo visto che, ove sussistano effettivamente i presupposti della contingibilità e dell’urgenza, può concretizzarsi quell’<i>eccezione</i> in base alla quale viene ad essere direttamente interessato il proprietario dell’area, nonostante <i>incolpevole</i>. A ben vedere, però, non è detto che in tali particolari situazioni, sia sempre <b>per forza</b> soltanto “<i>lui</i>” a poter/dover agire. Riteniamo, infatti, che non sia affatto da escludere un intervento diretto da parte dello stesso Comune; il quale potrebbe certamente autorizzare <i>propri agenti</i> ad introdursi nella proprietà privata al fine di prelevare i rifiuti, asportarli e provvedere alla ripulitura straordinaria del sito. Anche in questo caso occorrerà l’ordinanza <i>contingibile ed urgente</i> del Sindaco – emanata nell’esercizio di specifici poteri a tutela dell’igiene, del decoro e della salute pubblica<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#65"><span style="text-decoration: none;">65</span></a></sup> –, che sarà ugualmente indirizzata al proprietario dell’area, in quanto, essendo privata<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#66"><span style="text-decoration: none;">66</span></a></sup>, non sarebbe possibile intromettervisi – per quanto al fine di rimuovere rifiuti ivi abbandonati da terzi – se non in forza di un atto dell’Autorità.<br />La differenza “<i>significativa</i>” consiste nel fatto che, stavolta, saranno direttamente gli incaricati del Comune a dover eliminare il pericolo, legalizzati ad agire – anche in ambito privato – proprio in forza dell’ordine impartito al legittimo proprietario; il quale – in tal caso – avrà come unica e gradita incombenza quella di non potersi opporre!<br /><br />Al di là della parentesi perniciosa, che possiamo considerare conclusa, quella che a questo punto ci si pone davanti è un’alternativa imprescindibile: o il provvedimento è un’ordinanza contingibile ed urgente (potere <i>atipico</i>), oppure si tratta di un provvedimento ex art. 14 D. Lgs. 22/1997 (potere <i>tipico</i>). Ma di questo tratteremo in maniera più adeguata in calce alla successiva sezione 11.<br /><br /><i><b>CdS, Sez. V, 09 agosto 2005, n. 4224</b></i>Risale invece alla scorsa estate la sentenza CdS, Sez. V, 09 agosto 2005, n. 4224<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#67"><span style="text-decoration: none;">67</span></a></sup>, con cui il Supremo Giudice Amministrativo ha sostenuto che: «<i>Il sindaco può ordinare al proprietario dell’area, mediante ordinanza contingibile e urgente e <u>a prescindere dalla sussistenza di alcuna responsabilità</u> del medesimo, di provvedere allo smaltimento qualora ciò sia necessario per fronteggiare una situazione di urgenza</i>».<br />In questo caso, a maggior ragione, potrebbero sorgere dei dubbi sulla continuità e costanza dei <i>ragionamenti</i> fatti presso la stessa Sezione del CdS; si tratta però di mera apparenza. E’ stato infatti possibile appurare come l’ordine impartito dal comune, per bonificare (sic!!) una certa area e per recingerla, si fondasse sulla descrizione fatta dai vigili urbani di “<i>area ricoperta da sterpaglie ed erbacce di considerevole altezza ed aggrovigliate, costituendo in tal modo un ideale habitat per insetti e ratti</i>”. Quindi si trattava sì, anche stavolta, di un’ordinanza contingibile ed urgente, motivata però da ragioni igienico-sanitarie più legate all’insalubrità della stessa come “ricettacolo di insetti e ratti”, piuttosto che per la riscontrata presenza di rifiuti, di cui non si fa alcuna menzione.<br />Un altro falso allarme! Per giunta accompagnato dall’utilizzazione di quell’ambiguo termine «<i>bonificare</i>» che, istintivamente, ci potrebbe indurre ad attraccare al famoso <i>molo</i> dell’art. 17.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>CdS, Sez. V, 29 luglio 2003, n. 4328</b></i>Questa deliberazione<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#68"><span style="text-decoration: none;">68</span></a></sup> (decisamente <i><b>favorevole</b></i>) si riferisce ad un distinto caso in cui il Sindaco del comune di Monselice, nel gennaio 2002, ha ordinato – ai sensi dell’articolo 14 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 – <u>anche</u> alla curatela di una società fallita, di provvedere alla <u>rimozione dei rifiuti</u> presenti in una certa area e di eseguire <u>altri interventi</u> di “bonifica” (da intendersi come <i>rimozione </i>di rifiuti e <i>disinfestazione</i>). Al riguardo, il comune ha sostenuto che la responsabilità imputabile al fallimento derivava dalla inottemperanza ai precedenti provvedimenti adottati nei confronti della società fallita. Il T.A.R. Veneto ha annullato tale provvedimento e, in sede di appello, la Quinta Sezione del CdS – confermando la decisione del giudice di prime cure – <b>non</b> ha riscontrato la sussistenza di quei presupposti<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#69"><span style="text-decoration: none;">69</span></a></sup>cui si è fatto cenno trattando delle sentenze CdS, Sez V, 16 novembre 2005 n. 6406 e 02 aprile 2003, n. 1678. Anzi, ha chiaramente precisato come tutta la questione vertesse solo sullo stabilire se la<b>curatela fallimentare</b> potesse davvero essere destinataria di ordinanze sindacali dirette alla “bonifica” (sic!!) di siti, inquinati per effetto del precedente comportamento omissivo o commissivo dell’impresa fallita (nella specie si trattava dell’imposta rimozione di migliaia di tonnellate di pneumatici). Al riguardo, il Giudice d’Appello ha statuito che la <b>disponibilità giuridica</b> degli oggetti presenti in loco (pneumatici) – per quanto qualificati dal comune come “rifiuti inquinanti” – <u><b>non è sufficiente</b></u> per imporre l’adempimento di un obbligo gravante sull’impresa fallita né tantomeno sulla curatela. Di questo particolare argomento, però, preferiamo trattare in una parte specifica – inserita nella successiva sezione 8 – dedicata, appunto, alla esigibilità di intervento da parte di una <i>curatela fallimentare</i>.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>CdS, Sez. V, 20 gennaio 2003, n. 168</b></i>Si tratta di una decisione<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#70"><span style="text-decoration: none;">70</span></a></sup> molto particolare, ma, in definitiva, <i><b>favorevole</b></i> alla tesi in esame. In primo luogo la vertenza riguarda un provvedimento – adottato nel 1988 dal Sindaco di Santhià –, concernente la presenza di rifiuti (carcasse di animali, legname, lattine e rifiuti domestici) <u><b>sulla superficie delle acque scorrenti nel Canale Cavour</b></u>, volto ad impartire, alla Coutenza Canali Cavor, l’ordine di provvedere all’immediata rimozione e successivo smaltimento degli stessi. Esimendoci dall’approfondire il fatto che il T.A.R. Piemonte, in primo grado, abbia respinto il ricorso in base alla considerazione che il <i>corso d’acqua</i> <u>non</u> sarebbe qualificabile come luogo pubblico, resta da dire che il Consiglio di Stato ha riscontrato una carenza nelle ragioni – in fatto ed in diritto – richiamate d quel comune per imporre, alla citata Coutenza, l’obbligo di asporto e smaltimento dei rifiuti, pur non essendo questa proprietaria del canale (demanio regionale) ma solo mera consegnataria; senza poi contare che, oltretutto, trattavasi di rifiuti abbandonati sicuramente da altri.<br />Anche nella sentenza del gennaio 2003 il Collegio ha ritenuto che non sussistessero motivi per discostarsi dal principio secondo cui l’ordine sindacale d’urgenza per motivi d’igiene, sanitari ed ambientali di smaltimento dei rifiuti, debba essere impartito, in linea di massima, al <b>produttore </b>dei rifiuti che li abbia abbandonati in aree pubbliche o private (anche non aperte al pubblico) o in acque pubbliche o private (in forza dell’art. 9 D.P.R. 10.9.1982 n.915) e <u><b>non</b></u> al proprietario dell’area in quanto tale (o al titolare della disponibilità del bene), salvo che non sia configurabile una compartecipazione del proprietario – anche soltanto colposa – a titolo di mancata vigilanza. In tale occasione – riferita al D.P.R. 915/82 – viene precisato come lo stesso principio sia stato poi confermato dall’art. 14 del decreto legislativo 5.02.1997 n.22 (successivo alla vicenda in esame), in cui si continua a prevedere la responsabilità solidale del proprietario, o dei titolari di diritti reali o personali di godimento, <u><b>solo</b></u> nel caso in cui tale violazione sia loro addebitabile a titolo di dolo o colpa.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px 0px 30px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><br /></span><i><span style="font-size: x-small;">▪ Sono queste le uniche decisioni veramente contrarie ?</span></i></span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">Ci apprestiamo, adesso, ad indicare quali siano quelle decisioni del Consiglio di Stato che, in alcune occasioni, vengono <u>richiamate dai Tribunali Amministrativi Regionali</u> come indicanti posizioni chiaramente<i><b>contrapposte </b></i>alla tesi di cui alla precedente sezione 6:</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>Ordinanza CdS, Sez. V, 06 maggio 2003, n.1740</b></i>In primo luogo occorre rilevare come il provvedimento scaturigine dell’intero contenzioso fosse volto ad ottenere la presentazione di <b>un progetto di bonifica</b>, che è questione ben diversa dal valutare un mero ordine di rimozione di rifiuti abbandonati da ignoti. Subito dopo non si può nascondere come – a seguito dell’annullamento dell’ordinanza da parte del giudice di prime cure<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#71"><span style="text-decoration: none;">71</span></a></sup> –, in appello, il comune di Follo abbia avuto ampio spazio per controdedurre, legittimamente ed a proprio piacimento, tutto quanto ritenuto favorevole alla conservazione del proprio atto, <u><b>non</b></u> essendosi costituito in giudizio l’appellato proprietario dell’area.<br />Quanto affermato, se non altro, traspare dal fatto che la Quinta Sezione si è così espressa: «… <i>Rilevato che la mancanza di responsabilità personale in ordine alla determinazione dello <b><u>stato di inquinamento del terreno</u></b> non appare idonea ad escludere l’obbligo del proprietario di rimuovere i rifiuti</i>…» . Quindi è del tutto evidente che la fattispecie trattata inerisca ad uno stato di contaminazione del suolo, più che ad un abbandono di rifiuti sullo stesso. Ci chiediamo come mai l’ordinanza venga a volte richiamata dai TT.AA.RR. per dirimere situazioni di mero <i>abbandono di rifiuti</i>.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>Ordinanza CdS, Sez. IV, 9 dicembre 2003, n. 5432</b></i>In questo caso, viceversa, è il comune di Brioso a non essersi costituito nel giudizio di appello e la Quarta Sezione del CdS ha concisamente definito la faccenda ritenendo: «… <i>in questa fase, prevalente l’interesse pubblico alla rimozione dei rifiuti dal bene gestito dall’ANAS, indipendentemente dalla eventuale responsabilità dell’Ente (cfr V 6/5/2003 n. 1740)</i>…». Così facendo, però, la Quarta Sezione ha richiamato l’ordinanza 1740/2005 della Quinta Sezione che, come abbiamo avuto modo di vedere, si riferiva ad un (sostanzialmente diverso) provvedimento, volto ad ottenere la <u><b>presentazione</b></u> di un <i>progetto di bonifica!</i><br /><br />In conclusione, se sono <u>solo queste</u> le decisioni cui capita che certi TT.AA.RR. facciano riferimento per avallare posizioni antitetiche alla congettura illustrata nella precedente sezione 6, tutto ciò non fa altro che confermare la mancanza di qualsiasi <i>soluzione di continuità decisionale</i> nella Quinta Sezione del Consiglio di Stato fra l’aprile del 2003 ed il novembre 2005 e, conseguentemente, la fondatezza della nostra tesi.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><b>8 – Le decisioni dei Tribunali Amministrativi Regionali</b>E’ scontato che non tutte le decisioni adottate dal Giudice amministrativo di prime cure siano poi sfociate in un conseguente appello di fronte al Consiglio di Stato, quindi, per avere una panoramica più completa riteniamo conveniente scorrerne – velocemente e con descrizioni del tutto sommarie ed anche parziali – alcune fra le più significative dell’anno appena adesso conclusosi, sconfinando lievemente in quello ancora precedente. L’ intento resta immutato e continua ad essere quello di testare la solidità, o meno, della tesi inizialmente esposta, limitandoci ad una brevissima descrizione delle parti (a tal scopo) più significative delle sentenze prese in esame.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. Veneto, Sez. III, 15 dicembre 2005, n. 4243 </b></i>(<i>favorevole</i>): Il T.A.R. Veneto, pochi giorni or sono, ha accolto un ricorso in quanto il provvedimento comunale impugnato, pur imponendo – ad un Consorzio – la messa in sicurezza, bonifica e ripristino di aree inquinate<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#72"><span style="text-decoration: none;">72</span></a></sup>, quale innegabile ed “…<i>univoca attuazione delle disposizioni di cui all’art. 17 del d. lgs. 5 febbraio 1997, n. 22</i>…” (potere <i>tipico</i>), si riferiva contemporaneamente anche all’ art. 14 dello stesso decreto (potere <i>tipico</i>), nonché all’art. 54, secondo comma, del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (potere <i>atipico</i>), senza che mai fossero ben definiti gli ipoteticamente palesati “<i>gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini</i>”, unici a poter giustificare il ricorso al potere di ordinanza contingibile ed urgente del Sindaco; in assenza dei quali la competenza sarebbe dovuta rimanere al dirigente ex-art. 107 D.Lgs. 267/2000 (v. <i>amplius</i> in sezione 11: «<i>La competenza per l’adozione dei provvedimenti</i>»). Oltretutto, dalla sentenza emerge come non fossero state specificate – a seguito di un’accurata istruttoria – <i><b>le ragioni</b></i> per le quali il Consorzio ricorrente era stato ritenuto obbligato a partecipare all’attività di ripristino ambientale imposta dal Sindaco.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. Campania, Napoli, Sez. V, 28 settembre 2005, n. 15623 </b></i>(<i>favorevole</i>): Il T.A.R. ha accolto il ricorso in quanto in nessuna parte del provvedimento impugnato sono stati anche solo dedotti i necessari profili di dolo o colpa che potessero giustificare l’obbligo imposto, dal comune all’ANAS, di procedere alla rimozione dei rifiuti ai sensi dell’art. 14 D. Lgs. n. 22/97.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. Friuli, 01 settembre 2005, n. 750 </b></i>(<i>favorevole</i>): A differenza di quanto verificatosi nei primi due giudizi incardinatisi sulla stessa questione di fronte al Giudice friulano (T.A.R. Friuli Venezia Giulia, 20 dicembre 2003, n. 888 e T.A.R. Friuli Venezia Giulia, 26 gennaio 2004, n. 12, di cui si è incidentalmente trattato nella precedente sezione 5), questa volta la colpevolezza del proprietario è stata provata e, da quel punto di vista, il provvedimento ritenuto giustamente legittimo; il ricorso, però, è stato ugualmente accolto ed il provvedimento comunale annullato, per non aver – il comune – avviato correttamente un procedimento amministrativo ex-legge 241/90 (ma questa è una questione ben diversa).<br /><br /><i><b>T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 26 luglio 2005, n. 10383</b></i>(<i>favorevole</i>): Il T.A.R. ha accolto il ricorso ed annullato il provvedimento comunale con cui era stato imposto, all’ente proprietario di un’area, il ripristino dello stato dei luoghi in base alla mera titolarità di tale diritto reale, senza che risultasse esperita alcuna valida attività istruttoria tesa ad accertare l’identità dei veri responsabili dell’abbandono dei rifiuti, né in qualche modo indicata l’imputabilità, di tale condotta vietata, in capo al proprietario, né a titolo di dolo né di colpa. In questo caso il giudice di prime cure ha aggiunto che le caratteristiche del bene, ed in particolare la sua estensione e la sua difficile controllabilità, erano tali da <u><b>non</b> far emergere</u>, in termini obiettivi, i necessari elementi di colpevolezza dell’ente proprietario.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. Sicilia, Palermo, Sez. II, 22 giugno 2005, n. 1041 </b></i>(<i>favorevole</i>): A fronte del provvedimento comunale con cui è stato imposto a dei soggetti, in qualità di proprietari, di provvedere alla rimozione dei rifiuti presenti in una loro area, il T.A.R. ha precisato come l’Amministrazione avrebbe dovuto farsi carico di svolgere gli opportuni e congrui accertamenti del caso, intesi a verificare la sussistenza di fatti suscettivi di integrare le fattispecie di responsabilità dolosa o colposa a carico del proprietario stesso, esplicitandone compiutamente le ragioni. Diversamente, risulta essere stata imputata, a carico della proprietà, una responsabilità <i>oggettiva</i> <u><b>non</b></u> prevista dalla legge (in spregio a tutto quanto fatto dai proprietari – segnalazione alle autorità competenti, recinzione del terreno – per impedire l’abbandono di rifiuti sul terreno).</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. Umbria, 05 maggio 2005, n. 217 </b></i>(<i>favorevole</i>): Il T.A.R. ha accolto il ricorso ed annullato il provvedimento comunale, escludendo l’esistenza, in capo ai proprietari <i>incolpevoli</i>, di un obbligo giuridico di provvedere alla rimozione dei rifiuti abbandonati da terzi, derivante esclusivamente dalla loro qualità di titolari del diritto reale sull’area interessata dall’abbandono. Il comune resistente, oltretutto, <u><b>non</b></u> aveva neppure contestato il fatto che i ricorrenti fossero le “<i><b>vittime</b></i>” e <u>non</u> gli “autori” dell’abbandono dei rifiuti; anche se, nel farlo, non ha tenuto conto che l’obbligo di rimozione dei rifiuti presupponesse una condotta commissiva, dolosa o colposa, circa l’abbandono dei rifiuti stessi.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. Umbria, 11 maggio 2005, n. 263 </b></i>(<i>favorevole</i>): Il T.A.R. ha respinto il ricorso dei proprietari dell’area in quanto – pur <u><b>riconoscendo</b></u> che, in relazione a situazioni in cui non vi è alcun nesso tra la condotta commissiva consistente nell’abbandono dei rifiuti e la posizione del proprietario, possessore o detentore del suolo, il parametro della colpa non può che essere quello ordinario, consistente nella diligenza del buon padre di famiglia – ha ritenuto <u><b>diverso</b></u> il caso in cui l’abbandono incontrollato di rifiuti sia la conseguenza dell’esercizio (secondo modalità illecite) di un’<i>attività economica</i> <u><b>consentita</b></u> dal proprietario stesso (Vds. anche la parte rubricata «<i>casi particolari di colpa</i>» nella sezione 11). In tale specifico caso, per il Giudice di prime cure, è risultato impossibile negare che vi fosse un <i><b>nesso</b></i> tra il comportamento illecito posto in essere dall’imprenditore <i>conduttore</i> dell’immobile e l’utilità che il proprietario <i>locatore</i> ritraeva (di regola, a titolo di canone di affitto) dalla concessione dei diritti di utilizzazione dell’immobile; risultando facilmente attribuibile al proprietario la <i><b>negligenza</b></i> di non aver sentito il bisogno di “stare accorto” circa la possibile insorgenza di problematiche legate allo smaltimento dei rifiuti prodotti dal locatario, quale tipico effetto largamente <i><b>prevedibile</b></i> nell’esercizio di un’attività economica (sia per difficoltà tecnico-gestionali, se non per la tentazione di ampliare i margini di profitto riducendo i costi legati alla protezione ambientale).</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. Lazio, Sez. II, 10 maggio 2005, n. 3582</b></i>(<i>favorevole</i>): Il T.A.R. ha accolto il ricorso della società – proprietaria dell’area destinata a verde pubblico ed accessibile a terzi – alla quale il comune aveva imposto di provvedere all’asporto dei rifiuti ivi rinvenuti<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#73"><span style="text-decoration: none;">73</span></a></sup> ed il ripristino dello stato dei luoghi. Il Giudice per il Lazio ha <u>negato</u> qualsiasi rilevanza alla palesata inadeguata sorveglianza dell’area, così come all’<i>assenza di recinzione e mancata apposizione di cartelli</i>, <b>non ritenendole</b> affatto <i>condotte omissive</i> – causa di un eventuale danno ambientale commesso da terzi – ma reputandoli meri <i>deterrenti</i> contro eventuali scarichi abusivi operati da altri. E’ stato ribadito – sulle orme della sentenza CdS, Sez V, 08 marzo 2005, n. 935– che il <i>dovere di diligenza</i>, che fa carico al titolare di un fondo, <b>non</b> può arrivare al punto di richiedere una costante vigilanza, da esercitarsi giorno e notte, per impedire ad estranei di invadere l’area e – per quanto riguarda la fattispecie regolata dall’art. 14 più volte citato – di abbandonarvi dei rifiuti; tanto da esser stato riconosciuto che la richiesta di un impegno di tale entità travalicherebbe oltremodo gli ordinari canoni della <i><b>diligenza media</b></i> (o del buon padre di famiglia), che è alla base della nozione di colpa, quando questa è indicata in modo generico e senza ulteriori specificazioni, come risulta nel caso esaminato.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 29 aprile 2005, n. 5318 </b></i>(<i>favorevole</i>): Il T.A.R. ha accolto il ricorso presentato dall’ente proprietario di un’area, che si era visto notificare dal comune un provvedimento volto ad imporre la pulizia del fondo mediante la rimozione dei rifiuti ivi abbandonatati, osservando che gli adempimenti concernenti il ripristino dell’area oggetto dell’abbandono dei rifiuti <b>non</b> potevano essere addossati indiscriminatamente al proprietario per tale sua qualità, essendo necessario un comportamento anche omissivo di corresponsabilità e quindi un coinvolgimento (doloso o quantomeno colposo) del proprietario nell’inquinamento. Inoltre il Giudice ha rilevato che si sarebbe resa necessaria una <i>specifica valutazione</i> che evidenziasse concreti aspetti di corresponsabilità del titolare del fondo, anche in termini di <b>comportamento </b>omissivo <u>specificamente</u> e<u>causalmente</u> correlato, in funzione agevolatrice, alla realizzazione della condotta vietata. Il Tribunale ha inoltre precisato che l’obbligo giuridico di impedire un evento è, in generale, configurabile a carico di chi sia al riguardo investito di una <b>posizione di garanzia</b>, in presenza della quale il soggetto, qualora l’evento abbia a verificarsi, può esserne ritenuto responsabile (dell’evento) anche a titolo di concorso con l’autore materiale. <u><b>Non esiste</b></u> però alcuna disposizione che ponga a carico del proprietario (o del titolare di altri diritti reali o di godimento) l’<i><b>obbligo giuridico di impedire la discarica abusiva</b></i> posta in essere da terzi, nè la responsabilità può causalmente farsi discendere dall’omissione di obblighi generici di <i>custodia</i> che comunque non sono affatto <i>finalizzati</i>, e dunque <u>non</u> sono rilevanti, al fine di impedire l’evento, nella specie, appunto, la discarica abusiva.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 07 aprile 2005, n. 6348 </b></i>(<i>favorevole</i>): Il T.A.R. ha accolto il ricorso in quanto, nell’atto impugnato, il Comune non ha minimamente dedotto alcun profilo di dolo o colpa della ricorrente A.N.A.S. s.p.a., che fosse idoneo a giustificare la diffida alla rimozione dei rifiuti, limitandosi ad accollare tale onere all’ente “<i>quale diretto proprietario e gestore del Raccordo</i>”.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px 0px 30px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><br /></span><i><span style="font-size: x-small;">▪ Una breve parentesi sulla responsabilità della curatela fallimentare</span></i></span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">Due delle sentenze<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#74"><span style="text-decoration: none;">74</span></a></sup> destinate ad essere richiamate subito di seguito, ci consentono di riprendere l’argomento accennato – nella sezione 7 – mentre trattavamo della sentenza CdS, Sez V, 29 luglio 2003, n. 4328. In quel caso (del CdS del luglio 2003), mentre il comune sosteneva che “il fallimento” – subentrando negli obblighi facenti capo all’impresa fallita – fosse tenuto all’adempimento dei doveri derivanti dall’accertata responsabilità della stessa impresa, Palazzo Spada aveva statuito che il <b>potere</b> di disporre dei beni fallimentari (secondo le particolari regole della procedura concorsuale e sotto il controllo del giudice delegato) <b>non</b> comportava necessariamente il <b>dovere</b> di adottare particolari comportamenti attivi, finalizzati alla <i>tutela sanitaria</i> degli immobili destinati alla bonifica da fattori inquinanti (intesa come<i>rimozione di rifiuti e disinfestazione</i>). Sempre in tal caso – abbiamo già visto che – la Quinta Sezione del CdS ha evidenziato come la <b>disponibilità giuridica</b> degli oggetti presenti in un certo sito <u><b>non sia sufficiente</b></u>, di per sé, a legittimare l’imposizione autoritativa dell’adempimento di un obbligo gravante sull’impresa fallita né tantomeno sulla curatela. Inoltre, proprio il verificatosi richiamo alla disciplina del fallimento e della successione nei contratti, ha consentito al Giudice d’Appello di evidenziare che la curatela fallimentare <u><b>non</b></u> subentra negli obblighi più strettamente correlati alla responsabilità dell’imprenditore fallito, soprattutto quanto – come nel caso specifico – il fallimento non viene neppure autorizzato a proseguire l’attività precedentemente svolta dall’impresa fallita. Quindi, nella vertenza trattata, non sussistevano neppure i presupposti per poter collegare l’obbligo di “bonifica” del sito con l’attuale svolgimento di operazioni potenzialmente inquinanti.<br />Del tutto in linea con queste conclusioni del Giudice superiore, risultano essere anche le due sentenze appresso richiamate; le quali, oltretutto, devono considerarsi <i><b>favorevoli</b></i> nel confermare la tesi di cui trattasi.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. Lazio, Latina - 12 marzo 2005, n. 304 </b></i>(<i>favorevole</i>): Il T.A.R. ha accolto il ricorso di un curatore fallimentare cui era stata imposta, dal comune territorialmente competente, la rimozione e smaltimento dei rifiuti abbandonati sull’area della società fallita. La ragione delll’accoglimento è duplice: sia perché i rifiuti prodotti dall’imprenditore fallito non costituiscono “beni” da acquisire alla procedura fallimentare (e, quindi non formano oggetto di apprensione da parte del curatore)<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#75"><span style="text-decoration: none;">75</span></a></sup>, sia perché – in ogni caso – il comune non si era fatto carico di provare il dolo o la colpa del curatore ai fini dell’abbandono dei rifiuti stessi.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. Sicilia, Catania, Sez. I, 10 marzo 2005, n. 398 </b></i>(<i>favorevole</i>): Anche in questo caso il T.A.R. ha accolto il ricorso, proposto dalla curatela di un fallimento, avverso l’ordine – impartitole – di bonificare, dai rifiuti speciali ivi depositati, l’area dello stabilimento già in uso alla società fallita. Le ragioni dell’accoglimento sono molteplici:<br />√ il comune aveva già ingiunto alla ditta fallita lo stesso ordine senza ottenere alcun risultato, evidenziando con ciò, in maniera del tutto palese, l’estraneità della curatela fallimentare riguardo alla determinazione degli inconvenienti sanitari riscontrati in quell’area;<br />√ insussistenza di una corresponsabilità del fallimento, anche meramente omissiva, in relazione alle condotte poste in essere dall’impresa fallita, in quanto il potere di disporre dei beni fallimentari (secondo le particolari regole della procedura concorsuale e sotto il controllo del giudice delegato) non comporta necessariamente il dovere di adottare particolari comportamenti attivi, finalizzati alla tutela sanitaria degli immobili destinati alla bonifica da fattori inquinanti imputabili alla società fallita;<br />√ il fatto che – come già detto in precedenza – la curatela fallimentare non subentra negli obblighi più strettamente correlati alla responsabilità dell’imprenditore fallito;<br />√ l’aver appurato che il fallimento <u><b>non</b> sia stato</u> autorizzato a proseguire l’attività precedentemente svolta dall’impresa fallita, tanto da non poter neppure collegare l’obbligo di bonifica del sito allo svolgimento di operazioni potenzialmente inquinanti da parte della curatela;<br />√ l’insussistenza di un rapporto causale tra l’operato della curatela e i fatti che hanno dato luogo al procedimento di cui l’atto impugnato costituisce l’epilogo;<br />√ in ultimo – ma non per importanza – l’ <u>impossibilità di ricondurre anche solo a colpa della curatela</u> il comportamento inquinante posto in essere dall’impresa fallita.<br /><br />Unico rimedio esperibile da parte dell’amministrazione procedente sarebbe stata l’esecuzione d’ufficio dello smaltimento, in danno dei soggetti obbligati (art. 14, comma 3 del D.Lgs. n. 22/1997), mediante insinuazione al passivo fallimentare (cfr. art. 18, comma 5, D.M. 25 ottobre 1999, n. 471)<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#76"><span style="text-decoration: none;">76</span></a></sup>.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 07 febbraio 2005, n. 839 e 840 </b></i>(<i>favorevole</i>): Il T.A.R. ha annullato il provvedimento del comune di Caivano<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#77"><span style="text-decoration: none;">77</span></a></sup> trattandosi di un ordine indiscriminatamente rivolto al proprietario, o comunque al soggetto che aveva la disponibilità dell’area,<u>senza</u> verificarne l’imputabilità “a titolo di dolo o colpa” per i verificatisi fatti di abbandono e/o di deposito incontrollato di rifiuti. Il T.A.R. è giunto a specificare che, <u><b>non</b></u> risultando accertato alcun<b>comportamento</b>, anche omissivo, specificamente e causalmente <b>correlato</b>, in funzione agevolatrice, <b>alla realizzazione della condotta vietata, manca qualsiasi indizio di corresponsabilità</b> – e quindi un coinvolgimento doloso o quantomeno colposo – <b>del proprietario</b> all’inquinamento, così come manca qualsiasi <b>disposizione</b> che ponga a carico del proprietario (o del titolare di altri diritti reali o di godimento) l’<i>obbligo giuridico</i> di impedire la discarica abusiva posta in essere da terzi.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. Sicilia, Palermo, Sez. II, 03 febbraio 2005, n. 120 </b></i>(<i>favorevole</i>): Il T.A.R. ha annullato il provvedimento emanato dal Comune di Castellammare del Golfo per una situazione – speculare alla precedente – che ha visto ordinare al proprietario di aree, ubicate a ridosso del lato sud del cimitero comunale, di procedere “al ripristino dello stato dei luoghi, alla rimozione e bonifica” delle stesse, senza accertarne assolutamente l’imputabilità a titolo, quantomeno, di <i>colpa</i>. Dalla sentenza risulta addirittura che l’abbandono dei rifiuti in questione, in qualche modo, avrebbe potuto essere imputato anche al comune, resosi responsabile dell’apertura di un ingresso secondario nella recinzione dell’ampliamento <i>in itinere</i> dell’area cimiteriale.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. Puglia, Lecce, Sez. II, 02 febbraio 2005, n. 435 </b></i>(<i>contraria</i>): Si denota, in primo luogo, una certa assonanza con l’<i>ordinanza</i> CdS, Sez V, 21 giugno 2005, n. 2959 (fin qui più volte citata), ma anche una <i>presumibile </i><u>contraddizione</u> con la sentenza dello stesso Giudice: T.A.R. PUGLIA, Lecce, Sez. II, 22 luglio 2004, n. 5368 (di cui si dirà nel prosieguo).<br />In questo caso del febbraio 2005, il T.A.R. <u><b>ha respinto</b></u> il ricorso presentato dal <i>Consorzio speciale per la bonifica di Arneo</i> che (<u><b>in questa occasione!</b></u>) viene considerato titolare di diritti “…<i>in tutto assimilabili a quelli del titolare di diritti di consistenza reale ovvero assimilabili a quelli personali di godimento</i>…” su di una pista carrabile (una strada asfaltata lunga circa 65 km.) posta al servizio della condotta adduttrice “Irrigazione Salento”, avente la primaria funzione di consentirne la manutenzione<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#78"><span style="text-decoration: none;">78</span></a></sup>. Il provvedimento sopravvissuto – non sappiamo se giustamente – all’<i>empasse </i>di “primo grado”, era stato emanato dal Comune di Sava ed imponeva al predetto Consorzio, “<u>in quanto concessionario</u>”, di provvedere a bonificare (con le modalità previste dalla legge vigente in materia) le zone interessate dai materiali e rifiuti ivi abbandonati, ed inoltre a: <u>sistemare</u> ed <u>integrare</u> la segnaletica stradale, <u>proteggere</u> con opportuni sistemi di chiusura la struttura e la viabilità del servizio e, infine, <u>incrementare</u> la vigilanza con personale all’uopo incaricato.<br />A ben vedere si tratta di <u><b>un caso limite</b></u>, ma <u><b>non</b></u> si comprende ugualmente la ragione per cui il T.A.R., in questa occasione, abbia sottolineato – in maniera enfatica – come le aree in questione <u><b>non</b></u> fossero adibite <b><i>ad un uso pubblico</i></b><sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#79"><span style="text-decoration: none;">79</span></a></sup>. Male che vada – diciamo noi! – saranno state <i>aree aree private comunque soggette ad uso pubblico!</i> Si tratta di un argomento, a nostro avviso, del tutto inconferente ed immeritevole di qualsiasi pregio, dal momento in cui, trattandosi di un provvedimento risalente all’anno 2004, la questione dell’uso pubblico o meno di un’area<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#80"><span style="text-decoration: none;">80</span></a></sup> avrebbe potuto acquisire rilevanza ai fini della qualificazione – come “urbani” o meno – dei rifiuti abbandonativi, ma <u><b>non poteva incidere</b></u> in alcun modo riguardo alla previsione di cui all’art. 14 del D.Lgs. 22/97, nel quale ci si riferisce a: «…<i>abbandono e il deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolo</i> …» (senza l’attribuzione di alcuna qualificazione o caratteristica limitativa) ed a «… <i>il proprietario e con i titolari di diritti reali o personali di godimento sull’area</i> …». Quindi, se effettivamente (ammesso e non concesso) fosse stato possibile attribuire al Consorzio la titolarità di <i>diritti reali o personali di godimento</i><sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#81"><span style="text-decoration: none;">81</span></a></sup><i> </i>sull’area, non si esclude affatto che lo stesso potesse essere chiamato ad intervenire, <b>ma solo e soltanto</b> a condizione di potergli attribuire la violazione <i><b>a titolo di dolo o colpa</b></i>.<br />Il T.A.R. in questione, giunge persino a definire “non pertinente” il richiamo operato – dalla difesa del Consorzio – alla precedente sentenza, della stessa sezione, n. 5368/2004 (sulla quale, poco più avanti, si riporteranno alcune considerazioni) «…<i>in quanto nel caso citato le risultanze del giudizio (n.d.r. di quel giudizio) si erano basate sull’esito di una diversa istruttoria, da cui era emerso come l’opera fosse adibita ad “uso pubblico quasi esclusivo</i>”…» (n.d.r.: <b>così motiva il T.A.R.!!</b>). In proposito, vogliamo far notare che (in <i>quel giudizio precedente</i>) si trattava di un evento sempre riguardante lo stesso Consorzio ed anche la stessa <i>opera</i> (stessa strada di circa 65 Km) interessata da scarichi abusivi di rifiuti. Questo ci fa propendere per attribuire a tale argomento (l’<i>uso</i> della strada e delle aree) una scarsa capacità discriminatoria!<br />Il T.A.R., inoltre, risulta anche aver assunto una posizione <u>nettamente minoritaria</u>, considerando che: « …<i>il <b>grado di colpa</b> richiesto dalla norma richiamata al fine di individuare in capo al soggetto titolato l’obbligo di recupero, smaltimento e ripristino (n.d.r. quindi l’art. 14 del D.Lgs. 22/97) risulta essere quello della <b>mera colpa lieve</b>, con la conseguenza che sarà possibile (anche) la sola verifica in concreto di tale tipo di colpa al fine di confermare la sussistenza in capo a lui dei predetti obblighi</i>…» (Vds. la parte rubricata «il grado della colpa» nella sezione 11).<br />Infine e finalmente, il Giudice di prime cure risulta aver affrontato l’unico aspetto cui riteniamo possa essere attribuita una qualche importanza: la possibile colpevolezza del Consorzio. Il T.A.R. lo fa fornendo rilievo al fatto che, nel corso degli anni, lo stesso Consorzio <b>non</b> abbia tenuto una condotta connotata da quel <i>minimum di diligenza</i> che avrebbe consentito di evitare il (o, almeno, di attenuare il rischio del) deposito ed accumulo indiscriminato di rifiuti, individuando come elementi dimostrativi:<br />√ che gli accumuli di materiali erano di <i><b>carattere pluridecennale</b></i>;<br />√ che il Consorzio non risultava aver attivato alcuna iniziativa volta ad attenuarne l’impatto o ad impedirne la formazione;<br />√ che i cartelli, indicanti il divieto di accesso alla pista<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#82"><span style="text-decoration: none;">82</span></a></sup> quasi interamente divelti, <u><b>non sarebbero mai stati sostituiti</b></u> nonostante la loro “<u>evidente</u>” idoneità (n.d.r. a nostro avviso tutta da dimostrare!!) a prevenire (ed in parte, ad attenuare) il lamentato, indiscriminato deposito di rifiuti.<br />Pur stazionando ancora nella “nostra mente” un <b>forte dubbio</b> circa l’<i>evidente</i> “idoneità” attribuita dal T.A.R. alla cartellonatura (di cui si dirà nel prosieguo), l’unico elemento che, in qualche modo – rifacendosi al contesto dell’ordinanza CdS, Sez V, 21 giugno 2005, n. 2959 – può essere letto in termini di <i>colpevolezza</i> del Consorzio è costituito dal <b>lungo periodo di giacenza</b> dei rifiuti.<br />In ogni caso, ammesso (ma non concesso): • che esista davvero <b>una spiegazione logica</b> al fatto che, per la stessa strada e per lo stesso Consorzio – nella sentenza che di seguito viene trattata –, la medesima Sezione del medesimo T.A.R. sia giunta a conclusioni, a dir poco, <i><b>antitetiche</b></i> (Cfr. punti a, b e c del successivo commento alla T.A.R. Puglia 5368/2004); • che forse, nel caso del comune di Sava, i rifiuti non erano costituiti da elettrodomestici abbandonati; e • che (forse), nel caso del comune di Avetrana (di cui vedremo subito dopo), i rifiuti potevano essere stati scaricati da poco tempo; resta comunque incomprensibile la ragione per cui una stessa strada, una volta, possa essere ritenuta <i>pubblica e/o <u><b>aperta al pubblico</b></u></i> ed <i><b>impossibile da sorvegliare</b></i>, mentre, dopo solo sei mesi (non 6 lustri!), la si consideri, viceversa, <i>privata</i> ed anche <i>ben controllabile</i>. Il tutto a parità di insussistenza di accertamenti concreti circa la responsabilità dello stesso Consorzio. E’ evidente che ci mancano elementi cognitivi importanti, senza i quali siamo costretti a porre termine al nostro esame, ma <u><b>non</b></u> ai nostri legittimi dubbi.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. PUGLIA, Lecce, Sez II, 22 luglio 2004, n. 5368 </b></i>(inspiegabilmente <i>favorevole</i>): Lo stesso T.A.R. Puglia, circa sei mesi prima, aveva <u><b>accolto</b></u> il ricorso esperito, dallo stesso <i>Consorzio speciale per la bonifica di Arneo</i>, avverso un analogo provvedimento emanato, stavolta, dal comune di Avetrana – ma sempre – con riguardo a rifiuti abbandonati nella stessa pista carrabile (sempre una strada asfaltata lunga circa 65 km.) posta al servizio della condotta adduttrice “Irrigazione Salento”.<br />In questa occasione il ricorso risulta essere stato <u><b>accolto</b></u> in base alle seguenti considerazioni:<br />√ quando una strada – sia pure privata «…cosa che <u><b>non</b></u> è nel caso di specie…» (n.d.r.: così si esprime il TAR in questa occasione!) – viene assoggettata in modo continuativo ad uso pubblico (in modo che si ha una situazione corrispondente all’esercizio di una servitù) «…<i>incombe all’Ente esponenziale di quella collettività curare la manutenzione della strada medesima</i>…» (n.d.r.: comune territorialmente competente) «… <i>come il Collegio ha avuto modo di osservare in alcune recenti pronunce (relative a fattispecie analoghe – T.A.R. Puglia, Lecce, Sez. II, sentenze n. 818/04, n. 1183/04 e n. 2265/04)</i>…». E’ per questa ragione che, da parte del T.A.R., si è ritenuto venisse «… <i>meno l’unico elemento che avrebbe potuto (sia pure in presenza di altre condizioni, come si vedrà) giustificare l’adozione dell’ordinanza impugnata</i>…»; aggiungendo che «…<i>l’art. 7, comma 2, classifica come <u><b>rifiuti urbani</b></u>, fra gli altri “...d) i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico....”, mentre l’art. 21, comma 1, prevede che siano i Comuni ad effettuare la gestione dei rifiuti urbani, per cui <b>già da ciò risulterebbe l’illegittimità in parte qua dell’ordine di smaltimento intimato al Consorzio di Bonifica di Arneo</b></i>…»<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#83"><span style="text-decoration: none;">83</span></a></sup>;<br />√ non è risultato che il Comune avesse, in qualche modo, proceduto ad accertare eventuali responsabilità in capo al Consorzio… per cui, sul punto, l’ordinanza impugnata è stata ritenuta carente, sia dal punto di vista istruttorio, sia da quello motivazionale;<br />√ per il fatto che : «…<i>la <b>tipologia dei rifiuti abbandonati </b>(lavatrici, frigoriferi, etc.) fa pensare che l’area sia utilizzata da numerosi cittadini incivili come discarica abusiva, approfittando del fatto che si tratta di <u><b>area aperta al pubblico</b></u> e <b>impossibile da sorvegliare da parte del Consorzio</b> (il cui personale si reca in loco solo quando deve eseguire lavori di manutenzione della condotta)</i>…»<br /><br />Ogni ulteriore commento risulterebbe soltanto ridondante!</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 31 gennaio 2005, n. 559 </b></i>(<i>favorevole</i>): il T.A.R. ha accolto il ricorso presentato da chi si è visto notificare l’ordine (del Comune di Caivano) di provvedere alla pulizia di proprie aree<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#84"><span style="text-decoration: none;">84</span></a></sup>, in quanto individuato <i>proprietario dei fondi in stato di abbandono e privi di recinzioni quanto meno adeguate</i>. Il Tribunale amministrativo per la Campania, in tale occasione, ha ribadito che l’ordine di smaltimento rifiuti riveste natura di sanzione avente carattere <i>ripristinatorio</i>, e, come tale, presuppone l’accertamento della responsabilità da illecito in capo al destinatario (questione del tutto trascurata, vista la genericità della parte narrativa del provvedimento cassato), non sussistendo, viceversa, alcun obbligo a carico del proprietario incolpevole.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. Veneto, Sez. III, 26 gennaio 2005, n. 227 </b></i>(<i>favorevole</i>): Il T.A.R. ha annullato il provvedimento con cui il Comune di Monselice – dopo due precedenti provvedimenti censurati dallo stesso Giudice – aveva ordinato, alla società proprietaria di un’area, la rimozione dei materiali ivi presenti, senza che – ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. n.22/97 – fossero stati rinvenuti a carico della stessa elementi di dolo ovvero di colpa; limitandosi, peraltro, ad elencare in narrativa una serie di mere “preoccupazioni” per la salute e l’igiene pubblica. Il Collegio giudicante, in questo caso, ha ribadito che l’onere posto – dal citato articolo 14 – a carico delle amministrazioni è di carattere <i><b>positivo</b></i>, tanto che <u>spetta ad esse</u> <b>dimostrare</b> la sussistente <i>colpevolezza</i> del proprietario dell’area interessata dall’abbandono di rifiuti.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. Sardegna, Sez. II, 24 gennaio 2005, n. 104 </b></i>Il T.A.R. <u><i><b>ha respinto</b></i></u> il ricorso della società ricorrente, ma sol perché il comune di Olbia aveva ordinato a questa di eliminare quella quantità di pneumatici, depositati presso la propria sede, che risultassero “<u>in eccedenza</u>” rispetto ai limiti di stoccaggio autorizzati dalla Regione, o dalla Provincia, o dai Vigili del fuoco in materia di prevenzione incendi, vista la natura pericolosa dei rifiuti che rendeva urgente tale l’intervento. Quindi <i>nulla quaestio</i> rispetto alla tesi che stiamo esaminando, salvo il fatto che, per questo tipo di pretesa l’amministrazione <b>non</b> avrebbe dovuto utilizzare l’art. 14 del D.Lgs. 22/97.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 14 gennaio 2005, n. 114 </b></i>(<i>favorevole</i>): Il T.A.R. ha annullato il provvedimento del Comune di Caivano – con cui, fra le altre cose, si imponeva alla proprietà di una certa area di “. . . <i>rimuovere i rifiuti non pericolosi ed avviarli al recupero e/o allo smaltimento secondo la natura degli stessi</i>…” – sempre per il fatto di <u><b>non</b></u> aver dimostrato la colpevolezza del destinatario del provvedimento.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. Basilicata, 20 dicembre 2004, n. 831 </b></i>(<i>favorevole</i>): Il T.A.R. <u><b>ha respinto</b></u> il ricorso presentato dall’ANAS avverso l’ordinanza dirigenziale di un comune, con cui, fra le altre cose, si imponeva di provvedere alla rimozione e all’avvio a recupero/smaltimento di tutti i rifiuti <u>incautamente abbandonati</u> sull’area utilizzata da una <b>ditta appaltatrice</b> dell’ANAS, ritenendo quest’ultima solidalmente responsabile. L’A.N.A.S., in qualità di appaltatrice dei lavori, è stata considerata <b>colpevole</b> per <i>culpa in vigilando</i>, e quindi per aver “<i>omesso di vigilare affinché, al termine dell’esecuzione del contratto di appalto, la ditta appaltatrice provvedesse al ripristino dello stato di fatto esistente prima dell’installazione e dell’apertura del cantiere e, conseguentemente, ad eliminare lo stato di degrado igienico-ambientale</i>”.<br />Il fatto che, nel caso di specie, il provvedimento del comune sia scaturito da un “<u><b>ordine</b></u>”, del Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale territorialmente competente, precipuamente rivolto all’emissione del provvedimento ex art. 14, terzo comma, D.L.vo 5 febbraio 1997 n. 22, ci stimola una digressione, sostanzialmente fondata su di un’attenta analisi condotta da un caposcuola della materia<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#85"><span style="text-decoration: none;">85</span></a></sup>.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px 0px 30px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i>▪ Quando la "richiesta" proviene dall’Autorità giudiziaria</i></span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">Un provvedimento amministrativo volto ad imporre la rimozione di rifiuti abbandonati <u><b>non</b></u> può trovare una sua legittimità, o autonomo titolo giuridico, per il solo fatto di essere stato formalmente “richiesto” dalla Procura della Repubblica. L’autorevole provenienza di una tale richiesta <u>non</u> può giustificare ex <i>se</i> l’iniziativa di adottare un provvedimento amministrativo – appunto ai sensi dell’art. 14 D.Lgs. 22/97 – che non trovi comunque, nella realtà fattuale, i necessari presupposti idonei a renderlo correttamente “<i>motivato</i>”.<br />Ne consegue che, anche nel caso in cui sia proprio la Magistratura ad interessare un’amministrazione comunale per gli <u><i>adempimenti amministrativi</i></u> di competenza, c’è sempre per fortuna chi<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#86"><span style="text-decoration: none;">86</span></a></sup>, autorevolmente, ci ricorda come – alla luce del sistema costituzionale vigente, fondato sui principi della <b>divisione o separazione dei poteri</b> (legislativo, giurisdizionale e potere esecutivo e della funzione amministrativa; che pure prevedono norme specifiche di <i>coordinamento e/o collaborazione</i>) – qualunque invito/richiesta, di cotal provenienza, debba intendersi come riferita all’eventuale adozione dei<b>provvedimenti</b> (e non “<i>adempimenti</i>”) amministrativi di rispettiva competenza. Tanto che il comune deve ritenersi interessato <b>non tanto </b>da una richiesta di “<i>adempiere</i>” <i>ad un obbligo</i>, <b>bensì </b><i>di esercitare</i> <b>una funzione</b> (alla bisogna, in forma di atti di urgenza) cioè di una «<b>potestà pubblica</b>» (e quindi di un <i>potere</i>/dovere) caratterizzata da <i>discrezionalità</i> sull’<i>an</i> e/o sul <i>quando</i> e/o <i>quomodo</i><sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#87"><span style="text-decoration: none;">87</span></a></sup>.<br />Si tratta di un potere che si estrinseca – appunto – nel dare applicazione a quella norma giuridica che l<u>’amministrazione comunale</u> ritenga sia da individuare come la più idonea a soddisfare, in quel caso specifico, l’interesse pubblico (nel caso: ambientale/sanitario), di cui è intestataria quale ente investito di <i>autonomia</i>, ex art. 114 e 117 della Costituzione. In tale assetto costituzionale<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#88"><span style="text-decoration: none;">88</span></a></sup> – fondato sull’autonomia del poteri pubblici indicati – <u><b>non</b></u> compete certamente alla magistratura (inquirente o giudicante) rivolgere alcuna <i>sollecitazione o suggerimento</i> alla Pubblica amministrazione<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#89"><span style="text-decoration: none;">89</span></a></sup> e, ancor meno, fare richieste di “<i>adempimenti amministrativi</i>” (con indicazione di tipologie di provvedimenti da assumere e/o norme da applicare), fermo restando il <b>potere/dovere</b> di collaborare e/o coordinarsi con la stessa, così come di perseguire le eventuali inerzie o le omissione dei pubblici funzionari, ove tali condotte costituiscano reato (appunto nell’esercizio della propria ed autonoma <i>funzione giurisdizionale</i>).<br />A conclusione della breve parentesi appositamente plasmata, possiamo ribadire che, per quanto possa essere stato l’Organo Giudiziario ad aver richiesto adempimenti amministrativi, il comune è <b>sempre e comunque</b> <u>tenuto a svolgere i previsti e preliminari atti istruttori</u> di indagine (sopralluoghi, ispezioni, valutazioni, ecc. – anche se urgenti –) per acquisire i minimi e indispensabili elementi <i>di fatto</i> (<i>dati tecnici</i>) che gli consentano sia di adottare <i>l’atto più idoneo, tipico o atipico</i>, a fronteggiare – in via ordinaria o d’urgenza – la vicenda, sia di <b>motivare</b> conseguentemente, <u>su tali acquisizioni istruttorie</u> – sul piano della discrezionalità tecnico/amministrativa –, l’autonoma scelta operata (che potrebbe anche non coincidere con quanto indicato nella “comunicazione” ricevuta)<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#90"><span style="text-decoration: none;">90</span></a></sup>.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. Piemonte, Sez. II, 06 marzo 2004, n. 365 </b></i>(<i>contraria, ma riferita al DPR 915/82 e ad un “presunto” potere di ordinanza contingibile ed urgente</i>): Il T.A.R. <u><b>ha respinto</b></u> il ricorso del proprietario dell’area deducendo, dal testo dell’art. 8 (<i>rectius</i>: articolo 9)<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#91"><span style="text-decoration: none;">91</span></a></sup> del previgente D.P.R. n. 915/82 (in forza del principio “<i>tempus regit actum</i>”) che:<br /><b>a)</b> all’epoca dei provvedimenti impugnati, «…<i>leggi ordinarie ponevano infatti limiti agli aspetti che concorrono a formare la sostanza del diritto dominicale; tra tali limiti spiccavano quelli rivolti alla tutela dell’ambiente. Il proprietario, quindi, <u>non</u> poteva concorrere con il godimento del suo bene ad arrecare danno all’ambiente, e quindi nel caso di specie – pur in presenza dell’assoluzione penale – il proprietario<u>non</u> poteva lasciare il suo bene in condizioni tali da nuocere alla salute pubblica…La responsabilità penale risponde a canoni diversi dalla responsabilità civilistica del proprietario nei confronti della collettività, per cui <u>doveva essere il proprietario stesso</u> a rimuovere i rifiuti in questione, salvo il suo diritto di rivalsa nei confronti dei responsabili diretti</i>….»;<br /><b>b)</b> il Comune di Poirino si era avvalso dei poteri riconosciutigli dalla normativa in vigore all’epoca, e quindi dell’art. 9 D.P.R. n. 915/82, il quale, secondo il T.A.R., «… <i>non esplicita il carattere sanzionatorio del rimedio ivi contenuto – a differenza di quanto accade per il sopravvenuto art. 14 D.Lgs. n. 22/97… – portando a ritenere che il legislatore <u><b>non</b></u> intendesse (</i>n.d.r.: chissà da cosa lo si è dedotto!!<i>) ancorare l’intervento di ripristino a principi legati all’individuazione dell’elemento soggettivo del dolo o della colpa, nell’ipotesi in cui l’ordine conseguente fosse indirizzato al proprietario</i>… »;<br /><b>c)</b> «… <i>Non è dunque un provvedimento orientato verso il passato, a colpire i responsabili di un determinato fatto storico, ma verso il futuro, per eliminare una situazione di pericolo in atto. Ne consegue che la detta ordinanza può essere legittimamente indirizzata al proprietario attuale dell’area, vale a dire a colui che si trova con quest’ultima in un rapporto tale da consentirgli di eseguire gli interventi ritenuti necessari al fine di eliminare la riscontrata <u>situazione di pericolo</u>, ancorché essa sia da imputarsi a terzi, quali ignoti o finanche il precedente proprietario, salvo, ovviamente, il diritto di rivalsa nei confronti di questi (Cons. Stato, Sez. V, 2.4.2003, n. 1678 e Sez. V, ord. 6.5. 2003, n. 1740)</i>.…»<br />Tutta la questione, per quanto appena adesso riportato, ci preoccupa relativamente, essendo riferita ad una norma oramai abrogata. Ciò non elimina, tuttavia, l’opportunità di rilevare che:<br />√ il fatto che la giurisprudenza prevalente, richiamata già nella sentenza <b>T.A.R. Toscana, sez. II, 01 agosto 2001, n. 1318</b> (cfr., in tal senso, T.A.R. Lombardia, Milano, sez. I, 7 dicembre 1995, n. 1442, T.A.R. Lombardia, Brescia, 17 ottobre 1994, n. 580 e 21 dicembre 1993, n. 1051, T.A.R. Emilia-Romagna, Bologna, sez. I, 10 luglio 1992, n. 230; T.A.R. Sicilia, Catania, 15 dicembre 1994, n. 2773, T.A.R. Toscana, sez. I, 1 luglio 1994, n. 414 e 16 gennaio 1990, n. 13), aveva da tempo riconosciuto come: «…<i><u>Già nel vigore dell’art. 9</u>, D.P.R. n. 915/1982, ……. maturato un orientamento in base al quale l’ordine di smaltimento, in tali ipotesi, non poteva essere volto indiscriminatamente nei confronti del proprietario o del soggetto che avesse la disponibilità dell’area interessata, in quanto in capo ai soggetti destinatari deve individuarsi una responsabilità basata su un comportamento, anche omissivo, di corresponsabilità con l’autore dell’abbandono illecito</i>…»<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#92"><span style="text-decoration: none;">92</span></a></sup>, rivelando una consolidata controtendenza rispetto a quanto appena sopra indicato alla lettera <b>b)</b>; con tanto di postuma, e risolutiva, conferma che ci viene offerta dalla sentenza CdS, Sez V, 08 febbraio 2005, n. 323, di cui si è già ampiamente trattato.<br />√ Il T.A.R. Piemonte, per confermare le proprie deduzioni, ha richiamato la sentenza del CdS, Sez V, 02 aprile 2003, n. 1678, già vista in precedenza (l’inconsistente affinità con il caso trattato dal CdS nel 2003 ci lascia veramente perplessi, in quanto – come si è già visto – quello del 2003 era un evidente e particolare caso di ordinanza contingibile ed urgente, resasi necessaria anche a seguito di un <i><b>principio di incendio</b></i>, con riscontrata sussistenza del presupposto della necessità di provvedere con immediatezza in ordine a situazioni di natura eccezionale e imprevedibile, riconoscendo – in tal caso, ma non in quello affrontato dal T.A.R. Piemonte – la legittimità di provvedimenti extra ordinem).<br />√ anche l’essersi riferito (il T.A.R.), a scopo convalidante, all’ordinanza CdS, Sez V, 06 maggio 2003, n.1740<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#93"><span style="text-decoration: none;">93</span></a></sup> non fa che accentuare la nostra perplessità, ma non staremo a ripeterne le ragioni in questa sede.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. Veneto, Sez. III, 14 gennaio 2004, n. 51 </b></i>(<i>favorevole</i>, ma questione certamente particolare): Il T.A.R. dichiara <i>inammissibile</i> il ricorso presentato dal proprietario per <b>nullità</b> della <i>procura ad litem</i> rilasciata al difensore e – riferendosi esplicitamente al provvedimento con cui veniva <b>ordinata</b> la <u>rimozione dei rifiuti</u> esistenti nell’area della ricorrente – <b>stranamente</b>, anche per «… <i><u>difetto di giurisdizione</u></i>: <i>siffatta misura ripristinatoria, che trova la sua fonte normativa nell’art. 14 del DLgs n. 22/97, si configura, infatti, come sanzione amministrativa – così è stata qualificata dalla Suprema Corte di legittimità con una pronuncia delle sezioni unite (26.6.2001 n. 8746) che il collegio condivide –, il cui sindacato giurisdizionale è attribuito dall’art. 22 bis della legge n. 689/81 (introdotto dal DLgs n. 507/99) al Tribunale civile</i>….» (n.d.r.: probabilmente ci sta sfuggendo qualcosa!!)</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>T.A.R. Veneto, Sez. III, 14 gennaio 2004, n. 39</b></i>(<i>favorevole</i>, ma <i>questione particolare</i>): si tratta di un caso in cui l’amministrazione comunale ha annullato <u><i><b>in autotutela</b></i></u> i provvedimenti impugnati, rendendo così improcedibile, per sopravvenuto difetto di interesse, il relativo ricorso proposto in via giurisdizionale dal proprietario dell’area.<br /><br />Sono molte altre le sentenze che sarebbe stato possibile analizzare e valutare ma dobbiamo limitarci ad elencarle (rimanendo nel biennio 2004-2003): T.A.R. Liguria, Sez. I, 18 novembre 2004, n. 1555; T.A.R. Campania, Salerno, 17 novembre 2004, n. 2033; T.A.R. Lombardia, Milano, Sez I, 08 novembre 2004, n. 5681; T.A.R. Campania, sez. Salerno, 28 ottobre 2004; T.A.R. Sicilia, Palermo, Sez. I, 14 ottobre 2004, n. 2287; T.A.R. Lombardia, Milano, Sez I, 08 ottobre 2004, n. 5473; T.A.R. Veneto, Sez. III, 05 ottobre 2004, n. 3594; T.A.R. Sicilia, Catania, sez I, 29 settembre 2004, n. 2715; T.A.R. Puglia, Bari, sez.III, 23 settembre 2004, n. 4178; T.A.R. Veneto, Sez. III, 10 settembre 2004, n. 3256; T.A.R. Sicilia, Catania, Sez. I, 05 agosto 2004, n. 2040; T.A.R. Puglia, Lecce, Sez. II, 22 luglio 2004, n. 5368; T.A.R. Sardegna, Sez. II – Sentenza 19 luglio 2004, n.1076; T.A.R. Emilia, Bologna, Sez. II,29 giugno 2004, n. 1531; T.A.R. Emilia, Bologna, Sez II,29 giugno 2004, n. 1529; T.A.R. Puglia, Bari, sez III, 28 giugno 2004, n. 2823; T.A.R. Liguria, Sez. I, 22 giugno 2004, n. 1016; T.A.R. Sicilia, Catania, 19 giugno 2004, n. 1765; T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 19 marzo 2004, n. 3042; T.A.R. Piemonte, Sez. II, 06 marzo 2004, n. 365; T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I - 27 febbraio 2004, n. 2445; T.A.R. Puglia, Bari, Sez. III, 11 febbraio 2004, n. 504; T.A.R. Emilia, Bologna, Sez. II – 6 febbraio 2004, n. 193; T.A.R. Friuli 26 gennaio 2004, n. 12; T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 19 gennaio 2004, n. 244; T.A.R. Abruzzo, Pescara, 15 gennaio 2004, n 34; T.A.R. Veneto, Sez, III, 14 gennaio 2004, n. 51; T.A.R. Veneto, Sez, III, 14 gennaio 2004, n. 39; T.A.R. Friuli, 20 dicembre 2003, n. 888; T.A.R. Trentino, Trento, 6 dicembre 2003, n. 466; T.A.R. Sicilia, Palermo, Sez. II, 28 novembre 2003, n. 3552; T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 16 ottobre 2003, n. 12822; T.A.R. Basilicata, 18 settembre 2003, n. 878; T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 15 settembre 2003, n. 11390; T.A.R. Puglia, Bari, Sez. I, 11 settembre 2003, n. 3317; T.A.R. Toscana, Sez. II, 1 agosto 2003, n. 3142; T.A.R. Molise, 30 giugno 2003, n. 500; T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 12 giugno 2003, n. 7532; T.A.R. Toscana, 12 maggio 2003, n. 1548; T.A.R. Umbria, 17 aprile 2003, n. 290; T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 16 aprile 2003, n. 3930; T.A.R. Piemonte, Sez. I, 26 marzo 2003, n. 462; T.A.R. Veneto, sez III, 14 marzo 2003, n. 1830; T.A.R. Veneto, sez III, 14 marzo 2003, n. 1830; T.A.R. Liguria, Sez I, 11 marzo 2003, n. 297; T.A.R. Puglia, Bari, Sez. II, 27 febbraio 2003, n. 872; T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 26 febbraio 2003, n. 1830; T.A.R. Valle d'Aosta, 20 febbraio 2003 n. 17; T.A.R. Lombardia, Milano, Sez. I, Ordinanza 22 gennaio 2003, n. 157: T.A.R. Lombardia, Milano, Sez. I, 15 gennaio 2003, n. 33; T.A.R. Emilia, Sez. Parma, 10 gennaio 2003 n. 15; ecc.<br /><br />Concludendo questa sezione possiamo ritenere del tutto evidente come, le poche decisioni <i><b>contrarie</b></i> possano in ogni caso considerarsi o dubbie, o motivatamente instabili. Una <i>statistica</i> più accurata verrà riportata nell’apposita sezione 10, amenamente rubricata “<i>i buoni ed i cattivi</i>”.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<br /></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><b>9 – La Suprema Corte di Cassazione </b>Si rende necessario un brevissimo e certamente incompleto accenno anche a decisioni adottate dalla Suprema Corte di Cassazione che, in qualche modo, si attagliano all’argomento in esame:</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>Cassazione Penale, Sez. III, 26 settembre 2002, n. 32158</b></i>Risulta importante che anche il Giudice di Legittimità abbia statuito che, in tema di gestione di rifiuti: «… <i>la <u>consapevolezza</u> da parte del proprietario del fondo dell’abbandono sul medesimo di rifiuti da parte di terzi <u><b>non è sufficiente</b></u> ad integrare il concorso nel reato di cui all’art. 51, comma secondo, del decreto legislativo 5 febbraio 1997 n. 22, (abbandono o deposito incontrollato di rifiuti), atteso che la condotta omissiva può dare luogo a ipotesi di responsabilità <u><b>solo nel caso in cui</b></u> ricorrano gli estremi del comma secondo dell’art. 40 c.p., ovvero [quando] sussista l’<b>obbligo giuridico di impedire l’evento</b></i>…»</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>Cassazione Penale, Sez. III, 30 marzo 2001, n. 20930</b></i>Secondo cui: «…<i>In tema di gestione dei rifiuti, integra la contravvenzione di inottemperanza all’ordinanza del sindaco, legalmente data ai sensi dell’art. 14 comma 3 (e punita dall’art. 50 comma 2) d.l.gs. n. 22 del 1997, la condotta omissiva del <b>concessionario</b> per l’esecuzione di lavori pubblici su un’area di proprietà altrui, il quale non abbia provveduto a sgomberare la medesima dai rifiuti che ivi risultino (anche ad opera di terzi) abbandonati, atteso che <u><b>il concessionario ha l’obbligo</b></u> di conservazione, manutenzione e ripristino dei suoli di cui abbia la disponibilità o il godimento (nella specie per il solo periodo temporale della esecuzione di opere pubbliche), anche nell’ipotesi che il degrado sia stato determinato da un terzo. Imp. Morizio –- rv. 219012 –</i>-…»</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>Cassazione Penale, Sez. III, 27 gennaio 2004, n. 2662</b></i>Solo per dire che – con riguardo all’argomento da noi trattato – la Suprema Corte di Cassazione, riferendosi al proprietario di un’area interessata dallo scarico abusivo di rifiuti, evidenzia come la giurisprudenza<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#94"><span style="text-decoration: none;">94</span></a></sup> <b>non</b> esclude la possibilità di concorso con condotta omissiva, <u><b>ove</b></u> (n.d.r.: e, quindi, anche <u><b>se</b></u>) sussista per questi uno <i><b>specifico obbligo di agire</b></i><sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#95"><span style="text-decoration: none;">95</span></a></sup>.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>Cassazione Penale, Sez. III, 17 settembre 2002, n. 31003</b></i>In questa occasione la Corte ha precisato che : «…<i>In tema di smaltimento dei rifiuti, la sanzione di cui all’art. 50, comma secondo, del decreto legislativo 5 febbraio 1997 n. 22, per <b><u>violazione dell’ordinanza sindacale di rimozione dei rifiuti</u> </b>e di ripristino dello stato dei luoghi, va applicata a chiunque <u><b>non ottemperi</b></u> a tale ordinanza e che sia stato nella stessa <u><b>individuato quale responsabile</b></u>dell’abbandono dei rifiuti o proprietario del terreno, indipendentemente dalla effettività di tale qualifica. Compete in tal caso ai soggetti interessati, al fine di evitare di rendersi responsabili dell’inottemperanza in questione,l’ottenimento dell’<b>annullamento del provvedimento sindacale</b> o la dimostrazione in sede penale dell’assenza della ritenuta condizione soggettiva onde determinare la disapplicazione dell’atto da parte del giudice ordinario. Si veda: Cass. 2000 n. 1783; Cass. 2001n. 930</i>… »<br />Tutto ciò risulta palesemente conforme a quanto statuito con l’altra sentenza Cass Pen., Sez. III, 14 maggio 2004, n. 22791, concernente un caso in cui i provvedimenti di carattere amministrativo emanati a carico dell’imputato sono stati considerati «legalmente intimati». Quindi, <u><b>non avendoli impugnati</b></u> per via amministrativa, il proprietario dell’area (per quanto incolpevole) <u><b>avrebbe dovuto osservarli</b></u>, posto che: «…<i> l’addebito riguardava un reato omissivo, punito dall’art. 50 co. 2° D.lgs. 22/97, integrato dall’inosservanza dei provvedimenti di rimozione dei rifiuti, legalmente intimati, ai sensi dell’art. 14 co. 3° parte seconda, dal sindaco <b>all’attuale proprietario o possessore</b> (quale era l’imputato all’epoca delle due ordinanze) dell’immobile interessato dal deposito incontrollato dei rifiuti, <b>indipendentemente dalla risalenza della relativa giacenza, dalle personali ascrivibilità dei depositi e della provenienza dei materiali</b></i>….»</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>Cassazione Penale, Sez. III, 09 ottobre 2002, n. 1594</b></i>La Cassazione del 2002, in questo caso, conferma la sentenza del giudice di prime cure, evidenziando come il giudice di merito non ha affatto espresso la condanna degli imputati a titolo di <i>responsabilità oggettiva</i>, precisando che quand’anche i rifiuti fossero stati abbandonati sul posto da altre persone, incaricate o dipendenti degli imputati, questi ultimi ne avrebbero comunque dovuto rispondere a titolo di<i>culpa in eligendo o in vigilando</i>, in qualità di “<b>titolari d’impresa</b>” dell’agente; il che è sufficiente ai fini dell’integrazione dell’elemento soggettivo del reato contravvenzionale, punibile anche a titolo di <i><b>colpa</b></i>.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>Cassazione Penale, Sez. III, 11 novembre 2004, n. 43955</b></i>La Corte di Legittimità sottolinea come: «…<i>il fatto che il soggetto proprietario del terreno, su cui altri abbia illegalmente formato il deposito di rifiuti, sia abilitato a rimuovere il deposito stesso, <u>non</u> può costituire una sorta di causa di esenzione da responsabilità per l’autore dell’illecito</i>…»</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>Cassazione Penale, Sez. III, 18 luglio 2005, n. 26398</b></i>In quest’ultimo caso la Suprema Corte non nega che <u><b>uno</b></u> dei <i>criteri</i> per l’individuazione del responsabile di un abbandono incontrollato dei rifiuti <b>possa</b> essere la <i>titolarità del diritto di proprietà</i> del terreno divenuto oggetto dello scarico abusivo. Dovendo però rilevare che la decisione di confermare la condanna inflitta in primo grado al ricorrente si sia basata <u>anche</u> sulla riscontrata <b>costante presenza</b>dell’imputato <u>sul terreno</u> stesso, determinata dallo svolgimento di una <b>attività imprenditoriale</b> e sul fatto che, comunque, gli organi comunali lo avevano individuato come <b>effettivo responsabile</b>dell’abbandono <i>de quo</i>.<br /><br /><i><b>10 – I “buoni” ed i “cattivi”</b></i>Quale mera elencazione, atta a creare uno stacco dai ragionamenti cui fin qui è stato costretto l’impavido lettore, si ritiene utile ed ameno provvedere ad una separazione fra “<i>buoni</i>” e “<i>cattivi</i>”:</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br />Le decisioni <u><b>favorevoli</b></u> alla tesi in esame<br /> CdS, Sez. V, 16 novembre 2005 n. 6406<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#96"><span style="text-decoration: none;">96</span></a></sup>;<br /> CdS, Sez. V, 02 aprile 2003, n. 1678<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#97"><span style="text-decoration: none;">97</span></a></sup>;<br /> CdS, Sez. V, 09 agosto 2005, n. 4224<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#98"><span style="text-decoration: none;">98</span></a></sup>;<br /> CdS, Sez. V, 21 giugno 2005, Ordinanza n. 2959<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#99"><span style="text-decoration: none;">99</span></a></sup>;<br /> CdS, Sez. V, 01 luglio 2002, n. 3596<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#100"><span style="text-decoration: none;">100</span></a></sup>;<br /> CdS, Sez. V, 08 marzo 2005, n. 935<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#101"><span style="text-decoration: none;">101</span></a></sup>;<br /> CdS, Sez. V, 08 febbraio 2005, n. 323<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#102"><span style="text-decoration: none;">102</span></a></sup>;<br /> CdS, Sez. V, 25 gennaio 2005, n. 136<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#103"><span style="text-decoration: none;">103</span></a></sup>;<br /> CdS, Sez. V, 25 gennaio 2005, n. 153<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#104"><span style="text-decoration: none;">104</span></a></sup>;<br /> CdS, Sez. V, 25 gennaio 2005, n. 154<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#105"><span style="text-decoration: none;">105</span></a></sup>;<br /> CdS, Sez. V, 30 dicembre 2004, n. 8295<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#106"><span style="text-decoration: none;">106</span></a></sup>;<br /> CdS, Sez. V, 12 agosto 2004, n. 5549<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#107"><span style="text-decoration: none;">107</span></a></sup>;<br /> CdS, Sez. V, 29 luglio 2003, n. 4328<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#108"><span style="text-decoration: none;">108</span></a></sup>;<br /> CdS, Sez. V, 20 gennaio 2003, n. 168<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#109"><span style="text-decoration: none;">109</span></a></sup>;<br /> CdS, Sez. V, 02 aprile 2001 n. 1904<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#110"><span style="text-decoration: none;">110</span></a></sup>;<br /> T.A.R. Friuli, 01 settembre 2005, n. 750;</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /> T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 26 luglio 2005, n. 10383;<br /> T.A.R. Sicilia, Palermo, Sez. II - 22 giugno 2005, n. 1041;<br /> T.A.R. Umbria, 11 maggio 2005, n. 263;<br /> T.A.R. Lazio, Sez. II, 10 maggio 2005, n. 3582;<br /> T.A.R. Umbria, 05 maggio 2005, n. 217;<br /> T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 29 aprile 2005, n. 5318;<br /> T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 07 aprile 2005, n. 6348;<br /> T.A.R. Lazio, Latina, 12 marzo 2005, n. 304;<br /> T.A.R. Sicilia, Catania, Sez. I, 10 marzo 2005, n. 398;<br /> T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 07 febbraio 2005, n. 840;<br /> T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 07 febbraio 2005, n. 839;<br /> T.A.R. Sicilia, Palermo, Sez. II, 03 febbraio 2005, n. 120;<br /> T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 31 gennaio 2005, n. 559;<br /> T.A.R. Veneto, Sez. III, 26 gennaio 2005, n. 226 e n. 227;<br /> T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 14 gennaio 2005, n. 114;<br /> T.A.R. Liguria, Sez. I, 18 novembre 2004, n. 1555;<br /> T.A.R. Campania, Salerno, 17 novembre 2004, n. 2033;<br /> T.A.R. Lombardia, Milano, Sez. I, 08 novembre 2004, n. 5681;<br /> T.A.R. Sicilia, Palermo, Sez. I, 14 ottobre 2004, n. 2287;<br /> T.A.R. Lombardia, Milano, Sez. I, 08 ottobre 2004, n. 5473;<br /> T.A.R. Veneto, Sez. III, 05 ottobre 2004, n. 3594;<br /> T.A.R. Sicilia, Catania, Sez. I, 29 settembre 2004, n. 2715;<br /> T.A.R. Puglia, Bari, Sez. III, 23 settembre 2004, n. 4178<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#111"><span style="text-decoration: none;">111</span></a></sup>;<br /> T.A.R. Veneto, Sez. III, 10 settembre 2004, n. 3256;<br /> T.A.R. Sicilia, Catania, Sez. I, 05 agosto 2004, n. 2040;<br /> T.A.R. Puglia, Lecce, Sez. II, 22 luglio 2004, n. 5368;<br /> T.A.R. Sardegna, Sez. II, 19 luglio 2004, n.1076;<br /> T.A.R. Emilia, Bologna, Sez. II, 29 giugno 2004, n. 1529 e n. 1531<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#112"><span style="text-decoration: none;">112</span></a></sup>;<br /> T.A.R. Puglia, Bari, Sez. III, 28 giugno 2004, n. 2823;<br /> T.A.R. Sicilia, Catania, 19 giugno 2004, n. 1765;<br /> T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 19 marzo 2004, n. 3042;<br /> T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 27 febbraio 2004, n. 2445;<br /> T.A.R. Puglia, Bari, Sez. III, 11 febbraio 2004, n. 504;<br /> T.A.R. Emilia, Bologna, Sez. II, 06 febbraio 2004, n. 193;<br /> T.A.R. Friuli, 26 gennaio 2004, n. 12<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#113"><span style="text-decoration: none;">113</span></a></sup>;<br /> T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 19 gennaio 2004, n. 244;<br /> T.A.R. Abruzzo, Pescara, 15 gennaio 2004, n. 34;<br /> T.A.R. Trentino Alto Adige, Trento, 6 dicembre 2003 n. 292;<br /> T.A.R. Sicilia, Palermo, Sez. II, 28 novembre 2003, n. 3552;<br /> T.A.R. Umbria, 17 aprile 2003, n. 290;<br /> T.A.R. Umbria, 21 maggio 2002, n. 301;<br /> T.A.R. Veneto, Sez. III, 09 maggio 2002, n. 2118;<br /> T.A.R. Toscana, Sez. II, 22 marzo 2002, n. 619<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#114"><span style="text-decoration: none;">114</span></a></sup>;<br /> T.A.R. Sardegna, Sez. II, 13 febbraio 2002, n. 667;<br /> T.A.R. Toscana, Sez. II, 7 giugno 2001, n. 1034;<br /> T.A.R. Umbria, 10 marzo 2000, n. 253;<br /> T.A.R. Lombardia, Sez. I, 4 gennaio 1999, n. 25.<br /><br /><br />Le decisioni contrarie alla tesi in esame<br /> CdS, Sez IV, 9 dicembre 2003, Ordinanza n. 5432<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#115"><span style="text-decoration: none;">115</span></a></sup>;<br /> CdS, Sez V, 06 maggio 2003, Ordinanza, n.1740<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#116"><span style="text-decoration: none;">116</span></a></sup> ;<br /><br /> T.A.R. PUGLIA, Lecce, Sez. II, 02 febbraio 2005, n. 435<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#117"><span style="text-decoration: none;">117</span></a></sup>;<br /> T.A.R. Sardegna, Sez. II, 19 luglio 2004 ,n.1076<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#118"><span style="text-decoration: none;">118</span></a></sup>;<br /> T.A.R. Liguria, Sez. I, 22 giugno 2004, n. 1016<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#119"><span style="text-decoration: none;">119</span></a></sup>;<br /> T.A.R. Piemonte, Sez. II, 06 marzo 2004, n. 365<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#120"><span style="text-decoration: none;">120</span></a></sup>;<br /> T.A.R. Piemonte, Sez. I, 26 marzo 2003, n. 462<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#121"><span style="text-decoration: none;">121</span></a></sup> ( <u><b>riformata</b></u> );<br /> T.A.R. FRIULI, 29 settembre 2000, n. 692<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#122"><span style="text-decoration: none;">122</span></a></sup> ( <b><u>riformata</u></b> );<br /> T.A.R. Marche, 16 aprile 1999, n. 452<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#123"><span style="text-decoration: none;">123</span></a></sup> ( <u><b>riformata</b></u> );<br /> T.A.R. Piemonte, Sez. II, 27 settembre 1994, n.407<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#124"><span style="text-decoration: none;">124</span></a></sup> ( <u><b>riformata</b></u> );<br /> T.A.R. Lombardia, Milano, Sez. I, 28 aprile 1994, n. 899<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#125"><span style="text-decoration: none;">125</span></a></sup> ( <u><b>riformata</b></u> );</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<br /></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><b>11 – Alcuni aspetti particolari </b>Prima di giungere alle conclusioni riteniamo necessario dedicare un po’ di spazio ad alcuni particolari aspetti di cui si è fatto cenno nel corso della trattazione fin qui condotta.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>La colpa</b></i>In ambito civile la <b>colpa</b> – assieme al <i>dolo</i> – è l’elemento soggettivo che, integrando la fattispecie dell’atto illecito, <u>deriva</u> dalla <i>violazione di doveri di diligenza, perizia o prudenza ovvero dall’inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline nell’esercizio di una attività, </i>e <u>si sostanzia</u> nella<i> non volontarietà dell’evento</i>; il quale, appunto, deve risultare cagionato da un comportamento meramente negligente, imprudente o imperito. Il danno derivante da tale comportamento colposo è fonte di <i>responsabilità</i>.<br />In ambito penale – sulla scorta della previsione ex-art. 43 c.p. – il delitto si definisce <i>colposo</i> (o <i>contro l’intenzione</i>)<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#126"><span style="text-decoration: none;">126</span></a></sup> <i>quando l’evento, anche se preveduto, non è voluto dall’agente e si verifica a causa di negligenza o imprudenza o imperizia, ovvero, per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline</i>, e quindi viene a porsi in contrasto con determinate <i>regole di condotta</i>.<br />Con <b>negligenza</b> si intende la <i>mancata adozione</i> di regole cautelari; spesso identificata con <i>la trascuratezza</i> e/o con la <i>mancanza</i> di attenzione e/o di sollecitudine. <i><b>L’imprudenza</b></i>, invece, si sostanzia nel porre comunque in essere un comportamento, quando – al contrario – determinate regole cautelari lo avrebbero palesemente sconsigliato; si tratta quindi di <i>avventatezza e/o scarsa considerazione degli interessi altrui</i>. Resta in ultimo l’imperizia, che è una sorta di <i>imprudenza qualificata</i>, definibile anche come <i>inettitudine o incapacità professionale</i> “generica” o “specifica”; la quale, per quanto nota all’agente, non viene da questo tenuta in minima considerazione nel proprio agire.<br /><br />Ai fini della presente trattazione acquista particolare rilievo la <i>negligenza</i>, chiaramente antitetica alla <i>diligenza</i>. Su tale scorta la <i><b>colpa</b></i> – nel nostro caso, del proprietario del terreno – può assumere connotazioni diverse in relazione al <i><b>grado di diligenza</b></i> richiesto (o meglio <i>esigibile</i>) in determinate occasioni. Solitamente si usa distinguere fra:<br />√ colpa <i><b>grave</b></i> : che deriva dalla inosservanza di <u><b>quel minimo</b></u> di diligenza che tutti dovrebbero avere;<br />√ colpa <b>lieve</b> : determinata dalla violazione della diligenza <u><b>media</b></u> (art. 1176 c.c.)<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#127"><span style="text-decoration: none;">127</span></a></sup>;<br />√ colpa <i><b>lievissima</b></i> : che si ha quando, per legge o per accordo, si pretenda una diligenza <u><b>superiore</b></u> alla media.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px 0px 30px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br />▪ Il grado della colpa</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">Per quanto concerne il <b>grado della colpa</b> (<i>grave, lieve, lievissima</i>), il terzo comma dell’art. 14 in oggetto, non deve essere interpretato come se riproducesse il <i>tipico</i> <i>schema</i> che caratterizza l’articolo 2050<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#128"><span style="text-decoration: none;">128</span></a></sup> o l’articolo 2054<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#129"><span style="text-decoration: none;">129</span></a></sup> del codice civile. Vale a dire che <u><b>non</b></u> può esser letto come se imponesse al proprietario (o soggetto assimilato) la rimozione dei rifiuti «<i><u><b>se non prova di</b></u> avere adottato tutte le misure idonee a evitare il danno</i>», ovvero « <i><u><b>se non prova di</b></u> avere fatto tutto il possibile per evitare il danno</i>». E’ di tutta evidenza che in tal caso: «… <i>il legislatore avrebbe ben potuto usare esplicitamente una formula analoga a quelle degli artt. 2050 e 2054 cod. civ., <u><b>se</b></u> avesse voluto <u><b>aggravare</b></u> la responsabilità del proprietario <b>oltre</b> la <u>soglia della <b>colpa ordinaria</b></u>, imponendogli l’onere della <b>prevenzione attiva</b>, e per di più invertire l’onere della prova. Poiché, invece, la norma è scritta come è scritta, si deve ritenere:<br /><b>a)</b> che <b>non</b> vi è <b>presunzione di colpa</b>, o <b>inversione dell’onere della prova</b>, e pertanto <u><b>grava sul Comune</b></u> l’onere di dimostrare che, in concreto, vi è stato un comportamento colposo; <b>b)</b> che <u><b>non</b></u> vi è un<b>aggravamento</b> di responsabilità oltre la soglia della colpa ordinaria né l’imposizione di un <b>dovere di prevenzione attiva:</b> per essere qualificato “colposo” il comportamento del proprietario deve risultare<b>contrario</b> alla <b>normale diligenza</b> dell’uomo medio, o, se si vuole, del “buon padre di famiglia”</i>…» (T.A.R. Umbria, 21 maggio 2002, n. 301).<br />Il proprietario, pertanto, risponde per colpa <b>lieve</b> (oppure, ovviamente, per <i>colpa <b>grave</b></i>) e <u><b>non</b></u> per <i>colpa lievissima</i>, in quanto gli viene richiesto di dover adottare una normale <i>diligenza media</i> e <u>non</u> una<i>diligenza superiore alla media</i> (CdS, Sez V, 08 marzo 2005, n. 935). Risulta in tal senso acclarato che la <b>colpa</b> necessaria perché sussista la responsabilità ex-art. 14, comma 3°, D. Lgs. n. 22/97, deve essere valutata secondo i <b>normali canoni</b> di imputabilità, <u><b>senza</b></u> alcun <i>aggravamento</i> nel dovere di diligenza incombente sul proprietario dell’area, così come <u><b>senza</b></u> alcun <i>obbligo di prevenzione attiva</i><sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#130"><span style="text-decoration: none;">130</span></a></sup>. Esula quindi, dal novero delle esigibilità, l’obbligo di adottare misure particolari (installazione di recinzioni, utilizzazione di servizio di vigilanza armata 24 ore su 24, apposizione di cartelli di divieto) che, per il loro costo, la loro scarsa efficacia e la difficile praticabilità – soprattutto in ragione dell’estensione che possono assumere le aree interessate dall’abbandono di rifiuti – non risulterebbero affatto congrue rispetto al fine perseguito (ovvero impedire l’abbandono di rifiuti).</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px 0px 30px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i>▪ L ‘ordinaria diligenza</i></span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">A proposito di quale sia l’<b>ordinaria diligenza</b>, esigibile dall’uomo medio (o dal “buon padre di famiglia”) e quindi dal <i>proprietario di un’area</i> (interessata dallo scarico di rifiuti), occorre in primo luogo ricordare:<br />√ che l’abbandono abusivo di rifiuti si verifica in genere casualmente e sicuramente senza alcun preavviso;<br />√ che, per lo più, vengono prescelti – a tal fine – terreni remoti dall’abitato;<br />√ che, ad ogni modo, qualsivoglia terreno – anche impervio – è suscettibile di divenire ricettacolo di rifiuti<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#131"><span style="text-decoration: none;">131</span></a></sup>;<br />√ che un singolo soggetto può essere proprietario di terreni molto estesi e dispersi e, per ciò solo, più difficilmente sorvegliabili;<br />√ che è da <u>escludere</u> l’esistenza di un <i>obbligo giuridico</i> del proprietario <u>alla rimozione dei rifiuti</u> deposti sul proprio terreno da altri, derivante esclusivamente dalla qualità di proprietario dello stesso (Cosa diversa deve considerarsi l’esistenza di una norma locale che – pur indirettamente – lo preveda, come visto in occasione della sentenza CdS, Sez V, 30 dicembre 2004, n. 8295).<br />√ che non esiste per il proprietario di un’area un <i>obbligo giuridico</i> positivo <u>di impedire che altri vi abbandonino dei rifiuti</u> (T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 29 aprile 2005, n. 5318; T.A.R. Campania, Napoli, Sez. I, 7 febbraio 2005, n. 839 e 840; T.A.R. Umbria, 05 maggio 2005, n. 217; Cassazione Penale, Sez. III, 26 settembre 2002, n. 32158).<br /><br />Quindi – sempre <i>sulle orme</i> della saggezza del Giudice per l’Umbria, 21 maggio 2002, n. 301– deve <u><b>escludersi</b></u> che nell’<i>ordinaria diligenza</i> possa esser fatto/a rientrare:<br />a. il costante e continuativo controllo dei terreni da parte dei rispettivi proprietari affinché, né di giorno né di notte, vi vengano abbandonati rifiuti di vario genere;<br />b. il dover istituire un servizio di vigilanza che, per essere efficace, dovrebbe essere svolto da apposite guardie (probabilmente armate) presenti sul posto ventiquattrore su ventiquattro, con un onere economico insostenibile;<br />c. l’installazione di idonee<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#132"><span style="text-decoration: none;">132</span></a></sup> recinzioni (visto che, come già detto, l’abuso si può verificare dovunque e che l’installazione di recinzioni, oltre che dispendiosa, non sempre è compatibile con la destinazione del terreno, senza contare eventuali vincoli urbanistici, ambientali, etc.)<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#133"><span style="text-decoration: none;">133</span></a></sup>;<br />d. l’apposizione di tabelle con scritte dissuasive (potendo, tutto sommato, considerarla superflua e, nello stesso tempo, inutile, dal momento in cui il divieto è già insito nella legge e perché la comune esperienza insegna che i trasgressori se ne fanno beffe, le divelgono….se non peggio!)<br />e. l’iniziativa <i>ex-se</i> di “togliere” i rifiuti abbandonati da altri.<br /><br />Con particolare riguardo a quest’ultimo punto (lettera e.) <u><b>non</b></u> può pertanto considerarsi <b>colpa</b> del proprietario il <u><b>non aver provveduto alla rimozione</b></u> dei rifiuti scaricati da altri (in un proprio terreno), «…<i>perché sarebbe logicamente aberrante dire che un soggetto non è, di principio, tenuto a fare una certa cosa (nella specie: rimuovere i rifiuti abbandonati da terzi) ma <u>diviene tenuto a farla</u> in quanto <u>ha omesso di farla</u>. In altre parole: dire che il comportamento colposo, che fa sorgere l’obbligo di rimuovere i rifiuti, consiste nel non aver rimosso i rifiuti, equivale a dire che vi è un obbligo incondizionato di rimuoverli - il che peraltro è escluso dalla norma</i>…» (T.A.R. Umbria, 21 maggio 2002, n. 301).<br />Da ciò si può altresì dedurre un altro importante principio, in base al quale il comportamento eventualmente <i>colposo</i> che da’ luogo ad una possibile responsabilità del proprietario (o soggetto assimilato) e, conseguentemente all’obbligo di rimozione dei rifiuti, non può che essere <i><b>antecedente</b></i> o <i><b>contemporaneo</b></i> alla violazione, e <u><b>mai successivo.</b></u><br /><br />In definitiva <u><b>non</b></u> si può imputare al proprietario la responsabilità di fatti che <u><b>non</b></u> avrebbe potuto/dovuto prevenire, adottando la sola diligenza da lui esigibile: quella <u><b>ordinaria</b></u> del “buon padre di famiglia” (CdS, Sez V, 08 marzo 2005, n. 935; T.A.R. Lazio, Sez. II, 10 maggio 2005, n. 3582).<br /><br />Non manca, come abbiamo avuto modo di vedere, qualche posizione contraria e nettamente minoritaria<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#134"><span style="text-decoration: none;">134</span></a></sup>, in base alla quale sarebbe sufficiente una sorta di “<i>mera colpa lieve</i>” che, di fatto – nonostante sia così testualmente indicata – è da tradursi in una <i>colpa lievissima</i> (viste le pretese che si avanzano nei riguardi del proprietario, in assonanza con la richiamata <i>ordinanza</i> CdS, Sez V, 21 giugno 2005, n. 2959), sulla cui scorta si pretenderebbe dal proprietario una diligenza <u><b>superiore</b></u> alla media, quasi si trattasse di un <i>professionista del bisturi</i> nel corso di un difficile intervento chirurgico.<br />Ciò non è esigibile, mentre invece – tanto per sgombrare il campo da quel pericoloso e ricorrente frainteso in cui, si è visto, non è poi così difficile incorrere – risulta possibile e legittimo che l’autorità possa pretendere che il proprietario provveda alla mera “<i>bonifica</i>”<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#135"><span style="text-decoration: none;">135</span></a></sup> del sedime. Da <u><b>non</b></u> intendersi, però, come rimozione dei rifiuti ivi abbandonati, <u><b>bensì</b></u> come «<i><b>buon governo dell’area</b></i>»; consistente, quindi, nel<b>taglio</b> e nella <b>rimozione</b> della <b>vegetazione selvatica</b>. Comportamento che può considerarsi <i><b>usuale</b></i> e quindi tipicamente <b>doveroso</b> del “<i>buon padre di famiglia</i>”.<br />Se poi, l’<b>omissione</b> di “questo” <i>comportamento dovuto</i> (ben diverso dall’asportare rifiuti regalati da altri) risultasse addirittura <i>pericolosa</i> per l’igiene, la sicurezza e il decoro pubblico, è del tutto legittimo che l’Autorità locale intimi al proprietario del terreno di provvedervi e, in caso d’inadempienza, vi provveda d’ufficio addebitandogli le spese. Ma questo non ha niente a che vedere con l’articolo in oggetto.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px 0px 30px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i>▪ Cosa dice il nuovo schema di Decreto Unico Ambientale</i></span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">Non si dimentichi, in ultimo, che l’art. 192<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#136"><span style="text-decoration: none;">136</span></a></sup> del nuovo schema di TU Ambiente – per quanto non ancora dotato alcuna efficacia – prevede esplicitamente la colpa <i><b>grave</b></i> del proprietario, tanto che a questo potrà esser richiesto solo e soltanto <u><b>quel minimo</b></u> di diligenza che tutti dovrebbero avere; niente di più, niente di meno.<br />Appunto per questo non possono esserci dubbi sul fatto che il proprietario <i>incolpevole</i> possa considerarsi solo e soltanto come <u><b>soggetto passivo</b></u> dell’illecito altrui e, come tale, un <b>danneggiato</b> e non certo un danneggiante (perché, in ogni caso, se da tale scarico abusivo deriva una contaminazione del suolo ed il responsabile continua a rimanere ignoto, sarà il proprietario dell’area che, per quanto<i>indirettamente</i>, verrà ad essere costretto – se vuol continuare ad utilizzare il terreno – ad accollarsi le spese della eventuale <i>bonifica</i> in forza dell’<i>onere reale </i>e dei <i>privilegi</i> di cui si è già detto).</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px 0px 30px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br />▪<i> Casi particolari di colpa</i></span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">Nel confermare – da un lato – che l’articolo 14 del D. Lgs. 22/97 non implica, in linea di principio, alcuna responsabilità <i>oggettiva</i> del proprietario, non si può affatto escludere – dall’altro – la colpa di quel proprietario che, <u>nei riguardi dell’operato dell’<b>affittuario</b></u> di un proprio fondo, si sia disinteressato di qualsiasi vigilanza ed intervento circa la gestione dei rifiuti da quest’ultimo operata; posto che, <u><b>in tal caso</b></u>, l’abbandono incontrollato di rifiuti – da parte del conduttore del fondo – è la conseguenza dell’esercizio (secondo modalità illecite) di un’attività economica che risulta – non solo conosciuta, ma anche – consentita dal proprietario, il quale, oltretutto, ne trae vantaggio tramite la riscossione del previsto canone (T.A.R. Umbria, 11 maggio 2005, n. 263 e CdS, Sez V, 01 luglio 2002, n. 3596). Quello dei <b>rifiuti abbandonati in loco dall’affittuario</b> di una certa area, è un caso particolare e quindi divergente dalla normalità, in quanto “prodottosi” dall’esercizio (secondo modalità illecite) di un’attività economica consentita dal proprietario; non potendo negare che, in tal caso, vi sia un evidente <i><b>nesso</b></i> tra il comportamento illecito posto in essere dall’imprenditore/conduttore e l’utilità che il locatore ritrae (di regola, a titolo di canone di affitto) dalla concessione dei diritti di utilizzazione dell’immobile. D’altronde non si può nascondere che in tal caso, senza la concessione a terzi della disponibilità dell’area, probabilmente, l’illecito non si sarebbe verificato, e che – nella prospettiva di una valutazione <i>a priori</i> – l’insorgenza di problematiche legate allo smaltimento dei rifiuti prodotti sia <i><b>uno degli effetti</b></i>, dell’esercizio di un’attività economica<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#137"><span style="text-decoration: none;">137</span></a></sup>, che il proprietario <u><b>non</b></u> avrebbe potuto permettersi il lusso di trascurare, essendo <i>noto</i> e largamente <i>prevedibile</i>. L’averlo fatto non può che essere qualificato come sua <i>negligenza</i>.<br /><br />Perciò, mentre la responsabilità del proprietario, di fronte all’abbandono di rifiuti sulla sua proprietà da parte di<i> terzi ignoti</i>, non può che essere disciplinata continuando ad utilizzare il parametro della colpa<i>lieve</i>, il parametro stesso assume una <u>diversa e specifica configurazione</u> quando l’autore dell’illecito <u>non</u> è un terzo estraneo, bensì il soggetto che ha la disponibilità del fondo in forza di <b>un contratto</b>stipulato con il proprietario stesso. Tanto è vero che – alla luce della rilevanza che l’ordinamento attribuisce alla posizione di colui che ritrae un vantaggio, anche indiretto, dall’esercizio da parte di altri di un’attività (oltretutto inquinante) –, in tal caso, il proprietario dell’immobile viene gravato di un <b>dovere di prevenzione attiva</b> – quindi una <i>diligenza qualificata</i> – che si concretizza sia nell’esercizio di una attenta vigilanza su come il proprio bene viene gestito dal conduttore, sia nella tempestiva segnalazione all’autorità dei comportamenti dannosi o pericolosi del terzo.<br />Riconoscendo che la colpa del proprietario vada comunque commisurata all’inosservanza di detti doveri – debitamente graduati sotto il profilo quantitativo e temporale, con aderenza alle caratteristiche delle singole situazioni – resta il fatto che, già nella fase negoziale, si ritiene che il locatore (verosimilmente a conoscenza del tipo di attività svolta dall’affittuario) abbia <u><b>il dovere</b></u> di inserire nel contratto a<i><b>pposite clausole</b></i> dirette a garantire la puntuale osservanza degli obblighi in materia di protezione ambientale. D’altronde risulta saldamente consolidato che la colpa del proprietario può consistere anche nel mero<u><b>favorire</b></u> l’illegittimo abbandono dei rifiuti (in questo senso T.A.R. Campania – Napoli n. 6348/05; T.A.R. Veneto n. 1830/03; T.A.R. Liguria n. 297/03; T.A.R. Puglia – Bari n. 872/03; T.A.R. Emilia Romagna – Parma n. 872/02).<br />Ovviamente la stessa cosa vale per il caso (visto trattando del T.A.R. Basilicata, 20 dicembre 2004, n. 831) in cui l’abbandono di rifiuti sia effettuato da una <b>ditta appaltatrice</b>, da ritenersi solidalmente responsabile con il committente: <b>colpevole</b> per <i>culpa in vigilando</i>, e per il caso di “<b>titolari d’impresa</b>” che rispondono per i fatto dei propri dipendenti (Cassazione Penale, Sez. III, 09 ottobre 2002, n. 1594).</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<br /></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>Le sanzioni</b></i>Con riguardo all’<i>abbandono di rifiuti</i> ed all’<i>inosservanza</i> del sopravvenuto (legittimo) ordine di rimozione degli stessi, attualmente sono previste le sanzioni stabilite dall’art. 50<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#138"><span style="text-decoration: none;">138</span></a></sup> del D. Lgs. 22/1997 e quindi: sanzione amministrativa pecuniaria da € 103,29 a € 619,75, in caso di abbandono di rifiuti pericolosi e rifiuti ingombranti, e da € 25,82 a € 154,94, per l’abbandono di rifiuti non pericolosi e rifiuti non ingombranti. Sanzioni che risultano pressoché immutate anche nello schema del nuovo Testo Unico, così come risulta da quello che attualmente prevede il proprio art. 255<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#139"><span style="text-decoration: none;">139</span></a></sup>.<br />A torto o a ragione, <u><b>non</b></u> esiste più il “<i>timore</i>” provocato da quanto conteneva il vecchio testo dell’<u><b>art. 1, comma 312</b></u> del “disegno di legge della Finanziaria 2006” (all’epoca dell’approvazione del giorno 11.11.2005 da parte del Senato), visto che nella legge 23 dicembre 2005, n. 266 (testo definitivo della Finanziaria 2006), non c’è più alcuna traccia del previsto incremento delle <b>sanzioni</b> amministrative, provenienti da illeciti ambientali, di <u><b>dieci volte</b></u> nel minimo e di <b><u>cinquanta volte</u> </b>nel massimo.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<br /></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><b><i>La comunicazione di avvio del procedimento amministrativo</i><u><br /></u></b>Per quanto concerne la <b>comunicazione di avvio del procedimento amministrativo</b> occorre ribadire che il potere esercitato dall’autorità comunale, in base al precetto contenuto nell’art. 14, terzo comma, del D.L.vo n. 22/97 – nel caso in cui venga violato il divieto di abbandono di rifiuti al suolo di cui al proprio comma 1 –, riveste natura <i>sanzionatoria di un illecito commesso</i> e <u><b>non</b></u> p<u>resuppone necessariamente</u> l’incombere di <i>situazioni di pericolo</i> o di <i>urgenza</i> (a differenza di quanto si verifica in base alla previsione dell’art. 13 stesso decreto). Quindi, rientrando tra le “normali attribuzioni del comune”, <u><b>non</b></u> costituisce ordinanza contingibile ed urgente. Per tale ragione è <u><b>sempre necessario</b></u><sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#140"><span style="text-decoration: none;">140</span></a></sup> – al pari di quanto è generalmente previsto per ogni provvedimento discrezionale destinato ad incidere negativamente su situazioni giuridiche dei privati – dar seguito al <u><b>preventivo avvio di procedimento</b></u>, di cui all’art. 7 della legge 7 agosto 1990, n. 241; onde consentire e garantire che il privato possa apportare il proprio contributo ad un corretto esercizio del potere (T.A.R. Friuli, 01 settembre 2005, n. 750, T.A.R. Toscana, 16 giugno 2005, n. 2859 , T.A.R. Lombardia, Milano, 15 gennaio 2003 n. 33 e 13 maggio 2002 n. 2039; T.A.R. Basilicata, 11 dicembre 2001 n. 873).</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<br /></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>La competenza per l’adozione dei provvedimenti</b></i>Riguardo alla <b>competenza</b> per l’adozione di un provvedimento volto ad imporre la rimozione di rifiuti abbandonati in una certa area, siamo sicuramente di fronte ad un’alternativa imprescindibile: o il provvedimento è un’<i>ordinanza contingibile ed urgente</i> in materia di salute pubblica, adottabile – ex art. 54.2 del D.Lgs. 267/2000 – dal Sindaco in veste di Ufficiale di Governo (se ed in quanto ne sussistono i necessari presupposti!), oppure si tratta di un <i>normale provvedimento</i> ex art. 14 D. Lgs. 22/1997, per il quale, la competenza <u><b>non</b></u> è affatto del sindaco, appartenendo il relativo potere al dirigente comunale di settore in forza di quanto stabilito dall’art. 107, quinto comma, dello stesso D. Lgs. 267/2000 (T.A.R. Veneto, Sez. III, 10 settembre 2004, n. 3256 ed anche T.A.R. Emilia, Bologna, Sez. II, 06 febbraio 2004, n. 193).<br />Decisiva, a tal riguardo, appare la sentenza T.A.R. Veneto, Sez. III, 15 dicembre 2005, n. 4243 (vista in testa alla sezione 8) in cui, riferendosi ad un provvedimento emanato dal Sindaco per gli effetti ex-art. 17 D.Lgs. 22/97, si evidenzia che: «… <i>il provvedimento fa bensì riferimento, nell’epigrafe, anche all’ art. 14 dello stesso d. lgs. 22/97, nonché all’art. 54, II comma, del d. lgs. 18 agosto 2000, n. 267. Peraltro, quanto al primo, esso disciplina la diversa materia dell’abbandono e del deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolo, e non quello della bonifica di aree contaminate, situazione che invece si assume sussistere nella fattispecie; quanto al secondo, poi, nel provvedimento non vengono adeguatamente definiti gli ipotetici “gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini”, i quali potrebbero giustificare il ricorso al potere di ordinanza contingibile ed urgente: e, comunque, l’esercizio di un potere ordinatorio atipico si prospetta per definizione come residuale, sicché, nell’incertezza, il provvedimento emesso dall’Amministrazione deve intendersi come espressione dell’esercizio di un potere tipico e nominato, come appunto quello di cui all’ art. 17 cit.;….. che, ciò posto, trovano qui applicazione le comuni prescrizioni in tema di competenza per gli atti degli Enti territoriali, e, così, l’art. 107 del d. lgs. 267/00, il quale attribuisce ai dirigenti, tra l’altro, l’adozione degli atti e provvedimenti amministrativi che impegnano l’Amministrazione verso l’esterno, non ricompresi espressamente dalla legge o dallo statuto tra le funzioni di indirizzo e controllo politico-amministrativo degli organi di governo dell’ente (e tali non sono evidentemente gli atti emessi ex art. 17 cit</i>…»<br />Per questa ragione – al di là dei problemi di promiscuità di cui si tratterà poco appresso – occorre ribadire (anche se abbiamo la vaga impressione di averlo già detto!) che soltanto quando (e <i><u><b>se</b></u></i>) ricorrono i presupposti per l’adozione di un atto urgente ed atipico la competenza del Responsabile del servizio – ex art. 107 del T.U. D. Lgs. n. 267/2000 – deve cedere il posto a quella del <b>Sindaco</b>, cui, fra l’altro, compete anche l’esercizio della potestà provvedimentale <i>extra ordinem</i> a fronte di emergenze ambientali/sanitarie a carattere esclusivamente locale (ex-art. 50.5 stesso T.U.): “<i>Le ordinanze contingibili ed urgenti sono adottate dal sindaco quale rappresentante della comunità locale</i>”.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<br /></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /><i><b>La natura composita di certe ordinanze</b></i>In alcuni casi (come quelli connessi con le sentenze: CdS, Sez V, 08 febbraio 2005, n. 323; T.A.R. Sicilia, Palermo, Sez. II, 3 febbraio 2005, n. 120; in un certo qual modo anche il T.A.R. Veneto, Sez. III, 15 dicembre 2005, n. 4243) abbiamo visto come, avvalendosi di un unico provvedimento, l’Ente locale abbia inteso <u>imporre</u> la rimozione di rifiuti e, contemporaneamente, <u>impartire</u> la diffida per la messa in sicurezza e la bonifica dell’area interessata dalla presenza degli stessi. Si tratta di ordinanze a «<i><b>natura composita</b></i>»<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#141"><span style="text-decoration: none;">141</span></a></sup>: un unico atto che realizza <b>due interventi</b><sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#142"><span style="text-decoration: none;">142</span></a></sup> normativamente differenziati (e dunque diversamente disciplinati), riferiti e rivolti sempre allo stesso soggetto (il proprietario <i>incolpevole</i> dell’area). Un’unica ordinanza comunale che non si limita a prescrivere una mera operazione di <i>rimozione dei rifiuti</i> posti “fuori terra”, ex-art. <b>14</b> (più volte citato), ma giunge anche ad imporre misure di <i>effettiva “messa in sicurezza”</i> e di “<i>caratterizzazione preliminare del sito</i>”, quindi una <i>vera e propria procedura di bonifica</i> (ex-art. 17 dello stesso decreto Ronchi).<br />Così facendo, tale provvedimento <i>entra</i> – <b>promiscuamente e indebitamente</b> – anche nella <i>sfera di operatività</i> degli artt. 8 e 10 del D.M. 471/99, <u>senza però</u> (di norma) <u>poterne osservare i precetti sostanziali e le precipue regole procedimentali</u>; tanto da restarne “confuso”, avendo la pretesa di risolvere “<i>troppo</i>” senza invece riuscire a rispettare <b>neppure</b> il contenuto più elementare dell’art. <b>8.2</b><sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#143"><span style="text-decoration: none;">143</span></a></sup> del citato regolamento di esecuzione.<br />Lì per lì, potrebbe anche sembrare una “<i>buona idea</i>”; se non altro, volta ad ottenere un risultato <i>concreto, snello, lineare</i> e scevro da inutili pedanterie. Si può anche essere liberi di pensarlo, ma, di fatto, ciò che si ottiene è semplicemente un’ordinanza affetta da <b>violazione di legge e contraddittorietà di motivazione</b>. D’altronde tale provvedimento non potrebbe conformarsi alle vigenti prescrizioni <i>ex</i>-art. 8.2 citato, che vedono, quale destinatario della diffida, “<i>il responsabile dell’inquinamento</i>” e <b>non certo</b> il proprietario del sito (o il titolare di diritti reali o personali su di esso); al quale, viceversa, l’ordinanza andrebbe <i>notificata</i><sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#144"><span style="text-decoration: none;">144</span></a></sup> solo a mero titolo <i>informativo</i><sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#145"><span style="text-decoration: none;">145</span></a></sup>, o meglio, per poi poter legittimamente costituire sulle aree inquinate un <i>onere reale</i> ed un <i>privilegio speciale</i>, segnatamente previsti a copertura delle spese di ripristino affrontate dall’Amministrazione comunale, qualora i responsabili non provvedano ovvero non siano individuabili. A ciò si aggiunge anche che l’articolo 14, oltre a non coinvolgere mai il proprietario incolpevole, non configura alcuna obbligazione <i>propter rem</i> (gravante sulla cosa)<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#146"><span style="text-decoration: none;">146</span></a></sup>.</span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<br /></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><br /><i><b>12 – Conclusioni </b></i>L’intenzione sarebbe stata quella di stilare una trattazione piuttosto <i>light</i>, ma il <i>non aver resistito alla bramosia</i> di dedicarsi a peculiari risvolti della materia affrontata, ci ha portato fino a moltissime righe “di distanza” dal primo capoverso.<br /><br />La tesi dichiarata e sviscerata sembra aver retto a <i>scossoni</i> ed <i>urti</i>, tanto che saremmo tentati di riassumere, in questa specifica sezione, l’essenza di quanto – bene o male – fin qui illustrato e sostenuto. Vogliamo tuttavia desistere dall’impegnare ulteriormente la sopportazione dell’ardimentoso lettore – faticosamente giunto a questa pagina solo in forza della propria perseveranza – ritenendo facilmente reperibili nel corpo dell’elaborato tutti gli elementi essenziali appositamente enumerati anche nel sommario iniziale.<br /><br />In alternativa però – facendo, per un attimo, capolino in un contesto più generale – vorremmo richiedere un ultimo sforzo, ricordando che, con l’introduzione – Atto Unico Europeo del 1986 – dell’art. 130/R del Trattato dell’Unione Europea, è stato sancito il noto principio «<i><b>chi inquina paga</b></i>». Su tale scorta – senza neppure andare a scomodare l’art. 18 della legge n. 349/1986 o la Direttiva 35/2004/CE – qualsiasi responsabilità per danno ambientale consegue al compimento di fatti dolosi o colposi e <b>non</b> <u>alla</u> mera qualità di proprietario di una certa area. Questo significa una cosa sola: è tenuto “a rimediare” quel soggetto che ha provocato l’inquinamento.<br /><br />Dalla realtà italiana, invece, potrebbe anche risultare l’esatto contrario, visto che<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#147"><span style="text-decoration: none;">147</span></a></sup> si rischia di far pagare lo scotto a chi <b>non ha inquinato</b>; dando così vita all’altro principio – tanto assurdo quanto astrattamente inesistente – che, nella realtà dei fatti, può tranquillamente essere ricapitolato con un buffissimo, ma tragico, adagio: «<i><b>chi <u>non</u> inquina paghi!</b></i>».<br /><br />Per non dare sfogo e fondamento a questo “aberrante” ed “insensato” principio<sup><a href="http://www.ambientediritto.it/dottrina/Dottrina_2006/art_14_ronchi_di_rosa.htm#148"><span style="text-decoration: none;">148</span></a></sup>, il proprietario incolpevole <u><b>non può</b></u> e <u><b>non deve</b></u> rispondere per i rifiuti abbandonati nel suo terreno da altri vandali; <u><b>non può</b></u> e<u><b>non deve</b></u> esser chiamato a “<b>pagare al posto di altri</b>”!</span><br /><span style="font-size: x-small;"><br />_____________________________</span></span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">(<a href="https://www.blogger.com/null" name="*">*</a>) Avvocato, Consulente Legale Ambientale in Vinci (FI) <a href="mailto:silvanodiros@email.it">silvanodiros@email.it</a></span></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<br /></div>
<div align="justify" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: xx-small;"><a href="https://www.blogger.com/null" name="1">1</a> Che, notoriamente, è cosa ben diversa dal mero abbandono di rifiuti su di un terreno.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="2">2</a> Sempre che il comune si ricordi di ricorrervi e predisporla.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="3">3</a> Ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 10, comma 1 lettera b), della citata legge 7 agosto 1990, n. 241<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="4">4</a> Perché, se risultasse in qualche modo o maniera colpevole, la questione cambierebbe radicalmente!<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="5">5</a> A parte le situazioni più gravi e di maggior consistenza.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="6">6</a> Che, magari, era stata utilizzata, per decenni, a mo’ di copertura di immobili e che – ovviamente anche prima di essere smantellata– se ne stava ugualmente ben esposta alle intemperie ed all’azione degli agenti atmosferici.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="7">7</a> Riconducibile ad altre eventuali e deprecabili (ma purtroppo non escludibili) reiterazioni di analoghe condotte da parte dei soliti ignoti.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="8">8</a> Molto spesso solo in teoria e non in pratica.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="9">9</a> Fedelmente ripresa dall’art. 14, terzo comma, del D.Lgs. 22/1997.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="10">10</a> “incolpevole” o, quantomeno, non sottoposto ad adeguati accertamenti che ne possano stabilire l’eventuale ed effettiva colpevolezza.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="11">11</a> Che nella nostra madre lingua significa: in ogni modo, in ogni caso, in qualunque modo, in qualsiasi modo<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="12">12</a> Art. 2 (Classificazione rifiuti):<br />Per rifiuto si intende qualsiasi sostanza od oggetto derivante da attività umane o da cicli naturali, abbandonato o destinato all’abbandono.<br />Ai sensi del presente decreto i rifiuti sono classificati in: urbani, speciali, tossici e nocivi.<br />Sono rifiuti urbani:<br />1) i residui non ingombranti provenienti dai fabbricati o da altri insediamenti civili in genere (2/a);<br />2) i rifiuti ingombranti, quali beni di consumo durevoli, di arredamento, di impiego domestico, di uso comune, provenienti da fabbricati o da altri insediamenti civili in genere;<br />3) i rifiuti di qualunque natura o provenienza giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private, comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime, lacuali e sulle rive dei fiumi……<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="13">13</a> Art. 9 (Divieto di abbandono dei rifiuti):<br />È vietato l’abbandono, lo scarico o il deposito incontrollato dei rifiuti in aree pubbliche e private soggette ad uso pubblico.<br />In caso di inadempienza il sindaco, allorché sussistano motivi sanitari, igienici od ambientali, dispone con ordinanza, previa fissazione di un termine per provvedere, lo sgombro di dette aree in danno dei soggetti obbligati.<br />Ferme restando le disposizioni contenute nella legge 10 maggio 1976, n. 319, e successive modificazioni, è fatto divieto di scaricare rifiuti di qualsiasi genere nelle acque pubbliche e private.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="14">14</a> V. PAONE, Il divieto di abbandono dei rifiuti, Ambiente, IPSOA, 1998, n. 2, pag. 137; S. D’ANGIULLI, La responsabilità del proprietario di un’area inquinata tra il D.P.R. n. 915/82 e D.Lgs. n. 22/97, Ambiente,IPSOA, 1999, n. 3, pag. 270; S. RUFFILLI, Siti inquinati: Quali responsabilità per l’acquirente? , Ambiente,IPSOA, 1999, n. 7, pag. 628; P. GIAMPIETRO, Rimozione dei veicoli abbandonati da parte degli enti competenti, Ambiente, IPSOA, 2000, n. 10, pag. 1040; L. PRATI, Danno ambientale, inquinamento da rifiuti e responsabilità ripristinatorie, Ambiente, 1999, n. 5, pag. 443; F. GIAMPIETRO, Bonifica dei siti contaminati: prime note sul regolamento n. 471/99, Ambiente,IPSOA, 2000, n. 2, pag. 270; M. SANTOLOCI, La responsabilità soggettiva nella procedura per la bonifica dei siti contaminati, Ambiente&Sicurezza, Il Sole24Ore Pirola, 2000, n. 11, pag. 25; L. MASIA, La corretta applicazione degli articoli 14 e 17 del D.Lgs. n. 22/97, Ambiente&Sicurezza, Il Sole24Ore Pirola, 2000, n. 13, pag. 83; T. MAROCCO, Bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati: la giurisprudenza delimita i criteri di imputazione della responsabilità, Riv. Giur. Amb., 2001, pag. 490; C. PARODI, Gestione dei rifiuti e responsabilità dei proprietari, Ambiente&Sicurezza, Il Sole24Ore Pirola, 2001, n. 12, pag. 87; R. MANGANO, Abbandono dei rifiuti nelle aree protette, Ambiente, IPSOA, 2002, n. 4, pag. 344; L. BUTTI F. PERES, Abbandono illecito di rifiuti sul terreno: quali conseguenze per il proprietario?, Ambiente&Sicurezza, Il Sole24Ore Pirola, 2005, n. 13, pag. 25.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="15">15</a> Che conferma la sentenza T.A.R. Lombardia, sez. Brescia, 21 dicembre 1993, n. 1051<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="16">16</a> Disposti ad accontentarci anche di una stragrande maggioranza.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="17">17</a> Ma solo e soltanto per errori procedurali, in cui è incorso il giudice di prime cure.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="18">18</a> E su questo aspetto torneremo nel prosieguo, alla sezione 11.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="19">19</a> A mero titolo di completezza, con la successiva sentenza del settembre 2005 lo stesso tribunale ha individuato e riconosciuto la colpevolezza dei proprietari.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="20">20</a> Così come per l’immissione di rifiuti di qualsiasi genere, allo stato solido o liquido, nelle acque superficiali e sotterranee<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="21">21</a> In presenza della quale il soggetto, qualora l’evento abbia a verificarsi, può esserne ritenuto responsabile (dell’evento) anche a titolo di concorso con l’autore materiale<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="22">22</a> Art. 14 (Divieto di abbandono).<br />1. L’abbandono e il deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolo sono vietati.<br />2. E’ altresì vietata l’immissione di rifiuti di qualsiasi genere, allo stato solido o liquido, nelle acque superficiali e sotterranee.<br />3. Fatta salva l’applicazione delle sanzioni di cui agli articoli 50 e 51, chiunque viola i divieti di cui ai commi 1 e 2 è tenuto a procedere alla rimozione, all’avvio a recupero o allo smaltimento dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi in solido con il proprietario e con i titolari di diritti reali o personali di godimento sull’area, ai quali tale violazione sia imputabile a titolo di dolo o colpa. Il sindaco dispone con ordinanza le operazioni a tal fine necessarie ed il termine entro cui provvedere, decorso il quale procede all’esecuzione in danno dei soggetti obbligati ed al recupero delle somme anticipate.<br />4. Qualora la responsabilità del fatto illecito di cui al comma 1 sia imputabile ad amministratori o rappresentanti di persona giuridica, ai sensi e per gli effetti del comma 3 sono tenuti in solido la persona giuridica ed i soggetti che subentrano nei diritti della persona stessa.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="23">23</a> Concernente la rimozione di rifiuti abbandonati o incontrollatamente depositati sul suolo.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="24">24</a> Concernente la bonifica ed il ripristino di siti inquinati.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="25">25</a> Dell’immobile che, in questo caso, è da “bonificare” e non solo da “rimettere in pristino”.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="26">26</a> Al comma 10 di tale articolo.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="27">27</a> Al successivo comma 11<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="28">28</a> Dato che il rimedio ad un danno cagionato da soggetti non identificabili dovrebbe far capo alla collettività e non al singolo soggetto che, forse, più di altri viene ad essere pregiudicato dalla contaminazione riscontrata.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="29">29</a> Concisamente deducibile dalla sentenza T.A.R. UMBRIA, 11 maggio 2005, n. 263.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="30">30</a> Prof. Avv. Paolo Dell’Anno<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="31">31</a> Sempre nel caso di proprietario incolpevole ed autore ignoto<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="32">32</a> Limitatamente al valore dell’immobile<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="33">33</a> Reperibile sul sito del proprio Studio Legale Ambientale www.giampietroambiente.it<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="34">34</a> Che costituisce conferma della sentenza T.A.R. Toscana, sez II, 22 marzo 2002, n. 619.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="35">35</a> Trattatasi di stabilimento presidiato giorno e notte e dotato anche di telecamere per la vigilanza all’esterno.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="36">36</a> «Danno cagionato da cosa in custodia»: ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="37">37</a> Con sanzioni amministrative, in quanto viola una norma di tutela ambientale in danno della collettività che ripone la responsabilità del proprietario o del conduttore di un’area per il danno causato all’ambiente dall’abbandono incontrollato di rifiuti.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="38">38</a> Oltre ad aver negato che l’art. 14 prima richiamato, interpretato alla stregua dei principi comunitari, possa determinare, quanto al dovere di vigilanza, un’inversione dell’onere della prova che si andrebbe a collocare in capo al proprietario del terreno.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="39">39</a> E su questo torneremo a trattare nel commentare la sentenza che di seguito viene riportata.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="40">40</a> Che ha statuito la riforma dell’ordinanza T.A.R. Basilicata, 09 febbraio 2005, n. 53<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="41">41</a> Motivando con il fatto che il comune non avesse provato uno specifico comportamento colposo da parte della Provincia e non ritenendo sufficiente la generica “culpa in vigilando”.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="42">42</a> E questa è la connotazione che attribuisce carattere di specialità a questo caso rispetto al precedente<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="43">43</a> Con cui è stata riformata la sentenza T.A.R. Lombardia, sez. I, 23 giugno 1997, n. 1026.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="44">44</a> Che, senza alcuna ombra di dubbio, non erano i produttori dei rifiuti.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="45">45</a> Valevole già per il D.P.R. 915/82 e riconfermato dall’art. 14 del decreto legislativo 5.2.1997 n.22 (che risulta successivo alla vicenda in esame).<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="46">46</a> Che in questo caso avrebbe avuto una funzione concreta e specifica e non astrattamente preventiva come si intende nell’asserto riportato alla lettera “c.” della parte dedicata all’ordinaria diligenza, in sezione 11.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="47">47</a> Con potenziale conseguente riduzione delle spese da porre a carico dei proprietari<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="48">48</a> Si pensi che anche un rifiuto speciale pericoloso, abbandonato da ignoti di fianco ad un cassonetto per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, deve essere considerato, ai fini della raccolta, come rifiuto urbano, da smaltirsi, successivamente, in tutta conformità alle precipue e specifiche caratteristiche di pericolosità.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="49">49</a> V. PAONE, Il divieto di abbandono dei rifiuti, Ambiente, IPSOA, 1998, n. 2, pag. 138<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="50">50</a> TA.R. Abruzzo, 1° dicembre 1994, n. 816<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="51">51</a> Ci riferiamo allo schema unico di decreto legislativo per il riordino della legislazione in materia di gestione dei rifiuti, bonifiche, VIA/VAS/IPPC e danno ambientale in fase di approvazione.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="52">52</a> Che riforma la sentenza T.A.R. Marche, 16 aprile 1999, n. 452<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="53">53</a> Riguardo al famoso TESTO UNICO AMBIENTALE (ovvero lo schema di decreto legislativo recante norme in materia ambientale) si ricorda come tutto abbia preso il via con l’approvazione della legge 15 dicembre 2004 n. 308, sulla cui scorta – attraverso una serie di passaggi che volutamente si omettono in questa sede – si è giunti alla stesura di un unico schema di decreto legislativo, di 318 articoli e 45 allegati. Schema licenziato dall’apposita Commissione ed approvato, in via preliminare, dal Consiglio dei Ministri lo scorso 18 novembre 2005. Nella scaletta delle previsioni, sarà poi la volta della Conferenza Unificata Stato-Regioni-Autonomie locali, delle Commissioni ambiente di Camera e Senato, per poi tornare nuovamente al Governo che, entro 45 giorni dal parere delle Commissioni, dovrà apportarvi le modifiche ed ottenere, entro ulteriori 20 giorni, il parere definitivo delle stesse, al fine di poter provvedere all’approvazione finale per consentirne l’emanazione.<br />Tutti i riferimento a tale T.U. si basano sulla bozza reperita in concomitanza del comunicato stampa, diramato il 18 novembre 2005 dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, in cui lo stesso viene definito come la “Magna Charta” dell’ Ambiente.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="54">54</a> Situato nella Parte IV, «norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati», al Titolo I «Gestione dei rifiuti», Capo I «disposizioni generali». – ARTICOLO 192 - DIVIETO DI ABBANDONO<br />1. L’abbandono e il deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolo sono vietati.<br />2. È altresì vietata l’immissione di rifiuti di qualsiasi genere, allo stato solido o liquido, nelle acque superficiali e sotterranee.<br />3. Fatta salva l’applicazione della sanzioni di cui agli articoli 255 e 256, chiunque viola i divieti di cui ai commi 1 e 2 è tenuto a procedere alla rimozione, all’avvio a recupero o allo smaltimento dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi in solido con il proprietario e con i titolari di diritti reali o personali di godimento sull’area, ai quali tale violazione sia imputabile a titolo di dolo o colpa grave, in base agli accertamenti effettuati, in contraddittorio con i soggetti interessati, dai soggetti preposti al controllo. Il Sindaco dispone con ordinanza le operazioni a tal fine necessarie ed il termine entro cui provvedere, decorso il quale procede all’esecuzione in danno dei soggetti obbligati ed al recupero delle somme anticipate.<br />4. Qualora la responsabilità del fatto illecito sia imputabile ad…….<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="55">55</a> Che riforma la sentenza T.A.R. FRIULI, 29 settembre 2000, n. 692<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="56">56</a> Mostrando l’Ente locale, di non aver ricercato i responsabili degli abusi nonostante l’azienda avesse in passato provveduto alla denunzia alle autorità competenti di detti episodi e avesse debitamente recintato i fondi<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="57">57</a> Che riforma quella del T.A.R. Piemonte, sez I, 26 marzo 2003, n. 462.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="58">58</a> Senza che però sia da considerare legittima l’imposizione alla stessa della rimozione dell’intera discarica formatasi, gravando, l’obbligo di ripristino della restante area, anche sui proprietari delle aree adiacenti<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="59">59</a> Che conferma la sentenza T.A.R. Lombardia, sez I, n. 25 del 4.1.1999<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="60">60</a> Confermando la sentenza T.A.R. Puglia, sez. III, 23 settembre 2004, n. 4178, con cui, a propria volta, in primo grado, era stato respinto il ricorso<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="61">61</a> Sarebbe stato preferibile che ci si fosse riferiti all’eliminazione di un pericolo, costituito dai rifiuti, dalle fibre di amianto e dalle strutture pericolanti<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="62">62</a> Che conferma il T.A.R. Lombardia, sez. Brescia, 13 agosto 1997, n. 869<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="63">63</a> Cfr. Cons. Stato, V, 7 settembre 1991, n. 1137, che riprende la Sez. V, 16 luglio 1960, n. 520; v. anche Cons. Stato, I, parere 7 aprile 1993, n. 2032/90<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="64">64</a> Che conferma la sentenza T.A.R. Lombardia, sez I, 28 aprile 1994, n. 899<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="65">65</a> T.A.R. Umbria, 17 aprile 2003, n. 290<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="66">66</a> A parte gli obblighi di ordinaria e straordinaria manutenzione (questi sì, sicuramente gravanti sul proprietario del fondo)<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="67">67</a> Conferma della sentenza n.761/1997 del T.A.R. Veneto sezione prima<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="68">68</a> Che conferma la sentenza T.A.R. VENETO, Sez. III - 09 maggio 2002, n. 2118<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="69">69</a> Di contingibilità ed urgenza<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="70">70</a> Che riforma la sentenza T.A.R. Piemonte, sez II, 27 settembre 1994, n.407<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="71">71</a> T.A.R. Liguria, Genova, Sez I, n. 731/2002<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="72">72</a> Site sulle carreggiate stradali del sovrappasso della linea ferroviaria Mantova<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="73">73</a> Carcasse di elettrodomestici, lavandini, calcinacci, ferraglie, carcasse e resti di veicoli, materiali di risulta, cumuli di immondizia, siringhe usate<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="74">74</a> T.A.R. Lazio, Latina - 12 marzo 2005, n. 304 e T.A.R. Sicilia, Catania, Sez. I, 10 marzo 2005, n. 398<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="75">75</a> Risultando esclusa la legittima sussumibilità dei rifiuti stessi nel compendio fallimentare (rispetto alla quale potrebbero venire in considerazione eventuali profili di responsabilità di carattere meramente gestorio in capo al curatore)<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="76">76</a> Cfr. T.A.R. Toscana, sez. II, 01 agosto 2001, n. 1318.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="77">77</a> Con cui era stato imposta, al soggetto risultante avere la qualità di proprietario di una certa area, la pulizia del fondo mediante la rimozione dei rifiuti abbandonati, nonché l’esecuzione di tutti gli interventi necessari per il ripristino dell’igienicità e salubrità dello stesso<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="78">78</a> Anche attraverso un complesso di aree di servizio, stazioni di comando, pozzetti di accesso, vasche di regolamentazione del flusso d’acqua, etc.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="79">79</a> Avendo rilevato che il loro utilizzo era consentito ad un limitato novero di soggetti (in primo luogo, gli addetti del Consorzio ed in secondo luogo i proprietari dei fondi interclusi)<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="80">80</a> Come accennato in precedenza nell’apposita parte dedicatavi nella sezione 7<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="81">81</a> Definiti dal T.A.R. un complesso di poteri e di diritti in tutto assimilabili a quelli del titolare di diritti di consistenza reale ovvero assimilabili a quelli personali di godimento<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="82">82</a> “Consorzio speciale per la bonifica di Arneo – Strada di servizio – Divieto di accesso”<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="83">83</a> N.d.r.: e noi siamo tanto d’accordo da averlo ben motivato nella parte «Un accenno alla natura dei rifiuti in base al luogo di abbandono» situata nella precedente sezione 7<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="84">84</a> “mediante la rimozione dei rifiuti ivi abbandonati previa caratterizzazione degli stessi”, nonché “all’esecuzione di tutti gli interventi necessari per il ripristino dell’igienicità e della salubrità degli stessi”<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="85">85</a> Prof. Avv. Pasquale Giampietro<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="86">86</a> E continuiamo a riferirci alla risposta fornita, dal Prof. Pasquale Giampietro, al quesito : «E’ consentito adottare una ordinanza d’urgenza per disporre la "messa in sicurezza" di un sito, senza aver prima accertato l’avvenuto sfondamento (o pericolo di sfondamento) dei valori limite di accettabilità consentiti dal D.M. 471/1999? Come si assolve l’obbligo di motivazione di siffatta ordinanza?», reperibile sul sito del proprio Studio Legale Ambientale www.giampietroambiente.it<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="87">87</a> Continuano ad essere considerazioni mutuate dal pregevole lavoro di cui alla nota precedente<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="88">88</a> Continua a dirci il precitato Giurista e Maestro<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="89">89</a> Atti dei quali essa non potrebbe rispondere e contro cui non vi sarebbero rimedi a tutela del destinatario<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="90">90</a> Questo è quanto si ricava dalle rigorose ed encomiabili conclusioni del Prof. Pasquale Giampietro<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="91">91</a> Si deduce dal testo della sentenza che si sia trattato di un lapsus calami<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="92">92</a> Solo un orientamento nettamente minoritario aveva invece sostenuto – nella vigenza del DPR 915/1982– la sufficienza del rapporto tra il soggetto ed il bene (cfr., ad es., T.A.R. Emilia-Romagna, Parma, 22 maggio 1995, n. 241 e T.A.R. Friuli Venezia Giulia, 9 giugno 1983, n. 237)<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="93">93</a> Di cui si è riferito al punto « Sono queste le uniche sentenze veramente contrarie ?» della precedente sezione 7.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="94">94</a> E si riferisce alla Cass. sez. 3^ 26 settembre 2002 n. 32158. Ponzio rv. 222420<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="95">95</a> Cfr. Cass. sez. 3a 9 gennaio 2003 n. 2054 in Ambiente 2003, 882, e Cass. sez. 1a 15 dicembre 1995 n. 12431, Insinua rv. 203332 cui adde Cass. sez. 3 a 3 ottobre 1997 n. 8984, Gangemi rv. 208624 fra tante<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="96">96</a> Che conferma T.A.R. Puglia, Bari, sez.III, 23 settembre 2004, n. 4178, concernente un caso particolare di ordinanza contingibile ed urgente a seguito di incendio.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="97">97</a> Che conferma T.A.R. Lombardia, sez. Brescia, 13 agosto 1997, n. 869, concernente un caso particolare di ordinanza contingibile ed urgente a seguito di un principio di incendio.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="98">98</a> Che conferma T.A.R. Veneto, sez. I, n.761/1997, concernente la presenza di sterpaglie e ratti in un’area<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="99">99</a> Che riforma l’ordinanza T.A.R. Basilicata, 09 febbraio 2005, n. 53, apparentemente contraria ma spiegabile;<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="100">100</a> Che riforma T.A.R. Lombardia, sez I, 23 giugno 1997, n. 1026. apparentemente contraria ma spiegabile;<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="101">101</a> Che riforma T.A.R. Toscana, sez II, 22 marzo 2002, n. 619;<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="102">102</a> Che riforma T.A.R. Marche, 16 aprile 1999, n. 452:<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="103">103</a> Che riforma T.A.R. FRIULI, 29 settembre 2000, n. 692;<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="104">104</a> Che annulla T.A.R. Friuli Venezia Giulia, 20 dicembre 2003, n. 888;<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="105">105</a> Che annulla T.A.R. Friuli Venezia Giulia 26 gennaio 2004, n. 12;<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="106">106</a> Che riforma T.A.R. Piemonte, sez I, 26 marzo 2003, n. 462;<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="107">107</a> Che conferma T.A.R. Lombardia, sez I, 4 gennaio 1999, n. 25;<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="108">108</a> Che conferma T.A.R. Veneto, Sez. III, 09 maggio 2002, n. 2118;<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="109">109</a> Che riforma T.A.R. Piemonte, sez II, 27 settembre 1994, n.407;<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="110">110</a> Che riforma T.A.R. Lombardia, sez I, 28 aprile 1994, n. 899;<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="111">111</a> Concernente provvedimento contingibile ed urgente e confermata da CdS;<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="112">112</a> Concernente provvedimento contingibile ed urgente e confermata da CdS;<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="113">113</a> Sostanzialmente favorevole, cfr. con quanto detto in occasione del commento a CdS, Sez. V, 25 gennaio 2005, n. 153.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="114">114</a> Confermata da CdS, Sez V, 08 marzo 2005, n. 935.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="115">115</a> Il Comune di Brioso non si è costituito nel giudizio di appello.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="116">116</a> Concernente l’ordine di presentazione di un progetto di bonifica, senza che l’appellato proprietario dell’area si sia costituito in giudizio.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="117">117</a> Di cui si è ampiamente trattato nella sezione 8;<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="118">118</a> Che richiama però le stesse motivazioni della sentenza T.A.R. Friuli, 29 settembre 2000, n. 692 (che, ricordiamo, è stata riformata dalla sentenza CdS, Sez. V, 25 gennaio 2005, n. 136)<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="119">119</a> Concernente provvedimenti considerati, a torto o a ragione, contingibili ed urgenti per tutela della salute ed incolumità delle persone.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="120">120</a> Che si rifà a sentenze del CdS riferibili a casi ben diversi, di cui si è ampiamente trattato.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="121">121</a> Che, difatti, è stata riformata dalla sentenza CdS, Sez V, 30 dicembre 2004, n. 8295<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="122">122</a> Che, difatti, è stata riformata dalla sentenza CdS, Sez. V, 25 gennaio 2005, n. 136.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="123">123</a> Che, difatti, è stata riformata dalla sentenza CdS, Sez V, 08 febbraio 2005, n. 323.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="124">124</a> Che, difatti, è stata riformata dalla sentenza CdS, Sez V, 20 gennaio 2003, n. 168.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="125">125</a> Che, difatti, è stata riformata dalla sentenza CdS, Sez V, 02 aprile 2001 n. 1904.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="126">126</a> Per la sussistenza del reato colposo occorre: • che la condotta sia attribuibile alla coscienza e volontà del soggetto (art. 42, comma 1); • che manchi la volontà dell’evento, in quanto tale volontà caratterizza il dolo; • che il fatto sia dovuto ad imprudenza, negligenza, imperizia o inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="127">127</a> Art. 1176: Diligenza nell’adempimento. — Nell’adempiere l’obbligazione il debitore deve usare la diligenza del buon padre di famiglia.<br />Nell’adempimento delle obbligazioni inerenti all’esercizio di un’attività professionale, la diligenza deve valutarsi con riguardo alla natura dell’attività esercitata.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="128">128</a> Art. 2050: Responsabilità per l’esercizio di attività pericolose. — Chiunque cagiona danno ad altri nello svolgimento di un’attività pericolosa, per sua natura o per la natura dei mezzi adoperati, è tenuto al risarcimento, se non prova di avere adottato tutte le misure idonee a evitare il danno.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="129">129</a> Art. 2054: Circolazione di veicoli. — Il conducente di un veicolo senza guida di rotaie è obbligato a risarcire il danno prodotto a persone o a cose dalla circolazione del veicolo, se non prova di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno.<br />Nel caso di scontro tra veicoli si presume, fino a prova contraria, che ciascuno dei conducenti abbia concorso ugualmente a produrre il danno subito dai singoli veicoli.<br />Il proprietario del veicolo, o, in sua vece, l’usufruttuario o l’acquirente con patto di riservato dominio, è responsabile in solido col conducente, se non prova che la circolazione del veicolo è avvenuta contro la sua volontà.<br />In ogni caso le persone indicate dai commi precedenti sono responsabili dei danni derivati da vizi di costruzione o da difetto di manutenzione del veicolo.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="130">130</a> CdS, Sez V, 08 marzo 2005, n. 935; T.A.R. Umbria, 11 maggio 2005, n. 263; T.A.R. Lazio, Sez. II, 10 maggio 2005, n. 3582; T.A.R. Toscana n. 2147/02; T.A.R. Sicilia – Palermo n. 1314/02; T.A.R. Piemonte n. 27/02), di talchè non rientra (T.A.R. Lazio, Sez. II, 10 maggio 2005, n. 3582<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="131">131</a> Come può testimoniare chiunque ama an¬da¬re per campi e boschi<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="132">132</a> T.A.R. Lazio, Sez. II, 10 maggio 2005, n. 3582<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="133">133</a> A tale proposito, è sufficiente ricordare che la chiusura di un fondo costituisce una facoltà e non un obbligo del proprietario (art. 841 c.c.)<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="134">134</a> T.A.R. Puglia, Lecce, Sez. II, 2 febbraio 2005, n. 435, di cui si è ampiamente trattato<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="135">135</a> Adeguandosi all’improprio uso del termine da considerare in senso atecnico rispetto alla previsione ex-art. 17 D.Lgs. 22/97.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="136">136</a> Il cui testo è riportato nella nota 54.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="137">137</a> Per difficoltà tecnico-gestionali, se non per la tentazione di ampliare i margini di profitto riducendo i costi legati alla protezione ambientale<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="138">138</a> ART. 50 (Abbandono di rifiuti)<br />1. Fatto salvo quanto disposto dall’articolo 51, comma 2, chiunque, in violazione dei divieti di cui agli articoli 14, commi 1 e 2, 43, comma 2, 44, comma 1, e 46, commi 1 e 2 abbandona o deposita rifiuti ovvero li immette nelle acque superficiali o sotterranee è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da € 103,29 a € 619,75. Se l’abbandono di rifiuti sul suolo riguarda rifiuti non pericolosi e non ingombranti si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da € 25,82 a € 154,94.<br />1 bis. Il titolare del centro di raccolta, il concessionario o il titolare della succursale della casa costruttrice, che viola le disposizioni di cui all’articolo 46, comma 5, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da € 258,23 a € 1549,37.<br />2. Chiunque non ottempera all’ordinanza del Sindaco, di cui all’articolo 14, comma 3, o non adempie all’obbligo di cui agli articoli 9, comma 3, è punito con la pena dell’arresto fino ad un anno. Con la sentenza di condanna per tali contravvenzioni, o con la decisione emessa ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale, il beneficio della sospensione condizionale della pena può essere subordinato all’esecuzione di quanto stabilito nell’ordinanza o nell’obbligo non eseguiti.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="139">139</a> ARTICOLO 255 ABBANDONO DI RIFIUTI<br />1. Fatto salvo quanto disposto dall’articolo 256, comma 2, chiunque, in violazione delle disposizioni di cui agli articoli 192, commi 1 e 2, 226, comma 2 e 231, commi 1 e 2, abbandona o deposita rifiuti ovvero li immette nelle acque superficiali o sotterranee è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da centocinque euro a seicentoventi euro. Se l’abbandono di rifiuti sul suolo riguarda rifiuti non pericolosi e non ingombranti si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da venticinque euro a centocinquantacinque euro.<br />2. Il titolare del centro di raccolta, il concessionario o il titolare della succursale della casa costruttrice che viola le disposizioni di cui all’articolo 231, comma 5 è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro duecentosessanta a euro millecinquecentocinquanta.<br />3. Chiunque non ottempera all’ordinanza del Sindaco, di cui all’articolo 192, comma 3, o non adempie all’obbligo di cui all’articolo 187, comma 3, è punito con la pena dell’arresto fino ad un anno. Nella sentenza di condanna o nella sentenza emessa ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale, il beneficio della sospensione condizionale della pena può essere subordinato alla esecuzione di quanto disposto nella ordinanza di cui all’articolo 192, comma 3, ovvero all’adempimento dell’obbligo di cui all’articolo 187, comma 3.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="140">140</a> Come ben ci ricorda il Prof. Avv. Pasquale Giampietro<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="141">141</a> Così le qualifica, in maniera ineccepibile, il Prof. Avv. Pasquale Giampietro nel lavoro richiamato alla nota 86.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="142">142</a> • rimozione ed avvio a recupero o smaltimento dei rifiuti – ai sensi dell’art. 14 più volte rammentato –; • imposizione di operazioni di messa in sicurezza, caratterizzazione dei luoghi e bonifica del sito ai sensi del D.M. 25 ottobre 1999, n. 471 (art. 8).<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="143">143</a> “diffida alla adozione dei necessari interventi di messa in sicurezza d’emergenza, di bonifica e di ripristino ambientale”<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="144">144</a> Come si è visto trattando della sentenza CdS, Sez VI, 05 settembre 2005, n. 4525.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="145">145</a> Gravando su di lui l’onere reale e l’esposizione al privilegio speciale immobiliare e generale mobiliare che garantisce il credito del comune – ex-art. 17, comma 9, del decreto Ronchi – per le spese di bonifica affrontate in sostituzione dei “responsabili della contaminazione” ove questi non provvedano o non siano individuabili<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="146">146</a> T.A.R. Lombardia, Milano, sez. I, 26 gennaio 2000, n. 292; T.A.R. Basilicata, 23 settembre 1999, n. 385; T.A.R. Campania, Napoli, sez. V, 5 febbraio 1999, n. 286 e 3 dicembre 1998, n. 3640; T.A.R. Emilia-Romagna, Bologna, sez.I, 19 febbraio 1998, n. 64 e sez. II, 4 ottobre 1999, n. 490; T.A.R. Friuli Venezia Giulia, 27 luglio 2001, n. 488.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="147">147</a> Rifacendosi all’interessantissimo intervento del Prof. Avv. Paolo Dell’Anno, presentato al convegno dell’Associazione GIURISTI AMBIENTALI «Bonifica dei siti contaminati e responsabilità per danno all’ambiente – alla luce della Direttiva 35/2004/CE e del Decreto Unico Ambientale» tenutosi in Roma, Melià Roma Aurelia Antica, lo scorso 15 dicembre 2005.<br /><a href="https://www.blogger.com/null" name="148">148</a> Il quale, a dire il vero, più che di un principio assume le sembianze di una « fine»….. per la logica e per il buon senso.<br /> </span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: navy;"></span><span style="background-color: white;"></span><span style="color: navy;"></span></span><br />
<div align="center" style="margin: 0px 25px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: xx-small;">Pubblicato su <a href="http://www.ambientediritto.it/">www.AmbienteDiritto.it</a> il 11/1/2006</span></div>
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-17883853864931512932016-03-03T04:55:00.001+01:002016-03-03T05:16:12.446+01:00Progetto politico "SICILIANI LIBERI". Cosa ne pensate ?<div class="_2cuy _3dgx _2vxa" style="box-sizing: border-box; color: #141823; direction: ltr; line-height: 28px; margin: 0px auto 28px; white-space: pre-wrap; width: 700px; word-wrap: break-word;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">L'Europa della Troika ha dimostrato che si vogliono solo assoggettare i paesi </span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">con la dittatura finanziaria rendendo la gente sempre più povera con politiche </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">oramai evidenti che hanno fatto dell'€uro solo uno strumento di dominazione </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ed </span><b style="font-family: verdana, sans-serif;">è doveroso ribellarsi a questa condizione.</b></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; text-align: justify;">La Sicilia come posizione geografica è la perla del Mediterraneo prima di essere </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">parte dell'Europa e ne fa parte solo geograficamente totalmente ai margini </span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">e da sempre come paese tra i più ricchi del mondo per le risorse naturali</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">e non è tenuta sfruttata e impoverita come e peggio di una colonia e i siciliani</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">devono ribellarsi a questo stato di cose.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Sicilia piattaforma di Pace nel mediterraneo e quindi no alla guerra.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La vocazione della Sicilia è da sempre il collegamento tra l'Europa e l'oriente</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">e l'Africa.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Riportare al centro dell’attenzione internazionale il valore della vita e</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">il desiderio</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">di viverla in pace deve essere il tema principale per una terra da sempre</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">al centro del Mediterraneo, interconnessione tra i popoli che vi si affacciano.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">L’esigenza di pace è fondamentale e dobbiamo continuare a nutrire la speranza</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">di convivere assieme.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La comunità internazionale deve farsi carico di questa volontà e di questo</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">percorso di convivenza e di pace nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.</span><br />
<b style="text-align: justify;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Punti essenziali progetto politico Siciliani liberi:</span></b></div>
</div>
<div class="_2cuy _3dgx _2vxa" style="box-sizing: border-box; color: #141823; direction: ltr; line-height: 28px; margin: 0px auto 28px; white-space: pre-wrap; width: 700px; word-wrap: break-word;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Fuori da questa Europa e dall’euro.</span></div>
<div class="_2cuy _3dgx _2vxa" style="box-sizing: border-box; color: #141823; direction: ltr; line-height: 28px; margin: 0px auto 28px; white-space: pre-wrap; width: 700px; word-wrap: break-word;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; text-align: justify;">Immediata riappropriazione delle proprie risorse finanziarie e delle funzioni </span></div>
<div class="_2cuy _3dgx _2vxa" style="box-sizing: border-box; color: #141823; direction: ltr; line-height: 28px; margin: 0px auto 28px; white-space: pre-wrap; width: 700px; word-wrap: break-word;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">sovrane essenziali.</span></div>
<div class="_2cuy _3dgx _2vxa" style="box-sizing: border-box; color: #141823; direction: ltr; line-height: 28px; margin: 0px auto 28px; white-space: pre-wrap; width: 700px; word-wrap: break-word;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Moneta siciliana.</span></div>
<div class="_2cuy _3dgx _2vxa" style="box-sizing: border-box; color: #141823; direction: ltr; line-height: 28px; margin: 0px auto 28px; white-space: pre-wrap; width: 700px; word-wrap: break-word;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Imposizione proporzionale sui redditi e tetto alle aliquote.</span></div>
<div class="_2cuy _3dgx _2vxa" style="box-sizing: border-box; color: #141823; direction: ltr; line-height: 28px; margin: 0px auto 28px; white-space: pre-wrap; width: 700px; word-wrap: break-word;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Diminuzione dell’IVA e dimezzamento delle accise petrolifere per diminuire </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">il costo della vita.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Agevolazioni agli investimenti esteri.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Sostegno al reddito per i non occupati e le casalinghe.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Superamento del precariato e delle assunzioni clientelari.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Amministrazione pubblica informatizzata, efficiente e moralizzata.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Abbandono del regime burocratico delle autorizzazioni pubbliche.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Snellimento della burocrazia centrale.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Zone franche e Porto franco nei territori di confine.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Costituzione dei “distretti”, più vicini ai cittadini.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Lingua siciliana.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">L’energia siciliana ai Siciliani.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Una scuola “siciliana”.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Una produzione artistica, letteraria e cinematografica “siciliana”.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Qualità dei cibi, filiera corta e protezione del prodotto agro-alimentare </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">siciliano.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Ferrovie, strade e trasporti degni di un paese civile.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Tutela della pesca siciliana.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 17px;">Protezione degli ecosistemi naturali e dei beni culturali.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Mai più cumuli di rifiuti.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Centralità del pubblico nell’istruzione, sanità, previdenza e servizi a rete </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">(acqua pubblica).</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Lotta al dissesto idrogeologico e alla desertificazione.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La famiglia al centro della politica sociale.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Le immigrazioni non si gestiscono con la pancia o solo col cuore, </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ma con la testa.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La Sicilia non può essere l’hotspot dell’Europa.</span></div>
</div>
<div class="_2cuy _3dgx _2vxa" style="box-sizing: border-box; color: #141823; direction: ltr; line-height: 28px; margin: 0px auto 28px; white-space: pre-wrap; width: 700px; word-wrap: break-word;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La Sicilia terra di legalità.
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Uno stato di diritto, sovrano, democratico e pacifico, non uno </span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">
<div style="text-align: justify;">
stato-fantoccio.<br />
Il presente progetto trova ulteriore sviluppo nel<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">“programma completo” del Movimento </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">nel link sottostante.</span><br />
<a href="http://www.sicilianiliberi.org/progetto/21-progetto-politico.html">http://www.sicilianiliberi.org/progetto/21-progetto-politico.html</a><br />
Cosa ne pensate ?</div>
</span></div>
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-13862967734494206062016-03-02T18:44:00.001+01:002016-03-02T18:48:32.777+01:00Il 17 aprile c’è un referendum ma la stampa non lo sa. Disinformazione, silenzio e collusione totale. Parliamone.<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Qui non si tratta di sostenere questo o quel partito, questo o quello schieramento, questo o quel presidente di Regione e nemmeno di stabilire se i cittadini debbano votare SÌ o NO al referendum che si celebrerà<b> il prossimo 17 aprile in merito alle trivelle previste dallo Sblocca Italia</b>. </span><br style="background-color: white; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">"Qui non si tratta di stabilire se Renzi e la sua maggioranza abbiano ragione o torto, se questo governo debba o non debba andare a casa, se l’estrazione indiscriminata di petrolio dal fondo </span><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">dei nostri mari sia giusta o meno, se produca posti di lavoro o distrugga unicamente l’ambiente, l’eco-sistema e la bellezza del nostro patrimonio paesaggistico, se siano coerenti o meno coloro che cinque anni fa si battevano contro il nucleare berlusconiano e oggi sostengono e difendono a spada tratta tutte le riforme renziane."<br /><b>Qui si tratta di censura e dittatura.</b><br />Là dove regna la censura, la dittatura è instaurata.<br />La RAI e MediaSex come è noto disinformano e fanno propaganda.<br /><b>Lo stesso accade alla quasi totalità della stampa che oscura e censura chiunque non sia dentro certi apparati di potere.</b><br />E' doveroso ricordare a chi si occupa di informazione che<b> laddove regna la censura imperano le dittature e la cosa è criminale.</b><br />Criminale è colui che cancella ogni forma di fantasia e pensiero mentre compie il suo delitto impunemente, senza uccidere nessuno <b>nel silenzio e collusione totale.</b><br /><b>E si è complici e criminali quando si attua l'atteggiamento della Rai e della stampa asservita.</b><br />(Giusto per ricordarlo! n.d.r.)</span></span><br />
<div style="background-color: white; font-size: 14px; margin-top: 5px;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>...E non chiediamo nemmeno che i direttori di giornali e telegiornali siano d’accordo con i promotori del referendum medesimo, che ne condividano le ragioni o che dichiarino il proprio sostegno alla causa.<br />Chiediamo unicamente che facciano la propria parte, ciò per cui sono giustamente pagati, letti e seguiti da milioni di persone: informare.<br />Chiediamo che diano la notizia di questo referendum, che ne spieghino le caratteristiche, che mettano la popolazione al corrente di ciò che accadrà in quella domenica d’aprile, che facciano capire cosa comporti il votare SÌ e cosa comporti il votare NO, che siano equi e rispettosi di tutte le opinioni, <b>senza tentare in alcun modo di condizionare la libera formazione delle idee da parte dei cittadini.</b><br />Chiediamo che <b>la si smetta di oscurare e far finta che non esistano tutti i temi scomodi al potere, che si esca da quest’editto bulgaro permanente,</b> iniziato nel 2002, che ha condotto il nostro Paese in fondo alle classifiche internazionali sulla libertà d’informazione, <b>che venga pienamente attuato l’articolo 21 della Costituzione</b>, che sia nuovamente sancito il diritto dei giornalisti di informare e, soprattutto, il dovere dei cittadini di essere informati e che la si smetta, quando si tratta di referendum, di far perno sull’astensione anziché esporre con coraggio, convinzione e coerenza le ragioni della propria contrarietà.<br /><b>Chiediamo, infine, che la si smetta di diseducare i cittadini alla democrazia e alla partecipazione, che li si consideri nuovamente persone e non sudditi, che si applichino compiutamente i princìpi cardine della nostra Costituzione, che si torni a illuminare tutte le periferie che oggi non hanno voce.</b></i></span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"></span></i></span><br />
<div style="background-color: white; font-size: 14px; margin-top: 5px;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>In poche parole, chiediamo a chi svolge il nostro stesso mestiere di ricordarsi che<b> deve guadagnarsi ogni giorno il diritto a godere di questo privilegio, in quanto la nostra professione è nata proprio per rendere giustizia a chi senza di noi non avrebbe alcuna possibilità di farsi sentire.</b> Che si tratti di trivelle o di passioni politiche, che siano battaglie da noi condivise o che non lo siano,<b> il nostro dovere è quello di darne conto e non possiamo sottrarci.</b></i></span></div>
<div style="background-color: white; font-size: 14px; margin-top: 5px;">
<a href="http://www.articolo21.org/author/roberto-bertoni/" rel="author" style="color: black; font-family: Arial, Verdana, sans-serif; font-style: italic; font-weight: bold;" title="Articoli scritti da: Roberto Bertoni">Roberto Bertoni</a></div>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><br /></span>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><br /></span>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><br /></span>
<br />
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><br /></span>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><br /></span>Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-6925155995855180572016-02-29T18:09:00.000+01:002016-02-29T18:10:35.315+01:00.. TRE ANNI FA SI PARLAVA DI UN'ITALIA GIUSTA E DI "TUTTI A CASA"...ma nel 2016 sono ancora tutti lì a sostenere con la fiducia il Governo<div style="background-color: white; line-height: 16.08px; margin-bottom: 1em; margin-top: 1em;">
<img height="400" src="https://scontent.xx.fbcdn.net/hphotos-xlp1/v/t1.0-9/12376305_1687445161534499_7481358767071198078_n.jpg?oh=6a0c34a3a7ade1c1f69e743ccf8275e8&oe=576FBC2B" width="400" /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 16.08px; margin-bottom: 1em; margin-top: 1em;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">A febbraio 2013 si svolsero le elezioni che permisero l'insediamento di questo Parlamento <b>certificato fuori legge dalla Corte Costituzionale, pochi mesi dopo, a dicembre.</b><br />Possiamo quindi pacificamente affermare che questa ASSEMBLEA CRIMINALE in ogni sua componente, entra nel quarto anno di vita.</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 16.08px; margin-bottom: 1em; margin-top: 1em;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><b>RICORDIAMOCENE E RICORDIAMOLO!</b></span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 16.08px; margin-bottom: 1em; margin-top: 1em;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ricordiamolo a chi prospettava UN'ITALIA GIUSTA, a chi diceva PER LA RIPRESA SERVE PIU' IMPRESA e a quelli che gridavano PRIMA IL NORD</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 16.08px; margin-bottom: 1em; margin-top: 1em;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ricordiamolo anche a chi prometteva: TUTTI A CASA.</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 16.08px; margin-bottom: 1em; margin-top: 1em;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Oggi con il loro contributo questo Parlamento sta ancora lì <b>ad usurpare un Potere che non gli spetta!</b></span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 16.08px; margin-bottom: 1em; margin-top: 1em;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-49361093239147898442016-02-29T17:35:00.002+01:002016-03-07T19:48:55.232+01:00Giustizia, con la nuova legge scatta il turn over ai vertici. Va in pensione il Procuratore Generale di Benevento Dott.Maddalena<img alt="Giustizia, scatta il turn over ai vertici" src="http://www.repstatic.it/content/localirep/img/rep-napoli/2015/12/06/211326152-148c6f02-3bb7-4aa0-a6ad-c7f3afd31e81.jpg" /><br />
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white; color: #252525; font-size: 16px; line-height: 23px;">La nuova legge sull’età pensionabile dei magistrati decapita alcuni fra i principali uffici giudiziari della regione. Entro fine dicembre dovranno lasciare l’incarico il presidente della Corte d’Appello di Napoli, Antonio Buonajuto, quello di Salerno, Matteo Casale, il presidente del Tribunale di Torre Annunziata, Oscar Bobbio, quello del Tribunale di Sorveglianza, Carmineantonio Esposito, il procuratore generale di Salerno Lucio Di Pietro. Per la quinta commissione del Csm, presieduta dal “togato” napoletano Lucio Aschettino, si annunciano mesi di superlavoro con 200 nomine in tutta Italia.</span><br style="background-color: white; color: #252525; font-size: 16px; line-height: 23px;" /><br style="background-color: white; color: #252525; font-size: 16px; line-height: 23px;" /><span style="background-color: white; color: #252525; font-size: 16px; line-height: 23px;">Venerdì prossimo, alle 11.30, il saluto Buonajuto. Dopo sei anni, arriva al passo d’addio con senza amarezza: «Il rammarico c’è. La legge - commenta - mi ha tolto due anni durante i quali speravo di poter raccogliere i frutti di un lavoro che ho svolto con passione e impegno. Sono comunque soddisfatto perché, grazie alla collaborazione dei colleghi e nonostante le carenze di organico, abbiamo ridotto le pendenze nel settore civile e aumentato del 23 per cento la definizione dei processi penali».</span><br style="background-color: white; color: #252525; font-size: 16px; line-height: 23px;" /><br style="background-color: white; color: #252525; font-size: 16px; line-height: 23px;" /><span style="background-color: white; color: #252525; font-size: 16px; line-height: 23px;">Per la successione ci sono quattro nomi in pole position: l’attuale vicario della Corte, Giuseppe De Carolis, che attualmente presiede l’ottava sezione penale; Catello Marano, che guidò la Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere nel processo Spartacus; l’attuale presidente del Tribunale di Foggia Domenico De Facendis; il sostituto pg della Cassazione Immacolata Zeno. Per la Procura generale di Salerno (che da gennaio sarà guidata dall’avvocato generale Aldo De Chiara) sono candidati il procuratore di Campobasso, Armando D’Alterio, l’ex consigliere del Csm Leonida Primicerio e Antonio Gialanella, in corsa anche come avvocato generale a Napoli.</span><br style="background-color: white; color: #252525; font-size: 16px; line-height: 23px;" /><br style="background-color: white; color: #252525; font-size: 16px; line-height: 23px;" /><span style="background-color: white; color: #252525; font-size: 16px; line-height: 23px;">Per Torre Annunziata sono in lizza l’ex consigliere del Csm Ernesto Aghina, il presidente di sezione a Santa Maria Capua Vetere Maria Alaia e il presidente del Tribunale di Avezzano, Eugenio Forgillo. Per la Sorveglianza, fra gli altri, corrono due presidenti di Corte d’Assise: Adriana Pangia ed </span><span style="color: #252525; font-size: 16px; line-height: 23px; text-align: center;">Eugenia Del Balzo. </span></span><br />
<span style="background-color: white; color: #252525; font-size: 16px; line-height: 23px;"><b><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il Csm dovrà nominare inoltre il nuovo procuratore di Benevento. </span></b></span><br />
<span style="background-color: white; color: #252525; font-size: 16px; line-height: 23px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><b>Andato in pensione Giuseppe Maddalena, l’ufficio è diretto in questo momento dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo (della DDA -Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, n.d.r.)</b>. </span></span><br />
<span style="background-color: white; color: #252525; font-size: 16px; line-height: 23px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Anche qui la partita sembra ristretta a tre candidati:<b> il pm della Procura nazionale antimafia Maria Vittoria De Simone</b>, il sostituto pg della Cassazione (<b>già pm del pool anticamorra) Aldo Policastro </b>e l’ex procuratore di Ariano Irpino Amato Barile.</span></span><br />
<span style="background-color: white; color: #252525; font-size: 16px; line-height: 23px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white; color: #252525; font-size: 16px; line-height: 23px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="color: #424242; font-family: arial, verdana, sans-serif; line-height: 25px;"><b>Benevento. Il nuovo procuratore aggiunto di Benevento è Giovanni Conzo</b></span></span></span><br />
<span style="background-color: white; font-size: 16px;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><img src="http://www.ilmattino.it/photos/PANORAMA/1096979_20150617_conzo.jpg" /></span></span><br />
<span style="background-color: white; font-size: 16px;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: #424242; font-family: arial, verdana, sans-serif; line-height: 25px;">Conzo, 48 anni, nato a Napoli, coniugato, con un figlio, ha prestato servizio prevalentemente nella città partenopea prima di ricoprire l’attuale incarico presso la Dda di Napoli. L'insediamento a settembre.</span><br style="color: #424242; font-family: arial, verdana, sans-serif; line-height: 25px;" /><br style="color: #424242; font-family: arial, verdana, sans-serif; line-height: 25px;" /><span style="color: #424242; font-family: arial, verdana, sans-serif; line-height: 25px;">E' stato titolare di importanti inchieste sul clan dei Casalesi ed è pubblica accusa in processi contro mafiosi e criminali ambientali, è consulente della Commissione parlamentare antimafia e componente della commissione per incarichi professionali preso l’università Federico II.<b> È autore tra l’altro anche di un libro «Mafie, carnefici, vittime e spettatori di un business che mortifica l’umanità».</b></span></span></span><br />
<section class="bottom" style="background-color: white; color: #626161; font-family: arial, verdana, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 25px; margin-bottom: 20px; margin-top: 20px; padding: 10px 0px;">Mercoledì 17 Giugno 2015, 22:29 </section><span style="background-color: white; font-size: 16px;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span></span>
<span style="background-color: white; color: #252525; font-size: 16px; line-height: 23px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><a href="http://www.ilvaglio.it/article/2392/i-7-anni-nella-procura-di-benevento-a-guida-maddalena-risultati-ottenuti-e-limiti-ancora-d.html">Da IL Vaglio</a></span></span><br />
<h2 style="background-color: white; border: 0px; font-family: 'PT Serif', serif; font-size: 32px; font-stretch: inherit; letter-spacing: -1px; line-height: inherit; margin: 0px 0px 25px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
I 7 anni nella Procura della Repubblica di Benevento a guida Maddalena. Risultati ottenuti e limiti ancora da superare in quel luogo decisivo per le sorti del Sannio</h2>
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">di Carlo Panella</span></div>
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">Ho voluto attendere che calasse l'eco - quella dei commiati ufficiali "a favor di stampa", tipica in casi simili - per scrivere sui sette anni a Benevento, da procuratore capo della Repubblica, di Giuseppe Maddalena, cominciati il 14 ottobre 2008 e terminati lo scorso 29 ottobre. </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">Le parole che si leggono in queste circostanze, infatti, spesso sovrapponibili e <b>sovrabbondanti di retorica (buone per ogni stagione</b>), omologandoli, non possono che danneggiare quei - pochi - destinatari che hanno svolto bene il loro servizio pubblico, come appunto Maddalena. “Cantati” sull'uscio,<b> dal solito melenso coro plaudente, </b>di chi automaticamente dichiara e di chi meccanicamente riporta e s'aggiunge, hanno solo da perdere. </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">Maddalena si è davvero distinto e il suo lasciare la Procura va colto, con sobrietà e rispetto, come un'occasione per un sereno e franco bilancio del molto che è riuscito a compiere, ma anche di quel che ancora rimane da fare. Anche perché non è scontato che il percorso compiuto prosegua nella stessa direzione, anzi la storia dice altro... </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">L'ex procuratore capo Maddalena ha operato bene perché il suo passaggio ha fatto compiere all'Ufficio passi in avanti, uno in particolare e che, da solo, fa già pendere il piatto della bilancia in suo favore: è stata resa possibile <b>una più ampia attuazione del sommo principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, </b>nello specifico, di fronte ai possibili rigori della magistratura inquirente. </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">I potenti e in particolare i politici - parlamentari (in carica e no), sindaci, assessori, amministratori pubblici, manager pubblici e privati, ricchi imprenditori – sono stati indagati e a volte sottoposti a giudizio. Più avanti verrò agli esiti di questo allargato raggio d'azione della pubblica accusa, ma il risultato della tangibilità del potere e dei potenti, la possibilità di essere incolpati di reità, ha rappresentato un notevole progresso in questa <b><u>terra dove lo spirito della Rivoluzione Francese è passato come un sottile zefiro senza nulla sconvolgere. </u></b></span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">In passato, c'era già stato un più breve periodo (un triennio o poco più) in cui, nel Sannio per la prima volta, ciò era accaduto, parliamo di quando a guidare la Procura fu chiamato Daniele Cusani che, in pieno periodo di Tangentopoli, non risparmiò i potenti nelle indagini, politici locali e imprenditori nazionali. Poi nel 1993 andò, pure lui, in pensione e quindi... c'è voluto l'arrivo di Maddalena nel 2008... </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">Ripetiamo: qui nulla è scontato o raggiunto una volta per tutte, anzi: questa è la terra dove il primo praticato comandamento è </span><b><span style="background-color: white; border: 0px; font-size: 16px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; line-height: 20px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">quieta non movere sed mota quietare</span><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;"> (Non agitare ciò che è calmo, ma calma ciò che è agitato) ! </span></b><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><strong style="background-color: white; border: 0px; font-size: 16px; font-stretch: inherit; line-height: 20px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Nessuno si senta al di sopra della legge</strong><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;"> </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">Maddalena si era già distinto prima di venire a lavorare a Benevento, aveva allora già 42 anni di servizio e un'esperienza in contesti sociali molto più complessi. In questa terra, poi, ha innovato e certamente non gli è stato di ostacolo a farlo l'essere “forestiero”, un non sannita: è di Napoli. </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">La Procura, con Maddalena alla guida, immediatamente, non ha mostrato deferenza verso i potenti e, quasi a dare l'esempio, ha cominciato col metterlo in pratica al proprio interno: un sostituto procuratore ha indagato, senza sconti e riservatamente come si doveva, un congiunto di un suo collega, pur lavorando con questi porta a porta, nello stesso piano in Via De Caro. </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">Sottolineai, sul giornale che fondai e allora ancora dirigevo, con forza e immediatamente questo aspetto, in un editoriale, e non lesinai parole di sorpresa ammirazione e di speranza per questo raggio di sole che dal Palazzo di giustizia era promanato. Non ero stato ingannato, Maddalena ha continuato a guidare una Procura che ha indagato altri potenti, ancora più potenti... </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><strong style="background-color: white; border: 0px; font-size: 16px; font-stretch: inherit; line-height: 20px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La “pacificazione” nell'Ufficio</strong><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;"> </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">C'è poi un secondo aspetto positivo, tra i vari, che pure va rimarcato: l'aver “pacificato” una Procura che, quando Maddalena arrivò, non era proprio la più in armonia in Italia... In tale Ufficio, in questi sette anni anni, poi, c'è stato anche un ricambio: le carenze di organico sono state colmate mentre alcuni “pm” sono andati via. </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">Un inciso: ho in sprezzo le dietrologie quanto i pettegolezzi, non m'intriga sapere se, effettivamente, i trasferimenti verso altre sedi di sostituti siano stati dagli stessi solo voluti, così come hanno ufficialmente dichiarato. <b>Stiamo parlando di magistrati, che godono di totale libertà, ben avrebbero potuto (e dovuto), in caso contario, dire altro: mica ci stiamo rifererendo a dei lavoratori in nero del caporalato, costretti a tacere! </b></span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">Lasciamo da parte, quindi, le chiacchiere, quel che conta è che oggi si può registrare in quell'Ufficio, se non un clima da “Mulino bianco”, sicuramente anche un'età media molto bassa tra i sostituti procuratori (quasi tutte donne), circostanza che, spesso, è un vantaggio, perché la gioventù con la sua vigoria, col suo entusiasmo, con la sua intransigenza, è in ogni contesto una delle migliori risorse possibili. Maddalena, comunque, a seconda dei casi, tra i suoi sostituti ha dato spazio o ha contenuto, ha smussato o ha sollecitato, alla sua maniera: garbato nei modi, fermo nella sostanza. </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><strong style="background-color: white; border: 0px; font-size: 16px; font-stretch: inherit; line-height: 20px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">C'è ancora tanto da migliorare in Procura</strong><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;"> </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">E vengo alla </span><span style="background-color: white; border: 0px; font-size: 16px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; line-height: 20px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">pars dolens</span><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">, alla parte dolente, cioè, in particolare, a ciò che dell'azione della Procura, all'esterno, appare come il maggior limite. Spesso le inchieste giudiziarie sono lentissime e, non di rado, dopo tanto inquisire portano ad assoluzioni o, peggio, alla prescrizione dell'azione penale per decorrenza dei termini massimi di sottoposizione a indagine o a processo. Qui non è che l'ex procuratore abbia potuto avere la bacchetta magica senza usarla; questo limite è di quasi tutte le Procure italiane, ma noi con quella di Benevento abbiamo a che fare e di essa parliamo. </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">Dicono i togati che non arrivano a operare in tempi ragionevoli per mancanza di mezzi e di personale. Anche ad ammetterlo, tale carenza è condizione notissima ai magistrati inquirenti quando avviano l'azione penale. </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">Non la scoprono cammin facendo! </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">E allora come si concilia questa amara consapevolezza con l'avvio, ad esempio, di macro inchieste, che si allargano come centri concentrici e che una volta arrivate al dunque (quelle che vi arrivano...), <b>dopo almeno due anni di indagini, di proroga in proroga, non hanno possibilità di sfuggire alla prescrizione?</b> </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">Tale destino, solo per fare un paio di esempi, sembra segnato per il processo detto "Mani sulla città", sugli appalti del Comune di Benevento, giunto come una lumaca al dibattimento, o per quello (tanto esteso dall'aver poi richiesto la creazione di un pool di sostituti per provare a farvi fronte) sulla gestione dell'Asl, con i rispettivi illustri imputati o indagati. Lo chiediamo da profani: non era proprio possibile “segmentare”? </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">Concentrarsi su alcune ipotesi di reato quelle che potevano apparire più rapidamente perseguibili e dimostrabili in dibattimento - ovemai tali reati fossero stati effettivamente commessi -, e farle poi resistere, al decorso del tempo, anche a Napoli in Appello ed eventualmente a Roma in Cassazione? </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">Anziché farsi attrarre, come da una calamita, dal meccanismo a catena degli eventuali altri reati da scoprire ma, di conseguenza, sicuramente più difficili da provare? </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">Questa mancanza di realistica selezione iniziale nell'indagine giudiziaria, con inconcludenza finale, comporta due opposti ma entrambi pessimi esiti. Da un lato si sottopongono delle persone, per molti anni, alle gravi conseguenze, sociali, finanziarie e psicologiche dell'essere inquisiti, per poi vedersi assolti (o addirittura, come in una beffa, vedersi chiedere l'assoluzione da un nuovo pm che ha ereditato l'inchiesta da un suo collega andato a lavorare altrove: è successo più volte). <b>Dall'altro lato, si scoraggia sempre più nei cittadini la già poca fiducia nella possibilità che la legge possa ristabilire l'ordine che non il volgo ma una Procura della Repubblica ha ipotizzato violato </b>al punto, talvolta, di chiedere anche l'adozione di misure cautelari o coercitive. </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">Il buon senso dice che è molto più utile, nell'amministare il servizio-giustizia, mirare a portare, in tempi congrui, a sentenza almeno una di cinque – ad esempio - ipotesi di reato. Se poi si farà in tempo, si potrà provare a perseguire le altre quattro... Intanto, però, si sarà riusciti a condannare qualche reo e un minimo di azione dissuasiva dal violare la legge si sarà prodotta: a questo serve essenzialmente una Procura della Repubblica. </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">In tal modo sarebbe più facile anche por fine all'interpretazione secondo la quale, data la farraginosità del processo penale italiano - che il legislatore ha così voluto per far salvi i potenti rendendo faticosissimo il passaggio in giudicato della sentenza di condanna -, la vera (e sola possibile) pena che i magistrati inquirenti si sarebbero ridotti a far infliggere a un Gip, per una sorta di frustrazione, sia diventata la messa in stato di accusa dell'indagato (il rinvio a giudizio) magari in precedenza aggravata dall'adozione delle misure cautelari. </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><strong style="background-color: white; border: 0px; font-size: 16px; font-stretch: inherit; line-height: 20px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Non si torni indietro, non ci si fermi, si prosegua</strong><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;"> </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">Nel salutare e nel ringraziare, convintamente, a mia volta Giuseppe Maddalena per quanto ha fatto a Benevento e per lo stato d'avanzamento di cui è stato artefice in Procura, bandendo retorica e melassa che non gli fanno onore, ritengo invece opportuno cogliere questa occasione per rivolgermi a chi </span><span style="background-color: white; border: 0px; font-size: 16px; font-stretch: inherit; font-style: inherit; line-height: 20px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">pro tempore</span><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;"> è arrivato a svolgerne le funzioni, come Aggiunto, e a tutti gli altri magistrati di quell'Ufficio e chiedergli di continuare a procedere nel solco tracciato dall'ex procuratore capo e quindi di non arretrare o di non fermarsi. </span><br style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;" /><span style="background-color: white; font-size: 16px; line-height: 20px;">Non dimenticando che il Sannio, se non il primo, il più decisivo passo, per diventare più onesto, più civile, più progredito, più sviluppato potrà compierlo <b>solo quando chi qui violerà la legge,</b> <b>a cominciare dai più potenti</b>, saprà di avere anche alte probabilità di scontare per questa sua violazione una pena e quindi solo quando coloro che invece le leggi rispettano e sono onesti non saranno più considerati <b>stolti o quasi costretti a sentirsi tali,</b> <b>a fronte dell'illegalità impunita, </b>che non è un mondo a parte, ma <b>rappresenta il brodo di coltura e l'alimento per i privilegi, i favoristismi e le sudditanze che ci trattengono così in basso, soffocandoci poco a poco.</b></span></span></div>
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-55242060374299825132016-02-26T07:59:00.001+01:002016-02-26T07:59:15.543+01:00Scardinare la borghesia mafiosa, la CAMORRA IMPRENDITRICE. Lo tenga presente la magistratura.<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; line-height: 20px; margin-bottom: 20px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: 14px;">Nel giorno in cui il Tribunale di Benevento </span>(</span><span style="color: #333333; line-height: 24px;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">presidente Fallarino, giudici a latere Rotili e Telaro)</span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 14px;"> si è pronunciato sul processo a carico dell'imprenditore Barletta di San Giorgio del Sannio (BN) a seguito del maxi incendio in data 23 maggio 2009 del capannone a Cesine nella zona residenziale satura di contrada Cerzone e sullo stesso processo a carico del sindaco p.t. </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 14px;">di San Giorgio del Sannio (BN)</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 14px;"> Giorgio Nardone, sul </span><a href="http://www.altrabenevento.org/altrabenevento/?p=4751" style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 14px;">comportamento delle istituzioni</a><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 14px;">, ci sembra doveroso - come comitato civico nato proprio all'indomani dell'incendio per lottare contro il malaffare e per la trasparenza ed imparzialità dell'amministrazione globalmente intesa- ricordare le parole del magistrato Federico Cafiero De Raho.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibAnGXn_8jYg6yGVYI6L5hEqOb4TuTvXKu3YUOUC9Eqt9-GllAZmKz1cCKG4H3E9lDOo4NVU3bEOjFSE0thA2GEXGUUclqR6qkY6A9JOoHJIYZnyDufcwco3g8rtJo0c2-YbdBqI61l2o/s1600/casa+e+baraccopoli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibAnGXn_8jYg6yGVYI6L5hEqOb4TuTvXKu3YUOUC9Eqt9-GllAZmKz1cCKG4H3E9lDOo4NVU3bEOjFSE0thA2GEXGUUclqR6qkY6A9JOoHJIYZnyDufcwco3g8rtJo0c2-YbdBqI61l2o/s320/casa+e+baraccopoli.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeNw3Jcf_dglhfPgOtvMJK82yCipduCwOi6yXMR1zuL8RpmGTNU4nLTkrVDd783VaO5XFGA4f98kYi4rXoUkMBM3i_lfVkdSj6pULSXSILuMCHzqsm1lbNgk7EfURJgUBOC2i9pNVvIzw/s1600/capannone+in+plastica.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeNw3Jcf_dglhfPgOtvMJK82yCipduCwOi6yXMR1zuL8RpmGTNU4nLTkrVDd783VaO5XFGA4f98kYi4rXoUkMBM3i_lfVkdSj6pULSXSILuMCHzqsm1lbNgk7EfURJgUBOC2i9pNVvIzw/s320/capannone+in+plastica.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCcHEK_a1X2KYiiOiA9nJ6LHJKLsQFxD_SIOfc-NuZDGby-K07ARwYPYNLsF4BDcYZaVMAtmokY6LmQIxii6lNX_AooBAMLgH9Pc_JCppjE5W5RvlwHxWwR-7sbVc2vX2WQuYID6XKv6s/s1600/pensilina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCcHEK_a1X2KYiiOiA9nJ6LHJKLsQFxD_SIOfc-NuZDGby-K07ARwYPYNLsF4BDcYZaVMAtmokY6LmQIxii6lNX_AooBAMLgH9Pc_JCppjE5W5RvlwHxWwR-7sbVc2vX2WQuYID6XKv6s/s320/pensilina.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXTAjfQx-kgpwAWtw-Q_987EtQ1mxH1BF2Q-cAKKUecYPmdv9Tc0G-5tDoVUqpc_EFiTQXWCWeR3p1nmhY6sgoqPHQhP7YafzFGn7IdgHrSzvIYSv8ewOaghs8YOkWdKtvab09HcikdNI/s1600/sindaco3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXTAjfQx-kgpwAWtw-Q_987EtQ1mxH1BF2Q-cAKKUecYPmdv9Tc0G-5tDoVUqpc_EFiTQXWCWeR3p1nmhY6sgoqPHQhP7YafzFGn7IdgHrSzvIYSv8ewOaghs8YOkWdKtvab09HcikdNI/s1600/sindaco3.jpg" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxcKTLPRg9x2f91fFauv0Fq2w99ZQ8WmnjCgJr4b7821yr6StJvNTC-zd7GJ-3vCWwylWoY3G8fceaEfwLod722S40JCdOG4hlEufrMKsYhUYktRqyk49R_WUpHWKURdkJnKU1cuvF-7Q/s1600/senza+codice+a+barre.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="87" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxcKTLPRg9x2f91fFauv0Fq2w99ZQ8WmnjCgJr4b7821yr6StJvNTC-zd7GJ-3vCWwylWoY3G8fceaEfwLod722S40JCdOG4hlEufrMKsYhUYktRqyk49R_WUpHWKURdkJnKU1cuvF-7Q/s320/senza+codice+a+barre.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-size: 14px; line-height: 20px; margin-bottom: 20px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-size: 14px; line-height: 20px; margin-bottom: 20px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ci riserviamo di leggere la sentenza e le sue motivazioni per esprimere come popolo nel cui nome viene amministrata la giustizia una valutazione critica e di mettere a disposizione dei lettori la documentazione che acquisiremo, appena sarà disponibile.</span></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-size: 14px; line-height: 20px; margin-bottom: 20px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Da Il Mattino del 8 dicembre</span></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-size: 14px; line-height: 20px; margin-bottom: 20px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i>“Cafiero de Raho: ora scardinare la borghesia mafiosa”</i></span></strong></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-size: 14px; line-height: 20px; margin-bottom: 20px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i>NAPOLI – «Oggi è una giornata storica che con ogni probabilità fa cambiare il corso del contrasto al clan dei Casalesi». Lo afferma al Mattino il magistrato Federico Cafiero de Raho, sulla cattura del superlatitante Michele Zagaria. «Con l’arresto di Michele Zagaria – spiega – si ottiene la sottrazione dell’ultimo capo storico della cosca. È evidente che il clan adesso si deve riorganizzare, ha bisogno di recuperare energie e uomini. E dovrà trovare un successore al vertice, colui che dovrà condurre il gruppo». </i></span></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-size: 14px; line-height: 20px; margin-bottom: 20px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i>«È quanto mai importante – prosegue il magistrato – cominciare ad ampliare il contrasto ai profili patrimoniali di questo gruppo: bisogna aggredire gli apparati economici, e non solo. Dovremo anche concentrarci su quella zona grigia composta da insospettabili infiltrati che hanno consentito ai Casalesi di fare il grande salto di qualità, diventando camorra imprenditrice. Mi riferisco a quella ‘borghesia mafiosa’ che oggi è il vero nemico, sia nostro che di tutta la società». </i></span></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-size: 14px; line-height: 20px; margin-bottom: 20px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i>«Una bonifica sociale – spiega ancora Cafiero De Raho – passa necessariamente per una qualificazione economica,imprenditoriale e politica, laddove per politica intendo l’organizzazione di sane amministrazioni locali. </i></span></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-size: 14px; line-height: 20px; margin-bottom: 20px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i>In questo modo si ottiene anche un altro risultato importante: la gente torna ad avere fiducia nello Stato».</i></span></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-size: 14px; line-height: 20px; margin-bottom: 20px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Si legga anche:</span></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-size: 14px; line-height: 20px; margin-bottom: 20px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><a href="http://www.noinotizie.it/05-06-2015/lincendio-di-san-giorgio-del-sannio-udienza-nel-processo-allex-sindaco-e-allimprenditore/">http://www.noinotizie.it/05-06-2015/lincendio-di-san-giorgio-del-sannio-udienza-nel-processo-allex-sindaco-e-allimprenditore/</a></span></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-size: 14px; line-height: 20px; margin-bottom: 20px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><a href="http://www.ottopagine.it/bn/cronaca/65941/incendio-capannone-di-barletta-due-condanne.shtml">Incendio capannone Barletta, due condanne</a></span></div>
<h1 class="cat_article_title" style="background: rgb(255, 255, 255); border-bottom-color: rgb(235, 235, 235); border-bottom-style: solid; border-width: 0px 0px 1px; color: #fa4c07; font-family: Helvetica; font-size: 17px; line-height: 1em; margin: 0px -20px; outline: 0px; padding: 15px 20px 14px; vertical-align: baseline;">
<a href="http://www.altrabenevento.org/altrabenevento/?p=9758">Incendio del capannone Barletta, rinviati a giudizio il titolare della società, l’ex sindaco di San Giorgio del Sannio ed altri quattro.</a></h1>
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-48378445435211953892016-02-22T02:31:00.001+01:002016-02-22T02:31:10.512+01:00L’arma di questa dittatura: lo schermo luminoso.Il potere-dovere di chi non è più disposto a rinunciare alla propria dignità nel delirio collettivo orwelliano<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 16.08px;">Quando le persone vengono messe di fronte alla realtà d</span><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; line-height: 16.08px;">ei fatti si ricordano istintivamente di tutti gli slogan ascoltati e risputano automaticamente quelle frasi a effetto, esattamente come sono state condizionate a fare dai di sistemi di informazione.</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; line-height: 16.08px;"><span style="line-height: 16.08px;">L’arma di questa dittatura è purtroppo lo schermo luminoso, I</span></span><span style="background-color: white; line-height: 18px;">L POTERE DEI MEDIA: una volta che ci si libera dal grande inganno è fatta.Eppure...</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 18px;">LA NUOVA DITTATURA SI BASA UNICAMENTE SUL POTERE DEI MEDIA: una volta che ci si libera dal grande inganno è fatta.</span><br style="background-color: white; line-height: 18px;" /><br style="background-color: white; line-height: 18px;" /><span style="background-color: white; line-height: 18px;">Lo schermo luminoso è molto eccitante per il nostro cervello, non a caso tutti i medici lo sconsigliano fino a 3 ore prima di addormentarsi a chi ha problemi di sonno. <b>Per non parlare dell'effetto che fecero le riprese di un treno in corsa, primo esperimento cine</b></span><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; line-height: 18px;"><b>matografico del fratelli Lumière, al pubblico.</b> </span></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; line-height: 18px;">Gli spettatori scapparono via spaventati, pensando che il treno li stesse investendo.<br />Provate a mettere una persona che non ha mai visto la tv - capita nei paesi meno "sviluppati" - davanti allo schermo e rimarrà stregato, come ipnotizzato ed imbambolato a guardare per ore.<br />Il computer crea ancora più dipendenza, perché è interattivo e dà l'illusione della connessione globale.<br />Ma parlare ad un essere umano E' DIVERSO!<br /><br />E' la magia dello schermo luminoso…. Unite questo immenso potere ipnotico di suggestione a sofisticate tecniche manipolatorie </span><span style="background-color: white; line-height: 18px;">descritte ad esempio da Noam Chomsky o Marcello Foa </span><span style="background-color: white; line-height: 18px;">e mettetelo nelle mani dei potenti.</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 18px;">Risultato?</span><br style="background-color: white; line-height: 18px;" /><span style="background-color: white; line-height: 18px;">Siamo sempre più distanti dalla realtà ed attaccati a degli schermi luminosi, in cui va in onda una realtà virtuale controllata e gestita da chi comanda il mondo.</span><br style="background-color: white; line-height: 18px;" /><br style="background-color: white; line-height: 18px;" /><span style="background-color: white; line-height: 18px;">Ci s'incontra sempre meno, <b>sempre meno si comunica davvero</b>, sostituendo la fondamentale energia VITALE che scorre in una comunicazione a voce o di persona, con <i>la messaggistica tecno-logica.</i></span><br style="background-color: white; line-height: 18px;" /><span style="background-color: white; line-height: 18px;">Ma, soprattutto, <b>si aspettano passivamente le soluzioni</b> proprio dagli schermi luminosi, che sono la principale arma della dittatura che ci opprime.</span></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnuL-j5YHKoO3qxuV8XU36Nfm_XBkoi893XaiY15HJrx9XgzWr_5cWp7XPY1ZpmVT2jFaeCb9kKnX9D_qgePeIDsiZxS-3v9Ql3qyr8gKYiqr9-6glPNwQGHD92I7Ex2BgBGYsH6pujiQ/s1600/spegni+tv+e+pc.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnuL-j5YHKoO3qxuV8XU36Nfm_XBkoi893XaiY15HJrx9XgzWr_5cWp7XPY1ZpmVT2jFaeCb9kKnX9D_qgePeIDsiZxS-3v9Ql3qyr8gKYiqr9-6glPNwQGHD92I7Ex2BgBGYsH6pujiQ/s320/spegni+tv+e+pc.jpg" width="291" /></a></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="line-height: 18px;"><br /></span></span><div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="line-height: 18px;"><br /></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 18px;">Come facevano le persone ad unirsi in lotte fondamentali e coraggiose, prima che ci fosse le tv ed i social? …Ossia fino a 50 anni fa, e da millenni...</span><br style="background-color: white; line-height: 18px;" /><br style="background-color: white; line-height: 18px;" /><span style="background-color: white; line-height: 18px;">… Forse si univano proprio perché questi strumenti nelle mani dei potenti non c'erano: si comunicava davvero, si pensava anche con la propria testa, si guardava anche con i propri occhi.</span><br style="background-color: white; line-height: 18px;" /><br style="background-color: white; line-height: 18px;" /><span style="background-color: white; line-height: 18px;">SPEGNI LA TV, </span><br style="background-color: white; line-height: 18px;" /><span style="background-color: white; line-height: 18px;">DIFFIDA DI QUALUNQUE COSA TI DICANO SUI MEDIA !</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 18px;">NON SMETTERE MAI DI PARLARE CON I TUOI SIMILI,</span><br style="background-color: white; line-height: 18px;" /><span style="background-color: white; line-height: 18px;">NON SMETTERE MAI DI PENSARE CON LA TUA TESTA!</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieW6AC-AHHVGCBNz4BZaSOXe5pSqEY84cDnbWIth1n5XZmM_WjAmjs6pgdFvAOvbuCO_up79a4aHpjBlTkkzW5RsZF0H150J2AV_683jCyFcMzSHAUfbZPQ8MoyMFOdld2tcezNtHIdrA/s1600/i+singoli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="393" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieW6AC-AHHVGCBNz4BZaSOXe5pSqEY84cDnbWIth1n5XZmM_WjAmjs6pgdFvAOvbuCO_up79a4aHpjBlTkkzW5RsZF0H150J2AV_683jCyFcMzSHAUfbZPQ8MoyMFOdld2tcezNtHIdrA/s400/i+singoli.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Tuttavia, <span style="background-color: white; line-height: 16.08px;">C'E' CHI NON RIESCE PROPRIO AD ACCETTARE LA REALTA'.</span></span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 16.08px; margin-bottom: 1em; margin-top: 1em;">
<span class="text_exposed_show" style="display: inline;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Questa reazione, simile al capriccio di un bambino, è il risultato di un ego sottosviluppato che sta lottando per maturare, ma non riesce ad affrontare una situazione reale che, chiaramente, è lontana anni luce da quel fantastico mondo delle fiabe che gli è stato promesso nella narrazione quotidiana.</span></span></div>
<div class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><div style="line-height: 16.08px; margin-bottom: 1em; margin-top: 1em;">
Difficile interagire in modo costruttivo di fronte a persone modellate per comportarsi così!</div>
<div style="line-height: 16.08px; margin-bottom: 1em; margin-top: 1em;">
<span style="line-height: 18px;">Come nei peggiori incubi orwelliani e fantascientifici, siamo osservati, controllati e plasmati dal grande fratello.</span><br style="line-height: 18px;" /><span style="line-height: 18px;">Una dittatura che sostituisce alla violenza - tipica delle tradizionali dittature- la manipolazione mediatica.</span></div>
<div style="margin-bottom: 1em; margin-top: 1em;">
<span style="line-height: 18px;">Va da sè, che prima si spe</span><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 18px;">gne quantomeno la tv e i media mainstream, tanto prima ci si può liberare da questa dittatura. la manipolazione è subdola e strisciante, non pensate di esserne in qualche modo immuni, a diversi livelli e modalità, ha effetto su tutti.<br />Un altro effetto dello "psicoattivo" schermo luminoso, in cui s'include anche il pc, è l'isolamento che sta provocando.<br />Le persone s'incontrano di meno ed hanno l'impressione di agire sulla realtà semplicemente commentando un post su fb.<br /><br />Un aspetto fondamentale del funzionamento della democrazia, oltre la buona informazione, è la capacità dei cittadini di unirsi ed agire assieme, collaborando, lavorando a obiettivi comuni.</span><span style="line-height: 18px;"><br /></span><span style="line-height: 16.08px;">Eppure non è possibile tirarsi indietro, chi è consapevole della realtà deve combattere questa dittatura, invitando le persone a spegnere lo schermo luminoso e a ritrovare il piacere di un confronto aperto che conduca a un’azione concreta.</span></div>
<div style="margin-bottom: 1em; margin-top: 1em;">
<span style="line-height: 18px;">E' questo che il Gruppo Libra per una Norimberga italiana rappresenta: UN LABORATORIO DI DEMOCRAZIA D'EMERGENZA fatto di cittadini comuni.</span><br style="line-height: 18px;" /><span style="line-height: 18px;">Oggi combattiamo con denunce, ricorsi e manifestazioni... speriamo che un giorno, in tempi di pace, diverremo un presidio di semplice "manutenzione" della democrazia, in cui i cittadini condividendo il lavoro controllano i governi al potere, compiendo il minimo dovere civico.</span><br style="line-height: 18px;" /><br style="line-height: 18px;" /><span style="line-height: 18px;">Niente può cambiare se non li fermeremo.</span><br style="line-height: 18px;" /><span style="line-height: 18px;">Niente può cambiare se non ci riprenderemo il diritto di voto e tutti i diritti costituzionali.</span><br style="line-height: 18px;" /><span style="line-height: 18px;">Non vedi che sono 20 anni che va sempre peggio?</span><br style="line-height: 18px;" /><span style="line-height: 18px;">SPEGNI LO SCHERMO E AGISCI!</span></div>
<div style="line-height: 16.08px; margin-bottom: 1em; margin-top: 1em;">
Persone non più disposte <span style="line-height: 16.08px;"> </span><span style="line-height: 16.08px;">a rinunciare alla propria dignità, per essere risucchiate in questo delirio collettivo</span></div>
</span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 18px;"><br /></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 18px;"><br /></span></span></div>
<div>
<span style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; line-height: 18px;"><br /></span></span><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #666666; display: inline; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16.08px;"><span style="line-height: 16.08px;"><br /></span></span></div>
</div>
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-42830642545373697272016-02-22T01:51:00.000+01:002016-02-22T01:59:00.428+01:00 Come si producono verità più "vere" di altre.Tecniche di manipolazione di massa e l'ingenuità di Grillo...<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 18px;">DOCTOR, FRAME, RIVOLUZIONI GUIDATE E FALSE ACCUSE (VIDEO) Marcello Foa, esperto di comunicazione, le spiega, prevede la decadenza di Berlusconi e lancia un monito a Beppe Grillo</span><br style="background-color: white; line-height: 18px;" /><br style="background-color: white; line-height: 18px;" /><span style="background-color: white; line-height: 18px;">Intervista di byoblu del MARZO 2013 a Marcello Foa, direttore del gruppo editoriale del Corriere del Ticino e professore di giornalismo e comunicazione all'Usi di Lugano e alla Cat</span><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; line-height: 18px;">tolica, .<br />Foa ha concentrato la sua ricerca sull'analisi dei meccanismi con cui governi ed istituzioni riescono ad orientare i media, all'insaputa sia dei cittadini, che degli stessi giornalisti molto spesso.<br /><br /><a href="https://www.youtube.com/watch?v=px0FaA0K35w&spfreload=10">La video-intervista</a></span></span><br />
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; line-height: 18px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; line-height: 18px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Egli spiega come il 90% delle notizie provengano dalle istituzioni e come queste siano manipolate all'origine, perché gli stessi SPIN DOCTOR che dirigono le campagne elettorali entrano con i politici, una volta eletti, nei "palazzi". Si tratta di professionisti della comunicazione, che spesso si servono delle consulenze di psicologi per poter meglio manipolare l'opinione pubblica.</span></span><br />
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; line-height: 18px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Una delle tecniche più potenti è la creazione di "FRAME", cornici di informazione conforme, fuori dalle quali l'opinione pubblica rifiuta istintivamente la notizia, perché mette in dubbio l'intero sistema.<br />E' stata usata, ad esempio per l'euro, o per le religioni.<br /><br />Internet mette in crisi le tecniche tradizionali, ma sono state creati strumenti nuovi per agire anche sul web.<br />Oggi si agisce cercando di spaccare i movimenti dall'interno. <b>E poi con le RIVOLUZIONI GUIDATE</b>, una sorta di nuovo colpo di Stato: rovesciare i governi tramite le piazze.<br />Il primo esperimento fu quello di SOROS CON LA RIVOLUZIONE ARANCIONE. A volte per scoprire la verità basta fare caso alle piccole incongruenze o stranezze: quando scesero in piazza avevano tutti magliette dello stesso identico tono d'arancione, bandiere, sciarpe,..<b> come sarebbe stato possibile se fosse stata una rivolta spontanea? </b></span></span><br />
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; line-height: 18px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Poco dopo ci fu una protesta a Minsk non organizzata da spin doctor: nessuno lo venne a sapere e gli organizzatori, come avviene sempre, vennero arrestati.<br /><b>Anche le altre rivoluzioni dell'est Europa, nonché quelle del Nord Africa sono state pensate da think thank, la stessa Occupy Wall Street è stata infiltrata e spaccata tramite la destabilizzazione interna. </b><br /><br />"Basta poco per determinare l'arresto di Berlusconi, solo 20 senatori, e far proseguire il Governo Letta."<br />- E dicendo questo FOA PREVEDE CIO' CHE POI SUCCESSE NEL NOVEMBRE 2013, ossia la spaccatura del Popolo delle Libertà con la creazione del Nuovo Centro Destra e, pochi giorni dopo, il voto del Senato a favore della decadenza di Silvio Berlusconi. -</span></span><br />
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; line-height: 18px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; line-height: 18px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">GRILLO dovrebbe stare attento, nel contesto italiano si è mosso egregiamente, <b>ma casta e corruzione </b>sono solo la parte del sistema <b>più evidente</b> al cittadino.<br />Queste conoscenze rischiano di <b>non bastare</b> una volta eletti, i veri giochi si svolgono alle spalle, a livello internazionale e lui rischia di rimanere vittima -tra le altre cose- della propria smaccata ingenuità.</span></span><br />
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; line-height: 18px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; line-height: 18px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Per una Norimberga Italiana, la liberAzione tecnico popolare</span></span><br />
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; line-height: 18px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">DENUNCIAMOLI TUTTI!<br />SIAMO IN DITTATURA!</span></span><br />
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; line-height: 18px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; line-height: 18px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">N.B.</span></span><br />
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; line-height: 18px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La strategia di LiberAzione Nazionale del Gruppo Tecnico-Popolare Libra fornisce alle lotte popolari gli strumenti tecnici, legali e comunicativi, <b>per la rivoluzione pacifica, intelligente ed innovativa del terzo millennio.</b><br /><br /><a href="https://www.facebook.com/pages/Norimberga-Italiana-la-LiberAzione-Nazionale-TecnicoPopolare/1432984476980570">PAGINA FB: NORIMBERGA ITALIANA La LiberAzione Nazionale TecnicoPopolare</a></span></span>Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-48999247845664373282016-02-21T19:16:00.002+01:002016-02-21T19:21:09.148+01:00Iniziativa pilota. Il Comitato civico fonda lo sportello on line: Pronto Soccorso Legale di orientamento<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il Comitato civico " Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia " fonda lo sportello on line: Pronto Soccorso Legale di Orientamento.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">In cosa consiste?</span><br />
<em style="line-height: 18px;"><span style="letter-spacing: -0.1pt;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">L’associazione spontanea di utenti ed avvocati, dopo aver studiato la documentazione inviata in pdf (o per fax) Vi invierà per email i documenti necessari per aiutarvi a difendere al meglio il diritto leso.</span></span></em><br />
<em style="line-height: 18px;"><span style="letter-spacing: -0.1pt;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span></em>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span class="apple-converted-space" style="line-height: 18px;"><em><span style="letter-spacing: -0.1pt;">Un primo riscontro orientativo è gratuito mentre l’assistenza individuale associativa,</span></em></span><em style="line-height: 18px;"><span style="letter-spacing: -0.1pt;"> servizio innovativo, completo ed efficace è riservato ai soci per aiutarli a risolvere i problemi legali e prendere le migliori decisioni .</span></em></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><em style="line-height: 18px;"><span style="letter-spacing: -0.1pt;">Questi sono i servizi che vorremmo attivare nella loro integralità:</span></em></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;">-sportello on line Pronto Soccorso Legale di orientamento;</span><br style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;" /><span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;">- prima assistenza stragiudiziale individuale in autotutela gratuita; </span><br style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;" /><span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;">-cartella on line in cui archiviare il proprio contenzioso;</span><br style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;" /><span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;">-video conferenze su appuntamento anche per gruppi di consumatori per temi omogenei;</span><br style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;" /><span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;">- informazioni su sentenze e norme di interesse dei consumatori;</span><br style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;" /><span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;">- newsmail;</span><br style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;" /><span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;">- assistenza giudiziale in convenzione con il Pronto Soccorso Legale a costi minimi e predeterminati;</span><br style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;" /><span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;">- partecipazione a cause pilota se ritenute di interesse generale dei consumatori;</span><br style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;" /><span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;">- costituzione di parte civile in processi penali in proprio o con Pronto Soccorso Legale;</span><br style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;" /><span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;">- partecipazione a cause collettive;</span><br style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;" /><span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;">- costituzione di parte civile in processi nei processi penali in cui sono lesi i diritti dei consumatori e dei cittadini a costi minimi e predeterminati;</span><br style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;" /><span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;">- partecipazione ad azioni collettive in caso di torti di massa degli interessi dei consumatori e dei cittadini a costi minimi e predeterminati;</span><br style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;" /><span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;">- partecipazione ad azioni legali pilota individuali ma di interesse generale.</span><br style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;" /><span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;"><br /></span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;">I soci sostenitori possono versare un contributo dall'importo facoltativo, ma possibilmente non inferiore ad euro 15.</span></span><br />
<span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Presto vi renderemo note le coordinate IBAN e/o il n.ro di conto corrente cui intestare il versamento. </span></span><br />
<span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Per il momento ci interessa solo il riscontro della cittadinanza a tale nostra iniziativa pilota.</span></span><br />
<span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">L'associazione intende </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;">avvalersi di una rete di referenti legali che collaborano per l'affermazione dei diritti dei cittadini in sede giudiziale ed amministrativa valorizzando i nuovi strumenti tecnologici come il meeting online, videoconferenze e consulti online in tempo reale. Se difendi o vuoi impegnarti nella difesa dei diritti negati nel mercato in particolare finanziario assicurativo e fiscale unisciti a noi</span><span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;"> .</span></span><br />
<span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Inviaci le Tue impressioni e segnalazioni a:</span></span><br />
<span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">altravocedelsannio@gmail.com</span></span><br />
<span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La coordinatrice del Comitato</span></span><br />
<span style="background-color: white; line-height: 18px; text-align: justify;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Rosanna Carpentieri</span></span><br />
<em style="color: #646464; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 18px;"><span style="color: #8d0537; font-family: "georgia" , serif; font-size: 10pt; letter-spacing: -0.1pt;"><br /></span></em>Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-25210281378554479922016-02-21T11:52:00.000+01:002016-02-21T11:52:06.257+01:00Ci sarà pure un giudice a Berlino<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><b>Bisogna "murare" anche la magistratura di regime corrotta e asservita alle banche e ai poteri forti.</b></span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">I cittadini onesti che denunciano usura e abusi vengono il più delle volte archiviati senza alcuna indagine e condannati alle spese processuali e spesso, chi si ostina a denunciare, confidando nella legalità e nello Stato di diritto, viene anche privato della libertà, subendo innumerevoli processi e condanne a svariati anni di carcere per diffamazione, calunnia, olt</span><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">raggio e resistenza.<br />Il mugnaio buono, Silvio Paoselli, che faceva il pane nel suo antico mulino, venduto all'asta, non si sarebbe certamente suicidato se avesse potuto trovare “un giudice a Berlino”, come l’altro più noto mugnaio Arnold, citato da Brecht, che non poteva più pagare il fitto “perché gli s'è levata l'acqua e quindi non può macinare”, ma che ebbe la buona sorte di vedere accolte le sue petizioni da un governante che aveva veramente a cuore la buona amministrazione della giustizia, cosa sempre più rara ai nostri tempi.<br />Ci riferiamo al processo del mugnaio di Potsdam, narrata da Emilio Broglio (1880), il quale a chi lo minacciava d’espropriazione del suo mulino ad acqua, confidando nella giustizia, rispose fieramente appunto: “Ci saranno pure dei giudici a Berlino?”. E Re Federico II, quale padre del popolo, lo rispettò, restituendogli il mulino e condannando i giudici che avevano respinto le sue istanze ad un anno di fortezza e al risarcimento del danno, affermando che “un tribunale ingiusto è più pernicioso d'una banda di ladri; contro questi potete difendervi, non così contro quello”. E li fece mettere in carrozza e portare in prigione. </span><br />
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Pura utopia in un Paese come il nostro, asservito alle massomafie, dove la legge sulla responsabilità della magistratura è destinata a rimanere lettera morta, <b>fin quando a decidere saranno sempre e solo altri magistrati facenti parte della Casta.</b></span><br />
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><b><br /></b></span>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><b><a href="http://www.beppegrillo.it/2015/03/il_mugnaio_buono_ucciso_dalle_banche.html">Il mugnaio ucciso dalle banche</a></b></span>Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-60454575281195645042016-02-21T10:22:00.002+01:002016-02-21T11:21:54.420+01:00Arrestati due giudici a Milano. Ecco come funzionava la giustizia per questi signori<span style="background-color: white; color: #141823; font-size: 14px; line-height: 18px; white-space: pre-wrap;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>Speriamo che presto altrettanto avvenga per molti giudici del Tribunale di Benevento, porto delle nebbie dalla corruzione fatta sistema!</i></span></span><br />
<strong style="border: 0px; font-size: 16px; font-stretch: inherit; line-height: 1.5; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>Soldi in cambio di sentenze “addolcite” dai giudici? Macchè.Qualcosa di peggio e ben più grave <a href="http://altravocedelsannio.webnode.it/news/giudici-corrotti-a-benevento-il-comitato-contro-la-malagiustizia-denuncia1/">come questo caso mostra in modo esemplare...</a>ma le forze dell'ordine non agiscono.</i></span></strong><br />
<span style="background-color: white; color: #141823; font-size: 14px; line-height: 18px; white-space: pre-wrap;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>Dipenderà da noi cittadini e utenti del servizio giustizia imprescindibile in uno stato di diritto, dagli avvocati, dalle divise dei pubblici ufficiali!(n.d.r.)</i></span></span><br />
<span style="background-color: white; color: #141823; font-size: 14px; line-height: 18px; white-space: pre-wrap;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span>
<br />
<h1 style="border: 0px; font-size: 36px; font-stretch: inherit; font-weight: 500; line-height: 1.1; margin: 0px 0px 10px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">
MILANO, ARRESTATI 2 GIUDICI! MIGLIAIA DI EURO DI TANGENTI: ECCO COME FUNZIONAVA LA GIUSTIZIA PER QUESTI “SIGNORI”</span></h1>
<div>
<div style="border: 0px; font-size: 16px; font-stretch: inherit; line-height: 24px; margin-bottom: 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: 1.5; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Tangenti a Milano, arrestati due giudici tributari<br />L’inchiesta della procura ha svelato un collaudato sistema di corruttele: soldi in cambio di sentenze “addolcite” dai giudici</span></strong></div>
<div class="onp-sl-content-wrap" style="border: 0px; font-size: 16px; font-stretch: inherit; line-height: 24px; margin: 0px; padding: 0px; position: relative; vertical-align: baseline;">
<div class="onp-sl-blur-area" style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div class="onp-sl-content onp-sl-overlap-mode" data-lock-id="onpLock760707" style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><strong style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: 1.5; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Mazzette</strong><span style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: 1.5; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"> per “addolcire” le sentenze sui contenziosi fiscali. Nuovo terremoto a </span><strong style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: 1.5; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Milano</strong><span style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: 1.5; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"> nel mondo delle Commissioni tributarie.</span></span></div>
<div style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: 1.5; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">L’inchiesta della procura, dopo l’arresto del professore </span><strong style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: 1.5; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Luigi Vassallo</strong><span style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: 1.5; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">, giudice tributario in Appello, detenuto a Opera, porta in carcere </span><strong style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: 1.5; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Marina Seregni</strong><span style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: 1.5; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">, commercialista 70enne di Monza. La misura cautelare emessa oggi coinvolge entrambi i giudici, e riguarda nuovi presunti episodi di corruzione.</span></span></div>
<div style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ma andiamo con ordine. Le manette sono scattate il 17 dicembre scorso per Vassallo, colto in flagranza mentre incassava 5 mila euro, prima tranche di una tangente da 30mila. Ora la stessa sorte è toccata alla Seregni, rinchiusa nel carcere di San Vittore, e accusata di aver diviso con Vassallo i proventi di una nuova bustarella da<strong style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"> 65mila euro</strong>, versata dalla Swe-co Sistemi Srl, una società che aveva subito una contestazione fiscale dell’Agenzia delle entrate di 14 milioni di euro.</span></div>
<div style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Le Commissioni tributarie sono poco note: nominate con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del ministro dell’Economia, sono presiedute da magistrati, e composte da avvocati, notai, commercialisti e ufficiali della Guardia di finanza.</span></div>
<div style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-weight: inherit;">Vassallo, 58 anni, è un avvocato </span><b>cassazionista</b><span style="font-weight: inherit;"> e, dal 1988 è giudice tributario. </span><strong style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Docente </strong><span style="font-weight: inherit;">dell’Università di Pavia, per quattro anni</span><b> presidente dell’Associazione magistrati tributari della Lombardia</b><span style="font-weight: inherit;">, nel 2013 nominato nell’Osservatorio della mediazione tributaria su incarico del direttore dell’Agenzia delle entrate.</span></span></div>
<div style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-weight: inherit;">A dare il via alle indagini sull’insospettabile giudice è stata la denuncia della Dow Europe Gmbh, </span><b>multinazionale</b><span style="font-weight: inherit;"> con un fatturato da 58 miliardi di dollari l’anno. </span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-weight: inherit;">I rappresentanti della società, </span><b>contattati da Vassallo</b><span style="font-weight: inherit;"> </span><b>per “accordarsi” sul contenzioso in corso, non si sono piegati alla logica corruttiva e hanno denunciato tutto.</b><span style="font-weight: inherit;"> Così i magistrati hanno deciso di infiltrare degli uomini delle </span><strong style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Fiamme gialle</strong><span style="font-weight: inherit;"> tra gli impiegati della società nel giorno della consegna del denaro che doveva avvenire nello studio della Crowe Horwath Saspi di Milano. Mentre Vassallo incassava la prima tranche della tangente sono scattate le </span><strong style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">manette</strong><span style="font-weight: inherit;">.</span></span></div>
<div style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-weight: inherit;">Qualche giorno più tardi i pm hanno interrogato un altro giudice tributario, </span><b>Marina Seregni</b><span style="font-weight: inherit;">. La sua voce era stata registrata dalla segreteria del 58enne: la telefonata tra i due giudici aveva fatto sorgere sospetti tra gli investigatori. Il collega le comunicava di avere urgenza di parlare con lei a proposito di due processi e anche di </span><b>“<span style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">una pratica</span>” che gli interessava.</b><span style="font-weight: inherit;"> La commercialista monzese però, davanti al pubblici ministeri milanesi Eugenio Fusco e Laura Pedio, coordinati dal procuratore aggiunto Giulia Perotti, aveva respinto ogni addebito e anzi si era dichiarata “</span><strong style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">vittima</strong><span style="font-weight: inherit;"> di una millanteria”.</span></span></div>
<div style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ma grazie al materiale sequestrato nello studio di Vassallo i finanziari del gruppo Tutela spesa pubblica sono arrivati a lei.</span></div>
<div style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Secondo le accuse formulate dalla procura i due giudici tributari erano d’accordo e hanno agito in concorso tra loro, dividendosi i proventi. Entrambi sono accusati di corruzione in atti giudiziari e induzione indebita a dare o promettere utilità. Ma dalle carte emergerebbe un collaudato <strong style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">sistema di corruttele</strong>, al punto che non si possono escludere ulteriori colpi di scena.</span></div>
<div style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<a href="http://www.ilgiornale.it/news/cronache/tangenti-milano-arrestati-due-giudici-tributari-1217952.html?utm_source=Facebook&utm_medium=Link&utm_content=Tangenti+a+Milano%2C+%E2%80%8Barrestati+due+giudici+tributari+-+IlGiornale.it&utm_campaign=Facebook+Interna"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">FONTE</span></a></div>
<div style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="font-weight: inherit;">
<strong style="border: 0px; font-stretch: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><a href="https://www.facebook.com/groups/malagiustiziabeneventana/?fref=ts">ISCRIVITI ALLA PAGINA FACEBOOK DEL "COMITATO SPONTANEO CONTRO LA MALAGIUSTIZIA BENEVENTANA"(CLICCA QUI) </a><span id="goog_2049410090"></span><span id="goog_2049410091"></span><a href="https://www.blogger.com/"></a></span></strong></div>
<b><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></b>
<b><span style="color: red; font-family: "verdana" , sans-serif;"><a href="http://www.pubblicobene.it/pitches/43-osservatorio-sulla-malagiustizia-beneventana">FINANZIA, PARTECIPA E DIFFONDI LA NOSTRA INCHIESTA GIORNALISTICA</a> E LA NOSTRA ISTANZA DI LEGALITA' AL "PORTO DELLE NEBBIE" BENEVENTANO.</span></b><br />
<b><span style="color: red; font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></b>
<b><span style="color: red; font-family: "verdana" , sans-serif;">Perchè solo una rivoluzione civile dal basso può porre fine al malaffare in ambito giudiziario che si traduce nella negazione dei diritti e della giustizia.</span></b><br />
<b><span style="color: red; font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></b>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La coordinatrice</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Rosanna Carpentieri</span></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-85192066298028644042016-02-14T00:11:00.000+01:002016-02-14T00:11:36.977+01:00La MAFIA delle ASTE GIUDIZIARIE. Il malaffare dello Stato-Mafia coinvolto nel racket delle aste e dei fallimenti.Inviateci le vostre segnalazioni !<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><b>LE VENDITE GIUDIZIARIE NELLE MANI DI COMITATI D’AFFARI, PARTITI E LOGGE OCCULTE CHE CONTROLLANO DA NORD A SUD IL RACKET DEI FALLIMENTI E DELLE ASTE, IVI COMPRESA UN’ALTA PERCENTUALE DELLA MAGISTRATURA DI REGIME.</b></span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Un’associazione a delinquere di stampo massomafioso, f<b>inalizzata a sovvertire l’Ordinamento democratico e la legalità,</b> è in grado di condizionare l’attività giudiziaria da nord a sud del Paese, <b>attraverso la collusione di intranei ai centri di comando delle istituzioni, sino alla Corte di Cassazione, al C.S.M. e alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo che, ignorando svariate migliaia di denunce inviate ogni anno da cittadini e imprenditori italiani, garantiscono l’impunità di magistrati corrotti, collusi con banche, finanziarie, usurai, speculatori, partiti, logge massoniche e criminalità organizzata.</b></span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Dopo oltre 25 anni di attività abbiamo compreso che il sistema delle aste è strutturalmente marcio e privo di dialettica interna e controlli esterni: solo una rivoluzione civile dal basso potrà cambiarlo, trattandosi di un sistema autoreferenziale, dove ogni rimedio giurisdizionale interno è vanificato, a causa dell’assoluta discrezionalità nell’interpretazione ed applicazione delle leggi.</span><br />
<br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><b>LA SCOMMESSA PERDUTA DELLA GIUSTIZIA ITALIANA.</b></span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">A partire dal caso eclatante del Tribunale di Milano, i media già 10 anni fa diedero grande risalto alla <b>dilagante corruzione giudiziaria legata alle vendite giudiziarie e ai fallimenti.</b> Lo stesso Tribunale di Milano fece pubblicare varie pagine a pagamento sui maggiori quotidiani nazionali, facendoci credere che con gli arresti di alcuni avvocati e pubblici funzionari di quella che fu definita la “compagnia della morte“, si sarebbe posto fine al cartello di speculatori, in grado di condizionare le gare d’asta per l’acquisto degli immobili pignorati e svenduti a valori vili “agli amici degli amici”.</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Istituzioni e media di regime si affannarono a spiegare ai cittadini che per svariati anni una banda di “professionisti” aveva potuto agire impunemente, <b>scoraggiando la partecipazione alle aste del pubblico, che veniva intimidito e minacciato, imponendo il pagamento di una tangente (o “pizzo”) pari al 10-15%</b> del valore dell’immobile pignorato, ovvero pilotando l’assegnazione su prestanomi, professionisti e società,<b> i cui interessi, ci veniva però sottaciuto, risultavano spesso riferibili agli stessi magistrati o loro parenti, come nei casi da noi vanamente denunciati, tra quello dell’allora Presidente della Sezione Esecuzioni immobiliari, dr.ssa Gabriella D’Orsi, tuttora applicata presso altra sezione del Tribunale di Milano, </b><u>senza che il CSM e la Procura di Brescia abbiano adottato alcun provvedimento a quanto risulta neanche di carattere disciplinare.</u></span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Ma ora (sic!) – ci veniva fatto credere già ben 10 anni orsono – le cose sarebbero “cambiate” …</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">(Vedasi La Repubblica 11/11/03).</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><b><u><br /></u></b></span><br />
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><b><u>LA NOSTRA ESPERIENZA CI PORTA A RITENERE IL CONTRARIO</u></b>.</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Si trattò infatti <b>solo di un’operazione di maquilllage per cercare di ridare credibilità al volto corrotto della giustizia italiana e del sistema delle aste, solo a fini di marketing.</b> Lo dimostrano l’alto numero di denunce che interessano pressoché tutti i tribunali italiani, senza trovare risposta e soluzione da parte degli organi giurisdizionali interni e sovranazionali.</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Gli immobili per lo più pignorati dalle banche continuano a venire svenduti a valori infimi a società vicine o soggetti privati legati a doppio filo agli interessi degli stessi istituti di credito e alle loro clientele politico-affaristiche dedite alla speculazione e allo strozzinaggio,<b> come insegna il caso eclatante dell’associazione a delinquere denominata Monte dei Paschi di Siena, anello di congiunzione tra il malaffare berlusconiano e quello delle cooperative rosse, su cui si arenò anche “mani pulite”</b>.</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Attraverso gli sportelli MPS, come di altri Istituti bancari accreditati ad aprire agenzie all’interno dei tribunali italiani, passano, tra l’altro, senza alcun controllo, <b>il ricicaggio e l’autoriciclaggio di ingenti capitali di illecita provenienza, con il beneplacito degli stessi magistrati </b>che dispongono la vendita e l’assegnazione degli immobili pignorati, grazie a una legislazione costruita ad hoc che, dopo le recenti riforme, nonostante la crisi economica, ha ristretto sempre più le possibilità e gli strumenti di difesa dei cittadini esecutati, lasciati in balia delle mafie locali che controllano i tribunali, seppure spesso risultino oberati da pretese illegittime e tassi usurari.</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">I casi da noi raccolti e in parte pubblicati nella mappa della malagiustizia vedono tra i tribunali più corrotti Milano, Treviso, Alessandria, Brescia, Firenze, Lucca, Roma, Perugia, Napoli, Benevento, Palermo, etc.</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Lo stesso dicasi per quanto attiene l’ambito delle procedure fallimentari controllate da un vero e proprio racket di professionisti delle estorsioni, che con il caso del maxi-ammanco negli uffici giudiziari del Tribunale di Milano (Radio 101), da cui furono sottratti in 10 anni da una cinquantina di fallimenti, circa 35 milioni di euro, mietendo oltre 7000 vittime, misero a nudo <u>una ultradecennale capacità di delinquere interna agli uffici istituzionali, in grado di resistere ad ogni denuncia-querela, forma di controllo ed ispezione ministeriale.</u></span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Fatti per i quali <b>si è cercato, anche in questo caso, di farci credere che tutto sarebbe avvenuto all’insaputa dei magistrati, dei vertici del Tribunale di Milano e degli organismi di controllo preposti (CSM, Ministero di Giustizia, Procura di Brescia, Procura Nazionale Antimafia),</b> i quali, invero, seppure edotti di tutto, dagli anni ’80, <b>hanno sistematicamente insabbiato anche le stesse segnalazioni di magistrati onesti, come la dr.ssa Gandolfi, </b>occultando svariate decine di migliaia di esposti a carico di avvocati, magistrati e curatori fallimentari, nei cui confronti sono rimasti del tutto inerti, giungendo, persino, a tollerare la dolosa elusione dell tassativo obbligo di registrazione delle denunce nel Registro delle notizie di reato <b>(Art. 335 c. 1° c.p.p.).</b></span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">A riguardo, basti ricordare i <b>ben 26.000 procediment</b>i mai registrati e occultati in soffitta, sotto la reggenza dell’ex Procuratore di Brescia, Francesco Lisciotto, che anche dopo il ritrovamento, dietro nostra denuncia, sono rimasti inesaminati, portando al mero trasferimento-promozione del magistrato con tessera P2, <b>salito ... alla Corte di Cassazione.</b></span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><b>Analoghi insabbiamenti sono toccati alle denunce di onesti magistrati fallimentari romani, come nel caso del Dott. Paolo Adinolfi, il quale è stato addirittura fatto sparire <u>fisicamente</u>.</b></span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Un caso di lupara bianca insabbiato dalla Procura di Perugia ad alta densità massonica, trattato anche dalla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto”.</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Secondo quanto riferito dal magistrato Giacomo De Tommaso, Adinolfi gli confidò il timore di essere seguito e spiato. La moglie di Adinolfi, Nicoletta Grimaldi, rivelò che il marito aveva acquisito prove e documenti che avrebbero potuto far affondare l’intero Tribunale di Roma. Inoltre Adinolfi pochi giorni prima della sua scomparsa aveva chiesto ed ottenuto un appuntamento con il P.M. di Milano Carlo Nocerino, davanti al quale avrebbe voluto testimoniare come persona informata sui fatti.</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><b>Le uniche indagini possibili in questo Paese sono solo quelle rivolte nei confronti di coloro che denunciano con prove alla mano i misfatti del potere,</b> accusandoli -a scopo eminentemente persuasivo e dissuasivo- <b>come ai tempi del fascismo, di reati ideologici, quali “diffamazione, calunnia, oltraggio a magistrato in udienza, resistenza a pubblico ufficiale</b>…”, molto spesso in relazione agli stessi scritti difensivi e alle denunce mai esaminate delle incolpevoli vittime delle mafie.</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">La vastità e gravità del fenomeno che non riguarda le sole zone del sud a forte concentrazione criminale ci ha portati a coniare la definizione di “mafia giudiziaria”, in quanto abbiamo rilevato <b>trattarsi di una condizione connaturata all’esercizio stesso della giurisdizione e alle modalità di gestire le funzioni giurisdizionali, a tutela di interessi particolaristici, corporativi e lobbistici, ovvero al modo di intendere le stesse finalità del diritto, secondo una visione deviata rispetto ai principi dello stato di diritto</b>, ad esclusivo appannaggio di partiti e gruppi affaristici trasversali, corporazioni, logge massoniche, che della giustizia e del suo capillare controllo hanno fatto strumento di indebito arricchimento e fonte di finanziamento illecito, in base ad un “codice non scritto“, secondo cui vince chi ha le giuste aderenze e si sottomette alle logiche dominante, che hanno messo in ginocchio l’intera nazione, entrando a fare parte del “giro” dei vari comitati d’affari.</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Un codice criminale e perverso <b>imposto dalla politica e dalla cultura del potere che lega larghi settori della magistratura di regime alla criminalità organizzata, dando luogo ad un fenomeno di elevatissima pericolosità e allarme sociale, che possiamo definire come “mafia giudiziaria”,</b> il cui fine è quello di arricchirsi indebitamente, fare carriera negli apparati della burocrazia statale e attingere, consenso, protezione, <b>scambio di favori e illeciti vantaggi, </b>grazie ai legami con la massoneria e la criminalità organizzata.</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Non crediate, dunque, di essere gli unici ad avere subito un’ingiustizia dallo svolgimento delle aste giudiziarie o da <b>anomale procedure fallimentari.</b> Si tratta di un sistema criminale istituzionalizzato, da nord a sud del Paese, <u>voluto ed alimentato da banche, partiti, colletti bianchi e mafie locali che controllano il territorio.</u></span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><b>Un malaffare legalizzato e tollerato dallo Stato-mafia, che pur cercando di mostrare il volto legale dei propri tribunali, non riesce a celare, alla prova dei fatti, il largo coinvolgimento nel racket delle aste e dei fallimenti da parte di magistrati ed infedeli funzionari.</b></span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">A riguardo, basti dire che l’ex Presidente della sezione esecuzioni immobiliari del Tribunale di Milano, dr.ssa Gabriella D’Orsi, indicata nel succitato articolo del quotidiano “La Repubblica”, come una sorta di eroina, che avrebbe denunciato il controllo delle aste giudiziarie da parte della “compagnia della morte”, <b>risultava essa stessa indagata dalla Procura di Brescia per avere favorito la vendita di un appartamento, a prezzo irrisorio, in favore della figlia, quando è notoriamente vietato dall’Ordinamento Giudiziario a magistrati e pubblici funzionari di partecipare, <u>anche tramite terzi,</u> alle aste giudiziarie… </b>(ma questa è un’altra storia che potrete conoscere nelle pagine web della Mappa della malagiustizia in Italia e nelle pagine dell'Osservatorio civico sulla Malagiustizia beneventana).</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><b><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><u>Segnalateci gli abusi subiti </u>da banche, società immobiliari, avvocati, giudici, curatori, notai delegati, cancellieri, pubblici ministeri, od anche, i casi di cui siete a conoscenza, gli daremo voce, pubblicandoli in tempo reale nella mappa della malagiustizia in Italia.</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">E’ l’unico modo per spezzare il silenzio e impedire ai poteri forti di nascondere la verità.</span></b><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><br /></span><br />
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Hanno venduto la Vostra casa ad un prezzo irrisorio?</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Hanno venduto all’asta il Vostro immobile senza avvertirvi?</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Vi hanno fatto fallire ingiustamente?</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">I Vostri ricorsi non sono serviti a nulla o il Vostro difensore vi ha abbandonato e nessuno vuole più prendere la Vostra difesa?</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Vi hanno impedito di esaminare il fascicolo o sono spariti gli atti? </span><br />
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Hanno archiviato senza indagini e senza farvi sapere nulla malgrado la richiesta di essere avvisati in caso di archiviazione e/o di proroga delle indagini?</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Se volete avere assistenza prima di tutto associatevi e scrivete ad Avvocati Senza Frontiere, cercheremo di aiutarvi nei limiti delle possibilità. </span><br />
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">A causa dell’elevato numero di richieste non siamo in grado di dare informazioni telefoniche e per regolamento possiamo rispondere solo agli utenti registrati e in regola con i versamenti delle quote che ci hanno inviato la necessaria documentazione di supporto.</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">da <i>avvocatisenzafrontiere</i>.</span>Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-81900562943859680952016-01-27T10:16:00.000+01:002016-01-27T10:16:37.324+01:00Pareggio in bilancio in Costituzione? Un regalo di ignoranti e criminali e la strategia della distrazione di massa<img src="http://scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2016/01/IMG_2835.jpg" /><br />
<div style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;"><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La Repubblica tutela il risparmio in tutte le sue forme. Così tuona l’art. 47 della nostra Carta fondamentale. Tutelare il risparmio che significa? Ovviamente significa, prima di tutto, renderlo possibile, crearlo.</span></strong></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Come può uno Stato creare risparmio diffuso per i propri consociati? La risposta è di una banalità disarmante eppure, a causa del campanaccio mediatico di ignoranti e criminali, risulta estremamente contro intuitiva. <strong>Il risparmio si può creare unicamente se lo Stato fa politiche di deficit, ovvero se immette denaro nel sistema, per tramite la spesa pubblica, in misura superiore a quanto ne toglie tassando.</strong></span></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ovvero<strong> la spesa pubblica è per definizione, come più volte sottolineato da uno dei pochi giuristi italiani, che comprendono la contabilità pubblica, Luciano Barra Caracciolo, è il reddito indiretto e differito di tutti noi</strong>. Ciò ovviamente non vuol dire che non ci siano limiti all’immissione di moneta nel sistema, essa incontra quello naturale di far sì che la domanda non sia superiore alla produzione. Ovvero senza produzione, ma con grande quantità di moneta a disposizione per i consumi, i prezzi salirebbero e l’inflazione conseguente finirebbe per erodere i risparmi, esattamente come avverrebbe nel caso in cui la moneta in circolazione fosse troppo poca. Anzi questo è proprio ciò che accade oggi, la deflazione distrugge la nostra economia.</span></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">In sostanza, <strong>per creare risparmio, lo Stato deve necessariamente fare deficit nel lungo periodo</strong>. Purtroppo <strong>non abbiamo fatto i conti con il nutrito gruppo di criminali, che appoggiato da ignoranti abissali, ha lanciato il campanaccio mediatico della necessità del pareggio in bilancio. Tale scelta politica, parlo di politica perché il pareggio non ha nulla a che vedere con l’economia, è stata motivata da un’unica volontà: sottomettere le moderne democrazie al potere dei mercati, smantellandone gli apparati statali e cancellando, uno dopo l’altro, i diritti e le libertà conseguite solo grazie a secoli di lotte</strong>.</span></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Così<strong> l’art. 81, come novellato dal Governo golpista e collaborazionista di Mario Monti, un uomo che se la ragione tornerà in questo Paese <u>trascorrerà certamente, e meritatamente, i suoi ultimi anni di vita in carcere,</u> ha bandito il risparmio. Si è “costituzionalizzato” un insanabile contrasto tra l’art. 47 e 81.</strong> Si è codificata una Repubblica, che non potendo più spendere, non avrà più alcun possibilità di adempiere ai propri doveri. Una Repubblica che dunque non tutelerà più il lavoro, non agirà per rimuovere le diseguaglianze sociali, <b>non provvederà all’assistenza materiale degli indigenti e degli invalidi, tutto per mancanza di moneta.</b></span></span></div>
<div style="border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><strong style="background-color: white;">Il pareggio in bilancio<u> è un crimine, </u>esattamente come è un crimine uccidere, solo l’ignoranza può impedire di comprenderlo.</strong><span style="background-color: white;"> </span><span style="background-color: yellow;">Ma oggi siamo governati da un mix letale di ignoranti e criminali, spalleggiati da economisti idioti o altrettanto in malafede.</span></span></span></div>
<div style="border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: yellow; font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">È l’eclissi della ragione, viviamo in un tragico medioevo culturale.</span></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Neam Chomsky ci rammenta benissimo l’aria che tira in Europa…</span></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;"><a href="http://scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2016/01/IMG_2834-0.jpg" rel="attachment wp-att-45145" style="color: #8b2401; text-decoration: none;" title="Pareggio in bilancio in Costituzione? Un regalo di ignoranti e criminali"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><img alt="IMG_2834-0.jpg" class="alignnone size-medium wp-image-45145" height="206" src="http://scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2016/01/IMG_2834-0-300x206.jpg" style="border: 4px solid rgb(227, 227, 227); height: auto; margin: 5px 0px; max-width: 98%; padding: 0px;" width="300" /></span></a></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sempre <b>Chomsky</b> ci ricorda come sia possibile che le masse non comprendano quanto sta tragicamente accadendo:</span></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><em>“L’elemento primordiale del controllo sociale è <u>la <strong>strategia della distrazione</strong></u> che <strong>consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élite politiche ed economiche</strong>, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti.<strong> La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica</strong>. </em></span></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><em>Mantenere l’attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza. </em></span></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><em>Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali”</em>.</span></span></div>
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-84821728172115966602016-01-27T10:02:00.000+01:002016-01-27T10:02:05.859+01:00Ullalà.La Commissione Tributaria di Massa-Carrara dichiara incostituzionale l’IMU.Che la Corte costituzionale non manchi di coraggio !<img alt="thimu" src="http://www.studiolegalemarcomori.it/wp-content/uploads/2015/11/thimu.jpg" /><br />
<div style="background-color: white; border: 0px none; color: #2c2b2b; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Prima o poi doveva ovviamente accadere.<strong> </strong><span style="text-decoration: underline;"><strong>L’eccezione d’illegittimità costituzionale dell’IMU è stata finalmente accolta</strong></span>, l’onore di fare questo primo importante passo, a cui spero seguiranno presto ulteriori Magistrati (in primo luogo anche da parte del Tribunale di Genova dove, assieme al Comune di Pontinvrea ed al suo coraggioso Sindaco, Matteo Camiciottoli, abbiamo sollevato analoga eccezione), è stata della Commissione Tributaria Provinciale di Massa-Carrara con ordinanza n. 25 del 25 marzo 2015. Sarà per questo che Renzi ha aperto all’abolizione dell’imposta? A pensar male…</span></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px none; color: #2c2b2b; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><strong>La stampa ha ignorato completamente la notizia.</strong> Ma da ora in poi proveremo a diffonderla almeno noi in rete. <span style="text-decoration: underline;"><strong>Il provvedimento è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e dunque nessun timore, è tutto vero. Precisamente è pubblicato nella G.U. n. 43 del 28 ottobre 2015</strong></span> (<a href="http://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-10-28&atto.codiceRedazionale=15C00322" style="color: #8b2401; text-decoration: none;" target="_blank">clicca qui</a> per leggere l’ordinanza).</span></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px none; color: #2c2b2b; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La Commissione ha rilevato il contrasto della norma con gli artt. 42 e 53 Cost. asserendo in particolare che: <em>“L’imposta di cui si tratta appare, invero, in contrasto con il principio della capacità contributiva, essendo dovuta indipendentemente dalla percezione di un reddito da parte del proprietario del bene”</em>. Le considerazioni della Commissione non potevano essere più semplici ed esaustive. La capacità contributiva si misura dal reddito e non certo da come si spende lo stesso. Ovvio, ma evidentemente impossibile da capire da governi proni agli ordini della finanza internazionale.</span></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px none; color: #2c2b2b; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">A questo punto, se la Corte Costituzionale farà diritto anziché politica (dopo il “porcellum” e le relative acrobazie per legittimare un Parlamento illegittimo le preoccupazioni ovviamente ci sono), le imposte indirette, regressive e lesive della capacità contributiva, potrebbero finalmente capitolare. In ogni caso, a prescindere da ciò che deciderà la Corte, l’illegittimità costituzionale di simili tributi è manifesta e negarlo è semplicemente ipocrita. Volete le imposte indirette? Cambiate la Costituzione.</span></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px none; color: #2c2b2b; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><strong>Fondamentale che ora i cittadini seguano le orme di questo coraggioso ricorrente e si uniscano nella battaglia per la legalità costituzionale.</strong> Peraltro <span style="text-decoration: underline;"><strong>chi paga le imposte sulla casa non avrà diritto a nessun rimborso a prescindere dalle decisioni della Corte</strong></span>.<span style="text-decoration: underline;"><strong>Il mio invito è dunque quello di non pagare questi illegittimi balzelli e ricorrere contro gli accertamenti sollevando l’eccezione d’incostituzionalità che potrà anche essere ulteriormente sviluppata (magari ancorandola meglio ad un caso concreto) per aumentare le possibilità di accoglimento.</strong></span></span></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px none; color: #2c2b2b; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px; text-align: center;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">* * * *</span></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px none; color: #2c2b2b; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Vi ripropongono un mio articolo dove ho già affrontato il tema sotto il profilo giuridico al fine di consentirvi anche un approfondimento ulteriore, anche analizzando i verbali dell’Assemblea Costituente.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" class="western" style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px;">
<span style="font-size: 12pt;"><a class="cboxElement" href="http://scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2015/06/th8765.jpg" rel="lightbox[2408]" style="color: #8b2401; text-decoration: none;" title="La Commissione Tributaria di Massa-Carrara dichiara incostituzionale l'IMU. "><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><img alt="th8765" class="alignnone size-medium wp-image-31528" height="199" src="http://scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2015/06/th8765-300x199.jpg" style="border: 4px solid rgb(227, 227, 227); height: auto; margin: 5px 0px; max-width: 98%; padding: 0px;" width="300" /></span></a></span></div>
<div align="JUSTIFY" class="western" style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px;">
<span style="color: black; font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><strong>Simo arrivati alla scadenza per il pagamento delle imposte sulla casa. Io, come tanti miei Clienti, non pagherò.</strong> Vi chiederete il perché. E la risposta è davvero molto semplice: <strong>in materia tributaria si è violato ogni limite di decenza letteralmente stuprando ogni norma costituzionale ed imponendo al Paese una gravosa tassazione su beni necessari ed indispensabili.</strong></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" class="western" style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: black;">Dobbiamo parlare di Costituzione quindi.</span> L<span style="color: black;">‘art. 53, inserito nel titolo IV della parte I della Costituzione rubricata “rapporti politici” è la norma chiave in materia e deve essere letta in stretto combinato con l’art. 47, inserito nel titolo III della parte I della Costituzione sotto la rubrica “rapporti economici”.</span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" class="western" style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: black;">L’art. 53 Cost. enuncia il principio della capacità contributiva, ovvero il principio secondo il quale ogni cittadino deve concorrere alla spesa pubblica secondo le proprie possibilità economiche, nonché il principio della progressività fiscale a cui l’intero sistema tributario deve uniformarsi. </span><span style="color: black;">L’inserimento della norma che disciplina i tributi nei “rapporti politici” e non in quelli “economici” non è affatto un caso. </span><span style="color: black;"><strong>I Costituenti erano infatti perfettamente consapevoli che la tassazione non serve per motivi di cassa, ma serve a fare politica economica e monetaria</strong>. <strong>Non sono le tasse a dover pagare interamente i servizi pubblici</strong> ed infatti la norma inequivocabilmente parla di mero “concorso” alla spesa pubblica. <strong>T</strong></span><span style="color: black;"><strong>ale principio si sposa con la tutela del risparmio di cui all’art. 47 Cost. ed il conseguente obbligo costituzionale, primigenio rispetto a quello illegittimo del pareggio in bilancio, di attuare politiche di deficit di bilancio per poterlo matematicamente realizzare</strong>. (<a href="http://www.studiolegalemarcomori.it/ruolo-risparmio-moneta-nel-disegno-costituzionale/" style="color: #8b2401; text-decoration: none;" target="_blank">clicca qui </a>per un pezzo sul tema del ruolo del risparmio e della moneta nel disegno costituzionale)</span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" class="western" style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il termine concorso alla spesa pubblica sta a significare proprio questo, <strong>i cittadini non pagheranno tutta la spesa pubblica del paese ma una parte di essa rimarrà nell’economia e nelle loro tasche sotto forma di risparmio perché il livello di tassazione complessivo deve essere inferiore a quello della spesa pubblica.</strong> D’altronde è facile comprendere che <strong>la spesa pubblica è unicamente il modo con cui lo Stato pompa moneta nel sistema economico e le tasse sono quello con cui parte di tale moneta viene recuperata per redistribuirla nuovamente in un ciclo continuo</strong>. Tecnicamente le tasse fanno, proprio per tale fondamentale funzione redistributiva tra le varie classi sociali, politica e non cassa per il Paese. Fu dunque ovvio non inserire la norma che le disciplina nella parte economica della carta fondamentale del nostro Stato. </span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" class="western" style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><strong>I Costituenti avevano poi chiaro anche che l’unico indice di capacità contributiva era ed è il reddito e che le imposte indirette attuavano ed attuano una progressione alla rovescio incidendo maggiormente sui poveri rispetto ai ricchi.</strong> Ergo <strong>in seno alla Costituente si riconosceva la possibilità astratta di imposte indirette unicamente sui beni non necessari e di lusso</strong>. Ovviamente non si pensava di tassare la prima casa che anzi rappresenta un diritto inalienabile dell’uomo che lo stesso art. 47 Cost. riconosce laddove afferma che <strong>la Repubblica <em>“favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione”</em></strong>. Oggi tale favore particolare viene attuato con un’orgia di imposte che colpiscono tale bene primario.</span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" class="western" style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px;">
<span style="color: black; font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Più in generale <strong>nel nostro Paese, in nome di una falsa emergenza economica causata unicamente dalla cessione di sovranità economica e monetaria, si tassano maggiormente i consumi rispetto ai redditi con aberrazioni che appaiono evidenti agli occhi di tutti.</strong> La finalità redistributiva delle tasse è così perduta. Gli unici a non accorgersene sono coloro che governano evidentemente troppo presi ad adempiere gli ordini che la finanza impartisce, così perseguendo il completo tradimento dei nostri interessi nazionali.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" class="western" style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: black;">Leggiamo alcuni passaggi dell’assemblea costituente in modo che il lettore si possa rendere conto degli incredibili passi indietro fatti nella nostra cultura giuridica. </span>Il 23 maggio 1947 si proseguiva nell’esame degli emendamenti relativi al titolo IV del progetto di Costituzione e si dibatteva proprio l’annoso tema della proporzionalità in materia fiscale. Durante tale seduta l’On. Salvatore Scoca, noto giurista e vero promotore della proporzionalità fiscale, poneva all’attenzione dei Colleghi il seguente concetto che ivi si trascrive: “<i>Se pensiamo, infatti, che la massima parte del gettito della imposta diretta è dato ancora oggi dalle tre imposte classiche sui terreni, sui fabbricati e sulla ricchezza mobile, che sono a base oggettiva o reale e ad aliquota costante, mentre comparativamente assai scarso è il gettito della complementare sul reddito globale, che è a base personale ed aliquota progressiva, abbiamo la riprova più convincente che lo stesso sistema delle imposte dirette si impernia sulla proporzionalità (omissis…). Se poi consideriamo che più dei tributi diretti rendono i </i><i><b>tributi indiretti e questi attuano una progressione a rovescio, in quanto, essendo stabiliti prevalentemente sui consumi, gravano maggiormente sulle classi meno abbienti, si vede come in effetti la distribuzione del carico tributario avvenga non già in senso progressivo e neppure in misura proporzionale, ma in senso regressivo</b></i><i>. </i><i><b>Il che costituisce una grave ingiustizia sociale, che va eliminata, con una meditata e seria riforma tributaria</b></i><i> (omissis…). </i><i><b>La regola della progressività deve essere effettivamente operante</b></i><i>; e perciò nella primitiva formulazione dell’articolo aggiuntivo da me proposto avevo detto che il concorso di tutti alle spese pubbliche deve avvenire in modo che l’onere tributario complessivo gravante su ciascuno risulti informato al criterio della progressività”</i>. </span></span></div>
<div align="JUSTIFY" class="western" style="border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="background-color: yellow;">Il livello del ragionamento giuridico del 1947 era dunque anni luce superiore a quello attuale.</span><span style="background-color: white;"> </span><b style="background-color: white;">Si aveva ben chiara la manifesta ingiustizia sociale di imposte sui consumi, imposte regressive </b><span style="background-color: yellow;"><b>scorrelate dal principio di capacità contributiva</b>.</span><span style="background-color: white;"> </span><b style="background-color: white;">Imposte che finiscono inevitabilmente per gravare sulle classi più deboli della società</b><span style="background-color: white;">.</span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" class="western" style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">L’On. Scoca proseguiva illustrando un concetto ancora oggi di estrema attualità: “<i>Da un punto di vista scientifico (</i><i><b>se di scientifico c’è qualcosa nella materia finanziaria</b></i><i>, o nella scienza delle finanze) si può dimostrare, come è stato dimostrato, che, pur partendo da uno stesso principio, è possibile giungere sia alla regola della proporzionalità che a quella di progressività</i><i> </i><i>(omissis…). </i><i><b>Resta tuttavia fermo che il sistema tributario nel complesso deve essere informato al principio di progressività</b></i><i> (omissis…)</i><i><b> </b></i><i>Lasciandosi guidare da un sano realismo, </i><i><b>non si può negare che una Costituzione la quale, come la nostra, si informa a principi di democrazia e solidarietà sociale, debba dare preferenza al principio della progressività</b></i><i> (omissis…). </i><i><b>Ho sempre pensato che chi ha dieci mila lire di reddito e ne paga mille allo Stato, con aliquota del 10 per cento, si troverà con 9 mila lire da impiegare per i suoi bisogni privati; mentre chi ne ha centomila, dopo aver pagato l’imposta del 10 per cento in base alla stessa aliquota, si troverà con una disponibilità di 90 mila lire. E’ ovvio che per pagare l’imposta il primo contribuente supporta un sacrificio di gran lunga maggiore del secondo, e che sarebbe equo alleggerire l’aggravio del primo e rendere un po’ meno leggero quello del secondo</b></i>”.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" class="western" style="border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="background-color: white;">Ecco dunque cosa si intende quando si dice che le imposte indirette attuano una progressione rovesciata. </span><strong><span style="background-color: white;">L’iva sugli alimenti, ad esempio, pesa certamente di più, in termini di percentuale di spesa sul reddito complessivo, su un povero rispetto ad un ricco. </span><span style="background-color: yellow;">Le imposte sulla casa agiscono allo stesso modo</span></strong><span style="background-color: yellow;">, pesano più sui redditi bassi che su quegli alti. Spostare le imposte dai redditi ai consumi non comporta equità fiscale ma comporta la distruzione della classe medio-bassa della popolazione.</span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" class="western" style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non vi è dubbio alcuno che le imposte indirette attuino una progressione alla rovescio ecco perché, sempre in sede di Assemblea Costituente,<strong> l’On. Meuccio Ruini ben specificò i paletti per il Legislatore in materia tributaria</strong> ovvero specificò in quali casi fosse possibile dare corso ad un’imposizione fiscale non retta dal principio di progressività: “<i><b>non tutti i tributi diretti possono essere applicati con criterio di progressività</b></i><i>. D’altra parte, </i><i><b>se ai singoli tributi indiretti non si addice il metodo della progressività, si può e si deve tener presente complessivamente tale criterio, gravando la mano sui consumi non necessari e di lusso</b></i>”.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" class="western" style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px;">
<span style="color: black; font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Oggi tuttavia paghiamo imposte indirette su beni necessari, indispensabili e non di lusso e paghiamo addirittura imposte sull’abitazione principale ed imposte sugli stessi risparmi. Ecco perché il 16 giugno non mi preoccuperò minimamente di pagare le imposte sulla prima casa e spero che tanti italiani seguono lo stesso percorso. La libertà ed i diritti non sono negoziabili.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" class="western" style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px;">
<span style="color: black; font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><strong>La capacità contributiva si misura con il reddito e non con il modo con cui tale reddito è speso, altrimenti si commetterebbe anche l’ulteriore idiozia macroeconomica di penalizzare deliberatamente chi consuma rispetto a chi risparmia con conseguenti danni all’intero sistema economico-sociale.</strong> Fino ad oggi la Corte Costituzionale ha mancato di coraggio e non ha mai affermato con chiarezza tale principio anche perché l’art. 53 Cost. non è stato esaminato in combinazione con l’art. 47 Cost. Nessuno ha mai sollevato una questione completa che tenga presente anche il ruolo del risparmio e della moneta nel nostro ordinamento. Mai è poi stata specificata la vera natura delle tasse, natura che pure emerge evidente anche dalla piana presa d’atto dell’ubicazione dell’art. 53 all’interno della Costituzione.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" class="western" style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px;">
<span style="color: black; font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Io non pagherò e voi? </span></span></div>
<div align="JUSTIFY" class="western" style="background-color: white; border: 0px none; color: #333333; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px; text-align: center;">
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">* * *</span></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px none; color: #2c2b2b; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; border: 0px none; color: #2c2b2b; font-size: 12px; line-height: 18px; margin-top: 10px; padding: 0px;">
<strong><span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Io non ho pagato e forse non pagherò mai se la Corte farà diritto, e voi?</span></span></strong></div>
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-69313156741696166052015-11-27T22:25:00.000+01:002015-11-27T22:35:32.748+01:00Riforma del sistema sanzionatorio e depenalizzazione<div style="background-color: white;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><br />
<h2 class="title" style="background: rgb(232, 232, 232); border: 0px; color: #25292a; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 20px; line-height: 20px; margin: 0px 0px 15px; padding: 8px 10px; vertical-align: baseline;">
La depenalizzazione dei reati ad opera del Governo Renzi: finalmente facciamo anche noi parte a pieno titolo della Repubblica delle banane!</h2>
<div>
<img alt="repubblica-delle-banane" src="http://www.pieronuciari.it/wp/wp-content/uploads/2015/01/repubblica-delle-banane.jpg" /></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Approvata, in via definitiva, dalla Camera dei Deputati il 02.04.2014 la legge contenente “Deleghe al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio. Disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili”.</span></div>
<div style="background-color: white;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il capo I della legge contiene due deleghe al Governo. Con la prima (art. 1 - Delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie) entra a pieno titolo nel codice penale la pena detentiva non carceraria, ossia la reclusione o l'arresto presso l'abitazione o altro luogo pubblico o privato di cura, assistenza o accoglienza (“domicilio”). Le nuove pene della reclusione domiciliare e dell’arresto domiciliare saranno applicate in automatico per i reati puniti con l'arresto o con la reclusione non superiore nel massimo a tre anni, da calcolarsi in astratto sulla base dei criteri indicati nell'art. 278 cpp. Per i delitti per i quali è prevista la pena della reclusione tra i tre e i cinque, sarà il Giudice a decidere se applicare o meno la reclusione domiciliare, secondo quanto disposto dall'articolo 278 cpp, tenuto conto dei criteri indicati dall'articolo 133 cp. La detenzione non carceraria potrà avere durata continuativa o per singoli giorni della settimana o fasce orarie, potrà essere eventualmente prescritto il braccialetto elettronico, non sarà applicabile per i delinquenti abituali, professionali e per tendenza e per chi non ha un domicilio idoneo o si comporta in modo incompatibile (violando ad esempio le prescrizioni), anche tenuto conto delle esigenze di tutela della persona offesa dal reato. Il Giudice potrà affiancare alla detenzione domiciliare la sanzione del lavoro di pubblica utilità; per la durata minima di 10 giorni il condannato dovrà prestare attività non retribuita in favore della collettività.</span></div>
<div style="background-color: white;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Da segnalare, sempre in relazione a tale prima delega, l'introduzione di una causa di non punibilità per i casi di irrilevanza del fatto; potrà essere esclusa la punibilità di condotte sanzionate con la sola pena pecuniaria o con pene detentive non superiori nel massimo a cinque anni, quando risulti la particolare tenuità dell'offesa e la non abitualità del comportamento, senza pregiudizio per l'esercizio dell'azione civile per il risarcimento del danno e adeguando la relativa normativa processuale penale.</span></div>
<div style="background-color: white;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">In forza di altra delega (art. 2 – Delega al Governo per la riforma della disciplina sanzionatoria) il Governo dovrà trasformare in semplici illeciti amministrativi una articolata serie di reati: la depenalizzazione riguarderà in particolare tutte le infrazioni attualmente punite con la sola multa o ammenda e altre specifiche fattispecie come ad esempio l'omesso versamento, se non superiore a diecimila euro, di ritenute previdenziali e assistenziali o in materia di atti e spettacoli osceni, l’abuso della credulità' popolare e le rappresentazioni teatrali o cinematografiche abusive. Tra i reati depenalizzati anche l’immigrazione clandestina, ma resterà comunque penalmente sanzionabile il reingresso in violazione di un provvedimento di espulsione. Non potranno rientrare nella depenalizzazione i reati relativi a edilizia e urbanistica, territorio e paesaggio, alimenti e bevande, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sicurezza pubblica, gioco d'azzardo e scommesse, materia elettorale e finanziamento dei partiti, armi ed esplosivi, proprietà' intellettuale e industriale.</span></div>
<div style="background-color: white;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Oltre a questi casi, <b>il legislatore ha individuato alcune ipotesi di decriminalizzazione e cioè di abrogazione della fattispecie penale senza contestuale trasformazione in illecito amministrativo: così, ad esempio, per i delitti di falso relativi alle scritture private (contenuti nel titolo VII, capo III del codice),<u> l'ingiuria (art. 594)</u> ed il danneggiamento nelle ipotesi a querela (art. 635 co. 1). </b>Per tali fattispecie, fermo il diritto al risarcimento del danno dell’offeso, dovranno essere previste adeguate sanzioni pecuniarie civili, che indichino tassativamente le condotte, l'importo minimo e massimo della sanzione e l'autorità competente ad irrogarla. Le sanzioni civili dovranno essere proporzionate alla gravità della violazione, alla reiterazione dell'illecito, all'arricchimento del soggetto responsabile, all'opera svolta dall'agente per l'eliminazione o attenuazione delle sue conseguenze, nonché alla personalità dello stesso e alle sue condizioni economiche.</span></div>
<div style="background-color: white;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">I capi II e III della legge contengono, invece, disposizioni immediatamente applicabili, una volta decorso l'ordinario termine di vacatio dalla data di pubblicazione della legge in G.U.</span></div>
<div style="background-color: white;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il capo II è dedicato all'introduzione nel sistema della giustizia ordinaria della sospensione del procedimento con messa alla prova, sino ad ora previsto nel solo sistema minorile dall'art. 28 del DPR 448/1988. La disciplina del nuovo istituto, che riguarda i procedimenti per reati puniti con la pena pecuniaria o con la pena detentiva non superiore nel massimo a quattro anni, è collocata nel codice penale, ai nuovi articoli 168 bis, 168 ter e 168 quater, e dunque subito dopo la disciplina della sospensione condizionale della pena. I profili processuali sono invece disciplinati nei nuovi artt. 464 bis, 464 ter e 464 quater del codice di procedura penale, nel titolo I del libro VII, dunque tra gli "atti preliminari al dibattimento". Per reati puniti con la reclusione fino a 4 anni o con pena pecuniaria o per i quali è prevista la citazione diretta a giudizio, l'imputato può chiedere la sospensione del processo con messa alla prova (la cd. “probation”): la misura consiste in lavori di pubblica utilità e comporta la prestazione di condotte riparatorie e, se possibile, risarcitorie, con l'affidamento al servizio sociale per lo svolgimento di un programma di recupero. Se l'esito è positivo, il reato si estingue. In caso di trasgressione del programma di trattamento o nuovi delitti scatta però la revoca. Durante il periodo di prova la prescrizione è sospesa.</span></div>
<div style="background-color: white;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il capo III della legge è infine dedicato alla disciplina della sospensione del procedimento nei confronti degli irreperibili: tale istituto, che comporta la sospensione della prescrizione per tutto il periodo di assenza dell'imputato, trova la sua disciplina nei nuovi artt. 420 bis-420 quinquies del codice di procedura penale. Viene eliminata del tutto la contumacia. Qualora l'imputato, dopo un primo tentativo di notifica, sia irreperibile, il Giudice sospenderà il processo, potendo però acquisire le prove non rinviabili. Alla scadenza di un anno, e per ogni anno successivo, saranno disposte nuove ricerche dell'imputato. Se le ricerche avranno buon esito, il Giudice fisserà una nuova udienza dando corso al processo, nel quale l'imputato potrà chiedere il giudizio abbreviato o il patteggiamento.</span></div>
<div style="background-color: white;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">RIEPILOGANDO:</span></div>
<div style="background-color: white;">
<div style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">I reati depenalizzati</span></strong></div>
<div style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Questo è l’elenco :<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />– articolo 652 del codice penale (rifiuto di prestare la propria opera in occasione di un tumulto<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />– articolo 659 del codice penale (disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone),<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />– articolo 661 del codice penale (abuso della credulità popolare)<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />– articolo 668 del codice penale (rappresentazioni teatrali o cinematografiche abusive)<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />– articolo 726 del codice penale (atti contrari alla pubblica decenza)<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />– articolo 11, primo comma, della legge 8 gennaio 1931, n. 234 (Norme per l’impianto e l’uso di apparecchi radioelettrici privati e per il rilascio delle licenze di costruzione, vendita e montaggio di materiali radioelettrici)<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />– articolo 171-quater della legge 22 aprile 1941, n. 633 sul diritto d’autore<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />– articolo 3 del decreto legislativo luogotenenziale 10 agosto 1945, n. 506<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />– articolo 15, secondo comma, della legge 28 novembre 1965, n. 1329 che puniva con l’ammenda da lire 25 a 100 euro o con l’arresto fino a tre mesi chi ometteva di far ripristinare il contrassegno alterato, cancellato, o reso irriconoscibile da altri, apposto in un macchinario di cui avesse il possesso o la detenzione od ometteva di comunicare al cancelliere del tribunale indicato nel contrassegno, l’alterazione, la cancellazione, o la intervenuta irriconoscibilità.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />– articolo 16, quarto comma, del decreto-legge 26 ottobre 1970, n. 745, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 1970, n. 1034 (installazione o l’esercizio di impianti di distribuzione automatica di carburanti per uso di autotrazione in mancanza di concessione)<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />– articolo 28, comma 2, del testo unico in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309.</span></div>
<div style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Altri reati penali che verranno sostituiti da una sanzione pecuniaria civile:</span></strong></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">1) delitti di cui al libro secondo, titolo VII, capo III del codice penale, “Della falsità in atti (artt. 482-493 bis codice penale)”, limitatamente alle condotte relative a scritture private, ad esclusione delle fattispecie previste all’articolo 491 c.p.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />In sintesi: a) falsità materiale commessa dal privato; b) falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico; c) falsità in registri e in notificazioni; d) a falsità in scrittura privata compreso un testamento olografo; e) falsità in foglio firmato in bianco sia in atto privato che in atto pubblico; f) delle altre falsità in foglio firmato in bianco; g) dell’uso di atto falso; h) della soppressione, distruzione e occultamento di atti veri; i) falsità di documento informatico pubblico o privato; l) falsità di copie autentiche che tengono luogo degli originali mancanti;</span></div>
<div style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">2) il reato di ingiuria, previsto dall’articolo 594 del codice penale<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />3) il reato di sottrazione di cose comuni, previsto dall’articolo 627 del codice penale<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />4) il reato di usurpazione, previsto dall’articolo 631 del codice penale<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />5) il reato di deviazione di acque e modificazione dello stato dei luoghi, previsto dall’articolo 632 del codice penale<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />6) il reato di deviazione di invasione di terreni o edifici, previsto dall’articolo 633 del codice penale<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />7) il reato di danneggiamento, previsto dall’articolo 635, primo comma, del codice penale<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />8 ) il reato di appropriazione di cose smarrite, del tesoro o di cose avute per errore o caso fortuito, previsto dall’articolo 647 del codice penale</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">L’istituto della non punibilità per particolare tenuità del fatto norma dell’art. 1, comma 1, lett. m, della legge 28 aprile 2014, n. 67.</span></strong></div>
<div style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Documento ufficiale: <a href="http://www.ipsoa.it/~/media/Quotidiano/2014/12/03/Particolare-tenuit%C3%A0-del-fatto-e-non-punibilit%C3%A0--impatti-sui-reati-societari--fallimentari--tributari/reati_20141203%20pdf.ashx" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;" target="_blank">Lo schema del Decreto legislativo</a></span></strong></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il nuovo istituto della non punibilità per particolare tenuità del fatto verrà inserito, per quanto attiene alla disciplina sostanziale, nel Titolo V del Libro I del codice penale, e precisamente all’art. 131-bis.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Il nuovo articolo 131 bis del Codice penale incardina il giudizio di «particolare tenuità del fatto» su due criteri: la particolare “leggerezza” dell’offesa e la non abitualità del comportamento.</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il primo si articola a sua volta in due ulteriori indici-requisiti, costituiti dalle modalità della condotta e dall’«esiguità del danno o del pericolo». La non abitualità, invece, esige che il reato commesso non deve inserirsi in un rapporto continuo con altri episodi criminosi (catena comportamentale).<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="border: 0px; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: underline; vertical-align: baseline;">La nuova causa di esclusione da punibilità si applica ai reati puniti con la pena detentiva non superiore nel massimo a cinque anni oppure con una sanzione pecuniaria, sola o congiunta alla medesima pena</span>.</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La causa di non punibilità può essere dichiarata in ogni stato e grado del processo. In sede predibattimentale, il Pubblico Ministero può richiedere l’archiviazione del procedimento ai sensi dell’art. 131-bis c.p., dandone avviso all’indagato e alla persona offesa. Se quest’ultima, entro il termine di 10 giorni, presenta opposizione alla richiesta di archiviazione, viene fissata l’udienza in camera di consiglio, all’esito della quale il Giudice, dopo aver sentito l’indagato e la persona offesa eventualmente comparsi, può pronunciare l’archiviazione.</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">In mancanza dell’opposizione, invece, il Giudice decide senza alcuna udienza, e se non ritiene di archiviare il procedimento per la particolare tenuità del fatto, restituisce gli atti al Pubblico Ministero.</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il giudicato penale sulla particolare tenuità del fatto, apre la strada al giudizio civile per il risarcimento del danno. A causa del requisito della “non abitualità” del comportamento, infine, le decisioni che accertano la particolarità tenuità del fatto saranno iscritte nel Casellario giudiziale.</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Una nota importante che molti media hanno sottovalutato, è che lo schema del decreto legislativo in esame non prevede in capo alla vittima del reato un ‘potere di veto’ alla dichiarazione di non punibilità per particolare tenuità del fatto, come invece è disposto per l’analogo istituto previsto nel decreto sulla competenza del Giudice di Pace (art. 34 d.lgs. 274/2000, ove si legge che l’interesse della persona offesa alla prosecuzione del procedimento osta al provvedimento di archiviazione per particolare tenuità del fatto).</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">E’ tuttavia da evidenziare che l’istituto della non punibilità per c.d. ‘irrilevanza del fatto’ è già presente nell’ordinamento minorile (art. 27 d.P.R. 448/1988) e, come appena scritto, in quello relativo alla competenza del Giudice di Pace (art. 34 d.lgs. 274/2000).</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">In pratica viene lasciato alla discrezionalità dei giudici se archiviare o seguire la via penale (alla faccia della certezza del Diritto!).</span></div>
<div style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">I reati rientranti nella nuova previsione</span></strong></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Le nuove norme si applicano ai reati puniti con la pena pecuniaria, sola o congiunta a pena detentiva, ovvero con la pena detentiva non superiore nel massimo a cinque anni.</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Esse trovano applicazione «anche quando la legge prevede la particolare tenuità del danno o del pericolo come circostanza attenuante» e consentono inoltre al G.I.P. in sede di indagini di archiviare anche per la non punibilità di cui al nuovo art. 131 bis c.p.</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">E’ da evidenziare che l’elenco dei reati per i quali troverà applicazione la nuova causa di non punibilità è assai lungo.</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Vi rientrano, anzitutto, tutte le contravvenzioni previste dal Codice penale nonché, tra i reati più comuni, quelli contro il patrimonio come il furto semplice, l’appropriazione indebita, la truffa ed il danneggiamento.</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Vengono inclusi anche numerosi reati contro la persona, quali il delitto di lesione personale semplice e l’omicidio colposo semplice (sono esclusi quelli aggravati, come nel caso in cui i fatti siano conseguenza di una violazione della normativa antinfortunistica o di una violazione delle norme del codice della strada), la partecipazione ad una rissa con morte o lesioni, l’omissione di soccorso e la violazione di domicilio.</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Sono compresi anche parecchi reati contro la pubblica amministrazione: dal peculato d’uso al reato di abuso d’ufficio, dal rifiuto di atti d’ufficio alla percezione di indebite erogazioni a danno dello Stato.</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Infine, sono stati compresi anche i reati societari, tra cui spiccano il falso in bilancio, l’impedito controllo alla formazione fittizia del capitale, l’aggiotaggio e l’ostacolo alla vigilanza pubblica, oltre ad alcune ipotesi di reati fallimentari, quali ad esempio la bancarotta semplice e il ricorso abusivo al credito.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Per il settore tributario sono stati inclusi anche i reati di dichiarazione infedele ed il delitto di omessa dichiarazione, la sottrazione fraudolenta al pagamento d’imposte o quello di omesso versamento di ritenute certificate.</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Sul sito del Governo si legge:<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />”omissis…L’istituto, costruito quale causa di non punibilità, consentirà una più rapida definizione, con decreto di archiviazione o con sentenza di assoluzione, dei procedimenti iniziati nei confronti di soggetti che abbiano commesso fatti di penale rilievo caratterizzati da una complessiva tenuità del fatto, evitando l’avvio di giudizi complessi e dispendiosi laddove la sanzione penale non risulti necessaria. Resta ferma la possibilità, per le persone offese, di ottenere serio ed adeguato ristoro nella competente sede civile. L’attuazione della delega consentirà ragionevolmente, nel breve periodo, di deflazionare il carico giudiziario restituendo alla giustizia la possibilità di affrontare con nuove energie indagini e processi complessi, la cui definizione possa essere ritardata o ostacolata dalla pendenza di processi relativi a fatti di particolare tenuità.”</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">In sintesi se il reato verrà perseguito o meno sarà a discrezione del giudice che “sentite le parti” valuterà se esista la “particolare tenuità” nel reato commesso.</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Se il Giudice deciderà per l’archiviazione, la vittima si potrà rivalere solo in sede civile, …con i tempi che tutti conosciamo!</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Nota<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Viene spontaneo chiedersi che senso abbia eliminare le cause penale e aumentare quelle civili!<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Forse lo scopo è solo quello di scoraggiare il cittadino!</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Nella realtà viene meno, per certi versi, la certezza del Diritto, visto che per la persecuzione del reato la legge si affida alla discrezionalità del Giudice.</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Nota:<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Conoscendo come funziona la Giustizia italiana, dove in un primo processo l’accusato viene condannato all’ergastolo e, in appello, assolto per non aver commesso il fatto, rimane difficile non pensar male della discrezionalità concessa ai giudici, vista anche la loro “immunità” nel caso di errori giudiziari!</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Circa venticinque anni fa in una Pretura del Sud Italia un cittadino venne condannato per il furto di una mela (sì, avete letto bene! …e la notizia, all’epoca, fece scalpore.). Nello stesso periodo un omicida condannato a trenta anni, con vari sconti di pena finì ai servizi sociali.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Ecco, da Dicembre 2014 in Italia abbiamo la Giustizia “discrezionale”, a più velocità, a seconda dell’umore dei Giudici ( che sono anche loro esseri umani, con i loro stati d’animo, la voglia o meno di lavorare, etc.).</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">…E chi scrive, in 35 anni di servizio, di “stati d’animo” dei giudici nelle aule giudiziarie ne ha visti parecchi!</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il pericolo reale, ma a questo i nostri governanti non ci sono sicuramente arrivati, è che con la depenalizzazione dei reati minori le persone potrebbero iniziare a farsi giustizia da sole, e questo porterebbe al collasso della Legalità.</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Sempre sul sito del Governo si legge: “[omissis] L’attuazione della delega consentirà ragionevolmente, nel breve periodo, di deflazionare il carico giudiziario restituendo alla giustizia la possibilità di affrontare con nuove energie indagini e processi complessi, la cui definizione possa essere ritardata o ostacolata dalla pendenza di processi relativi a fatti di particolare tenuità.”</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Qui siamo all’apoteosi!</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Per rendere la Giustizia italiana efficiente, occorrerebbe solo fissare l’orario di lavoro dei Magistrati per legge! L’Italia è l’unico paese dove i Giudici non hanno orario di lavoro, nonostante percepiscano stipendi molto consistenti.</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Se anziché lavorare dalle 9.30 alle 13 (quando va bene) lavorassero 36 ore alla settimana, come tutti i dipendenti pubblici (quindi il doppio di adesso), automaticamente si dimezzerebbero le pendenze!<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Se nei confronti dei Giudici si prevedessero sanzioni economiche o penali per ritardi e/o omissioni di atti d’ufficio (come per tutti i dipendenti pubblici) e/o per prescrizioni non giustificabili, sicuramente la Giustizia tornerebbe efficiente, come per miracolo!</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ma, purtroppo, siamo in Italia, un tempo Patria del Diritto ed ora ridotta all’ultimo posto, assieme alla Bulgaria, per il livello di corruzione in tutti i settori della Pubblica Amministrazione.</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Negli ultimi mesi stiamo assistendo, ogni giorno di più, alla sfacciataggine dei nostri politici che propongono leggi e leggine per salvare o favorire lobbies, gruppi di potere, caste, etc. etc., togliendo ogni giorno di più ai cittadini la possibilità di poter decidere del proprio futuro.</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Lo Stato di Diritto e la Costituzione vengono sistematicamente violentati e calpestati dal Governo e, addirittura, dal Presidente della Repubblica che, per primo dovrebbe garantire il rispetto della Legge fondamentale dello Stato durante la formazione delle leggi.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Tutti sappiamo cosa sta avvenendo nella realtà, nonostante la connivenza della stampa, asservita al potere, incapace di riportare una notizia senza prima averla “aggiustata” per farsi “bella” agli occhi di chi in questo momento sta gestendo il Governo.</span></div>
<div align="justify" style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">A pagare, alla fine, sono sempre i cittadini, governati da politici che non si sono scelti e che con la loro incompetenza e doppiezza stanno letteralmente distruggendo la nostra economia, la nostra Sanità e, soprattutto, la nostra unica garanzia: la Costituzione.</span></div>
<div style="border: 0px; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Piero Nuciari</span><br />
<div style="border: 0px; color: #444444; font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12.0012px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="border: 0px; color: red; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;"><a href="http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/05/02/14G00070/sg" style="border: 0px; color: #c90a0a; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;" target="_blank">Legge 28 Aprile 2014 n.67</a></strong></span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><a href="http://www.pieronuciari.it/wp/la-depenalizzazione-dei-reati-ad-opera-del-governo-renzi-finalmente-facciamo-anche-noi-parte-a-pieno-titolo-della-repubblica-delle-banane/www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2015-03-16;28!vig=" style="border: 0px; color: #c90a0a; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;" target="_blank"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Vedasi D.Lgs. 16/03/2015 n.27</strong></a></div>
<div style="border: 0px; color: #444444; font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12.0012px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="border: 0px; color: red; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">L’elenco dei reati “depenalizzati” (dal sito www.laleggepertutti.it)</strong></span></div>
<table style="border-spacing: 0px; border: 0px; color: #444444; font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin: 0px 0px 1.4em; padding: 0px; vertical-align: middle; width: 500px;"><thead style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Articolo</strong></td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;"><div style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: center; vertical-align: baseline;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Reato</strong></div>
</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Pena edittale</strong></td></tr>
</thead><tbody style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td colspan="3" style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" />DELITTI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE</strong></td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">316</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Peculato mediante profitto dell’errore altrui</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">316-bis</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Malversazione a danno dello Stato</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 4 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">316-ter</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">318</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Corruzione per l’esercizio della funzione</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 5</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">323</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Abuso di ufficio</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 4</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">325</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Utilizzazione d’invenzioni o scoperte conosciute per ragione d’ufficio</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 5 anni e multa non inferiore a euro 516</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">326</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">328</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Rifiuto di atti d’ufficio. Omissione</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 2 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">331</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Interruzione di un servizio pubblico o di pubblica necessità</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 1 anno e multa non inferiore a euro 516</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">334</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Sottrazione o danneggiamento di cose sottoposte a sequestro disposto nel<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />corso di un procedimento penale o dall’autorità amministrativa</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni e multa da euro 51 a euro 516</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">336</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Violenza o minaccia a un pubblico ufficiale.</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">337</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Resistenza a un pubblico ufficiale</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">340</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />pubblica necessità</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 1 anno</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">341-bis</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Oltraggio a pubblico ufficiale</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">343</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Oltraggio a un magistrato in udienza</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">346</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Millantato credito</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 5 anni e multa da euro 309 a euro 2.065</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">346-bis</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Traffico di influenze illecite</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da uno a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">347</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Usurpazione di funzioni pubbliche</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 2 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">348</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Abusivo esercizio di una professione</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 6 mesi o multa da euro 103 a euro 516</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">349</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Violazione di sigilli</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni e multa da euro 103 a euro 1.032</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">351</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Violazione della pubblica custodia di cose</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da uno a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">353</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Turbata libertà degli incanti</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 5 anni e multa da euro 103 a euro 1.032</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 353-bis</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Turbata libertà del procedimento di scelta del contraente</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 5 anni e multa da euro 103 a euro 1.032</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">356</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Frode nelle pubbliche forniture</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 5 anni e multa non inferiore a euro 1.032</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td colspan="3" style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">DELITTI CONTRO L’AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA</strong></td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">361</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino ad 1 anno</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">363</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Omessa denuncia aggravata</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">364</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Omessa denuncia di reato da parte del cittadino</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 1 anno o multa da euro 103 a euro 1.032</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">367</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Simulazione di reato</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">369</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Autocalunnia</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">371</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Falso giuramento della parte</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">371-bis</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">False informazioni al pubblico ministero o al procuratore della Corte<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />penale internazionale</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a4 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">371-ter</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">False dichiarazioni al difensore</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a4 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">374</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Frode processuale</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">378</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Favoreggiamento personale</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 4 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">379</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Favoreggiamento reale</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">380</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Patrocinio o consulenza infedele</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1a 3 anni e con la multa non inferiore a euro 516</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">381</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Altre infedeltà del patrocinatore o del consulente tecnico</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni e multa non inferiore a euro 103</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">385</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Evasione</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">386</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Procurata evasione</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">388</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 3 anni o multa da euro 103 a euro 1.032</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">390</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Procurata inosservanza di pena</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 3 mesi a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">391</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Procurata inosservanza di misure di sicurezza detentive</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 2 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">392</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Multa fino a euro 516</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">393</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 1 anno</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td colspan="3" style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">DEI DELITTI CONTRO L’ORDINE PUBBLICO</strong></td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">414</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Istigazione a delinquere</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">414-bis</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Istigazione a pratiche di pedofilia e di pedopornografia</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 anno e 6 mesi a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">415</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Istigazione a disobbedire alle leggi</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">418 c.. 1</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Assistenza agli associati</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 2 a 4 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">420</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Attentato a impianti di pubblica utilità</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 4 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td colspan="3" style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">DEI DELITTI CONTRO L’INCOLUMITÀ PUBBLICA</strong></td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">432</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Attentati alla sicurezza dei trasporti</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">433</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Attentati alla sicurezza degli impianti di energia elettrica e del gas<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />ovvero delle pubbliche comunicazioni</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">434</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Crollo di costruzioni o altri disastri dolosi</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">435</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Fabbricazione o detenzione di materie esplodenti</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">437</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">443</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Commercio o somministrazione di medicinali guasti</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni e multa non inferiore a euro 103</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">444</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Commercio di sostanze alimentari nocive</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni e multa non inferiore a euro 51</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">445</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute pubblica</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 2 anni e multa da euro 103 a euro 1.032</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">451</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Omissione colposa di cautele o difese contro disastri o infortuni sul<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />lavoro</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 1 anno o multa da euro 10 a euro 516</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td colspan="3" style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">DEI DELITTI CONTRO LA FEDE PUBBLICA</strong></td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">454</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Alterazione di monete</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 5 anni e multa da euro 103 a euro 516</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">455</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Spendita e introduzione nello Stato, senza concerto, di monete<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />falsificate</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 5 anni e multa da euro 103 a euro 516 ridotte da un<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />terzo alla metà</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">457</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Spendita di monete falsificate ricevute in buona fede</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 6 mesi o multa fino a euro 1.032</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">464</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Uso di valori di bollo contraffatti o alterati</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 3 anni e multa fino a euro 516</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">473</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />dell’ingegno o di prodotti industriali</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni e multa da 2.500 a euro 25.000</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">474</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 5 anni e multa da euro 3.500 a euro 35.000</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">477</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in certificati o<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />autorizzazioni amministrative</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">478</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in copie autentiche di<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />atti pubblici o privati e in attestati del contenuto di atti</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 4 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">480</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in certificati o in<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />autorizzazioni amministrative</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 3 mesi a 2 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">481</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />servizio di pubblica necessità</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 1 anno o multa da euro 51 a euro 516</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">482</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Falsità materiale commessa dal privato</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni ridotta di un terzo</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">483</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 2 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">484</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Falsità in registri e notificazioni</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 6 mesi o multa fino a euro 309</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">485</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Falsità in scrittura privata</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione</td></tr>
</tbody></table>
<div style="border: 0px; color: #444444; font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12.0012px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><br />
<table style="border-spacing: 0px; border: 0px; color: #444444; font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12.0012px; line-height: 20px; margin: 0px 0px 1.4em; padding: 0px; vertical-align: middle; width: 500px;"><thead style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Articolo</strong></td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Reato</strong></td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Pena edittale</strong></td></tr>
</thead><tbody style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">486</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Falsità in foglio firmato in bianco. Atto privato</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">487</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Falsità in foglio firmato in bianco. Atto pubblico</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 3 mesi a 2 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">490</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Soppressione, distruzione e occultamento di atti veri</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">491</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Documenti equiparati agli atti pubblici agli effetti della pena</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni ridotta di un terzo</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">494</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Sostituzione di persona</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 1 anno</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">495-bis</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Falsa dichiarazione o attestazione al certificatore di firma elettronica<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />sull’identità o su qualità personali proprie o di altri</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino ad 1 anno</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">496</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">False dichiarazioni sull’identità o su qualità personali proprie o di<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />altri</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td colspan="3" style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">DEI DELITTI CONTRO L’ECONOMIA PUBBLICA, L’INDUSTRIA E IL COMMERCIO</strong></td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">500</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Diffusione di una malattia delle piante o degli animali</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">501</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />borse di commercio</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 3 anni e multa da euro 516 a euro 25.822</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 501-bis</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Manovre speculative su merci</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni e multa da euro 516 a euro 25.822</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">513</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Turbata libertà dell’industria o del commercio</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 2 anni e multa da euro 103 a euro 1.032</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">515</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Frode nell’esercizio del commercio</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 2 anni o multa fino a euro 2.065</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">516</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 6 mesi o multa fino a euro 1.032</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">517</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Vendita di prodotti industriali con segni mendaci</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 2 anni e multa fino a euro 20.000</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 517-ter</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />proprietà industriale</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 2 anni e multa fino a euro 20.000</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 517-quater</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Contraffazione di indicazioni geografiche denominazioni di origine dei<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />prodotti agroalimentari</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 2 anni e multa fino a euro 20.000</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td colspan="3" style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">DEI DELITTI CONTRO LA MORALITÀ PUBBLICA E IL BUON COSTUME</strong></td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">527</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Atti osceni</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 3 mesi a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">528</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Pubblicazioni e spettacoli osceni</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 3 mesi a 3 anni e multa non inferiore a euro 103</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td colspan="3" style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">DEI DELITTI CONTRO LA FAMIGLIA</strong></td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">570</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Violazione degli obblighi di assistenza familiare</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 1 anno o multa da euro 103 a euro 1.032</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 571 c. 1</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Abuso dei mezzi di correzione o di disciplina</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 6 mesi</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">573</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Sottrazione consensuale di minorenni</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 2 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">574</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Sottrazione di persone incapaci</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 574-bis</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Sottrazione e trattenimento di minori all’estero</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 4 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td colspan="3" style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">DEI DELITTI CONTRO LA PERSONA</strong></td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">581</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Percosse</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 6 mesi o multa fino a euro 309</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">581</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Lesione personale (lieve)</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 3 mesi a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">588 c. 1</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Rissa</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Multa fino a euro 309</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">590</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Lesioni personali colpose (escluse le lesioni gravissime)</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 6 mesi o multa da euro 123 a euro 619</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">591 c. 1</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Abbandono di persone minori o incapaci.</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">593</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Omissione di soccorso</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 1 anno o multa fino a 2.500 euro</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">594</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Ingiuria</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 1 anno o multa fino a euro 1.032</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">595</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Diffamazione</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 2 anni, ovvero multa fino a euro 2.065</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">596-bis</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Diffamazione col mezzo della stampa</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 1 anno o multa fino a euro 1.032</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">600-quater</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Detenzione di materiale pornografico</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 3anni e multa non inferiore a euro 1.549 [diminuita di<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />un terzo]</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">600-octies</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Impiego di minori nell’accattonaggio</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">610</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Violenza privata</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 4 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">611</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Violenza o minaccia per costringere a commettere un reato</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">612</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Minaccia</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Multa fino a euro 1.032</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">614</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Violazione di domicilio</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">615</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Violazione di domicilio commessa da un pubblico ufficiale</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">615-bis</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Interferenze illecite nella vita privata</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 4 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">615-ter</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">615-quater</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />informatici o telematici</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 2 anni e multa da 5.164 a 10.329 euro</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">615-quinquies</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Diffusione di apparecchiature, dispositivi o programmi informatici<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico o telematico</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 2 anni e multa sino a 10.329 euro</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">616</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 1 anno o multa da 30 a 516 euro</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">617</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Cognizione, interruzione o impedimento illeciti di comunicazioni o<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />conversazioni telegrafiche o telefoniche</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 4 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td colspan="3" style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">DELITTI CONTRO IL PATRIMONIO</strong></td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">624</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Furto (semplice)</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6mesi a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">627</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Sottrazione di cose comuni</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 2 anni o multa da 20 a 206 euro</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">631</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Usurpazione</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 3 anni e multa fino a 206 euro</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">633</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Invasione di terreni o edifici</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 2 anni o multa da euro 103 a euro 1.032</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">634</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Turbativa violenta del possesso di cose immobili</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 2 anni e multa da euro 103 a euro 309</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">635</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Danneggiamento</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 1 anno o multa fino a euro 309</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">635-bis</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 635-ter</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 4 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 635-quater</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Danneggiamento di sistemi informatici o telematici</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da1 a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 635-quinquies</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Danneggiamento di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1a 4 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">640</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Truffa</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni e multa da euro 51 a euro 1.032</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 640-ter</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Frode informatica</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni e multa da euro 51 a euro 1.032</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 640-quinquies</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Frode informatica del soggetto che presta servizi di certificazione di<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />firma elettronica</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 3 anni e multa da 51 a 1.032 euro</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">641</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Insolvenza fraudolenta</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 2 anni o multa fino a euro 516</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">645</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Frode in emigrazione</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 5 anni e multa da euro 309 a euro 1.032</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">646</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Appropriazione indebita</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 3 anni e multa fino a euro 1.032</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td colspan="3" style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">REATI PREVISTI DALLE LEGGI SPECIALI</strong></td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td colspan="3" style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">FALLIMENTO (Rd 267/1942 – Legge fallimentare)</strong></td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">216 c. 2</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Bancarotta preferenziale</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">217</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Bancarotta semplice</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 2 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">218</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Ricorso abusivo al credito</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td colspan="3" style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">TRIBUTI (Dlgs 74/2000 – Reati in materia di imposte sui redditi e sul<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />valore aggiunto)</strong></td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">4</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Dichiarazione infedele</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">5</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Omessa dichiarazione</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">10</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Occultamento o distruzione di documenti contabili</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 10-bis</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Omesso versamento di ritenute certificate</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 2anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 10-ter</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Omesso versamento di IVA</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 2anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 10-quater</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Indebita compensazione</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 2anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">11</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 4 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td colspan="3" style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">SOCIETÀ (Codice civile – Libro V – Titolo XI )</strong></td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">2621</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">False comunicazioni sociali</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Arresto fino a 2 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 2622 c. c.</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">False comunicazioni sociali in danno della società, dei soci o dei<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />creditori</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">2633</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Indebita ripartizione dei beni sociali da parte dei liquidatori</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 2634 c.c.</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Infedeltà patrimoniale</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 2638 c. c.</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />vigilanza</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 4 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td colspan="3" style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">AMBIENTE (Dlgs 152/2006 – Codice dell’ambiente)</strong></td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">256-bis</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Combustione illecita di rifiuti</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 2 a 5 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">260-bis, c. 6</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Violazioni in materia di certificazioni sul Sistema informatico di<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri)</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 2 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">260-bis c. 8</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Copia cartacea della scheda Sistri – Area Movimentazione<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />fraudolentemente alterata</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni / Reclusione da 6 mesi a 3 anni ridotta di<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />un terzo</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td colspan="3" style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">CIRCOLAZIONE STRADALE (Dlgs 285/1992 – Codice della strada)</strong></td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 9-bis , c. 1</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Organizzazione di competizioni non autorizzate in velocità con veicoli a<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />motore e partecipazione alle gare</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 3 anni e multa da 25.000 a 100.000 euro</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 9-bis , c. 4</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Effettuare scommesse sulle gare</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 3 mesi ad 1 anno e multa da 5.000 a 25.000 euro</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 9-ter</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Divieto di gareggiare in velocità con veicoli a motore</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi ad 1 anno e multa da 5.000 a 20.000 euro</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 189 c. 6</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Non fermarsi in caso di incidente con danni alle persone</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 189 c. 7</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Omissione di soccorso in caso di incidente con danni alle persone</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da1 anno a3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td colspan="3" style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">STUPEFACENTI (Dpr 309/1990 – Tu stupefacenti)</strong></td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">73 c, 5</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Spaccio di lieve entità</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 4 anni e multa da 1.032 a 10.329 euro</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">79 c. 1°</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Agevolazione dell’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 4 anni e multa da euro 3.000 ad euro 26.000</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td colspan="3" style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">ARMI (Rd 773/1931 – Tu leggi pubblica sicurezza; Legge 110/1975 –<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Disciplina armi)</strong></td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 28 (Tulps)</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Fabbricazione, assemblaggio, raccolta, detenzione, vendita,<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />importazione, esportazione e trasporto di armi da guerra e di altre armi<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />senza licenza del ministro per l’interno</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 3 anni e multa da 3.000 a 30.000 euro</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 3 (armi)</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Alterazione di armi</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 3 anni e multa da 309 a 2065 euro</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 10 c. 10 (armi)</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Collezione di armi comuni da sparo</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 4 anni e multa da 1.500 a 10.000 euro</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 24 (armi)</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Divieto di fabbricazione di esplosivi non riconosciuti</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni e multa da 206 a 1.032 euro</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 25 (armi)</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Inosservanza dell’obbligo di registro delle operazioni giornaliere</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni e multa da 206 a 2.065 euro</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 28 (armi)</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Responsabilità nell’impiego di esplosivi</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 3 mesi a 1 anno e multa da 103 a 1.032 euro</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td colspan="3" style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">IMMIGRAZIONE (Dlgs 286/1998 – T u sull’immigrazione)</strong></td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 12 c. 1</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Favoreggiamento e sfruttamento dell’immigrazione clandestina</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 5 anni e multa di 15.000 euro per ogni persona</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 12 c. 5</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Favoreggiamento della permanenza illegale</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione fino a 4 anni e multa fino a 15.000 euro</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 12 c. 5-bis</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Fornitura di alloggio e contratti abitativi contra legem</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 13 c. 13 e 13-bis</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Divieto di reingresso dopo l’espulsione</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 a 4 anni</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 22 c. 12</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Assunzione di un lavoratore straniero privo del permesso di soggiorno</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni e multa di 5.000 euro per ogni lavoratore<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />impiegato</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57"> 24 c. 6</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Assunzione di un lavoratore straniero privo del permesso di soggiorno<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />per lavoro stagionale</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 6 mesi a 3 anni e multa di 5.000 euro per ogni lavoratore<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />impiegato</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td colspan="3" style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">SPORT (legge 401/1989 Scommesse e manifestazioni sportive; legge<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />376/2000 Doping)</strong></td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">1</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Frode in competizioni sportive</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 1 mese ad 1 anno e multa da 258 a 1.032 euro</td></tr>
<tr style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="57">9 (Doping)</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;">Divieto di doping</td><td style="border: 0px; float: none !important; font-family: inherit; font-size: 12.0012px; font-style: inherit; margin: 0px; padding: 4px 10px 4px 5px; vertical-align: middle;" width="135">Reclusione da 3 mesi a 3 anni e multa da 2.582 a 516.460 euro</td></tr>
</tbody></table>
</div>
</div>
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-686261158823628424.post-16719138072757729182015-11-27T21:55:00.000+01:002015-11-27T21:55:12.418+01:00La grande truffa della tessera sindacale nella quale lo stato e l'inps si rendono complici del sindacato<div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; color: #222222; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px; margin-bottom: 24px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Un miliardo. È la cifra che aziende ed enti previdenziali versano ogni anno a <strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Cgil, Cisl e Uil </strong>trattenendola da stipendi e pensioni degli iscritti. Che spesso, <b>magari senza saperlo,</b> continuano a pagare per molti mesi anche dopo aver ritirato la loro delega al sindacato.</div>
<div class="p1" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; color: #222222; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px; margin-bottom: 24px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La maggiore risorsa economica dei sindacati nazionali sono i contributi pagati ogni anno dagli iscritti,</strong> cui vanno sommate le cosiddette quote di servizio, e cioè i quattrini raccolti con la vendita dei testi dei nuovi accordi contrattuali stampati dalle tre centrali. <strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">I lavoratori versano circa l’l% della paga base</strong> (anni fa i metalmeccanici della Cisl con un’alzata di ingegno hanno proposto di tassare anche i non iscritti quando questi beneficiano di accordi stipulati dalle tre confederazioni: non è affatto certo che scherzassero). <strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">I pensionati beneficiano di uno sconto</strong> e danno un obolo dell’ordine dei 30-40 euro. Ma <strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">la tassa non risparmia neanche i disoccupati, i cassintegrati e i lavoratori socialmente utili</strong>: l’Inps trattiene a favore dei sindacati il 3% dell’indennità di disoccupazione con requisiti ridotti (quella che spetta a chi nei due anni precedenti ha lavorato a singhiozzo) e l’1% della Cig ordinaria e straordinaria e del sussidio per gli Lsu. Un esperto della materia come Giuliano Cazzola, già presidente dei sindaci dell’Inps, parla di un miliardo e forse più all’anno. Una cifra impressionante. </div>
<div class="p1" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; color: #222222; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px; margin-bottom: 24px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
A voler fare un calcolo della serva, <strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">solo per la Cgil che ha 2,5 milioni di lavoratori iscritti e 3 milioni di pensionati, si tratterebbe di 350-400 milioni di euro l’anno.</strong></div>
<div class="p1" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; color: #222222; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px; margin-bottom: 24px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Questa montagna di soldi, e qua sta la prima anomalia, il sindacato non deve neanche fare la fatica di raccoglierla. <strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">L’articolo 26 dello Statuto dei lavoratori del 1970</strong> ha assegnato il compito di esattori del denaro alle aziende, che lo trattengono dalle buste paga dei dipendenti, e agli istituti di previdenza, che lo sottraggono alla fonte dalle pensioni: solo l’Inps nel 2006 ha girato 110 milioni alla Cgil, 70 alla Cisl e 18 alla Uil. Nel 1995 Marco Pannella ha tentato di far saltare il meccanismo, proponendo un <strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">referendum che abolisse la trattenuta automatica</strong> dalle busta paga. Il 12 giugno la maggioranza degli italiani s’è schierata al fianco del vecchio leader radicale. Il 57,1% ha partecipato al referendum. <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_abrogativi_del_1995_in_Italia#Trattenute_contributi_sindacali" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; color: red; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank">E 56 votanti su 100 si sono espressi per l’abrogazione dell’obbligo alla trattenuta.</a> Un colpo durissimo per il sindacato. “Vogliono ridurci alla colletta” ha commentato acido Sergio Cofferati, all’epoca numero uno dei sindacalisti italiani. Ma il momento di sbandamento è durato poco. <strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Cgil, Cisl e Uil hanno semplicemente deciso di ignorare l’esito della consultazione popolare.</strong> Uscita dalla porta, la trattenuta è rientrata dalla finestra: non più prevista dalla legge, è stata salvata nei contratti collettivi, con la complicità dunque degli imprenditori, che subiscono dei costi ma non hanno alcuna voglia di mettersi a menare le mani con i sindacati.</div>
<div class="p1" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; color: #222222; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px; margin-bottom: 24px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Con un buco nell’acqua è finita anche, più di recente, l’offensiva di Forza Italia.</strong> Gli uomini di Silvio Berlusconi avevano presentato un emendamento al decreto Bersani. In pratica, la delega con cui il pensionato autorizza l’ente previdenziale a effettuare la trattenuta sulla pensione, che oggi è di fatto a vita, avrebbe avuto bisogno di un periodico rinnovo. Non sia mai. I sindacati hanno fatto capire che sarebbero stati pronti a salire sulle barricate. Il governo, già nei guai per conto suo, ha fatto pollice verso. E l’emendamento è saltato.</div>
<div class="p1" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; color: #222222; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px; margin-bottom: 24px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La delega, dunque, continua a non avere una scadenza.</strong> E già questa è una faccenda ben strana. Ma l’argomento assume i contorni di un vero e proprio scandalo se si va a guardare cosa accade quando un dipendente pubblico decide che del sindacato ne ha piene le tasche e dunque non vuole più versargli la sua quota annuale. È scritto nero su bianco su un librone intitolato <i style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><a href="http://www.funzionepubblica.gov.it/media/275455/prerogative_sindacali(1).pdf" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; color: red; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank">Prerogative sindacali e normativa di riferimento</a>, </i>con tanto di stemma della repubblica e intestazione della presidenza del consiglio dei ministri – dipartimento della funzione pubblica. <strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Si legge a pagina 65:</strong> “La delega può essere revocata solamente entro il 31 ottobre di ogni anno e gli effetti della revoca decorrono dal 1° gennaio dell’anno successivo”. Vuol dire che se un travet si sveglia di malumore il 1° gennaio di un certo anno e decide di mandare a quel paese i sindacati continua comunque a pagargli la tessera per un altro anno. Se invece lo storico passo lo compie il 1° novembre allora il contributo lo sborsa addirittura per quattordici mesi, fino al gennaio di due anni dopo. In base a un calcolo matematico un impiegato dello stato che cancella la sua iscrizione al sindacato continua a vedersi effettuare trattenute abusive sulla busta paga, in media, per sette mesi e mezzo. Se il suo versamento annuale fosse intorno ai 100 euro, ecco che se ne vedrebbe sfilare poco meno di 60. <strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Una truffa in piena regola</strong>, <strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">nella quale lo stato si rende complice del sindacato</strong> a danno di quelli che normalmente vengono definiti i suoi assistiti.<b> E sulla quale nessuno, a partire dalla corte dei conti, ha mai pensato di dover alzare il velo.</b></div>
<div class="p1" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; color: #222222; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px; margin-bottom: 24px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La micidiale trappola non scatta solo per gli impiegati dello stato.</strong> Dal 1973 al 1998, per un quarto di secolo, ha funzionato così anche all’Inps: se la revoca veniva presentata all’istituto entro il mese di settembre il prelievo a favore del sindacato andava comunque avanti fino alla fine dell’anno; se arrivava dopo il 1° ottobre il pensionato continuava a subire la decurtazione dell’assegno mensile addirittura fino alla fine dell’anno successivo: un salasso lungo 15 mesi. Dal 1998 il prelievo forzoso è stato solo ridotto. Oggi la revoca ha effetto dall’inizio del terzo mese successivo alla data della sua presentazione. Un lasso di tempo sufficiente per il sindacato a contattare il pensionato dimissionario e convincerlo a tornare sui suoi passi. Già, perché dal 1998 al 2001 la prassi era che, appena ricevuta la revoca, l’Inps informava tempestivamente del pericolo in vista la confederazione interessata. Dal 2002, con l’arrivo di Paolo Sassi come commissario, l’Istituto non si presta più al giochino di spifferare in anticipo a Cgil, Cisl e Uil la possibile perdita di un tesserato e dei relativi contributi. Continua però a prelevare abusivamente per due-tre mesi (che possono ancora oggi arrivare fino a nove per i lavoratori autonomi agricoli) la quota sindacale sulla pensione a chi ha dato la disdetta. Eppure la procedura dev’essere piuttosto semplice, almeno a giudicare dell’esiguità del compenso che l’Inps chiede per metterla in moto. <strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Le cifre sono contenute nella deliberazione n. 39 del consiglio di amministrazione del 5 febbraio 2002</strong>: per la cancellazione della delega l’Istituto fattura ai sindacati 2 euro e 1 centesimo. E infatti la scusa dei tempi tecnici non è solo poco credibile, ma totalmente falsa. La sfasatura temporale tra il ritiro della delega e la cessazione del prelievo è oggetto di accordi scritti (e standardizzati) tra l’Inps le diverse confederazioni. Lo rivela un documento di 5 pagine, datato 23 novembre 2006 e firmato dal direttore generale dell’Istituto, Vittorio Crecco. Si tratta della <a href="http://www.inps.it/circolari/Circolare%20numero%20135%20del%2023-11-2006.htm" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; color: red; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank">circolare n. 135</a>, che ha per oggetto la <i style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Convenzione tra l’Inps e il Sinda</i><i style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">cato autonomo pensionati padani (Sapp) per la riscossione dei contributi associativi sulle pensioni. </i><a href="http://www.inps.it/circolariZip/Circolare%20numero%20135%20del%2023-11-2006_Allegato%20n%201.pdf" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; color: red; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank">In allegato c’è il testo della convenzione che, al quarto comma dell’articolo 3, recita:</a> “Nel caso in cui l’Inps riceva comunicazione direttamente dal pensionato della sua volontà di revocare la delega per la trattenuta sindacale sulla pensione, la struttura periferica dell’Inps procederà all’acquisizione della revoca, che avrà efficacia dal primo giorno del terzo mese successivo a quello in cui è pervenuta alla struttura stessa”.<strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"> È la tassa da pagare per uscire dal sindacato</strong>, la cui figura in questo caso richiama alla mente la banda Bassotti più che i tre porcellini. <strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">In barba al referendum, tutto è dunque rimasto come prima.</strong></div>
<div class="p1" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; color: #222222; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px; margin-bottom: 24px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">*Tratto da <a href="http://www.amazon.it/gp/product/B00HFWI8XM/ref=as_li_ss_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=24114&creativeASIN=B00HFWI8XM&linkCode=as2&tag=mondallarove-21" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; color: red; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">L’altra casta – Stefano Livadiotti </a><img alt="" border="0" height="1" src="http://ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=mondallarove-21&l=as2&o=29&a=B00HFWI8XM" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: none !important; margin: 0px !important; padding: 0px; vertical-align: baseline;" width="1" /></em></div>
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democraziahttp://www.blogger.com/profile/09211061403852918304noreply@blogger.com0